By sebbie | ottobre 31, 2015 - 12:06 am - Posted in Ottobre 2071

Halloween cade ogni 31 ottobre ed è la festa per eccellenza per chi ama la paura o mettere ansia a qualcun altro. E' la festa di chi non ha paura dei mostri, di chi crede in qualcosa di oscuro e maligno ed al di sopra di noi o semplicemente è la festa di tutte quelle brutte facce che ogni giorno vedo in giro per il castello e mi vien voglia di dir loro che solo in quest'occasione potranno uscire dai loro dormitori, piuttosto che rischiare di farmi infartare ogni gram-polo di mattina durante le lezioni di qualsiasi tipo.
Halloween. Il mondo sembra si prepari tutto insieme per onorare la tradizione di arredare tutto con ragnatele – finte e non, a seconda dei gusti più disparati – simulare ragni giganti, Acromantule, Dissennatori e chi più ne ha, più ne metta. Io purtroppo vedo femmine vestite da Banshee tutti i giorni e vorrei dare loro una medaglia per il coraggio di essere uscite dalla Sala Comune, ma evito.
Persino tra i Babbani questa è una festicciola altamente celebrata! Ci si traveste con maschere, finti mantelli, da supereroi, mostri random di varia entità. Le realtà sono leggermente diverse: noi maghi sappiamo da cosa prendiamo spunto, i babbani guardano film e pensano di essere spaventosi così. Ma non importa.
Ci si avvale di una varietà infinita di incantesimi per creare il costume perfetto che sarà poi giudicato durante la festa di Halloween celebrata ad Hogwarts. Chi vincerà, poi, quest'anno?
Le maschere al naturale vincono tutti i giorni, sfortunatamente. Perde chi se le deve sopportare ogni giorno … ma anche qui ricadiamo nel solito cliché della vita quotidiana.
Del tipo: versatevi veleni in testa prima di alzarvi dal letto.

Che idea grinzafichissima Oc! Secondo te se è qualcosa di abbastanza acido e mi si scortica la pelle mi fanno rimanere in infermeria a non fare un emerito crup? Sarebbe un botto meglio che apparisse solo scorticata e alla fine non mi facessi un male bolide. O forse possiamo essere noi a versare veleni sulla gente! Dormono beati come neonati che non hanno ancora visto un Lumos in vita loro e SCROSSSSHHH! Una badilata di veleno scorticuiocapelluto. Eh? Ora la smetti di fissarmi in quel modo? Così ce la ridiamo e facciamo un favore a tutti i ritardatari dell’ultimo sputosecondo che non hanno ancora pensato a come conciarsi per Halloween. Sarebbero di sicuro più originali dei primini-secondini che si mettono il lenzuolo fetido della nonna in testa e dicono di essere Nick-senza-testa ai tempi d’oro ovvero: mai. O quelli che sfoggiano le babbanate più gramosamente trite e ritrite. PERCHE’ SE FANNO I VAMPIRI SONO SEMPRE VESTITI DI NERO? SPIEGAMELO OC. Secondo me si sono sneuronati il cervello con la mele…tevisione? Come si chiama?
Ma muori. Ma che gra-no vuoi, che ti sei appiccicata alla mia persona con la scusa di scrivere questo stupido articolo? Non hai da andare ad osservare le stelle sulla Torre di Astronomia? Se vuoi ti ci posso accompagnare e buttare di sotto! Avresti anche tu il tuo vestito di Halloween: un bel corpo spiaccicato. Sempre meglio di molte idee a cui sto assistento nell'ultimo periodo! Ma dico io… li avete visti quei topolini del MICE andarsene in giro come razzi vestiti ognuno diversamente? Ho potuto scorgere un Dissennatore, tutto in nero, insomma, e un topone che rotolava in arancio. Che sia stata una zucca? In ogni caso già sono inquietanti di loro, più li travestono per Halloween! Per non parlare, poi, di quello strano gatto che te lo ritrovavi a fissarti e poi non c'era già più! 

15 Ottobre: Zucche volanti e studenti già in balio di Tarantellegre cosmiche per i festeggiamenti la sera del 31. D’un Fulmen si vedono studenti complottare bisbigliando per i corridoi o appiccicati in fondo all’aula di Pozioni.
Ah, no. Non stavano parlando coppiette, bleah! Quale costume così complicato hanno in zucca da dover essere deciso, accordato e pianificato quindici giorni prima! Quindici giorni prima, Oc, capisci? E’ un’infinita di infinità di tempo! E questo lo pensiamo tutti, sì, o almeno, lo pensi anche tu se sei un persona sana di mente che il 15 Ottobre è ancora in fase “Scialla raga, non sfranatemi i boccini già ora, c’è tutto il tempo di questo e l’altro mondo”. Che vogliano forse travestirsi dalla Welkentosk? Probabile. Forse. Avrebbero da saccheggiare cuscini e coperte in tutti i dormitori del castello , perché provare per due settimane ad engorgiarsi senza sfracellarsi con tutte le budella e sangue in vista come alla tua prima lezione di Smaterializzazione non basta. L’Engorgio non fa i rotolini! Ci vogliono i cuscini! hai sentito ho fatto la rima!

Sei pessima. Muori. In ogni caso fossi in te non prenderei in giro la Welkentosk così pubblicamente. Anche lei legge il giornale, dopotutto, e tu dovresti dimostrare un minimo di buon senso e maturità mentale, cara Vaniglia.

20 Ottobre: E’ presto. E’ gramosamente (sentito Oc? G-R-A-M-O, le parole si scrivono tutte fino in fondo , nessuno ti schiaccerà le dita nella pressa se lo fai) troppo presto per pensarci. E allora perché i capannelli di studenti sono aumentati? Cosa complottano? Perché a ogni occasione ti chiedono “Da coooosa ti traaavestiii?” Con quelle vocette odiose e una faccina a presa per i bolidi che urla “Il mio costume sarà trentordicimilardi di volte più astereoidcosmico del tuo. SAI PERCHE’?EH? Perché io il mio l’ho già pronto shahalallaala, tu no invece. Toh” Mi fanno venire voglia di castargli un Exciaffo a ripetizione finché Godric non resuscita dall’Ade per spezzarmi la bacchetta. Ma dimmi un po' tu, Vaniglia. Ti credi Morgana fingendo odio per l'universo? Non mi conquisti affatto. E se proprio vogliamo dire le cose come stanno: le parolacce non si scrivono su pubblica piazza. Impara a scrivere, per una buona volta, sei arrivata a diciassette anni ed ancora non impari a farlo? Sei pessima…

21 Ottobre: Mi sono ritrovata due enormi occhioni verdi che mi fissavano, mentre camminavo in solitudine, diretta verso la Sala Comune Serpeverde. Una piccola creatura con un pendaglio al collo, che addirittura faceva rumore nei movimenti. Poi s'è dileguata, nel nulla. Col trascorrere del tempo mi sono informata sulla creatura adocchiata e sono venuta a conoscenza che, secondo più fonti, si tratta di un gatto che qualcuno ha persino visto volare via. Tsè, volare via! Merida deve aver mangiato pesante quando me l'ha detto! Pazza proprio, quella…

23 Ottobre: Oggi il professore Parnell ci ha chiesto, a Rune Antiche, se potessimo lasciare l'aula decorata fino ad Halloween e che gli sarebbe piaciuto ampliare il progetto anche in altre aule. Dubito alquanto, Proffie! Insomma: ha mai visto la faccia della Welkentosk durante un'interrogazione? Ecco! Il suo vestito ideale di Halloween è vestirsi da Molliccio: una creatura che è tutti gli anni, dato che sicuramente qualsiasi Molliccio di una ragazza – tranne che il mio – assumerebbe le sue sembianze solo per la bruttezza. Non vi descrivo le condizioni dell'aula, ma vi lascio con il dubbio. Andatela a vedere, po-vero bolide! E ho anche ritrovato uno strano animale con un cappello in testa, sapete? Che non sia qualche stupido animagus che vuole fare il simpatico con me! 

24 Ottobre: Che buoni i dolci alla zucca. Ancor più buoni i dolci del WWFFB , questo è scontato, ma gli si avvicinano molto. Solo che non puoi certo sbarfarteli tranquillamente perché non puoi andare in un posto random in cui non ci sia qualcuno alle prese con incantesimi trasfiguratori per apparire più sanguinoloento, senza un braccio/senza gambe/senza qualcosa, con la testa sottosopra, la pelle rosa pelo di Puffskein o a scaglie di Maride. Poi ci sono quei rompibolidi che ti intercettano per venderti dolcetti per dare quel tocco spaventoso e al tuo costume. Costume che ancora non hai. Ma in fondo MANCA ANCORA UNA SETTIMANA.

26 Ottobre: Mentre tutti i tuoi amici gioiscono perché praticamente è fatta, è tutto pronto per il gran giorno, tu arranchi a cercare l’idea per un costume decente che non sia venuta in mente ancora a qualcuno: Avvincino col morbillo, Piovra del Lago Nero, la trapunta polverosa della nonna, un’ulcera. Tutto fa intruglio nel calderone. So che abbiamo smorganato gli studenti senza fantasia che si travestono da cose tristi come un Demiguise che piange la mamma ma questi sono davvero attimi drammatici, non c’è più lucidità, e per un momento potresti pure pensare che alla fine l’idea del calzino in testa non era poi così male. L'idea del calzino in testa? Ma no, hai sentito per caso che Dick Liumang si veste addirittura da magicondom? Dubito tu sappia cosa sia, ma penso che lui sarà molto abile nell'utilizzarsi per una buona causa quale la mancanza di procreare marmocchi degni di una Maledizione Senza Perdono.

29 Ottobre: Dopo notti insonni e di tribolamenti , le varie vegetazioni a lezione (almeno quelle teoriche) e false idee geniali poi rivelatesi idee di caccole…eccola: l’IDEA. E allora salti giù dal letto dettando alla prendiappunti gli ordini da inviare alla madre mentre ti lavi i denti (e verrà fuori un “E’ UFFENTE DEFI INFIARRFI QUEFFE COSFEHH OOFA!”) ma non importa perché tanto saprà già cosa fare, memore degli anni precedenti. Spedisci la lettera col primo gufo del mattino e nell’attesa elemosin…raccimoli tutto il resto. Signora Armatura mi darebbe il suo elmo? Giuro su tutte le mutande di questo mondo che te lo restituisco ammac… completamente lucidato e addirittura brillante dopo la festa!

31 Ottobre: Per pietà di tutti i fondatori ti è arrivato quel gramosissimo pacco da casa con dentro i Santi Graal necessari per mettere insieme qualcosa di decente e anche se no…ci hai provato, maledicendoti da solo e convincendoti e che il prossimo anno ci penserai un mese prima e…pf! Chi ci crede. E poi, essere dei ritardatari cronici non ti fa salire gli Avada Kedavra spontanei verso quella Morgana/Morgano che ha il tuo stesso costume. Magari più grinzafico.

Hogwarts è in fermento, stamattina. Gli studenti aspettano con ansia la cerimonia che avverrà stasera. Ho sentito per caso qualche abito di primini e mi è venuto di vomitare, quindi in me è apparso il pensiero di non presenziare alla cerimonia per evitare di vedere troppe infelicità tutte assieme, troppi costumi sprecati, troppo horror che non è tale, ma che tenta di esserlo.
Per i vincitori? Stay tuned.

E' stato un piacere percorrere queste tappe fondamentali da "15 giorni prima" assieme a voi.
Adios, ci si rilegge il mese prossimo!

Oceane Henderson & Vaniglia Price

By vocestudenti | ottobre 28, 2015 - 11:39 am - Posted in Ottobre 2071
Hello(win), goodbye

Sapete, ci hanno sempre insegnato e ribadito come la festa di Halloween altro non sia che l'incontro tra il mondo dei vivi e quello dei morti che – per una notte all'anno – hanno il "permesso" di vagare indisturbati mostrando il lato più spaventoso ed oscuro dell'esistenza umana, magica e soprattutto di tutto ciò che è oscuro, dalle Creature ai Demoni, passando per gli Esseri e gli str…ambi soggetti che popolano la vita. O il contrario della stessa, se proprio si volesse essere pignoli.
Nel mio immaginario di bambina alta quanto un barilotto di Incendiario stagionato, questa ricorrenza, invece, ha sempre avuto il sapore delle mele caramellate e del Samhain che, per chi ancora non lo sa, è il momento culminante che segna il passaggio da un periodo dell'anno ad un altro, generalmente chiamato la stagione buia. Entro il 31 di Ottobre, quindi, come la controparte Babbana della comunità scozzese, anche i maghi e le streghe son soliti chiudere tutte le faccende che hanno in sospeso, ad iniziare dalla voglia di picchiar duro gli irlandesi compravendita del bestiame per finire con il controllo dei campi e la conservazione dei prodotti nelle dispense in attesa del lungo inverno alle porte. Tranquilli, non ho in mente di fare a mia volta un excursus storico come quello che i docenti ci hanno mostrato qualche ora fa in Sala Grande, ma questo preambolo mi serve in realtà solo per rendervi partecipi del fatto che – qualora foste stati impegnati a pomiciare con uno dei pali della scenografia e non ve ne siate accorti – ad Halloween c'è sempre chi va e chi, invece, viene a trovarci, solo che stavolta pare essere per un periodo più lungo della sola notte spettrale cui siamo abituati.
Non chiedetemi alcun nome, immagino che già tra qualche ora lo sapremo tutti, non ho idea né di come possa chiamarsi, né francamente è la mia priorità al momento, il mago arrivato al castello per conto del Ministro della Magia Marquise Omega Humphrey né so cosa possa intendere con quel suo proclamarsi qui per controllare – com'è che ha detto? – l'educazione scolastica che viene impartita alle nuove generazioni. In pratica – me lo domando ma direi quasi che posso affermarlo – il Ministero della Magia ha deciso di censurare la libera espressione di Hogwarts? Sia chiaro, mi assumo la piena responsabilità di quello che ho scritto – del resto questo è l'ultimo articolo da buttar giù prima che io stessa mi occupi di mandare in stampa il giornale o di uccidere Charlie ed il suo perenne ciarlare – ma siccome non sono più una bambina ed ai tronchi cavi ripieni di marmellata di zucca e castagne dai Folletti Pestilenti non ci credo più da un pezzo, preferisco chiamare le cose con il loro nome. O le persone con gli appellativi che meritano anche se non di persona per non rischiare una stupida espulsione che farebbe male solo a me stessa. Vogliono davvero farci credere che da Londra abbiano bisogno di mandare un allampanato mago di una certa età, per sapere cosa viene insegnato o come va la Scuola nel suo complesso? O serve davvero un estraneo per indicarci i punti che andrebbero reparati? No, non voglio essere polemica. Ho i boccini decisamente girati, che è diverso. Halloween dovrebbe essere la festa che ti fa avere paura, ma poi ti rendi conto che è tutta finzione e zucche intagliate. Halloween dovrebbe farti sperimentare dei vividi incubi e farti strillare dalla paura quando entri nei bagni del pianterreno o il portone della Sala Grande si apre con un urlo che quasi te la fai sotto. Halloween dovrebbe esorcizzare le paure, anche quelle del passato più recente, ma allo scoccare della mezzanotte dovrebbe finir tutto. Halloween dovrebbe… non sono brava con i "benvenuto", figuriamoci con gli addii

Halloween nella Storia

Sto bene, lettori, vi assicuro, poi non è che sia davvero caduto dalle scale, è solo che stavo cercando di appuntarmi la fine dell'altro articolo ma mi sono distratto perchè in un quadro è esploso qualcosa e mentre guardavo Gleba, il soggetto del quadro, che cercava di ripulirsi la parrucca, lo scalino mi è venuto incontro… giuro, è lo scalino che si è avvicinato a me, non il contrario. Lo so, lo so, sto chiacchierando e ho detto che mi impegnavo, adesso mi impegno, giuro. Comunque diciamo che questo è uno di quegli articoli in diretta, perchè stiamo correndo come Ippogrifi per scrivervi la cronaca dell'Halloween finito appena pochi minuti fa, quindi ciao, lettori, un saluto da Charlie Marmaduke e Merida McRea… non li vuoi salutare? No su su, siamo tipo in sferovisione, l'ultimissimo angolo di gente ancora sveglia che deve diffondere l'ultimo grido halloweenesco del… ah, non siamo gli unici ancora svegli? No, non ho dato un'occhiata al parcheggio delle carrozze, magari vado a guardare dopo, sono successe così tante cose questo Halloween che credo rimarrò sveglio ancora per parecchio e magari trovo in giro qualcuno che ha voglia di fare due chiacchiere. Dopo, sì, dopo che avete finito tutto quello che state facendo nel parcheggio delle carrozze dopo la festa. Poi, boh, lavatevi le mani. Allora, dal quasi ultimo avamposto sveglio in quel della redazione della Voce, tiriamo le fila di quel che è successo oggi! Non è affascinante come siano riusciti a farci una carrellata storica ed educativa senza che fosse una cosa barbosa? Non che di solito la storia lo sia, professoressa Welkentosk, lei lo sa che non volevo dire questo, anzi prima che mi esca di mente, il suo costume da Erinne era così serpentoso, non le dispiace vero se ho raccolto uno di quelli che erano caduti? L'ho messo sul comodino, Valentine ha detto che mi ci può fare un modellino da Lebvog uguale uguale a quello del professor Thofteen e io gli ho detto che va bene, che sarà sicuramente grinzafichissimo e gli ho chiesto anche se era vero che il compito di Incantesimi era provare il Siléncio sui propri compagni di dormitorio, perchè io non sono proprio sicuro di voler fare da cavia, però questo non c'entra.
Dove eravamo? Eh sì, me l'ero appuntato ma i promemoria mi sono finiti tra gli ingranaggi della Giratempo gigante e… OOOH c'era una Giratempo gigante, a proposito! E man mano che girava, apparivano momenti bui della nostra storia magica. All'inizio era puzza di zolfo, fantocci di donne trapassate da pali, cappi, fuochi ovunque, il ricordo di quella bruttissima caccia alle streghe che hanno fatto i babbani, ma anche tra noi maghi ce ne sono stati di farabutti, come quel Grindelwald con quella sua bacchetta di Sambuco, che a che serviva poi? Sul serio, fai fuori tutti, prendi il poterone assoluto e poi ti giri i pollici per il resto della vita o, boh, usi la bacchetta per uccidere i doxy quando fai il cambio di stagione, non lo so. Ahi! Mi sono seduto su un promemoria, però quella sensazione che se la scorda? L'assenza di qualsiasi pensiero felice è come se… come quando il dito della professoressa Outteridge scorre sul registro e tu sai che non sei ancora stato interrogato questo mese, però moltiplicato per cento. Sì, più o meno. E' strano come avvertiamo il freddo e il vuoto, vero? Cioè se è vuoto vuol dire che non c'è niente, eppure noi lo sentiamo. Sarà per questo che dicono sia meglio considerare il calice mezzo pieno e non mezzo vuoto, anche se il mio avrei preferito trovarlo vuoto perchè quando è apparso il simbolo dei Mangiamorte l'ho spruzzato tutto addosso a Rolaph, che a proposito ha vinto il secondo posto per il costume più divertente con il suo guerriero di latta! Scusami, piccolo soldato, e scusami anche tu, Catherine, non volevo scopparti a ridere in faccia, ma il tuo primo posto per l'auror pazzo è stato meritatissimo! La puzza era naturale, vero? Perchè un po' assomigliava a quella che si sente nello spogliatoio di Quidditch, non che io ci giochi, però lì la squadra si ferma sempre un po' a chiacchierare, chiedo sempre ad Helen Wood se posso restare, che prefetto gentile che è e… aaah ma ha vinto anche lei, sapete? Secondo posto per il costume più pauroso, quello da vampiro, anche se a me sembrava si fosse vestita da Allen Hollowdale. Non mi guardate così, era plausibile, dopotutto Ezra si è vestito da Leon MacCloud! Però Allen c'era davvero e ha pure vinto il primo posto, era davvero grinzafichissimo, con quella porzione che sembrava aprirsi e tutto il resto, anzi scusa se ti ho messo un dito nell'occhio, cercavo di capire dove finiva il filo. E al primo posto c'era anche Aurora con i suoi tentacoli di fumo, era una specie di Incubo, vero? Cioè la versione femminile, di quelle che… cioè, non so se lo posso dire sul giornale, andiamo avanti. Però ve lo devo dire, ad un certo punto mi sono trovato tra la versione di Jackson Sciacallatore e la compagnia degli ibridi di Eusine, Athena, Noah e Shin, e un po' di paura vera l'ho avuta. Non lo so se è per questo che non riesco a dormire o perchè mi serve un dizionario per cercare che animale è il cacatua, ma la biblioteca è chiusa. Perchè è un animale, vero?
Ecco, prima di divagare parliamo anche dei premi dei più piccolini, che bravi, tutti concasati Tassorosso! C'era il cavaliere senza rotelle, cioè con le rotelle ma senza testa di Brandelis, il fantasmino di Brave, almeno credo, mi ha fatto "Buh!" e… siamo scappati entrambi, ma perchè mi ha preso alla sprovvista, e poi Killian col costume da lupo mannaro, la tua mamma è una bravissima sarta, magari puoi darmi qualche dritta, c'è questo calzino che ho bisogno di rattoppare, ne potrei comprare uno nuovo ma volevo fare una specie di frankcalzestein, non so se mi spiego, per mantenere ancora un po' l'atmosfera di Hall… ma ora che ci penso, ci sono ancora tutti gli addobbi! Merida, finito l'articolo posso andare a farmi risucchiare la roba che ho nelle tasche dal Buco Nero che la professoressa Macintyre ha messo vicino ai bagni del pianterreno? No, dico la roba che ho nelle tasche, non quella in testa, dai non scherzare, lo sai che non ha effetto sulle persone. E' affascinante come le cose vengono risputate fuori quando il Buco Nero è pieno, puoi seguirne la parabola di qua e di là, di qua e di là… magari quando la testa mi smette di girare vado a dare anche un'altra occhiata al corridoio del quarto piano, a quanto pare lì sempre Brandelis, insieme ad Amaryllis Cummins e Medea Galbraith, hanno messo su uno spettacolo carino con gocce di sangue che cadono dal soffitto e un serpentone che ti insegue, proprio ti si appiccica alle scarpe e bisogna calciare per mandarlo via, calciare urlando nel panico, voglio aggiungere, non perchè io l'abbia fatto, ma funziona meglio, sì, sono sicuro di sì. Quindi complimenti anche per questo, mi spiace che la Macintyre fosse fuori concorso, a quanto pare neanche il professor O'Reilly si era davvero iscritto al concorso, eppure ha vinto per acclamazione popolare col suo abito da Cagliostro, sapete, quell'alchimista italiano che non ha fatto bella fine, ce l'ha spiegato il professore ma ha anche detto "fidatevi della scintilla di magia che è dentro di voi", me lo sono appuntato, e anche quello che ha detto dopo, era sicuramente un'oscura formula magica italiana, la prossima volta che mi interrogano dico quella, è sicuramente potente. "Parmigiana di melanzane", sì suonava così. Chissà se riesce ad esorcizzare il fantasma di Salazar Serpeverde, anche se non era un fantasma, io lo sapevo, eh, non sono stato mica io a dire al professor Medicine che somigliava al vecchio Sal, anche perchè nel mentre inciampavo sulla spada del professor Mallory, quella con tutte quelle rune luminose. Ci ho fatto un piccolo calco, professore, spero non le dispiaccia, volevo portarlo nell'aula di rune per finire gli addobbi del professor Parnell. E visto che inciampando m'era venuta una storta alla caviglia ho cercato madama Drybottle perchè, sapete, m'era parso di vederla in Sala Grande tra un mantello rosso e l'altro, solo che quando l'ho raggiunta era un maschio. No, nel senso, non era la Drybottle, era Ian O'John, che faceva il costume infermiera a paziente con Tommy. Originale, ragazzi! Però non potevo fermarmi a giocare a guaritore e paziente con voi, cioè sarà divertente come dite, ma avevo da fare. E no, non mi sono messo a rincorrere Heaven e Thomas Lancaster o Monty Medicine perchè pensavo di chiedere un autografo ai ministri perdenti, piuttosto chiedevo ad Eliza McCollough se stesse bene, aveva i vestiti che fumavano, ma è giusto così, lei era la Fulmeneta ed Elisanne Watson il Fulmen! Sìsì, ora non cominciate a sfottermi sul colpo di Fulmen, dai, è una battuta vecchia. Guardate che vi ho visti guardare a bocca aperta la preside Wallace in versione Circe, chi è il fulmenato ora? Eravate tanto impegnati ad allungare l'occhio che non so se avete notato l'inquietudine di O'Reilly o l'arrivo del, be', nuovo ospite, diciamo così, ma qui lascio la parola. Merida, ti tengo compagnia mentre finisci di scrivere, finisco di cucire il mio frankcalzestein, sono già sicuro che ti piacerà un sacco!

By Anne Burton | ottobre 24, 2015 - 11:01 pm - Posted in Ottobre 2071

Fin da quando ero piccolo come uno Gnomo da giardino mia madre ha tenuto a farmi capire uno di quei principi cardine di un essere umano, secondo me: il senso della misura. Saper riconoscere i propri limiti o trarre insegnamento anche da ciò che non è proprio positivo, è quel che ti aiuta a prendere la vita ed i suoi cambiamenti di traiettoria con quella famosa marcia in più, ecco perché – consapevole di come una rubrica sulle regole non sia gradita – ho deciso di usare questo spazio per rendervi partecipi di qualcosa che non ha a che fare con il regolamento scolastico, anche se meriterebbe di essere introdotto nelle norme cardine di Hogwarts: lasciarsi andare a quello che c'è… oltre.
Il professor O'Reilly la settimana scorsa ci ha permesso di fare un'esperienza unica che mi ha fatto vedere le cose in una prospettiva nuova al punto da convincermi che basterebbero pochi istanti per provare ad isolarci da tutto quello che i cinque sensi che possediamo ci fanno avvertire come prioritario ed impellente, ma che forse così urgente non lo è per davvero. Basterebbero quei pochi istanti senza essere solleticati dall'odore d'inchiostro perché i compiti premono per essere svolti, senza concentrarci sul fastidio che il senso della vista amplifica, quando magari vediamo qualcuno cui teniamo in compagnia di una persona che – ne siamo convinti – non sta facendo il suo bene. O ancora basterebbe sperimentare con mano quel che paradossalmente il tatto ostacola. Lo so, siete fortemente tentati dal chiamare la Drybottle per farmi rinchiudere in infermeria per insanità mentale – non è la prima volta che mi date dello str…ambo, dopotutto – però vi assicuro che esiste davvero un incantesimo che è in grado di privare dei sensi anche se per un lasso di tempo breve e soprattutto senza far male al prossimo perché ognuno lo può castare solo su se stesso. Certo, non credo sia giusto che io entri nei dettagli senza il consenso del professor O'Reilly – sono sempre quello rispettoso di un certo modo di fare, esatto – però la sensazione che ho provato a lezione, quella di poter essere raggiunto da qualsiasi cosa che normalmente non viene considerata, mi ha fatto pensare. Tanto. E allora mi son detto…
- Se in quei minuti in cui Morrigan Andersson si è messa ad urlare di tutto contro Kane Lindstrom ed Hazel Grouse ci fosse stato l'effetto di quell'incantesimo che Tommy ha giustamente definito come Aguzzaingegno per il terzo occhio, ogni cosa non sarebbe forse potuta scivolare via più tranquillamente solo potendo avvertire non la rabbia ed il risentimento di ognuno – in cui non entro in merito, ci mancherebbe – ma l'armonia che va oltre? Non ci sarebbe stata magari una maggiore probabilità di sentire ciò che non è concreto, ma non per questo deve essere meno importante solo perché i sensi arrivano prima ad occupare la scena?
- E se, mentre tutti noi del settimo anno lasciavamo l'aula di Incantesimi, Katniss Grey o Caleb Harris avessero potuto usare l'incantesimo Ottenebrante – perché questo è il suo nome – l'avrebbero sfruttato meglio di quel che avviene con un Soliloquium che ti fa buttar fuori parole, sì, ma senza la possibilità di render altrettanto chiaro e palese il contesto che le accompagna?
- E se, tra noi scribacchini presenti in redazione durante la mensile riunione per decidere gli articoli del numero in uscita, puntare la bacchetta contro se stessi e cercare di isolare l'ovatta che ci fa spesso sentire e vedere solo quello che vogliamo, avesse lasciato comprendere in realtà come basta davvero poco per lasciarsi ingannare?

Il professor O'Reilly ci ha detto che quello che abbiamo sperimentato a lezione è una forma di Chiroveggenza ovvero – mi sono informato a dovere – la capacità di conoscere luoghi ed oggetti che possono essere lontani o nascosti, attraverso delle percezioni extrasensoriali. Un concetto che affascina anche solo a livello teorico (vi lascio quindi immaginare cosa possa essere dal punto di vista pratico) ma a mio avviso un argomento che porta con sé anche altri spunti di riflessione che vanno al di là della Divinazione stessa.
Immaginate, infatti, come sarebbe la vostra vita – dagli aspetti più banali a quelli più rilevanti – se non aveste alcun senso cui appigliarvi. Immaginate cosa vorrebbe dire – per davvero – doversi lasciar investire dalle sensazioni che nulla hanno a che vedere con la certezza che pensiamo possa derivare dal vedere. Dall'ascoltare. Persino dal toccare con mano o dall'annusare. Sarebbe meglio o peggio? Ce la prenderemo di meno perché non ingannati da una parola che può essere fraintesa o finiremo con l'impazzire lentamente, senza quel "tangibile" che ci dà in fondo gran parte delle sicurezze che abbiamo?

REGOLAMENTO SCOLASTICO

Il regolamento scolastico non è ferrato in Divinazione, si potrebbe dire che non sia ampiamente preparato in nessuna delle materie scolastiche, in realtà. Ma è un regolamento e, come tale, è finito. Delineato. Stabilito. Segue delle regole, si tiene all'interno di margini universalmente riconosciuti. Immaginare l'assenza dei cinque sensi nel quotidiano equivale più o meno ad ipotizzare un regolamento in cui le norme sono il frutto del sentire di ognuno, lasciando che lo stesso prenda forma e si delinei in base a quello che si cela, a ciò che non si mostra per senso di inferiorità o paura. O solo perché il diverso si sentirà sempre tale sino a quando non verranno giù determinate barriere. Un regolamento strutturato in questo modo sarebbe utopicamente il top, anche se tutti – però – sappiamo che non sarebbe comunque realizzabile al pari del non poter venir meno ai nostri sensi.

Io non lo so cosa ho scritto di preciso in queste righe. So che non ho un futuro in Divinazione – anche se non sei tu che scegli la tua strada ma il contrario – ed il mio intento non è di certo quello di indicare questo o quell'esempio di fatti scolastici di cui non sono entrato in merito proprio per rispetto di chi si è trovato coinvolto. Quello che ho cercato di portare alla vostra attenzione è solo la mia testimonianza in prima persona di come – ogni tanto – sarebbe bene liberare la mente da tutto quello che ne condiziona inevitabilmente reazioni e comportamenti. Solo per staccare. Solo per mettere in pausa ogni cosa che ci circonda ed entrare veramente in contatto anche solo con un cuore che batte ed un cucciolo impaurito nascosto in una provvisoria tana.
Questo dovrebbe essere l'importante.

Jackson Parker. Scozzese con il kilt di castità, si vocifera che abbia imposto il rispetto delle regole anche alla Piovra Gigante, ricevendo come risposta una doccia gelata e qualche apprezzamento – non recepito come tale – da parte di poche svenevoli studentesse intente a bighellonare sulle sponde del Lago Nero. Creatore inconsapevole di doppi sensi che è il primo a non afferrare come tali, ha fatto del regolamento scolastico una delle sue ragioni di vita, al punto da essere più noto come Il Moralizzatore che con il suo nome di battesimo. Incline a salutare chiunque più volte al giorno come se non ci fosse un domani, se non altro ha finito di far sanguinare le orecchie altrui millantando una parentela alla lontana con Agatha Wickham, errore scaturito probabilmente da tutte le volte che gli viene augurata una morte lenta e dolorosa per aver sabotato feste non autorizzate o coprifuoco non rispettati. Affetto dalla sindrome di sorellanza con gran parte delle sue coetanee e circondato spesso da esponenti di sesso femminile, più che un Billywig che va di fiore in fiore si tratta in realtà di un pianeta interstellare ancora inesplorato. Letteralmente.
By Florelle | - 10:48 pm - Posted in Ottobre 2071

Il secondo ed il quarto sabato dei mesi pari – escluso Aprile -, alle 16:27, la scala che scende dall'ala est del sesto piano si sposta dal ballatoio del corridoio nord-ovest del quinto per arrivare davanti alla statua di Boris il Basito, dove c'è quella porta che non ne vuole proprio sapere di alohomorarsi. Sabato scorso io e Babbano eravamo proprio lì a cercare di scassinare la serratur… confutare la nostra teoria sulla simmetria delle statue fra il quinto e il settimo piano quando le nostre orecchie feline sono incappate in una conversazione molto interessante: pare che il professor Parnell – così dicono le fonti che non citeremo perché sono state intercettate illecitamente – abbia proposto a tutti gli studenti che frequentano la sua materia di darsi all'addobbo selvaggio dell'aula di Rune. Visto che io e Babbano prendiamo molto seriamente il nostro ruolo, per correttezza giornalistica siamo andati a verificare ed in effetti, oltre la porta dell'aula, zucca ci covava. Questa cosa grinzafichissima, oltre a farci prendere in considerazione l'idea di aggiungere Rune all'elenco delle materie facoltative che vogliamo seguire, ci ha lasciati piacevolmente affascinati dall'idea che anche un professore, ovvero una persona vecch… anzian…dulta potesse essere contagiata così tanto dallo spirito halloweeniano come dal friccicorio di un mou frizzoloso. E allora, mentre tornavamo sui nostri passi per andare a prendere il thé del sabato con Sir Grubb, ci siamo chiesti: se tutti i nostri insegnanti decidessero di lasciarsi ispirare dal proprio fanciullo interiore, come si vestirebbero? Mi domanderete che senso ha interrogarsi su questo visto che la festa di Halloween è pronta a servirci la risposta su un vassoio infuocato, e ora ve lo spiego: George Victorious Richardson nel suo libro L'altra faccia del Demiguise dice che non c’è maschera più sincera di quella che scegliamo di indossare ogni giorno e, anche se non ho ben capito che cosa voglia intendere, Babbano mi ha convinta a partire da questo presupposto per ragionare sulla realtà che osserviamo quotidianamente. Nella notte in cui si inneggia alla paura è facile pensare a demoni, zombie e maghi oscuri, ma le cose più grottesche –dice sempre Richardson- sono quelle che si vestono con maggiore naturalezza. E allora, partendo proprio da questi presupposti, quale è l’abito più adatto per quelle persone che si svegliano con il proposito di riempire le nostre zucche vuote ogni mattina, anche se non andiamo a bussare alla loro porta chiedendo “dolcetto o scherzetto”? Dopo giorni e giorni di pedinamento attenta e perseverante osservazione dei soggetti interessati, queste sono le mie merlockiane conclusioni: 

Usurpatore di materie e cariche accademiche, nonché uno dei più grandi triplogiochisti della storia della magia britannica. Di Severus Piton si è detto e scritto di tutto. L'ex Preside Granger, fra gli altri, ci ha raccontato di come questo mago sia stato capace di sopportare l'odio di colleghi e studenti pur di salvare le terga a tutti quanti. E lo so che ora mi direte che zio non è paragonabile a Piton, che lui ha solo rubato il capocasato al professor Harrenhal, ma non è vero! Non è tutto qui. Lui ha detto una bugia perfino a me, lasciandomi credere che fosse un assassino, per aiutarci l'anno scorso. E sì, come voi lo odio un po' per questo, ma sono fiera di lui e dovreste esserlo pure voi, senza grifolagnarvi. L'altra faccia del galeone, però, è quella che rende davvero spaventoso questo costume: quando una persona ti dice una bugia, anche se è per il tuo bene, come fai a fidarti ancora? E' come una partita all'ultimo Sectumsempra a Imperio o Veritaserum: per chiedere devi metterti in gioco, per sapere devi esporti. E non ci sono bolidi che tengano, se vuoi credere devi correre il rischio, perché la fiducia che – tutti dicono – è da guadagnare, diventa più relativa che mai quando devi concederla a quel qualcuno che ti ha detto una bugia. Gli concederete una gloria postuma, come al personaggio che ho scelto di fargli interpretare? E' una vostra scelta, io posso solo garantirvi che lui giurerà sempre di avere buone intenzioni.

Ok, questa è un po' scontata, ma come si fa a non legare il professor FitzPatrick e la professoressa Macintyre al sistema solare? Il sole lui, la luna lei. Caldo e rassicurante l'uno, pallida e meditabonda l'altra. Pare che nella mitologia greca Apollo ed Artemide fossero fratelli, nati da uno dei tanti impicci poco leciti di Giove. Di lui si narra che fosse il dio delle arti, della musica e della profezia, di lei si narra che fosse una vergine cacciatrice, dea della selva, protettrice degli animali e delle donne. Opposti e complementari, questi due personaggi danzano nell'Olimpo come gemelli, pianeti legati. Forse sto romanzando il legame fra i nostri due professori, di cui in effetti non ho prove, ma mi incuriosisce la possibilità che orbitino l'uno attorno all'altro, come quei pianeti di cui cercano di spiegarci il senso. D'altronde ciò che sappiamo per certo è che il sole ci concede la vita e la luna, brillando del suo riflesso, ci fa vedere solo una delle sue facce. Mostrarsi e nascondersi è il loro gioco, influenzare le nostre vite il loro ruolo. La presenza del Caposcuola Grifondoro – oltre che per l'attitudine per la materia come lui stesso va ripetendo di continuo – serve anche per nascondere le vergogne, come direbbe papà. Io e Babbano siamo dei giornalisti seri, come prima cosa, ma restiamo anche figli e nipoti di genitori che ci hanno educato in un certo modo. Sorridi, papà, sei su La Voce degli Studenti. Circa.

 

Anche se non ho mai partecipato ad una loro lezione né ho mai avuto il piacere di intrattenermi a parlare con loro, so di Rosebud e della King tutto quello che devo sapere: mi hanno fregato la cattedra. Non bastava la scandalosa decisione di zio di insegnare un'altra materia, no, bisognava anche aggiungerci questo. Il diritto di successione parla chiaro in questi casi e non capisco proprio come sia stato possibile che al posto mio e di Babbano venissero messi questi due. Sembrano simpatici, questo ve lo concedo, lui con quell'aria innocua e conciliante tipica degli anziani che vanno a giocare a scacchi al parco e lei con l'aspetto di una maganda che non ha ancora imparato a castare un convercoloris sui vestiti neri, però volete mettere?  BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE BABBANOECORE Così, giusto per ricordarvi come sarebbero dovute andare le cose, Babbano mi ha suggerito di ripetere giusto qualche volta i nostri nomi, che magari a fine anno, se e quando zio rinsavisce e/o il professor Rosebud decide di tornare al Ministero, chi di dovere sappia cosa fare. E quindi veniamo alla coppia che insegna una delle materie scolastiche di Hogwarts. Per loro trovo molto azzeccato l'accostamento che già vi ho accennato prima e anche se a prima vista vi verrebbe da chiedere dov'è che si nasconde il lato pauroso, vorrei vedere voi a trovarvi come compagna di classe una come la King – alla faccia di tutti i bocciati che ci sono in giro quest'anno – o un gatto nero che ha più il carattere di un Crup. Babbano dice che a lui farebbe paurissima. Nel dubbio: BABBANOECORE.

Prima che vi facciate venire strane idee, chiariamo subito un punto: non sto assolutamente insinuando che la professoressa Abbott sia un uomo o abbia la barba! Se non avete capito perché lo sto chiarendo, abbiate pazienza e tutto sarà più chiaro quando vi spiegherò il suo costume. Partiamo però col dire che qui ho scelto davvero uno scontro fra titani, affiancando due personaggi che provengono da universi letterari davvero distanti fra loro. Da una parte abbiamo il professor Curtis, nei panni di un Noè pronto a caricare sulla sua arca tutte le coppie necessarie a ripopolare il mondo di ogni creatura che meriti la sopravvivenza. Dall'altra, invece, un Charles Darwin in versione femminile vuole parlarci dell'evoluzione di quelle specie che, se vogliamo, possiamo pensare siano state tratte in salvo dal nostro Noè. A livello di tempistica i conti non quadrano proprio benissimo, visto che sono la prima a dover ammettere che non ho idea di quale sia il secolo in cui sono nati i nostri professori di Cura. Tralasciando questo dettaglio, comunque, direi che qui il confronto-connubio di tali personaggi mi pare calzante proprio per la loro attitudine a salvaguardare le creature. Che sia salvarle fisicamente caricandole su una zattera che solca gli oceani o tutelarne lo sviluppo analizzando leggi che spieghino come e perché i più forti sopravvivono per il continuo della specie, sempre con gli animali si ha a che fare.  Come occuparsi di loro è una scelta che ognuno di noi compie singolarmente quando decide di avvicinarsi a queste creature. Potrei dirvi che la mia scelta nasce perché vedo nella professoressa Abbott una sfida a chi riesce a salvarsi le terga, mentre il professor Curtis sembra più indulgente quando si tratta dell'incolumità dei suoi studenti durante le lezioni. Tuttavia, ciò che davvero spaventa in questi costumi, per quanto siano agli antipodi sotto un certo punto di vista, è che, volenti o nolenti, tutti noi potremmo essere quell'elemento della specie che né Noè né Darwin scelgono di salvare. Ci lasceranno annegare nella tempesta? Non impediranno al più forte di divorarci? La scelta è loro, a noi spetta solo il tentativo di convincerli che valiamo la pena.

Siamo onesti, in questo caso non c'è neanche bisogno di un costume per evocare l'ansia che i nostri insegnanti di Difesa sanno trasmettere. Sarà che ormai bisognerebbe piazzare un banchetto delle scommesse davanti alla porta dell'aula non tanto per puntare sulle probabilità (100%) che le loro lezioni siano studiate per testare quanto ci regge il cuore, quanto più per indovinare il numero di mutilazioni che riporteremo alla fine dell'ora; sarà che la materia stessa tratta argomenti che mi fanno venire gli incubi, sarà un po' quello che vi pare, ma rimane il fatto che vestire Mallory e la Dalloway per la notte della paura è più facile che rubare cioccorane a un Gargoyle. Sarebbe bastato puntare a caso il dito sul libro di Difesa per trovare un costume appropriato, ma visto che io e Babbano siamo giornalisti seri abbiamo tentato un'analisi più approfondita e ne abbiamo concluso che nulla sarebbe più azzeccato del Drow e della Banshee. D'accordo, forse neutrale non è proprio l'allineamento più indicato per la Dalloway -Cath sostiene addirittura che sia buona, ma voi sapete cosa intendo…- e l'unico legame che la professoressa ha con l'Irlanda è la puzza di bugia, come dice sempre zio Lucas, ma che passi il tempo a preannunciare la morte imminente di tutti noi è un dato di fatto inconfutabile, fosse anche solo perché quando si mette ad urlare è in grado di disintegrarci i timpani, l'anima e la media. Non meno inquietante, il suo assistente assomiglia davvero tantissimo all'illustrazione del Drow che ho trovato nel Libro degli Esseri, tranne che per il colore dei capelli. Intelligente e agile sembra esserlo, e il suo sorriso depone anche a favore della scarsa moralità tipica di questa razza, ma ciò che mi ha davvero convinta a vestirlo così è l'aura da guerriero del professor Mallory; mi riesce così facile immaginarlo combattere a mani nude contro un Lupo Mannaro e mangiarselo, anche se non mi sono informata sulle abitudini alimentari di questa razza. Per altro, si dice che quella dei Drow sia una società di stampo matriarcale, ovvero guidata da una donna vecchia e cattiva…Sono l'unica a vedere una certa analogia in questo? 

Non seguo Divinazione, ma da quando questi due sono spuntati al tavolo dei docenti il primo Settembre ho deciso di indire una petizione per legittimare il mio personalissimo diritto di frequentare quattro materie facoltative. Impossibile negare che il professor O'Reilly e la professoressa Hewitt siano due personaggi come minimo singolari, una coppia così particolare che, secondo me, legame di sangue ci cova. Che siano foglie della stessa bustina di earl grey o solo due infusi complementari che il fato ha fatto incontrare nella stessa teiera, comunque, poco conta. La cosa davvero importante è che basta guardarli per aver voglia di arrampicarsi su nella botola per ascoltare cosa hanno da raccontarci. Per loro ho scelto i personaggi di uno dei miei libri preferiti: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Uno dei libri babbani più magici che abbia letto, che racconta del viaggio onirico di una bambina di nome Alice attraverso un mondo di paradossi e insensatezze. Tanto per cominciare, è proprio questa definizione che mi ha portata ad associare il mondo di Alice con quello che si cela dietro la porta dell'aula di Divinazione, e non tanto perché ritengo che questa materia sia insensata, anzi,  ma perché spesso e volentieri ho sentito dire che alcuni la ritengono tale perché non la capiscono. Quindi ho voluto immaginare la professoressa Hewitt come la saltellante bambina che ci trascina nella tana del coniglio, per assistere ad un thé party più bizzarro di quello che faccio con Sir Grubb mentre lui mi dice che finirò per strozzarmi coi pasticcini. Che ci sia qualche collegamento fra il thé e le previsioni di morte? Io non so dirlo, ma sicuramente il professor O'Reilly qualche risposta in più potrebbe darmela, ed è per questo che gli ho voluto far interpretare proprio quel Cappellaio Matto che, nella storia di Alice, punzecchia continuamente con osservazioni personali e domande a trabochetto. Certo, non riesce a portare a termine un discorso senza interruzioni, ma questa è un'altra storia. 

Lo so bene, io e Babbano siamo dei giornalisti talmente scrupolosi che per analizzare tutte le possibili variazioni e combinazioni del Corpo Docente in materia di vestiario sarebbe necessario piĆ¹ tempo e anche piĆ¹ spazio, cosa al momento impossibile anche perchĆ© sono le 17.34 e, come qualcuno di voi spero sappia, ho solo dodici minuti scarsi prima che la scala che dal primo piano – verso l’aula di Trasfigurazione – conduce ai piani piĆ¹ alti… si inceppi. Non succede sempre, ho controllato minuziosamente per diciassette giorni, ore pasti comprese,ma visto che io e Babbano stiamo ancora elaborando un complesso schema che ci faccia finalmente capire se il problema sta nella pedata o nel movimento rotatorio…vi faremo sapere.

Coraline Thofteen. Suprema Conoscitrice Autodidatta del Sacro Scibile Appartenente ai Babbani, Ovvero Cantastorie Compulsiva di Interminabili Novelle Inventate. In una sola parola: S.C.A.S.S.A.B.O.C.C.I.N.I. Indiana Bones del Castello Misterioso, è stata spesso avvistata fare su e giù ripetutamente per le scale, delle quali si vocifera stia tentando una mappatura alla ricerca di uno schema nei loro spostamenti. Pare che sia piombata alla redazione della Voce proprio a causa di uno di questi improvvisi cambi di direzione, sebbene esista una seconda versione che narra che stesse pedinando la Caposcuola Serpeverde chiamandola "mamma". Molestatrice seriale di quadri e fantasmi, Herbert Mocassino McWin sostiene che sia riuscita a far spazientire addirittura Pix, del quale tuttavia si considera una grande amica. Il suo infaticabile lavoro di ricerca annovera imprese eroiche quali la raccolta firme per concedere ai vermicoli il diritto di decidere se vogliono essere bolliti nei calderoni, l'esperimento sociale di integrazione di persone con l'apparecchio odontoiatrico, il rinnovamento dell'arredo scolastico indotto tramite la distruzione dello stesso, la legalizzazione di una soglia di inquinamento acustico che faccia sentire le banshee accettate e il boicottaggio delle discipline aritmantiche. Voci non confermate né smentite dicono che stia lavorando ad un'autobiografia dal titolo "Come far rivoltare nella tomba Cosetta in dieci sillabe o meno".
By Ivy | ottobre 23, 2015 - 11:02 pm - Posted in Ottobre 2071

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By Anne Burton | ottobre 21, 2015 - 6:38 pm - Posted in Ottobre 2071

Hogwarts, te lo devo proprio dire: sei diventata più noiosa di Allen Hollowdale e le sue paternali, le stesse che han fatto venire i capelli bianchi pure al sestino. Sì, carino l'intervento che ha mandato in redazione per il numero di questo mese e, non fraintendetemi, nella maggior parte dei casi sono la prima a gioire per i suoi interventi in bacheca come una cheerleader davanti ad un O'Flynn desnudo, ma 1) non ho bisogno che sia un Corvonero che ancora mostra un po' di senso critico, a venirmi a dire che l'Eco del Corvo vive di gossip e storielle di cui non ci si prende la briga neanche di verificare le fonti e 2) è facile scrivere un intervento e poi tornare nella schiera che sta sullo sfondo. Prendere in mano una piuma ed essere uno scribacchino, però, è tutta un'altra storia, signor Prefetto, nel caso voglia davvero fare un pensierino sull'essere incisivo nel panorama scolastico.
Ma, digressione a parte, il concetto che voglio esprimere in apertura di questo articolo, è in realtà un altro: in questa Scuola – di Magia, ohibò, come direbbe il Frate Grasso – non c'è spazio per qualcosa di diverso da elezioni di presunti bellocci – senza scherzi: a tredici anni? – o urla, ripicche e pianti per epocali storie d'amore finite nello scarico dei bagni del terzo piano. In una parola? Che noia. Sì, noia. Perché non è normale che alla mia età mi ritrovi a vivere di nostalgia per i tempi in cui il fatto del giorno era che un primino si era rovesciato il calderone di pozione bollente addosso, non Morrigan Andresson che ha dato ancora una volta prova di essere lievemente squilibrata. E non è normale neanche che debba usare l'incipit di un articolo che ha a che fare con gli Spillati di quest'anno, per render conto di un disagio ormai palese, di certo lontano dal clima hogwartsiano di cui mi hanno sempre parlato i miei cugini – e ne ho tanti – o che mi farà etichettare ancora una volta come la rompiboccini di turno. Potete anche andare tutti a fancrup, per quanto mi riguarda, già. Buona lettura.

Nome: Leonard
Cognome: Murray
Casata: Pecorasenzacolore
Data di Nascita: Bisognerebbe prima chiedere alle sue dolc… simpat… a quelle due con cui si accompagna (quasi) sempre, in realtà. Perché ogni decisione deve essere del Trio. Ogni iniziativa deve essere del Trio – FantaQuidditch escluso perché Elyon forse un po' sana lo è ancora – quindi anche la collocazione storica è dipendente dal sano voto democratico dei tre Grifondoro. In una parola? Chiedete a Lily.
Molliccio: L'Eco del Corvo ci fa sapere che il Mutaforma ha preferito barricarsi nell'armadio per evitare di esser lui quello che urla "Riddikulus".
Biografia: Recenti studi condotti da Coraline Thofteen – sappiamo che tuo zio oltre ad usurpare qui e lì ha messo una buona parola per non farti entrare nel giornale della tua casata, ringrazialo – hanno dimostrato l'involuzione temporale del famoso concetto di Trio Grifondoro. Se l'alba dei tempi è stata infatti caratterizzata da una secchiona, uno sf…ortunato ed uno che di cu…ore, invece, ne ha avuto decisamente tanto, la tappa successiva ha visto sfoggiare, nell'ordine, l'ironia di Heathcliff Gordon, il buon cuore di Vincent Stars ma soprattutto le chiappe – Ivy, si può dire chiappe o è irrispettoso anche questo? – di Gregor Darsel, mentre ora… no, sul serio, non riesco ad infierire anche perché gli esemplari di orsetto Murray dovrebbero essere messi in commercio per San Valentino. Di certo ci farebbero più soldi che con quei topi.
Come difendersi: Più che dal Leonard Murray Prefetto Grifondoro, ciò da cui dovete difendervi è il contagio di quella terribile epidemia ormai passata alla storia sotto l'acronimo di C.O.C.C.O.L.E. (Comportamente Ossessivo Compulsivo Con Orbite Letalmente Esposte) che comporta incremento della tendenza a voler abbracciare, cullare ed in taluni casi persino assecondare, il Prefetto rosso-dorato in questione.
ps: Foto da archivio storico. Capello morbido, battito regolare.

Nome: Acca Hortense
Cognome:  Lanfrad in
Casata: Not found
Data di nascita: Prova genetica dell'esistenza dei famosi sette gemelli in giro per il mondo, se ne hanno tracce nella prima rivolta dei Goblin (linguaccia su tela alle spalle di Burf il Barbuto) durante la Prima Guerra dei Maghi e persino all'incoronazione della prossima regina d'Inghilterra da lei necessariamente approvata. 
Molliccio: Come è sicuro che la Prefetto Grifondoro sia la mia migliore amica, appare anche certo – in un paritario confronto con un Molliccio – i due giocherebbero a chi scoppia a ridere per primo. E non sono sicura di voler scommettere sul Mutaforma.
Biografia: Mandatami dal cielo in un giorno di pioggia, avrei forse dovuto ignorare la parte di me che continuava a ripetermi: suvvia, Merida, in Scozia piove sempre, non cercare reconditi messaggi che al massimo può vedervi O'Reilly tra un pisolino e l'altro. Avrei. Inconsapevole ispiratrice delle maschere del dualismo piango e rido, il Prefetto Grifondoro costella la sua esistenza di infarti fatti prendere al prossimo, finto tono serio con cui annunciare le peggiori sciagure solo per diletto di vedervi sbiancare e vere e proprie scenate di schizofrenia latente, secondo la classificazione dei Muldoon. Capirete di essere davvero nei guai, tuttavia, quando, indossando lenti a cuore o inalando vapori di Pianta Caramella vi guarderà come solo le vecchie zie sanno fare, sussurrando: allora, vogliamo morire zitelle, Emme?
Come difendersi: Ve lo dico subito: non giocatevi la carta "Merida ha detto" perché Acca mi conosce abbastanza da sapere che io godo per le sue punizioni. Quando si ricorda di affibbiarne qualcuna. In alternativa potete provare con il coinvolgimento in qualche grande progetto, astenersi perditempo e membri di qualche organizzazione per la pseudo salvaguardia del Topo Enfatico Muschiato. Chi mai crederebbe che esiste una razza del genere, suvvia!
ps: Scatto rubato da una serata di cui non volete sapere niente, credere a me!

Nome: Elliot
Cognome: Dalloway
Casata Monolocale. Arredamento minimal.
Data di nascita: La linea temporale si è arrestata decisamente qualche ann.. decen… secolo fa, quasi certamente nell'epoca in cui i ragazzi avevano ancora modi gentili, un velo d'imbarazzo… o la famiglia Dalloway alle spalle. 
Molliccio: Se stesso sotto Cambiapersonalità, intento a giocare ad una gara di rutti insieme a Claus White che, per la cronaca, ha conosciuto giusto due secondi prima in uno dei suoi slanci di life is a flower non solo per un giorno al mese. 
Biografia: Parente stretto della docente di Difesa Contro le Arti Oscure, in realtà pare che il Cappello se ne sia voluto sincerare di persona, rassegnandosi a tale eventualità solo quando la Capocasa Serpeverde ha minacciato di incendiare lui e tutti i parenti stretti che lo smistatore seriale può avere in giro per il globo, giusto per restare in ambito familiare. Il pacato distacco – termini con cui molti descrivono il Prefetto verde-argento – sembra invece esser dovuto non tanto ad un'elevazione da tipico atteggiamento snob, quanto più da un conclamato caso di cataratta incipiente. Sì, a diciassette anni.
Come difendersi: Avete presente il famoso detto "mio padre lo verrà a sapere"? Ecco, in questo caso spostate l'asse del principale ramo genealogico e – credetemi – qualsiasi punizione vi sembrerà una passeggiata salutare in compagnia di FitzPatrick, se capite cosa intendo.
ps: immagine che può creare scompensi ai portatori sani di capelli ordinati.

Nome: Sheila
Cognome: Hamilton
Casata: Estinta
Data di nascita: Non voglio scandalizzare nessuno, ma visto che talvolta – se non fossimo nella stessa classe – mi dimenticherei direttamente dell'esistenza della Prefetto Serpeverde, immagino che la sua collocazione temporale migliore sia a cavallo tra il sono troppo vecchio/a per ricordare ed il futuro molto prossimo.
Molliccio: Se stessa viva. O non perennemente annoiata. O con del sangue nelle vene. Insomma, qualsiasi cosa che per la popolazione mondiale si possa definire normale, in pratica.
Biografia: Vittima in tenera età di una rovinosa caduta – di testa – nel calderone di un daltonico ed eccentrico conciatore di pelli colorate, non sembra aver mai superato il trauma d'abbandono di colori fondamentalmente orridi particolari come il giallo sto per cavarmi un occhio o il verde estirpami rene, fegato ed anche un metro di intestino. Estimatrice affermata del motto: siete tutti noiosi lasciatemi vegetare nel mio antro di very very very baaaad studentessa Serpeverde, i ben informati sostengono che in realtà dorma con un orsacchiotto rosa fluorescente chiamato Pedro.
Come difendersi: Attenzione: far finta di non respirare più che a farvi lasciare in pace – magari morti per assenza di ossigeno, touchè – potrebbe tendere in realtà a sviluppare un maggiore interesse morboso nei vostri confronti, lo dice la legge dei grandi numeri. Preferibile un Convercoloris a costo di ridicolizzarvi in pubblico con dei pantaloni che non indossereste neanche per far colpo su Eusine.
ps: Olio su tela. Titolo personale: quel giorno che Sheila Hamilton passò a miglior vita. Vissuta, magari.

Nome: Allen
Cognome: Hollowdale
Casata: Civettacandida
Data di nascita: Anno imprecisato, periodo in cui di certo non veniva insegnato il proverbiale concetto: il silenzio è d'oro. Ed ogni occasione dovrebbe essere valutata bene prima di dar fiato alle corde vocali o le dita. 
Molliccio: Alla quindisettordicitrentesima domanda curiosa il Molliccio, vittima della sua stessa più grande paura – ovvero trovarsi davanti un Allen – ha lasciato il campo di sua spontanea iniziativa.
Biografia: Figlio del delfino curioso di una pubblicità babbana di tantissimo tempo fa, si narra che il Prefetto Corvonero sia stato spedito sulla Terra perché non ne potevano più saggiasse la capacità di sopportazione degli esseri umani sottoponendoli ad un continuo stress emotivo che – secondo la profezia di Dupret – si troverà ben presto ad un bivio tra lo scovare l'Eletto o il prenderle di santa ragione. Per le scommesse mi trovate in Sala Grande al termine dei pasti.
Come difendersi: Molto quotata tra le scuse da tirar fuori all'evenienza, la stra nota "c'è troppa luce"  con cui il Prefetto bronzo-blu giustifica il perenne uso degli occhiali da sole ogni volta che si trova all'aperto. Certo, magari evitare di sfruttarla se venite beccati nei sotterranei. Lì, al massimo, provate a giustificare il vostro probabile smarrimento con l'alto grado di puzza sotto il naso.
ps: Il mio scarso feeling con i Corvonero in possesso di una spilla prosegue anche nella versione light della questione.

Nome: Isobel
Cognome: Carrot
Casata: Belladentro
Data di nascita: Qualsiasi sia la collocazione temporale che le si può attribuire, state ben certi che è stata lei a deciderlo, ve lo dice una che ha costantemente a che fare con la Corvonero e un po' la odia perché non si fa detestare quanto i suoi concasati.
Molliccio: Il caos. Dappertutto e con nessuno che le dà retta, compreso Parker che con la sestina bronzo-blu sembra aver costituito un'unica creatura mitologica, mezzo moralizzatrice, mezzo… sì, beh, insomma, guardiamo anche qualche altro lato b ogni tanto.
Biografia: C'era una volta, in Carrotlandia, una regina dai lunghi capelli castani, la perenne aria di chi sta riflettendo sui massimi sistemi anche quando in realtà magari si è solo scordata dove sta il bagno più vicino ed il sentore che, non importa che tu sia bolide o pluffa, se non stai buono e ti adatti alle regole, puoi anche finire dritto dritto nella fossa del Connor, che tra l'uno e l'altra auguri, proprio.
Come difendersi: Scartate subito le ipotesi di: fingervi amiche - l'infermeria è piena di nasi gocciolanti in questo periodo per rischiare di mettervi piede – di Olsen, fingervi amici di Emrys o fingervi e basta. Avete presente la storiella secondo cui Medusa si chiamasse Isobel? Non è vera. Isobel non le ha mai concesso il diritto di avere il suo stesso nome.
ps: Tempo d'attesa prima che il maschio medio si accorga che l'articolo non è finito a questa immagine: mezz'ora. Se siamo fortunati.

Nome: Valentine
Cognome: Loveless
Casata: Chez Tino&Ida
Data di nascita: Tre cuoricini-vita guadagnati nell'ultima sessione prima della pausa pranzo. Ambientazione scelta: Hogwarts, quasi un secolo dopo le vicende di Potter. Tempo stimato di ricarica: tre minuti. Skill sono meglio dei Kneazle attiva.
Molliccio: Allineamento settato su caotico neutrale, appearance pronta a stendere qualsiasi soggetto mal calato nella parte che è chiamata ad interpretare, Carisma in ascesa dopo aver giocato la carta aura potentissima. Giuro, vorrei capire di cosa sto scrivendo invece di ripetere a vanvera termini sentiti in dormitorio.
Biografia: Arrivato in un giorno di pioggia – difficoltà meteo: meno dieci punti vita – per allietare la mia esistenza e farmi sentire meno Troll a questo mondo, il Prefetto Tassorosso ha sposato con gioia la missione di protezione della fortezza scozzese, alias Hogwarts. Per questo – e per cercare di portare un barlume di babbanissima elettricità al castello così da non interrompere i suoi giochi non magici sino alla prossima estate – ha giurato di prendersi cura dei più deboli. Quindi anche di Oceane Henderson.
Come difendersi: Lontane. Il solo modo che avete per non incappare nella temibile rete del Prefetto Tassorosso è viaggiare ad anni luce dalla sua persona, senza intralciare MAI il suo raggio d'azione. Non sarete mai la sua principessa, rassegnatevi.
ps: Ricorda, Ida, per condurre un attacco superefficace, mimetizzarsi è la prima cosa da fare.

Nome: Helen
Cognome: Wood
Casata: Ricercati cronici
Data di nascita: Strega Non Trovata.
Molliccio: Il Molliccio, a domanda specifica, ha rilasciato una sola dichiarazione, abbastanza eloquente: Helen chi?
Biografia: Affiliata alla grande schiera dei sestini che nessuno conosce – tanti, persino troppi, ve lo assicuro – si è pensato a lungo che la spilla sia arrivata a bussare a casa sua perché inerpicarsi sino ai Grampians sarebbe stato troppo faticoso e magari, visto che noi scozzesi ormai siamo quelli troppo burberi anche per governare, qualcuno l'avrebbe schiantata prima di finire nelle mie mani dove in realtà dovrebbe essere. Senza polemica, ci mancherebbe, non sia mai che mi si faccia il processo alle intenzioni come va tanto di moda in questa Comunità Magica, negli ultimi tempi soprattutto. Gentile e generosa – ossia gli aggettivi che vanno per la maggiore quando qualcuno muore ed i vicini vengono intervistati dal Profeta – possiede in realtà tutte le caratteristiche che si dovrebbero ricercare in una spillata: trasparenza di personalità, silenzio d'assenza e costanza il nome di sua zia.
Come difendersi: Fate un po' quello che vi pare che, tradotto in linguaggio rispettoso, equivale a: fate i bravi, mi raccomando.
ps: la staticità di uno sguardo. Per le tre ore ed un quarto che son servite prima di riuscire a schiodare la Prefetto Tassorosso dallo stato di ipnosi regressiva in cui è caduta. Da cinque anni, più o meno, dettagli.

 
Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il sesto anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i mondi alternativi inventati da Valentine. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di soppesare le teste altrui per vedere se galleggerebbero più o meno di un tronco cavo. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per prendersela con Tommy… probabilmente solo per il gusto di farci pace subito dopo.
By Florelle | - 4:15 pm - Posted in Ottobre 2071

Scrivere qui è stata una sorpresa pure per me. Non era pianificato, è stata tutta una conseguenza in qualche modo scatenata da quella dolcezza di Catherine, che in realtà mi ha dato suggerimenti ben più drastici di questo articolo, ma che – vorrei sottolineare – il sottoscritto non ha voluto prendere in considerazione anche essendone tentato. Prima di entrare nel dettaglio, sento doveroso ringraziare Ivy per l’opportunità concessami. So bene quanto la Caporedattrice della Voce sia una personcina corretta e imparziale, ma non riesco a non sorridere all’idea che il resto della redazione abbia festeggiato, quando ho presentato la mia bozza. Sì, perché un Corvo che gracchia sul proprio Ego non si vede tutti i giorni, no?

Inizio dicendo che, secondo me, sono finiti i giorni in cui il giornalino della torre bronzoblù portava concorrenza alla Voce. Almeno per il momento. Ora quest’ultima non ha più di cui preoccuparsi e, forse, sentirà la mancanza della vecchia redazione così come la sento io. Voglio essere obiettivo: l’Eco del Corvo ha sempre avuto un’impronta da giornalino rosa, ma nel passato si manteneva un buon equilibrio e, soprattutto, ci lavorava gente competente. Adesso sinceramente la situazione è tale che persino il vecchio Cappello Parlante si arrovellerebbe nel leggerlo, cercando di trovare qualche nuova rima con “frivolezza” e “malalingua”. Sul serio, dov’è finito il vecchio e il saggio? Dov’è l’espressione di ragione e sapienza? A volte ho la brutta sensazione di risvegliarmi in un mezzo pollaio. E mi dispiace, credetemi, perché all’Eco contribuiscono miei amici di cui apprezzo gli articoli. Athena, mia cara, veramente ti accontenti di pubblicare articoli di gente che neanche appura quello che scrive? Veramente trovi ok far scrivere articoli a gente che ribadisce ad ogni riga quant’è bella e quanti fan abbia? Pensi davvero che una bambina possa condurre una rubrica dove anche 18enni chiedono consiglio? Mi vengono in mente due particolari scenari in merito: uno in cui si scrive a questa neo-14enne con l’intento di farsi grasse risate sulla sua inadeguatezza al ruolo (e se la ragazzina in questione ha un po’ di sale in zucca, come spero che sia, dovrebbe riuscire a cogliere il vero significato di questa mia affermazione senza sentirsi offesa), e un altro in cui in effetti chi scrive al giornalino è solamente un pubblico estremamente giovane. Il ché farebbe abbassare la fascia di target, riducendo l’Eco ad una versione scolastica di Streghetta 2000 (e l’orribile sensazione che mi ha dato leggendolo è proprio questa).

Mi si potrebbe contestare dicendo “Eh, ora che hanno dedicato un articolo diffamatorio nei tuoi confronti, ti sfoghi sulla Voce”. Beh, potete pensarla come vi pare. Quelli più svegli si faranno sorgere qualche domanda, quelli più intellettualmente indipendenti verranno magari a chiedermi delucidazioni (visto che non voglio usare le pagine di questo giornale per giustificarmi), prima di giudicare. Non mi aspetto di certo queste accortezze da chi ha buttato giù un articolo utilizzando parole riciclate dalla bacheca pubblica (utilizzando solo quelle provenienti da una delle due campane, ovviamente) e senza neanche farmi una controintervista; è ovvio che tale persona non aveva altro interesse se non scrivere il suo articolino pieno di acidità, tanto per raccogliere i consensi di quelli a cui piace infervorarsi per queste cosucce. In altre parole, il suo intento non è quello di fare informazione ma il mero e discutibile piacere (che mi dà più che altro di valvola di sfogo personale) di spalare sterco di Manticora sulla prima persona che gliene dà la possibilità, senza preoccuparsi minimamente di conoscerla. Ovviamente sotto pseudonimo, eh. Lasciamo il coraggio ai Grifondoro.

Concludo, perché non voglio diventare un macigno (cit). La mia È una critica all’Eco intero, ad alcuni dei suoi scribacchini in particolare, e al modo in cui il tutto viene gestito (attenta, Thena, perché la faccia ce la stai mettendo te e non voglio vederti fare figure del Gramo). Qualcosa di buono per fortuna l’ho trovato, come accennavo sopra: interviste serie, spunti di riflessione nell’editoriale, l’intervento della Whiteheart che stimo e di cui sento la mancanza… e qualche altra rubrica piacevole. Ma perché lasciare che l’immagine della Torre venga distorta dal non esiguo restante? Perché non tentare di migliorarsi, sfruttando magari quelle caratteristiche che dovrebbero distinguerCi e dovrebbero caratterizzare il nostro operato rispetto a quello delle altre casate? Perché, ad esempio, non esiste una rubrica dedicata agli interrogativi più frequenti sulle materie scolastiche e sugli incantesimi? Perché la parola Corvonero dev’essere associata a gossip scadente?

Suvvia, vogliamo essere qualcosa di più, o al Corvo preferite le Galline?

Allen Hollowdale. Sestino Corvonero. 17 anni a giugno. Non passa inosservato per via dei capelli a-pigmentati e degli occhi color ametista, ma si destreggia alquanto bene con il cervello al punto che non dovrebbe passare inosservato essenzialmente per questo. Ha, infatti, una brillante carriera scolastica (segue ben 10 corsi) ed extrascolastica che lo portano a poter contare sia su una media oscillante fra la O e la E che sui riconoscimenti sportivi di un certo livello, essendo top rider del team di B1 della sua casata e battitore titolare bronzo-blu. Fra gli interessi ed hobby si annoverano il rinomato Probe Litteratus, il Club del Libro, il WWFFB ed il Club di Teatro; ho anche scoperto da poco che è bravo a disegnare sebbene non si definisca un artista. E' attento e diligente, minuzioso e curioso al punto giusto.
By Anne Burton | ottobre 20, 2015 - 5:33 pm - Posted in Ottobre 2071


By CatherineSmith | ottobre 19, 2015 - 5:19 pm - Posted in Ottobre 2071

Durante questi ultimi anni, tanti scribacchini si sono divertiti a giocare con la parola "Halloween" scomponendola sempre in maniera più o meno originale, sfruttando persino le varie assonanze a cui si presta questo nome. Per una volta invece a me piacerebbe riportare l'attenzione sulle vere origini di questo termine, che altro non è che una variante scozzese del più classico " All Hallows Eve". Una cosa che accomuna maghi e babbani è quella di dedicare più attenzione alle vigilie delle feste, piuttosto che alle feste stesse. Non è poi così strano però se ci riflettete: è più divertente organizzare i preparativi per Halloween, piuttosto che stare in Sala Grande a mangiare durante la festa, nonostante non ci sia più il rischio di venire sgozzati con uno zuccotto, ma al massimo quello di rimanerci secchi per la presenza dell'ennesimo intruso che piomba senza preavviso nella scuola. E' un periodo che si trascorre all'insegna di scherzi più o meno di cattivo gusto, in cui si va alla ricerca del costume più spaventoso o di quell'incantesimo perfetto che renderà gli addobbi davvero, davvero, terrificanti. Tutto sommato però, Halloween è una tra le feste che preferisco, e non tanto perchè non sei obbligato ad indossare uno di quegli orrendi abiti da cerimonia che si vedono al Ballo dell'Agrifoglio, ma più che altro perchè è la festa in cui si abbattono le frontiere. Secondo la tradizione infatti, allo scoccare della mezzanotte tra il 31 ottobre e il 1 novembre si abbassa quel muro che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. E' una cosa che alcuni trovano affascinante, probabilmente perchè nutrono la speranza di poterne dire quattro alla loro bisbisnonna che non gli ha lasciato nulla in eredità, altri invece provano paura e timore, un pò come succede ogni volta che si abbassa qualsiasi tipo di barriera. Ma non è questo il bello di Halloween, dopotutto? Correre dei rischi, osare, stupire…spaventare. Quest'anno se volete davvero far prendere un colpo a qualcuno, provate ad abbattere qualche barriera anche voi. Basta poco, posso confermarvelo. Pensate per esempio a quel filtro che si interpone tra i vostri pensieri e la vostra voce. Cosa succederebbe se abbattessimo questa sottile barriera, e fossimo costretti a dover esprimere tutto ciò che ci passa per la mente? Immaginate, che so, di trovarvi davanti al professor Thofteen, ed essere costretti a dirgli che pensate che non sia affatto giusto che abbia preso il posto del professor Harrenhal come capocasa, nè tanto meno che meriti la cattedra di aritmanzia perchè vi mancano troppo le perle di saggezza del professor Wenlock. Sentite questa, anche: immaginate per un solo giorno di ritrovarvi faccia a faccia con la Outteridge e di sentire l'impellente bisogno di riferirle che è proprio il caso che vada in pensione, perchè non ha più l'età per insegnare, e che la Dalloway è una grandissima arpia che si diverte solo a mettere votacci agli studenti. Siete sicuri che in occasioni del genere non preghereste che Allen Hollowdale venisse in vostro soccorso a censurarvi? Non ci sarà nulla a cui potrete appellarvi per giustificare quello che involontariamente è uscito dalle vostre labbra. Niente spore di polemianta che vi rendono cattivi peggio di un erinni, nessun Imo che ha fatto uscire la parte più violenta di voi, e nessuna cambia personalità che altera il vostro comportamento. E' sufficientemente spaventosa l'idea di doversi prendere la totale responsabilità di dire a voce alta tutto tutto ciò che vi passa per la testa? E di accettarne le relative conseguenze, ovviamente. Ora sta a voi divertirvi o spaventarvi, a seconda dei punti di vista, facendo questo piccolo esperimento. Occhio a non barare però: è severamente vietato pentirsi, rimangiarsi ciò che si è detto, ammettere che si è stati fin troppo avventati e poco riflessivi prima delle ventiquattro ora da quando si inizia a parlare a ruota libera. Buon Halloween!

By vocestudenti | - 3:11 pm - Posted in Ottobre 2071

Allora, lo scorso giovedì sono uscito un attimo dall'aula di Incantesimi per andare in bagno e mi sono messo a pensare.
Io, boh, non sapevo bene come cominciare questo articolo e Cedric mi ha detto… solo un attimo, me lo sono appuntato… dove voli tu, oh, ti acchiappo! Ah sì, mi sono ricordato! Mi ha detto "racconta di come rifletti in bagno". E quindi ecco qui. Sì, lo so che era ironico, però dai, un avvio per l'articolo è uscito, no?

La gente dice che sono un gran chiacchierone, però giuro, con l'entrata nella Voce mi sono impegnato a star concentrato e a lasciar parlare un po' gli altri, devo soltanto fare un po' di pratica, giuro, diventerò un bravissimo raccoglitore di opinioni, ho appena creato dei promemoria incantati ordinatissimi, divisi per classe, casata, età, è che… il prototipo mi è volato fuori dalla finestra durante Astronomia. Ma non perchè stavo armeggiando con i promemoria incantati, seguivo la lezione, giuro! Ho seguito per filo e per segno quello che ha detto il professor Fitzpatrick (ha scritto per la Voce! fooorte!) sulle eclissi, poi Evan Miller mi ha detto che non c'era Fitzpatrick quel giorno ma l'assistente Macintyre, ma ho sentito una voce da uomo, sono sicuro, non mi sono distratto, non mi distraggo a lezione, io! Cioè sì, una chiacchiera ogni tanto, ma solo per cose serie. Sì, Tarazed, certo che le seguo le corse clandestine di castori a Diagon! Quelle di salto dei rospi di Tottenham le hai mai segui… no, certo, la cosa seria era il Ministro, solo che boh, un po' assomiglia ad un castoro e al mio compagno di classe deve essere venuto in mente… ECCO, adesso vi dimostro che sono un bravo raccoglitore di opinioni e vi riporto la sua, paro paro: "Diciamo che le mie tasche hanno subito qualche.. alleggerimento, in seguito al colpo di scena che ha portato Humphrey alla vittoria. Quella morgana della Lloyd… Comunque, avrei preferito andasse in un altro modo, si. Ora levati che un tuo concasato mi deve più di qualche falce, per fortuna." Sono bravo, visto, Ivy, sono trasparente! Gasp, no, mi è solo sfuggito di mano l'Intruglio Sfocato che stavo rimettendo a posto… ehi, non mi si distinguono più le dita! No che non mi verrebbe mai in mente di barare a Drago, Basilisco e Fenice, Merida… Oh, scommetti che indovino la tua reazione al nuovo Ministro? Ihih sì lo so è facile, però non mi guardare così, quella ciocca di capelli bandiera di Scozia ti sta bene, forse il bianco fa un po' pallido più o meno come quando Tommy ha detto quella cosa in redazione. Me la sono appuntata da qualche parte però… ehm sì, McClaim, dicevo "no claim no party", sei stata chiarissima! Con chi vai al B… ecco chi appoggiava la Lloyd, mi sono ricordato, Catherine! Non è stata di molte parole, ma di certo non è stata l'unica. Insomma, boh, la Lloyd era quella più rassicurante ed era una buona idea quella di regolare gli ibridi, no? Eeh ne hanno portati di guai pure nel mio Galles, insomma, sarà stata pure una politica scontata ma a me non dispiace una che mi dice "sai, Charlie, farò in modo che non ti trovi un alligorso dietro la porta di casa tua, quando torni a Natale". Anche perchè trovarsi un alligorso fuori dalla taverna di papà non piacerebbe ai clienti.

Ma a proposito di papà, ho qui un altro appunto, aspettate solo un attimo che mi si è infilato nell'orecchio… ok, si è strappato ma la parte importante c'è. A lezione – sempre in un momento in cui NON mi distraevo, ho solo detto due paroline, professoressa Dalloway, giuro, due parole in croce, Lily Morris mi ha detto che non si è interessata tanto ai candidati ministri, non potendo neanche votare, però ha aggiunto "Quello nuovo.. col nome francesizzante e dei baffi che per me ci puoi appendere le chiavi dell’armadietto di pozioni.. Humphrey o come si chiama.. ha detto che sistemerà tutto, vero? Beh speriamo faccia meglio di Nightingale.. e magari metta mano pure a quegli incompetenti degli Auror che avevano gli infiltrati che gli giravano sotto al naso e manco se sono accorti. Così chi ci è andato pure di mezzo tra gli altri? Mio padre. Ad ogni modo… beh magari così a pelle magari una… Ministra…? Ministra si dice? Ministro donna? Ministressa…?! Vabbè hai capito, quella tizia in perenne lutto, ecco lei magari per solidarietà femminile mi sarebbe piaciuta di più." Questo mi fa pensare. Perchè non mi votate mai per tenere le chiavi dell'armadietto di pozioni? No, divagavo, non mi fa pensare a questo – cioè sì anche – pensavo… al Ministero c'è stata una gran turbolenza per tutti, Auror, legge magica dov'è il papà di Lily, creature magiche, obliviatori… professor Thofteen, che bello che è tornato! insomma, dicevo, ma se ci sono dei ministeriali corrotti, chi li giudica? Altri ministeriali? E i ministeriali che giudicano chi li giudica? Andiamo a naso? Papà dice che il naso non tradisce mai, però ci sono momenti in cui vorrei non fosse vero. Forse è il caso che esca dal bagno ora. Bene, quindi la Lloyd ha potuto contare anche sulla solidarietà femminile, me lo conferma anche Sophie Gallagher che dice: "Avrebbe dovuto vincere la Lloyd, sensibilità e grande forza, nonchè donna! Non posso dire che Humphrey sia una scelta sbagliata, anche se avrei preferito qualcuno di più giovane." La gioventù non sarebbe dispiaciuta neanche al nostro Prefetto Helen Wood: "Forse avrei preferito qualcuno di più giovane e meno tradizionalista… ma sicuramente ha una grande esperienza lavorativa. Vedremo ora come si muoverà, del resto fino a che non inizierà il suo operato, non me la sento di giudicarlo".

Eusine VanHouten, da bravo Caposcuola a cui ti puoi rivolgere a tutte le ore, si è soffermato un po' di più a chiacchierare con me e ha iniziato con una cosa bellissima, molto filosofica, che… non ho capito, ma suonava bella, ecco. "La politica è un argomento difficile in generale. Si viene sempre a creare quella situazione in cui vorresti fare una cosa ma devi farne un'altra … O magari pensi che quello che stai per fare è giusto ma hai problemi di fiducia." Quindi per esempio è normale che quel riccio mi sembrava un po' diffidente per l'habitat che gli avevo creato? Professoressa Outteridge, giuro, io sono proprio sicuro che è giusto mettergli una ruota, ma lui mi guarda proprio male eppure gli ho dato persino un bellissimo nome (Archibald Leopold Marmaduke III – credo sia il III che l'ha indispettito, in realtà), quindi non sono un bravo politico. No, credo di no. Ma torniamo ad Eusine, un attimo che il discorso era lungo e me lo sono appuntato… ah ecco, l'ho trascritto dietro il compito di Pozioni. "Dei candidati me ne piacevano solo due poi! Lloyd e il nuovo ministro, per capirci. Gli altri due non mi sono piaciuti per niente. Uno era assolutamente inadatto, almeno a parer mio e O'Byrne pareva un sylventissimo fumos." Però però però… e non lo dico perchè mi è sembrato di intravedere un tronco che galleggiava un metro sopra la mia testa, McClaim è stato in prima linea quando c'è stato da riparare i danni, è giusto ricordarlo. Thomas Lancaster è sicuramente disponibile a raccontarvi tutto quello che ha fatto di buono il candidato scozzese e se volete mentre lui vi fa un disegno io vado a prendere mr Claim, l'ho fabbricato con un calzino a scacchi che ho trovato in fondo al baule, la barba è fatta con un muschio che ho trovato sotto un sasso vicino alla serra numero 4, lo so che ha un odore strano, ma è divertentissim… Aspettate, dove eravamo? Ah Eusine, ho ritrovato il segno, qui, diceva che ci sono troppo intrecci in politica e poi che la Lloyd… "mi piaceva e l'avrei votata subito se non fosse stato che dopo l'anno scorso ci voleva qualcuno con il giusto spessore. Mi sono innamorato del fatto che volesse aiutare le classi bisognose e del suo interesse per gli animali e i pericoli che affrontano a causa nostra. Insomma l'anno scorso è stato un pessimo anno… per il wwffb." Io sono sicuro che intendesse dire anche per il wwffb, ecco, sì. "Il fatto è che buoni propositi o meno la Llyod non era quello che ci serviva. Sono felice che abbia vinto Humphrey, davvero! Insomma da quel che ho potuto leggere dalla gazzetta del profeta quello che ha in mente è … Radicale ma ci serve. C'è bisogno di stabilità, ne abbiamo bisogno tutti, posso sperare che una volta risolti i problemi più imminenti si preoccupi degli animali, no? Altrimenti c'è sempre il wwffb a battersi come può per quello." Sì, be', io voglio tanto bene ad Archibald Leopold Marmaduke III (ne volevo anche a I e II), però se devo essere proprio proprio sincero ne voglio un po' di più a papà, quindi spero che prima di preoccuparsi degli animali il nuovo ministro faccia sì che papà non si ritrovi un alligorso dietro la porta, ecco. Ora però non mettetevi a discutere o finisce come ai Tre manici di scopa nell'ultimo weekend, con Heaven Lancaster che difendeva la Lloyd a bacchetta tratta e Montmorency Medicine che rispondeva che, per quanto belli i propositi di uguaglianza, il suo era un programma inefficace perché "tanto qualcuno starà in ogni caso peggio di altri". Però che cosa triste, Moe. Non origliavo, eh, i toni si sono alzati e io ero lì a cercare di capire in che direzione andasse la spirale nella schiuma della mia burrobirra. Forse però ho parlato troppo, deve essere così perchè Dick Liumang mi ha appena tirato addosso dell'inchiostro, deve essere un messaggio subliminale e mi ha pure macchiato i promemoria, forse è proprio il caso di smettere di scrivere almeno ora che sto scendendo le scal

Charlie Tobias Marmaduke. Gallese fin troppo chiacchierone, basta dargli un minimo di corda e lui attacca un discorso sul nulla, che sia con i quintini, suoi compagni d'anno, con gli altri Tassorosso o con qualunque essere abbia un apparato uditivo, e talvolta pure con gli esseri che non ce l'hanno. E' affascinato dalle forme delle nuvole, dalle righe nel legno delle bacchette, da quegli insetti con la corazza colorata, da tutte quelle piccole cose che nella frenesia di lezioni, compiti, club e similari nessuno nota mai, specialmente se non va a rivoltare i sassi vicino alla Foresta Proibita. Noto per i suoi uccellini di carta incantata, i promemoria che gli ronzano intorno, per non cogliere l'ironia più sottile e per il rimettersi in riga da solo quando si accorge di essersi distratto. Temibile è la sua convinzione che i pupazzi che "fabbrica" con i suoi calzini vecchi siano divertenti e servano a tirar su di morale le persone. In effetti, basta tirare fuori un calzino-pazzo e le persone sorridono… pur di farglielo mettere via.