Sir Atreus Tankleberg
Cavalieri di Mornay

 Ci mancava proprio un rappresentante di uno degli ordini magici più conosciuti. Il cavalierato di Mornay è stato istituito dal Ministro della Magia Atreius McGoohan (1232 – 1304) nell'anno 1262. Il primo nucleo nacque nell'isola magica di Mornay, nella Manica, per far fronte alle prime, sanguinose rivolte dei Goblin. Nonostante siano passati secoli, il cavalierato di Mornay ha mantenuto il suo stampo militare ed è sempre pronto ad intervenire in caso di conflitto. Ai tempi della sua fondazione tutti i ragazzi che compivano diciassette anni erano iscritti nei ranghi in qualità di cadetti e dovevano prestare servizio obbligatorio per un anno. Se in quel periodo di tempo scoppiava un conflitto nel mondo magico, i cadetti erano tenuti a partecipare alle battaglie insieme ai veterani. Dopo il primo anno di leva obbligatoria, si poteva decidere di restare e scalare i vari ranghi del cavalierato oppure ritirarsi. Col passare degli anni il tempo obbligatorio di leva si è ridotto a sei mesi, poi a tre e al giorno d'oggi anche questi tre mesi sono ormai facoltativi. Pochi studenti scelgono di allontanarsi dalla scuola per tre mesi, ma una buona parte decide di prestare questo servizio facoltativo nel cavalierato una volta terminato il settimo anno di scuola.
L'attuale capo dell'ordine è sir Tebaius Rothenberg (67). Lo stemma araldico dell'ordine è rappresentato da una Fenice nera ad ali spiegate su campo rosso e sono questi i colori che ogni cavaliere deve indossare in battaglia, nonostante ogni famiglia appartenente al cavalierato sia dotata di un proprio stemma personale. È anche il caso del personaggio di questo mese, sir Atreus Tankleberg (52 – nella foto accanto con l'uniforme ufficiale), il cui stemma di famiglia è un Liocorno bianco su campo azzurro. Sir Tunkleberg risiede nel castello di Shavergate, Cornovaglia. Il motivo per cui la mia scelta è ricaduta su di lui è un'informazione ottenuta scambiando due chiacchiere con alcuni studenti del sesto: pare che durante una lezione di Difesa contro le Arti Oscure di qualche settimana fa siano stati trasportati tramite Passaporta autorizzata proprio al castello di Shavergate per una piccola gita. La lezione era incentrata sulle Maledizioni sugli oggetti e non c'è posto migliore di Tankleberg Manor per potersi fare un'idea precisa sull'argomento. All'interno della sua enorme collezione di oggetti magici, razziati recuperati dai maghi dell'ordine durante le rivolte dei Goblin del XIV e XV secolo, ci sono una serie di teche a parte che contengono Manufatti Maledetti. Tra gli altri pare che il buon Tankleberg abbia una utilissima spada forgiata dai Goblin, che trancia la testa dal busto a chiunque la impugni; perfetto regalo per suocere impressionante, davvero impressionante. E poi, naturalmente, i libri maledetti: quelli che non si riescono a smettere di leggere, o che ti costringono a parlare in rima, o che confondono i piani della realtà e altre carinerie di questo tipo. Ma andateci piano, non è roba che potete comprare come regalo di Natale. Mi sono permesso di inviare una missiva a sir Tankleberg per avvertirlo dell'articolo e chiedergli come mai non permette che quei Manufatti Maledetti vengano distrutti:

 “Appartengono al patrimonio della mia famiglia da generazioni, distruggerli sarebbe come cancellare una parte della nostra storia. Molti maghi vengono qui per studiarli. Inoltre bisogna ammettere che, anche ammesso che decidessimo di distruggerli, non sarebbe per niente facile. Uno dei metodi più blandi è la Prova del Fuoco, ovvero l'oggetto deve essere passato attraverso la fiamma che non si estingue, il fuoco prodotto con la magia, il Fuoco Perpetuo. Esistono altri tipi di fuoco creati con la magia che potrebbero annientare un oggetto maledetto, ma non è argomento di cui si dovrebbe parlare in un giornalino scolastico.”

 Carino da parte sua, ma un paio di ricerche autorizzate in biblioteca mi hanno chiarito di cosa parla. Penso però che abbia ragione, non credo sia giusto scriverne sul giornale. Perciò andiamo avanti. Sir Tankleberg mi ha raccontato un po' di cose interessanti, tra cui le leggende circa le antiche cavalcature dei cavalieri di Mornay. Si dice infatti che i primi cavalieri montassero a cavallo di draghi, operazione un po' complessa, immagino. Sta di fatto che ai tempi moderni non sarebbe più possibile, perché i draghi sono razza protetta e non possono essere usati come bestie da soma. Secondo l'estremamente pragmatico Tankleberg, il cavalierato ha sempre usato semplici cavalli oppure Ippogrifi, come succede anche oggi. Infine, veniamo all'armamentario usato dai cavalieri: molte armi babbane – non ci avrei giurato, in passato i maghi erano quasi più orgogliosi di ora e mi ha stupito sapere che le avevano adottate – in particolare lance, asce, archi e naturalmente spade; il fatto che queste armi babbane fossero poi spesso modificate con la magia non è un dettaglio trascurabile. Ovviamente venivano usate anche le bacchette e molte pozioni, ma solo i capi dei singoli reggimenti – cinque in tutto – avevano l'onore di incorporare la propria bacchetta all'interno di un bastone, che veniva chiamato Bastone del Comando.
Sapete, credo proprio di aver trovato qualcosa che mi piacerebbe fare alla fine dei M.A.G.O. Almeno per i primi tre mesi, poi chissà. Il problema sarà dirlo a Meredith C'è ancora tempo.

 Archibald Sinclair