Cosa dicono gli studenti di Hogwarts nel sonno

   In diretta dall’ultima fila di piante della serra numero due – la nostra riserva personale di radice di Belladonna per le Pozioni Sonnolente quando Heathcliff Gordon russa troppo forte. Considerando che lui fa il quinto ed è a due porte di distanza dai dormitori del terzo, pensate quanto russa forte. Quando c’è vento fuori lo si sente pure nel dormitorio Tassorosso. Allora noi sgattaioliamo di nascosto nel nostro secondo ufficio – la serra numero due -, diamo due colpetti di bacchetta a sinistra della serratura come abbiamo visto fare a Von Mitternacht – ma voi non ditelo in giro, lui pensa che non lo sappiamo – e ci procuriamo qualcosa per migliorare il sonno altrui. In alcuni casi qualcuno ha smesso di respirare per qualche secondo, ma siamo sicuri che la radice di Belladonna non c’entri niente, anche se Arthea Norvall ha detto che in dosi massicce diventa un veleno. Noi non la usiamo in dosi massicce, non mettiamo mai i massi nelle nostre pozioni per far dormire.
   Ecco, proprio del sonno volevamo parlare. O meglio, del parlare nel sonno. No, non del parlare quando si ha sonno. Il professor McBryant ci costringe a parlare dei primordi della magia anche quando abbiamo sonno, ma non c’entra. L’idea ci è venuta dopo aver sentito Dirk Hargreaves biascicare qualcosa come “Mamma, hai lavato i miei calzini a pois rosa?” Cosa ci facevamo nel dormitorio Corvonero del sesto? Ah, storia interessante, in effetti. Stavamo cercando una cavia volontario per far assaggiare una decina di Muffin ritrovati a svolazzare dalle parti dell’aula di Incantesimi. Cioè, i Muffin non ce li avevamo messi noi, anche se somigliavano molto a quelli che avevamo messo il giorno prima dalle parti dell’aula di Pozioni. Forse, ma un forse bello grosso – facciamo almeno quanto due Eugene Reynolds – qualche Prefetto li ha ritrovati nei Sotterranei e ha tentato di spostarli. E forse – ma stavolta un forse grosso quanto tre Eugene Reynolds – non si sono accorti che i Muffin incantati sparivano da lì per riapparire altrove. Si chiama Incanto di Bilocazione, o almeno così ha detto Mark Harvarest quando ce l’ha spiegato. Noi però non l’abbiamo usato, eh. Ce l’ha spiegato a titolo informativo. Come ci ha spiegato a titolo informativo come funzionava la nostra Magipressa, ma naturalmente non siamo stati noi a far saltare i circuiti. Nessuno ci aveva detto che una colata di marmellata di more l’avrebbe danneggiata, come potevamo saperlo?
   Ma forse non era questo l’argomento dell’articolo… UH! Ecco, sì, il parlare nel sonno. In uno dei nostri apprezzatissimi sondaggi abbiamo fatto un giro dei dormitori per raccogliere qualche dichiarazione. Non sappiamo se sia corretto raccogliere dichiarazioni dalla gente mentre dorme, ma non c’è scritto da nessuna parte il contrario. E forse – un forse grande quanto cinque Eugene Reynolds – le regole della scuola vietano di entrare nelle Sale Comuni altrui, come ci ha detto Elly Glorbander quando ci ha visto scendere dalla Torre di Corvonero. Ma è stato un incidente, noi cercavamo soltanto qualcuno su cui testare a cui far assaggiare i Muffin di cui sopra, perché stavamo dicendo che… No, forse stiamo divagando ancora. Insomma, dicevamo del nostro sondaggio. Abbiamo scelto degli elementi campione a caso – per campione non intendiamo campioni nel senso di campioni di Quidditch, ma più nel senso di… uhm, avete presente gli occhi di Tritone che galleggiano nei barattoli sugli scaffali degli ingredienti per pozioni? Ecco, quei campioni lì.

   Non è stato possibile fare un sondaggio come si deve nei dormitori del primo anno, perché un Incantesimo Gnaulante Deluxe è scattato non appena abbiamo appoggiato la mano sulla maniglia della porta. Avevamo iniziato da quelli dei Corvonero e la voce ripetuta dall’Incantesimo Gnaulante diceva più o meno “Lasciate stare i miei bambini!”. All’inizio abbiamo pensato che fosse la Vicepreside Wallace con un brutto raffreddore, ma poi abbiamo capito che era la voce del professor Spellman. Ce ne siamo andati qualche minuto dopo, quando ha annunciato che era arrivata l’ora della poppata. Nei dormitori del secondo anno non ci è andata meglio, ma abbiamo comunque scelto due campioni – nel senso di sopra – a caso. Nel dormitorio femminile del Grifondoro siamo riusciti a registrare frasi del tipo “Quell’ombretto azzurro è delizioso” e “Non dovevi disturbarti a portarmi una coroncina di fiori” e quindi… Ah, no, avevamo trascritto male. Quelle frasi venivano dal dormitorio maschile del Serpeverde. Non riusciamo a decifrare il nome scritto qui perché per scriverlo abbiamo usato il gel per capelli che usa Brandy De Polignac – ecco perché abbiamo sbagliato dormitorio. In ogni modo, non siamo sicuri di voler sapere come stia Eleazar Ramaki con una coroncina di fiori in testa – brrrr – e un ombretto azzurro – anche se non abbiamo capito come si faccia a mettersi addosso una piccola ombra.
   Il terzo anno è il nostro territorio. Daniel Phoenix dorme proprio di fianco a noi – o meglio ad uno di noi, Sean, o anche Jericho quando ci scambiamo di dormitorio; ma nell’ultimo mese il Grifondoro è stato Sean, sì. Lui – cioè Daniel, non Sean, anche perché Sean sta scrivendo questo articolo insieme a Jericho e sarebbe strano se parlasse di se stesso in terza persona – dicevamo, Daniel è stato l’unico a cianciare nel sonno di una cosa interessantemente interessante: fumetti. La Passaporta Maledetta è uno dei nostri preferiti, ma lui non sembrava conoscere la storia fino alla fine e così gli abbiamo lasciato una piccola pergamena sul cuscino, raccontando per filo e per segno come va a finire il fumetto. Siamo sicuri che domani ci ringrazierà, ma per lasciarlo solo con la sua felice scoperta abbiamo pensato di passare entrambi la notte nel dormitorio Tassorosso.
   Il problema, poi, è che più si sale d’anno più è complicato entrare nei dormitori delle femmine: e così ci siamo procurati un paio di spie collaboratori per proseguire la nostra ricerca. I Corvonero non sembravano aver molta voglia di aiutarci, ma alla fine abbiamo detto alla Dama Grigia che il Barone Sanguinario aveva detto che Syd Mayson avrebbe voluto dire a Polly Cobain che voleva incontrarla. Cioè, che voleva incontrare Polly Cobain, non la Dama Grigia, anche perché ci dicono che il fantasma è impegnato con Stephen Medicine. Abbiamo avuto l’impressione che la Cobain si sia messa a strillare al vedere noi al posto di Mayson, ma non ne siamo sicuri. Potrebbe essere dovuto al fatto che indossavamo alcuni paraorecchi presi dalle Serre. Quando si ha a che fare con le ragazze – puah! – si devono sempre indossare un paio di paraorecchi, ce l’ha consigliato Mattew Typhoon, perché dice che sentire quello che dicono è inutile. E dunque. In cambio del nostro silenzio sul mancato incontro con Syd Mayson, Polly Cobain ha fatto un giro nei vari dormitori Corvonero. Non è stata un’assistente molto zelante, eh. Si è limitata a poche persone, come Elisabeth Wolf e Venis McLain. Noi le abbiamo fatto presente che uno dei due non era femmina – non abbiamo ancora capito quale – ma lei non ha voluto sentire ragioni. E quindi pare che uno dei due nel sonno abbia parlato di un non so cosa riguardo alla danza, mentre l’altro faceva un elenco di prodotti da barba. Chi ha detto cosa, la nostra assistente non ce l’ha specificato.

   Per sentire quello che diceva Joey Olsen nel sonno non è servita nemmeno una spia, perché si era imboscata nel dormitorio dei maschi. Una sera in quello del quarto, poi in quello del quinto, poi del sesto, poi del settimo. Quindi abbiamo potuto annotare per lo più le urla dei maschi di questi dormitori. Quando poi abbiamo trovato Joey Olsen addormentata, era acciambellata accanto al baule di Rygar Connelly – a proposito, Rygar, non siamo stati noi a mettere disordine nei tuoi accessori per il Quidditch, visto? Russava così forte – non il baule, proprio lei – che le cose che ha detto mentre dormiva non siamo riusciti a capirle. Il Caporedattore Lewis – baciamo le mani – ci ha consigliato di farle leggere a Relena O’Neil, che è esperta in linguaggi gutturali come l’Orchesco. Ma lei ci sta ancora cercando per fare due chiacchiere sulla porta che ha mangiato il giorno di S. Valentino e così noi abbiamo pensato di non disturbarla.
   Come ultima tappa siamo tornati nei Sotterranei. Non siamo autorizzati a dire che abbiamo origliato la parola d’ordine da Andrew Rowumber, che non si è accorto di noi perché il cappello gli era scivolato sugli occhi. È stato un giro piuttosto veloce, visto che i Serpeverde hanno organizzato una caccia al tesoro solo per noi. Che bel pensiero, eh? Loro ci davano la caccia e a noi è sembrato brutto non farli girare un po’. Giusto un paio d’ore, eh. E mentre loro si divertivano così, noi abbiamo fatto un salto nel dormitorio del quinto. Daniel Watson aveva in testa dei cosi gialli e, quando le abbiamo fatto una descrizione sommaria di questi cosi, Meredith Pratt ha detto che si trattava di bigodini. Ecco perché lui nel sonno continuava a raccomandare alla sua parrucchiera di mettere più gel – lo stesso di Brandy? Per concludere il giro ci siamo infilati alle spalle di Paige Collins per entrare nel dormitorio delle femmine. Sembra che lì lo sport nazionale sia nominare Rafael McAnis. Chissà se si vince qualcosa – magari una scorta da Mielandia, l’ultima gratuita l’abbiamo finita – perché così potremmo iniziare a nominarlo anche noi. Anche se non saremmo mai bravi come Marlene McGregor, che è riuscita a nominarlo nel sonno per quarantadue volte di fila.
   Vogliamo dire assolutamente grazie a chiunque ci abbia mandato quei Cioccolatini Soporiferi. Però non ci sembrava bello tenerli per noi, così li abbiamo lasciati al tavolo degli insegnanti insieme ad un bigliettino con su scarabocchiato qualche nome a caso – Vincent Stars, Simon Darkem… – tanto per segnalare che non potevamo prendere un merito e una punizione non nostrio.

 KESTRELS SPACCANO!

 Sean & Jericho Muldoon