Mi ero tenuta lontana dagli articoli sulle partite di Quidditch pur di non dover presenziare ad esse ed invece…eccomi qua. E non mi è per nulla mancato, assicuro. MA una brava scribacchina non deve sottrarsi a nulla né porre limiti a se stessa ed alle proprie qualità, deve provare ad esercitare il proprio mestiere con qualsiasi cosa capiti sottotiro, ergo "sottrarmi" non rientra fra le parole che più mi confanno.
Inizio subito con due aggettivi antitetici che racchiudono l'intera giornata nella sua totalità, proprio: meraviglioso&obbrobrioso. Su codeste due aggettivazioni intendo impostare tutto l'articolo, lo preciso poiché magari ai più potrebbe risultare difficile comprendere dove voglia andare a parare con questa precisazione in incipit. No, non ho più l'effetto del professor Wenlock addosso, non preoccupatevi.
Meravigliosa è stata la scelta della giornata per la partita, con quel vento gelido che scheggiava ogni lembo di pelle sfuggito al mantello o all'abbigliamento in genere; come i giocatori non siano diventati tanti ghiacciolini ancorati alle proprie scope non è dato saperlo, va bene le divise autoriscaldanti ma il viso è esposto in ogni caso e i nasi rischiano seriamente la caduta previo congelamento in codeste condizioni.
Obbrobriosa è stata la sfilata degli striscioni di """incoraggiamento""" per le due squadre; li chiamate striscioni quelli? Fra TarTar, pavoni e l'inneggiamento agli invertiti…ma almeno lo conoscete il significato delle parole che dite/scrivete?
Posso affermare senza remore alcune che il tifo sugli spalti corvonero è stato meraviglioso, ma di una meraviglia disarmante: affiatati, propositivi, innovativi, motivati a darsi da fare con le loro bacchette, noncuranti del freddo, noncuranti delle magre figurine, presenti in massa e con un nobile scopo. In una parola, erano bellissimi, dal primo all'ultimo. Si dice che quelli della nobiltà siamo noi rosso-oro, ma dinnanzi al tedio ed alla monotonia fra i nostri spalti (ehi, non è morto nessuno della squadra gente! Tommy è risorto, non so se avete notato…) mi chiedo se forse ci sia malcontento per qualcosa inerente alla squadra. Se è per l'ingresso di Lancelot Hevenge in rosa, ebbene sì, sono tristemente d'accordo con voi e vi potrei anche giustificare, ma ciò non implica che lo farò. Siete ingiustificabili e siete oggettivamente noiosi. Che detto da me dovrebbe farvi ulteriormente riflettere. Eccezion fatta per la signorina Ethel che si è mostrata volenterosa sebbene le poche carte a disposizione
D'altro canto, come ho detto all'inizio, ad una bella azione (quella del tifo corvonero) deve risponderne una eguale e contraria; ecco che in nostro aiuto subentra l'aitante ed intrepida donzella McFarland la quale, senza macchia né paura, è disposta a sacrificarsi – sento qualcuno qui in redazione dire "e CHE sacrificio!" – per il bene della sua squadra ed il male dei suoi polmoni e delle nostre retine. Come non le sia venuto un febbrone da Unicorno non si sa, ma le mie retine hanno implorato pietà per la scena penosa alla quale ha deciso di sottoporre se stessa ed il proprio corpo mandando il pudore in vacanza alle Fiji pur di…non ottenere nulla, doppiamente penoso. Retine femminee le mie, possibilmente hanno reagito male, ma a conti fatti le retine mascoline, da quel che ho potuto vedere dagli spalti, non sono state dello stesso avviso. Penoso per tre volte. Gradireste che la vostra ragazza – mi perdonerete per il termine improprio in codesta sezione ma l'aria sta iniziando a tingersi di rosa e cuori rossi con Cupido ed Amortentia ovunque, mi sento un po' influenzata – si denudasse la porzione superiore del corpo durante una partita di Quidditch pur di permettere (in teoria) la cattura del boccino d'oro alla propria squadra? Se sì fatevi due domande. Spettacolo obbrobrosio.
Ma inoltriamoci nei meandri della partita, so che lo volete.
E mentre la pluffa viene lanciata in aria, i bolidi liberati iniziano a schizzare con il loro inconfondibile sibilo, l'uno dritto verso l'alto nella metà campo rosso-dorata e l'altro più infogato si palesa in un moto parabolico diretto verso il centrocampo, pronto a far danni in quell'accozzaglia classica dei primi attimi di gioco.

I rosso-oro chiamano in campo:
Sorority Trulock, Lancelot Hevenge, Tommy O`Flynn, Dimitri Leroy, Erin Seywright, Morrigan Andersson, Hortense Lanfrad.

Mentre i corvonero:
Tarazed Conway, Allen Hollowdale, Jennifer Hongrie, Ashlyn Whiteheart, Deborah Mcfarland, Jackson Harris, Chelsea Cavendish.

Faccio notare immediatamente che la Cavendish, dopo aver testato il gioco del battitore e quello del cacciatore, è stata insignita dell'onere di provare a conquistare il boccino d'oro per la sua squadra.
Tornando ai suddetti termini ed accostandoli, adesso, alla partita in sé direi che obbrobriosa è anche la contesa nella quale, come sempre, c'è troppa confusione di manici, scope, braccia, mani e pluffa cremisi per poter vedere realmente cosa succede, MA ciò che ne proviene – oggi come sempre – è ben palese: la pluffa è in stallo. Non sono una giocatrice ed in genere di Quidditch non me ne intendo, tuttavia chiederei volentieri al signorino Leroy, così grande e grosso e – a detta degli altri – un ottimo giocatore, come è stato possibile farsi rubare così facilmente la pluffa. Forse quelli grandi e grossi non sono adatti per un'azione in cui l'essere possenti non serve molto? Se consideriamo lo spazio ristretto ed il tempo millisecondesimo intercorrente fra l'ascesa e la ricaduta della pluffa qualcuno più piccino ed agile sarebbe in grado di sgusciare fra le membra dell'avversario e vincerlo in velocità, oltre che in scaltrezza naturalmente. Ma quella è un'altra storia.
Meraviglioso è il flipping al quale ci fanno assistere i battitori fin dalle prime battute, intercettando quei bolidi come se fosse la cosa più facile e quotidiana del mondo, con una naturalezza e spontaneità da far invidia a chiunque, anche se forse ci saremmo aspettati più grinta da parte del capitano Corvonero. Scontro fra capitani, per l'esattezza, da una parte e scontro fra novellini dall'altra. Nel primo caso ci si riferisce all'intenso scontro fisico fra OFlynn e la Hongrie, con un vittorioso Grifondoro che può direzionare il suo bolide verso Hollowdale (e quindi la vicina cercatrice Corvonero) sebbene il colpo non risulti potente come sperava. Nel secondo caso, invece, si tratta di due giovani scoperte (circa) del Quidditch che cercano di farsi valere e mentre il  Grifondoro parte in prima, mette il turbo e raggiunge il bolide per colpirlo, Hollowdale è lì pronto a ribatterlo con maestria, dritto e forte contro la Lanfrad-Jr. Un bolide ciascuno per le due cercatrici, differenze per nessuno. Certo, sarebbe alquanto facile per loro pensare solo ai bolidi se nel mentre non fosse stato avvistato il boccino dorato dalle parti degli spalti Tassorosso. E il pubblico è in delirio! Un po' meno le due cercatrici che devono fare quello per cui sono state chiamate e rischiare di non sopperire sotto la mole mastodontica dei bolidi infernali. Le elusioni riescono decentemente – eccezion fatta per la spalla della Lanfrad che ha rischiato la contusione – ed entrambe riescono ad avvicinarsi all'agognata sferetta dorata.

Torniamo però al termine obbrobrioso e mi dispiace se non riesco a non accostarlo al gioco della pluffa. Mi rincresce, credetemi con tutto il cuore da cavaliere, ma vedere la Mcfarland semi-denudarsi, un Leroy distratto farsi fregare da un bolide che lo colpisce alla schiena come se fosse il primo novellino della giornata ed un Harris che non si sa di preciso dove/come/perché stia giocando… non può che rendere azzeccato il suddetto termine. Solo la Andersson è riuscita a rendere più interessante questa parte dell'azione con quel suo movimento di elusione da manuale ed un passaggio preciso e pulito, passaggio che permette così a Leroy di tirare fra gli anelli. Tiro moscio e mogio il suo, come ogni previsione, visto il suo fare in toto. Diciamo che gli è andata bene la prima volta (e per le quattro successive) sicuramente solo perché fra gli anelli Corvonero c'è un inesperiente Conway, portiere novellino e un po' irresponsabile, nel porsi a copertura di un anello all'estremità. Se fossi stata in lui avrei optato per una posizione centrale in modo da poter arrivare ad ambedue gli anelli senza troppo sforzo e tempo.
Ancora una volta i battitori non deludono e nel loro secondo round eccelso danno dimostrazione di quanto volere sia potere. E di quanto il capitano Corvonero sia giù di corda, se riesce a farsi beffare da un secondino alla sua prima partita di Quidditch; novello Hevenge, ma spettacolare in quel movimento che lo porta a ribattere il bolide della Corvonero verso la cercatrice avversaria. E non pensate che sia di parte perché porta il mio cognome, sono e sarò sempre estremamente oggettiva, lo sapete. D'altro canto Hollowdale – altro novello – è riuscito a farsi valere ribattendo un ipotetico pericoloso colpo da parte di OFlynn dritto al mittente, o meglio, alla cercatrice Grifondoro. I bolidi, d'altra parte, sono i migliori amici delle cercatrici (ho fatto anche la rima, scusate se è poco), si sa.
Il gioco pluffa recupera un po' di brio e qualità – niente grosse aspettative, comunque – solo quando la Andersson con quel suo fare aggraziato ma deciso al contempo, un Fulmen a ciel sereno, un Lumos nella tempesta, un Diffindo che dirada la noia del gioco di quella sfera cremisi, diventa proprietaria della pluffa. Un investimento andato a buon fine questa quartina, si vede. Ebbene, tutto ciò porta la squadra rosso-oro in vantaggio di ben 40, 50, 60, 70 ed infine 80 punti, uno dietro l'altro, una furia inarrestabile.
E mentre la pluffa oltrepassa gli anelli Corvonero a ritmi impressionanti, da record, la difesa bronzoblù del tutto spodestata, assente, invisibile e senza che l'inerte portierino possa fare nulla per evitarlo (tranne per qualche parata, certo, altrimenti la partita sarebbe finita 500 a 0) eccola che arriva, la fatidica cattura del boccino dorato.
Ammetto di essermi persa quel momento e di non aver seguito granché perché troppo impegnata a fare ciò che le Cheer di casata non fanno…tifare aritmanticamente, non volteggiare con gonnella e pon-pon, non temete. E mi pento amaramente di non aver seguito. Ciò che ho potuto notare, ad ogni modo, è stata la scena conclusiva – che in fin dei conti è l'essenziale, no? – quando la nostra Lanfrad-Jr ha acchiappato in un allungamento terminale del braccio e distensione massima delle dita della mano quel fuggevole esserino dorato.
Risultato finale: 230-0
Un appunto per Dimitri Leroy ed il suo sbraitare/sbracciarsi al termine della partita: chi non ha peccato scagli la prima pietra.

Riassunto flash. Gioco pluffa: obbrobrioso ; Gioco bolidi e boccino: spettacolare.
E ora passiamo alle tanto attese pagelle.
Sapete che non me ne intendo granché tuttavia, come detto all'inizio, non mi sottraggo a ciò che è il mio dovere di scribacchina quindi giuro solennemente di impegnarmi a fondo nell'impresa.

GRIFONDORO

Sorority Trulock: n.p. Non pervenuta. Ha lucidato gli anelli tutto il tempo, ho letto che è un'arte tramandata di generazione in generazione per i portieri donne rosso-oro
Lancelot Hevenge: 8. Non sono troppo buona né di parte, è stata la sua prima partita ed ha dimostrato di essere proprio dove doveva stare in ogni istante.
Tommy O`Flynn: 6.5. Che fine ha fatto l'OFlynn delle vecchie partite? Riacquista il tuo sommo brio, capitano
Dimitri Leroy: 7. Il suo brillare come cacciatore è stato momentaneamente sospeso, a quanto pare. Distratto e poco incisivo
Erin Seywright: 6. Non si è sprecata né impegnata troppo a mio parere, può fare decisamente di meglio
Morrigan Andersson: 9. Non ha sbagliato nulla, è andata dritta per la sua strada e la sua forza di volontà l'ha premiata
Hortense Lanfrad: 8.5. E' brillante, è incisiva, è perfetta in questo ruolo e non potrebbe fare altro. Arcinpluffa per quella spallata con il bolide. So che il vostro dovere è amarli ma…

CORVONERO

Tarazed Conway: 6. Se non fosse stato per lui la difesa della squadra sarebbe andata totalmente a rotoli…quantomeno le pluffe a segno sono state solo otto
Allen Hollowdale: 8. Ha difeso la sua cercatrice con le unghie e con i denti garantendo uno spettacolo di un certo livello benché la giovane età e la poca esperienza nel settore
Jennifer Hongrie: 5. Una squadra confida e si affida totalmente al proprio capitano e no, non solo spiritualmente ma anche per le sue doti. Poca forza di volontà e brama di vittoria, a mio parere
Ashlyn Whiteheart: 7.5. Non male, non eccessivamente incisiva o di impatto ma quantomeno ha provato a dare una mossa all'attacco della sua squadra
Deborah Mcfarland: n.d. Che sta per "no, davvero?"
Jackson Harris: 4. E' stato invisibile e trasparente, come il pulviscolo fra la neve o un po' come la difesa bronzoblù nella sua interezza.
Chelsea Cavendish: 7.5. Precisa e metodica sebbene non fosse il suo ruolo, impegno costante e trainante per una squadra che non ha brillato

Ivy Hevenge. Sestina grifondoro, 16 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisce; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Segue 9 corsi, è presidentessa del Probe, presidentessa del Club del Libro e socia del WWFFB scolastico. I due fratelli gemelli Barristan e Lancelot appena approdati ad Hogwarts la faranno impazzire a breve.