Una delle prime cose che si apprendono, quando si entra a far parte della redazione de La Voce, è che T in Condotta è stata creata e portata avanti da Alfred Lewis e Michael Parker. Immediatamente dopo vieni a sapere che questa rubrica è sempre stata portata avanti da qualche discendente di Salazar. Certo, questo almeno sino a quest'anno, quando la presenza di pochi verde-argento in redazione ha fatto sì che questa diventasse un po' la rubrica di chiunque volesse cimentarsi nei commenti alle note di demerito. Ognuno con il suo stile. Ognuno con la sua dose di derisione o condanna o solidarietà o intento di redenzione. Io ve lo dico subito: prendermi sulle spalle questa rubrica per un solo numero è già un fardello pesante, per una come me. Non per il veleno eh, quello lo posso trovare facilmente, ma proprio per chi ha avuto cura di questa rubrica in pianta stabile. Per fortuna, ecco, sono conscia del fatto che il grosso di T in Condotta in realtà lo fate voi con le vostre note di demerito rimediate a lezione e questo mi fa tirare almeno un sospiro di sollievo, forse anche due.
Per il resto, la cosa che mi ha emozionato maggiormente sapete qual è? Sapere finalmente com'è che qui in redazione si rimediano documenti che dovrebbero restare quantomeno privati ed insiti esclusivamente nel rapporto docente-studente. No, non ci provate. No, non vi dirò di certo quello che avviene. Altrimenti poi dovrei uccidervi e mi serve che mi leggiate, prima. O forse anche poi, chissà…

1. Faccio presente alla signorina V. Cassidy, studentessa femmina del secondo anno Serpeverde, che non è affatto spiritoso o interessante che millanti in aula di avere grosse conoscenze sull'arte della mummificazione portata avanti dagli antichi egizi, soprattutto se la stessa studentessa femmina fa il giro dei banchi vantandosi di aver addirittura trovato il modo di accostarsi ad un esempio vivente di mummia che cammina quando ha incontrato la ministeriale che deve preparare gli studenti più grandi per l'esame di smaterializzazione. Di questo passo, del resto, la sola cosa cui la studentessa femmina rischia di avvicinarsi è una T di Troll, ma anche di Tomba. Magari in questo modo il suo cervello – da femmina – arriverebbe a capire la battuta, cosa che non reputo di certo possibile.

Rosmilda Welkentosk

Sarò anche ancora arrabbiata con la docente di Storia della Magia per aver portato in gita a Mornay quasi tutte le classi tranne la mia, ma non posso di certo esimermi dal darle ragione, in questo come in altri casi. Non solo, infatti, la Serpeverde si è mostrata poco carina nei confronti della signorina sarà zitella, no? Johanna Churchill, ma anche reso ancor più palese come non abbia capito niente, in realtà, dell'argomento stesso della lezione. Nessuno che abbia un minimo di conoscenze storiche, dopotutto, potrebbe mai accostare il risultato di rituali antichi e suggestivi come quelli della mummificazione, con la nonna non riconosciuta della Graveyard, ehm, con la dipendente del Ministero della Magia. Voglio dire, in questo caso più che di mummificazione si potrebbe parlare di Denti del Drago… nooo?

2. Mio malgrado mi vedo costretto a scrivere una nota di demerito per Hamish… mi scuso, per il signorino H. Falconer, appartenente al IV anno Grifondoro. Non mi sembra didatticamente corretto che – durante la lezione introduttiva sulle alteratrici di status – continui a paragonare ogni caratteristica dei Cespugli Farfallini al docente di Astronomia Paul Marston accompagnando, inoltre, il tutto con ironici movimenti del capo che dovrebbero indicare la… come dire… folta capigliatura del collega. Trovo oltremodo poco consono affermare che, come le foglie di un Cespuglio, anche i capelli del docente si muovono anche in assenza di vento creando un suggestivo effetto ondeggiante.

Zevran Thingread

Io l'ho sempre detto. No, non mi sto riferendo alla massa di capelli che il docente di Astronomia si porta dietro e con cui credo rischi di morire soffocato ogni volta che prende sonno. Sto parlando proprio dello studente oggetto di questa nota di demerito. Che Hamish non sia un esemplare di essere umano con tutte le rotelle al posto giusto credo sia ormai di dominio pubblico. Che sia animato anche da una forma di istinto suicida nei confronti dei docenti è qualcosa che persino io, che ci condivido le ore di lezione, apprendo solo ora. Voglio dire… cosa gli ha fatto credere che fosse simpatico o carino parlare di grandi masse di capelli con il docente di Erbologia, quando proprio lo stesso professor Thingread sta evidentemente iniziando quella tragica fase si stempiamento che per un uomo rappresenta la fine reale dell'adolesc… della maturità?

3. Evidentemente la studentessa del sesto anno Calypso VonSchuster ha momentaneamente battuto la testa contro il banco per il pisolino che si è concessa durante la lezione del sottoscritto per farneticare conclusioni che con l'Aritmanzia hanno a che fare più o meno come l'appartenenza del numero zero all'insieme dei numeri naturali. Il millantato Rituale della Vista che asserisce di possedere innatamente è infatti non solo impossibile dal punto di vista pratico, ma tiene erroneamente conto della runa della necessità che, nel caso della studentessa suddetta, si riduce esclusivamente ad un unico bisogno: quello di rimediare alla T che le ho appena conferito.

Lok Wenlock

Immagino di dover iniziare a ringraziare Tosca per avermi salvato dal seguire Aritmanzia. Non mi sto riferendo alla complessità della materia o, meglio, non solo a questo lato della disciplina, quanto proprio al dover interpretare persino il modo di parlare di chi la insegna. Credo di aver capito in qualche modo il senso di una simile nota, ma non chiedetemi di entrare nello specifico perché – per quanto mi riguarda – mi basta sapere di possedere la vista… intesa come uno dei cinque sensi che mi permette di accorgermi di quando le scale cambiano direzione, per dire. Preferisco quindi non addentrarmi nella diatriba che il professor Wenlock pare aver instaurato con quella Serpeverde così simpatica e talmente a modo che… di certo si farà fare i compiti da qualcuno, come le capita spesso. Me l'ha detto Noreal, qualora servisse. Perché immagino che possedere il Rituale della Vista per lei significhi questo, no? Averci visto decisamente lungo, nello scegliersi gli zerbini…

4. Donc per quanto – visto il tempo che sono ici – io abbia ormai compresò la lingua anglais… inglesè non capisco perchè la signorina Elle McDronick dopo aver sentito l'argomento della lesssione di Divinazione si sia messa in piedì per fare il giro della classe augurando a tutti i presenti un… come si dice heureux in inglese che lo scordo semprè? Felicè Pasquà. Il mio intento era quello di far loro un ripassò di un argomentò del sesto anno come l'Auguromanzia, mais oui! Ma questò significà capire i metodi divinatori non fare gli augurì a tutti, parbleu!

Alphonse Dupret

Io non so bene come far capire al docente di Divinazione che le sue note sono illeggibili non è tanto colpa dell'argomento in questione o del fatto che esso sia magari – ma anche no – fraintendibile, visto il nome che porta con sé, se la studentessa del settimo anno si è mostrata così poco vicina all'argomento in questione. Immagino sia come cercare di insegnare le buone maniere a Lila Lamb o pretendere che Oceane Henderson inizi a rendersi conto per davvero che no, non è la figlia illegittima di Morgana. Praticamente una missione persa in partenza, me ne rendo conto. Se proprio devo trovare una sorta di pseudo giustificazione per il comportamento della Grifondoro, tuttavia, immagino che… ecco, sì… no, è inutile. Neanche il fatto di stare con Joe Condor può salvarla, stavolta.

Che altro dirvi, al di là di ciò che avete potuto leggere con i vostri occhi ed oltre le lamentele che di certo avrete da fare per i miei commenti alle note di demerito che ho scelto per questo numero della rubrica? Immagino che potrei proporre qualche giustificazione per gli studenti coinvolti, ma mi avvicinerei troppo allo stile di Eoghan Donegal. Potrei anche dirvi che potete tutti andare a fanpluffa, ma senza l'acidità tipica di Anne Burton non penso di poter ottenere lo stesso effetto. Potrei metter su qualche scenetta in pieno scambio di battute come avveniva con il duo Lewis-Parker ma, diciamocela tutta, il mio intento è quello di imprimere un mio stile in tutto quello che scrivo. Quindi, se ne avete riconosciuto una traccia anche in questo pezzo, significa che il mio dovere in fondo l'ho fatto. E che potete scamparvi una nota di demerito, per questa volta. Almeno da parte mia, s'intende.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.