13 gennaio 2071. Metti un mattino a colazione le tue migliori amiche. Una che parla in continuazione, sorride sempre, è gentile con tutti e difende a spada tratta gli amici. Ritratto della correttezza, rimprovera chi non lo è. Mangia un sacco e aborrisce il trucco. Al contrario l'altra si trucca molto, non spreca la sua bontà che con pochi intimi ed è un pochetto impulsiva e vendicativa quando stuzzicata. Fin qui sembra tutto normale, almeno fino a quando non si nota che queste caratteristiche erano appiccicate alla persona sbagliata. Il prefetto Trulock non era più il riferimento giocoso dei primini, ma circondata da un'aura di distanza, e una Kat (Grey, n.d.r.) così affettuosa e solare non credo di averla mai vista. Aiuto!
Aguzzando l'occhio, questa non è l'unica stranezza degna di nota. Due Erin Seywright hanno fatto guardare qualcuno nel bicchiere del succo di zucca, ma una delle due portava la spilla da Caposcuola e la divisa serpeverde e l'altra comunque si comportava in modo strano. Dopo le due Seywright, a vedere due Hamilton si è iniziato quasi a farci l'abitudine, ma uno Javier Auritz seduto al tavolo Corvonero che ammiccava alle ragazze ha fatto testare a molti quanto erano appuntite le forchette e, stime di un sondaggio alla mano, il 90% ha dovuto convenire che se di illusione collettiva si trattava, era tutto molto reale e ben congegnato. L'arrivo del vero assistente di Aritmanzia al tavolo dei docenti ha fugato ogni dubbio. Non restava che chiedere ai diretti interessati cosa stesse succedendo.
Pare che il nostro professor Wenlock confidi grandemente nelle difese del castello, tanto da organizzare lezioni speciali per sesto e settimo anno alla sera, e non abbia alcuna remora a indurre i suoi studenti al gioco d'azzardo. I sestini si son trovati così a provare il rituale cambiapersonalità, e qui torniamo sui nostri passi. Ammetto che Catherine Smith con il carattere di Jane Wright mi ha fatto un po' paura; non posso dire lo stesso del contrario, ma è stato comunque piuttosto strano. Idem con patate (ripiene, Sonny?) avere a lezione una Hilary Darcy che se la giocava nel record di alzata di mano e che preferiva divorare libri piuttosto che giocare a Quidditch, per quanto non fossero le caratteristiche più inquietanti della Serpeverde in quei tre giorni. Connor Olsen, dal canto suo, ha coltivato nuovi interessi. Giocavano in casa, per così dire, Jude Mellark e Ian O John: quest'ultimo camminava col naso in su, ma non ammirava certo il cielo sul soffitto della Sala Grande, mentre avrei voluto condividere la ronda con il prefetto Serpeverde in quei tre giorni, forse sarebbe stato di maggior compagnia rispetto al solito. A conti fatti, quel Waleystock diventato all'incirca uno strano Tassorosso senza macchia e senza paura, ben giustifica una delle due Erin. L'altra, per la cronaca, era la Von Schuster sotto Polisucco (come pure i doppi Hamilton e Auritz). Speriamo solo che per Ophelia Purcell non sia stato troppo traumatico vestire i panni o, meglio, le carni, di Hamilton, cosa che non si è chiesto nessuno per Milo Welsh, che sembrava davvero spassarsela un mondo.
Dei sestini, forse la trasformazione più pericolosa è stata quella di Ivy che, seppur rimasta in qualche modo ancorata a se stessa, più di una volta mi ha guardata malissimo per qualche risposta che ho dato a lezione. Ho aspettato che tornasse in lei per abolire la distanza di sicurezza, caso mai decidesse di esiliarmi dal Probe a vita.
Pensate che il buon Wenlock si sia limitato a questo? Ma certo che no! E quindi la Giana ha serpeggiato tra i settimini. Io davvero mi chiedo cosa ci sia di istruttivo nel somministrarla a poveri studenti inermi, pensavo che fosse solo una stramberia di Dupret - al secondo posto dopo gli slip da mare con i pesciolini – e invece no. Ma si rendono conto delle conseguenze psicologiche sui loro allievi? Non sembra proprio. Per non contare che si accaniscono su gufandi e magandi, che hanno ben altro a cui pensare. Tutta la mia solidarietà va quindi a  Heathcliff Riedmann, Mius Sonn e a Jennifer Hongrie. Davvero, so cos'avete passato, ragazzi.
Il risultato? Una nuova caposcuola Corvonero, biondina e riservata, un nuovo capitano della squadra di Quidditch Corvonero e una "Mia" Sonn (ho dovuto citare il nome perchè mi piaceva troppo, anche se è un po' poco professionale.  In fin dei conti non ho mai sperato nelle lettere che mandano i giornali "veri" alla redazione per reclutare gente che merita).
Per finire in bellezza, il professor Wenlock deve aver pensato "Ma perchè non far provare l'ebrezza della Cambiapersonalità? In fondo, non  li ho  sconvolti abbastanza!" In tutta risposta, credo che solo i Tassorosso possano capire a pieno come sia avere due nuovi caposcuola in sala comune. Mi sono trovata a scappare da Hazel, che è sempre stata il ritratto della dolcezza. Vederla irosa, arrogante e altri aggettivi poco lusinghieri che non saprei come mitigare, ma che avete tutti bene in mente (scusatemi, non sono una vera giornalista) è stato seriamente un colpo al cuore. Il confronto rendeva quasi sopportabile Grantham, seppur lo si trovasse spesso in versione buzzurro svaccato sui divani della sala comune con le scarpe infangate sui cuscini a commentare con cattiveria qualsiasi cosa accadesse. Ho cercato di farmi adottare da qualche altra casata per quei tre giorni, ma sono stati tutti tentativi infruttuosi. Se non altro, almeno uno dei due Jade – no, non quello algido ma femminista, aka Ophelia Purcell Polisuccata – era stranamente socievole, simpatico e alla mano.
Devo ammettere che, se non altro, il professore ha voluto condividere la sorte dei suoi studenti, portando a termine il suo rituale di scambio con Ivy. Quindi no, non era impazzito, quando ha dichiarato di voler abbandonare il lavoro per diventare un cavaliere.

Helena Ross, 17 anni appena compiuti, sestina e Prefetto Tassorosso, vive a Grove, nell'Oxfordshire. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, tanto che per mandare in stampa il giornale si è costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.