Vi è mai capitato lo spiacevole inconveniente di trovarvi in qualche corridoio quando qualche simpaticone lancia la Polvere Buiopesto Peruviana? E’ più o meno la sensazione che provereste a Obscuro, nuovo locale, se così si può chiamare, che avrà presto la sua inaugurazione nel cuore di Diagon Alley. Oltre a sensibilizzare sul modo di vita dei maghi non vedenti, Obscuro promette di regalarvi nuove emozioni, un’esperienza unica da un diverso punto di “vista”. Dal concorso bandito da La Gazzetta del Profeta sono stati estratti otto fortunati vincitori che hanno potuto testare per primi il percorso al buio, che è solo una delle possibilità che Obscuro offre. Abbiamo scritto ad ognuno di loro per farci raccontare com’è andata.
In generale tutti si sono focalizzati più sulle emozioni che hanno provato e non hanno voluto rivelare granchè di quel che accade all’interno, “per non togliere la sorpresa”, o perché “a raccontarlo non renderebbe ciò che ha significato”. E’ emerso comunque che il percorso presenta numerose varianti, e permette di acuire tutti gli altri sensi, dopo un iniziale sensazione di spaesamento.
All’inizio del percorso viene consegnato ad ognuno un semplice bastone. Anche se esistono in commercio bastoni parlanti per non vedenti, che informano il mago degli ostacoli ed eventuali pericoli che incontra, i bastoni distribuiti hanno solo la peculiarità di trasmettere immediatamente alla mano di chi li impugna le sensazioni tattili percepite dalla punta di essi. Nonostante si possano portare le bacchette, queste vengono fatte rinchiudere all’interno di un fodero speciale che le rende inutilizzabili fino alla fine. In sostanza, è solo un modo di evitare che un deposito comunitario, come era stato pensato in via di progettazione, possa essere preso d’assalto da sette oscure o simili, dati i recenti avvenimenti. Tuttavia, oltre al bastone, viene consegnata anche una speciale bacchetta magica che, oltre ovviamente a non avere la stessa affinità col mago, permette solamente una serie di semplici incantesimi con cui si può indagare l’ambiente immerso nel buio più totale, incanti che però non lasciano alcuna traccia luminosa. Viene tuttavia consigliato di tenerla in tasca, a parte in momenti particolari in cui è espressamente richiesta, e di cui nessuno ha voluto darci alcuna anteprima. Il motivo è semplice, per lasciare le mani libere all’esplorazione del percorso, dove ogni cosa che ti circonda parla di sé: si incontrano ambienti aperti, chiusi, naturali, artificiali, lo stesso terreno su cui si cammina può essere molto diverso, ci sono suoni, profumi e anche sapori. Tutti e otto i “beta-tester” si dicono pienamente soddisfatti e consiglierebbero l’esperienza.
Una caratteristica fondamentale del percorso è che si è accompagnati da una guida non vedente. “E’ stato fantastico! Arienne ci guidava con la voce, ci sorprendeva con incanti non verbali, oppure ci prendeva per mano e ci accompagnava in particolari punti critici come ponti traballanti o… va bene, vi ho già svelato troppe cose, non posso anche dirvi il resto!” ha scritto Betrys. In molti son rimasti stupiti della sicurezza con cui le guide li hanno accompagnati, divisi in due piccoli gruppetti da quattro. “E pensare che normalmente sono loro che hanno bisogno di una guida, che sia un crup o altro… e invece in questo percorso eravamo noi ad essere persi e ad avere un non vedente come punto di riferimento e appoggio. E’ stato davvero bello!” hanno commentato Samuel e Robynne.
“Alla fine c’era un bar e io volevo una burrobirra, ma avevo paura di sbrodolarmi tutta. Già sono maldestra quando ci vedo…” ha confessato Sarah. “E invece il barista mi ha detto che anche alle cene raramente qualcuno si sporca, proprio perché tutti gli altri sensi sono più acuti, ci si concentra di più su quello che si sta facendo, senza distrazioni visive… e aveva ragione!” Tom, invece, ha trovato stupefacente come il barista riuscisse a riconoscere le monete solo al tatto. “E’ vero che sono di dimensioni diverse, ma io ho fatto confusione con zellini e falci, mentre lui mi ha detto subito cosa gli avevo dato!” Tutti hanno trovato che le loro consumazioni al bar avessero “più sapore” al buio.
I due bambini, Lucas e  Stephany, han scritto che in assoluto “la loro parte preferita è stata quella con le creature magiche”; infine, Nelly ci ha scritto un aneddoto: “Improvvisamente è arrivata un’altra guida ridendo, e ha detto che aveva lasciato il suo gruppo dicendo che si sarebbe nascosto nella stanza e di cercarlo, e poi invece se n’era andato!”
Obscuro ha al suo interno anche un vero e proprio ristorante, Salvio Hexia, e un piccolo teatro, Buiopesto, in cui sono in programmazione spettacoli e concerti. C’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. Aspettiamo dunque l’inaugurazione e l’apertura al pubblico di Obscuro, perché si prospetta davvero qualcosa di indimenticabile e interessante.

Helena Ross, 17 anni appena compiuti, sestina e Prefetto Tassorosso, vive a Grove, nell'Oxfordshire. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, tanto che per mandare in stampa il giornale si è costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.