In realtà i ponti non fanno per me! Troppo trafficati e troppi spifferi… pensavo piuttosto di trovare un appartamentino, magari nella Londra babbana, così da stare più vicino al Ministero in cui vado a fare il tirocinio. Sempre che i miei non mi diseredino prima… a quel punto forse dovrei riconsiderare l'idea del ponte. Oppure rassegnarmi a fare due o tre passaggi di Metropolvere ogni mattina finendo per ritrovarmela pure nel naso… sì insomma, una casa da dove non mi caccino credo di averla, se era questa la domanda!. Sai, COSO, pensavo che in fondo COSO dai bei capelli innevati – che tutti chiamano Allen Hollowdale – forse non ha proprio proprio sbagliato, quando ci ha quasi chiesto se la domanda che gli abbiamo fatto avesse bisogno di una risposta come la sua. Voglio dire: magari è proprio per questo che nessuno degli altri COSI che stanno per andarsene – non nel senso che stanno per morire, forse – ci ha risposto. E si, lo so, ci sono stati alcuni COSI frettolosi che hanno fatto finta di non sentirci anche se ci siamo fatti castare un Sonorus proprio per esser chiari, ma magari dovevano correre al bagno per cacciare dei serpenti un po' diversi da quelli con cui aveva a che fare San Patrizio, ecco.
O forse pensavano che nel chiedere "COSI, una volta fuori di qui ce l'avete un ponte sotto cui vivere?" volessimo sistemarci a casa loro per le vacanze estive. O spedire qualche pergamena per tener loro compagnia l'anno prossimo visto che, da una statistica del S.O.G.N.A. (Servizio Onnipresente per Giovani Non Accasati), pare che una volta concluso il corso di studi ad Hogwarts, i neo diplomati cadano in uno stato depressivo simile al coma in cui sono contemplate solo attività come mangiare, dormire e perdersi tra i cunicoli del nuovo Polo Accademico.
Quindi, COSO, dici che in qualche modo la nostra domanda li ha spaventati e adesso stanno riflettendo sulle loro esistenze per evitare di finire davvero sotto un ponte o comunque farsi spedire per tempo la COSA con tutte le stanze dell'Accademia segnate per bene? Oh, poverini! Giuro solennemente sulla testa di COSA camomilla (o Camille, come preferite) che non volevamo mettervi in difficoltà! Volevamo solo… farci gli affari vostri, ecco…
…tranquillo, COSO, magari mi sto sbagliando ed in realtà non è per questo che nessuno ci ha risposto – anche se vi assicuriamo che noi non siamo andati dalla Drybottle come tanti altri che abbiamo visto uscire dall'infermeria si si – anche perché possono esistere tante tante tante altre ragioni che hanno colpito proprio gli studenti del settimo anno. Tutti insieme. Tranne Allen e Merida che ci ha consigliato di andare a giocare sulle buche lasciate aperte dagli Gnomi. Magari dopo ci proviamo per davvero, ma adesso dobbiamo mostrarvi i consigli che abbiamo da dare ai settimini per sfruttare al meglio la loro inclinazione ad essere diversamente interessati al proprio

LAVORO #1: INTRATTENIMENTO PER I BABBANI. Occupazione semplice approvata persino dal WWFFB visto che in pratica occorre solo sostituirsi agli animali in gabbia che i Non Maghi considerano un'attrazione soprattutto per i più piccoli. Ideale per chi ama i piccoli spazi, generalmente non si lamenta per il cibo, non ha uno spiccato bisogno di privacy e tendenzialmente ama essere guardato e commentato in ogni cosa che fa. Aspetti positivi: avendo a che fare con COSI più piccoli di noi, tendenzialmente non correte il rischio che vi arrivino domande difficili cui non sapete rispondere. Quindi in pratica nessuno vi chiederà mai cosa volete fare da grandi, ma neanche se avete intenzione di diventare… grandi. Non solo, ma potete imprecare segretamente facendo finta che state emettendo qualche COSO strano per richiamare i/le maschi/femmine della specie. Aspetti negativi: non farvi licenziare dopo il primo giorno per una nociva sovraesposizione ad espressioni affettuose come cucciolotto, piccolino, dai la zampa o rotolati. Ricordate: non è carino sbuffare da altre vie, in questi casi.

LAVORO #2: COSI CHE DANNO UNA MANO AI MULDOON: D'accordo, COSI, sappiate che questa è una grande grande concessione che vi stiamo facendo. E che comunque si tratta di un lavoro a tempo molto ristretto: cinque anni. Si, perché quello di dare una mano al Muldoonido è in realtà l'occupazione che – almeno per questa settimana – vogliamo fare noi, anche se non per le stesse ragioni per cui ci sentiamo in dovere di suggerirvela. Si tratta di un lavoro divertente, questo è il primo punto da tenere in considerazione, anche se è sconsigliato per chi in linea di massima si sposta sotto disillusione, in Biblioteca si circonda di pile di libri per evitare di parlare con chiunque e ai pasti fa sempre finta di avere la Trollinfluenza perché spera in questo modo di non farci sedere vicino a lui/lei. Requisiti richiesti: saper gattonare all'indietro, riuscire a fare almeno una ventina di boccacce diverse l'una dall'altra e – fondamentale per ottenere il posto – parlare fluentemente il bambinese. Tranquilli! Si tratta di versi quindi non dovete mettere in fila alcuna frase di senso compiuto. Aspetti positivi: se i COSI cui dovete badare non dovessero trovarvi simpatici, potete sempre dire che hanno fame o hanno…si, insomma…ci siamo capiti, vero? Dai, COSI, è facile, no? Sono allergici al passato di verdure!!!

LAVORO #3: FACCE UMANE PER I COSI CHE NON SI SANNO ESPRIMERE: Lavoro del futuro, COSI, pensateci bene perché potreste essere i primi primissimi a portarlo avanti… e farvi anche un sacco di galeoni, sfruttando la novità. Il lavoro è semplice, in fondo, poiché basta farsi assumere da qualcuno che ha sempre la stessa espressione sia che sia allegro sia che stia per piangere…ed essere la sua faccia. Niente di più, niente di meno. Quindi, se siete bravi a tirar su le COSE che stanno sopra gli occhi o vi viene naturale riuscire a far credere che state male anche quando in realtà volete solo evitare un'interrogazione… bam! questo è il lavoro che fa per voi. Certo, sempre che siate discreti al punto da sapere che a qualsiasi cosa possiate assistere dovete tapparvi la bocca e non riferirla a nessuno. E sempre che non vi venga spontaneo rispondere al posto del/della diretto/a interessato/a. Ah no, scusate, questo punto avete dimostrato di essere bravissimi ad evitarlo, ecco. Aspetti positivi: nessuno potrà più dirvi che avete una faccia da schiaffi perché – tecnicamente – state impersonando l'umore o il carattere di qualcun altro. Aspetti negativi: io e COSO stiamo personalmente studiando la possibilità che un lavoro del genere, per quanto innovativo, possa dare problemi di crisi d'identità o personalità multiple. Il consiglio è quindi quello di evitare di assumere troppi incarichi tutti in una volta perché altrimenti, COSI, potreste ritrovarvi a dover mettere la faccia per entrambi i COSI coinvolti in una conversazione e da lì al San Mungo il passo è breve.

Mi sa che ce l'abbiamo fatta, COSO. Cioè, dai, magari COSA ultimamente sempre imboccinata non ci caccia dal giornale perché le abbiamo promesso un articolo sui settimini e poi abbiamo quasi dovuto pregare COSO vicecaporedattore per poter dire che almeno qualcuno ci ha risposto. Voglio dire: magari non se ne accorge proprio proprio subito che non ci sono interventi diretti da parte degli studenti dell'ultimo anno, no? O forse se ne accorge prima che ci siamo resi irreperibili e si concentra sul fatto che non è la sola a non sapere cosa fa… no, aspetta, cancella questo pezzo! Si, ecco, comunque dicevo: …
…dicevi: Carissimi COSI che siete qui da diversi anni, non sappiamo come può esservi sembrata la domanda che vi abbiamo fatto o perché non ci avete risposto; immaginiamo che via via che si avvicina la fine dell’anno scolastico ci sia tanto da studiare o magari avete pensato che rispondere ad una domanda sul vostro futuro portasse sfi…nimento. O non lo sapete neanche voi cosa volete fare nella vita anche dopo i colloqui con i Capocasa, ecco. Anche se noi siamo solo al secondo anno e abbiamo ancora tanto da fare per arrivare dove siete voi, però, volevamo dirvi che… non importa. Davvero. Non fa niente se non avete una risposta da darci, l’importante è che sappiate che qualsiasi decisione prenderete andrà bene. O almeno questo è quello che dice sempre la mamma di Tim, tranne quando si parla delle nostre invenzioni. In quel caso sono sempre decisioni sbagliate che dovremmo rivedere, uhm. Perciò, si – insomma – non dovete avere paura, ecco. Perché tanto troverete anche voi il vostro posto nella Comunità Magica, prima o poi.
Aspetta, però, COSO. Abbiamo ancora un problema da risolvere…
Davvero, COSO?
COSO bianconeve dice che forse i genitori lo diseCosano. Non credo sia una cosa bella, sai?
E’ vero, COSO. Tu cosa proponi?
piano F.I.A.S.C.O., COSO
Piano F.I.A.S.C.O. sei sicuro, COSO?
…si?
Ok. Forse In Avanti Saremo Capaci di Occuparcene
Allen! Dacci qualche anno e ti adottiamo noi, contento?

Tim Patel eTom Cox. Gallesi, scozzesi o irlandesi, la reale provenienza dei due – citazione dovuta alla gioia della professoressa McIntyre – Terremoti Celesti non si è mai realmente afferrata, complice la tendenza a far proprio l'accento di ogni angolo del Regno Unito o, molto più probabilmente, nessuno li vorrebbe come conterranei. O concasati. O coetanei. Brillanti – in senso letterale grazie agli scherzi di Zonko – studenti del secondo anno, sponda Tassorosso, infestano Hogwarts chiamando gli altri studenti con l'appellativo di COSO/A, rigorosamente a voce alta e con gli accostamenti più improponibili. Convinti, sino all'ultimo Billywig che li ha generati, che Isobel Carrot si sposerà con entrambi e che Evan Miller sarà il coso cerimonioso alle loro nozze, a torto o ragione si vantano di aver avuto un ruolo "di peso" nella cacciata di Humphrey dal castello. Ovvero si son seduti sopra il complice dell'ex Ministro che ha cercato di farlo fuggire. Iperattivi, fissati con lo spaventare il prossimo perché così si campa come Flamel, in molti si domandano ancora come abbiano fatto ad entrare ne La Voce. O a restarci più di due minuti e mezzo. Sussurri non confermati avvalorano la possibilità che gli scribacchini se li siano trovati in redazione con 573020934 centimetri di pergamena come articolo di prova. Che nessuno, ovviamente, ha mai letto.