Il mese di marzo è iniziato con un grosso KABOOOOOOOOOOM in piena regola, almeno per il cuore del sottoscritto. Sì, okay, so perfettamente che i signorini KABOOOOOM sono i gemelli Hevenge ma, ehi, non siate avari! Condividete! L'importante è che non mi chiediate di condividere il cuore di Merida con voi, quello è solo suo e lei è solo mia.
San Valentino è passato, non temete, non starò nuovamente qui a parlarvi di solecuoreeamore né sono stato avvelenato da Amortentia – che sia stato avvelenato da altro è possibile eh, al castello tutto è possibile di questi giorni – però che il mio cuoricino da tifoso impazzisca di gioia e tenti invano di uscire dal petto quando c’è una partita di Quidditch è da tenere in considerazione.

Una giornata all’insegna del tempo all’apparenza instabile per via delle eccessive nuvole a ricoprire il cielo ma niente vento né pioggia, fortunatamente, altrimenti i giocatori avrebbero avuto non pochi Kneazle da pelare. Il freddo…be’, a quello si può porre rimedio con la magia oppure, i grandi tradizionalisti, dicono che un’attività fisica intensa sia in grado di far produrre spontaneamente calore al corpo. Volete evitare il freddo? Correte ed impegnatevi, miei prodi, siete qui per farlo, potete farlo. Lasciamo perdere quanto abbia dovuto sgomitare, sorridere e sfarfallare le ciglia – sfoderare ogni mia mossa segreta, ogni mio asso nella manica, insomma – ma alla fine i miei sforzi non sono stati vani e sono riuscito ad assistere la partita in primissima fila, nella torretta dei commentatori. Sì, lo so, sono a dir poco tassonzafico, chi dice che solo i grifondoro possano dire “grinzafico”? Merida, amami per questo.

Ma iniziamo a parlare di cose serie – non che la mia bellissima Merida non lo sia – ed entriamo nel clou del nostro racconto.

Qui di seguito le squadre:

TASSOROSSOAlexandre O'John (VC), Mabh Flanagan, Oengus MacTavish, Colt Fleming, Cameron MacRury e Aidan Palmer

GRIFONDORO: Lilith Havenport, Noah Lewis (VC), Lancelot Hevenge (C), Sixten Appelby, Margot O'Dilley e Joshua Reeves

Voi ormai sapete il mio modus operandi, no? Andiamo ad analizzare qualche istante queste squadre scese in campo prima di addentrarci meglio nella partita in sé. I Tassorosso possono contare senza alcun dubbio sull’esperienza di Alexandre, loro vicecapitano ed in questa occasione anche capitano, ma l’assenza di Kimberly si è sentita ed anche parecchio, sia per la punta di diamante della squadra nonché capitano ma anche perché…parliamoci chiaro senza nasconderci dietro bolidate: è il cercatore a catturare il boccino ed a mettere fine alla partita.

I Grifondoro soffrono in maniera più sparpagliata, possiamo dire. Innanzitutto il ritorno di Lilith ha dato loro un po’ di quella sicurezza che è venuta meno con l’abbandono di Kane ed il passaggio del capitanato a Lancelot. Per cui soffre il reparto battitori, soffre quello dei cacciatori e soffre la difesa però sofferenza non è necessariamente uguale a disastro, proprio per via della presenza di rosso-dorati agguerriti che non si danno per vinti tanto facilmente e lo dimostrano fin dal fischio d’inizio.

Dopo la prima ora e mezza di gioco sono già senza voce nel tentativo di incoraggiare i miei concasati a dare il meglio del meglio ed effettivamente loro premiano tutti i miei sforzi, ed anche la mia voce, con delle azioni davvero woooow – GRAZIE RAGAZZI, VI VOGLIO BENE – anche se dall’altra parte, come già detto, abbiamo davanti i figli di Godric che in quanto a testardaggine ci superano senza ombra di dubbio. Niente paura, c’è ancora tempo, forza e coraggio! Cioè, pensateci, siamo solo – chissà quante altre dovremo farne – alla nona rete (NOVE RETI!!) e sono già a corto di fiato, tralasciando che per qualche secondo pensassero che stessi per svenire e volevano chiamare l’infermeria, ignari del fatto che solo il bacio della mia Merida mi avrebbe potuto destare da ogni sonno possibile, un salvataggio in extremis del suo amato, povero piccolo e moribondo. Poi, va be’, Mabh che resta a mani vuote perché un passaggio perfetto fra Lilith e Sixten fa sì che la pluffa resti a Grifondoro, mi fa arrabbiare talmente tanto che per poco non cado dalla torretta dei grandi-commentatori. TOOOOSCA COME SONO ARRABBIATO, AAARGH. Anche piuma e pergamena chiedono pietà di me per come sto trascrivendo con rabbia l’evento, gravando sia sulla prima che sulla seconda. AAARGH. Ma non finisce qui perché quel passaggio fra i due cacciatori Grifondoro non è uno, non sono due, non sono tre, sono talmente tanti, fluidi e veloci, che evidentemente i nostri cacciatori pensano bene di schiacciare un pisolino nel mentre. PROOONTO, CI SIETE? Volete un thé, un caffè, una burrobirra, non so…E niente da fare, li manderemo a caccia di farfalle anziché di pluffe. Ma, miei cari cacciatori, non sentite odore di vittoria facile? E non sentite quel familiare e minaccioso fischio/ruggito/fruscio di qualcosa che è stata progettata per farvi del male? Io se fossi in voi lo noterei eh perché…BOLIDI IN ARRIVOOO! Sapete com’è, ci sono anche loro in giro, è da considerare, soprattutto quando sono nel marasma del centrocampo e fin troppo vicini alle mazze dei Merlino-siete-ganzissimi battitori che si distribuiscono equamente per rompere i boccini – visto che parliamo di palle – ai quattro cacciatori.

Sia Lot che Colt si scelgono una donnina ed un maschietto ciascuno. Intelligenti, non c’è che dire, non si fanno mancare proprio niente. Peccato che l’esperienza del rosso-dorato sia un peeeelino maggiore di quella del nostro battitore ma, ehi, in certi casi si parla di fortuna del principiante! …Non in questo caso. Si vede quanto Lot ci sappia fare, anche in campo sportivo e non solo nel riuscire a far svenire tutte le quintine ai suoi piedi come se producesse ormoni soporiferi. Per Tosca, potremmo chiedere ai nostri pozionanti di studiarli per usarli al posto dei fagioli sopoforosi (o come bolide si chiamano), sai che risparmio…Sì, dicevo, digressione a parte. Riesce, quindi, a controllare il bolide ed ad imporgli il proprio volere – “a cuccia tu! Qui comando io” Sono sicuro di avergli sentito dire qualcosa del genere – ossia provare a far del male alla nostra Mabh che sembra saltellare ancora nel bel mezzo del campo alla ricerca di farfalle nei prati che sono in fiore. Diversamente Colt non sa ammaestrare il suo bolide – cuccioletto di zio Mich, chiedi a Lot di darti lezioni, in nome di Tosca – che invece di andare a disturbare l’azione Grifondoro, non essendo stato piegato dal volere del tassorosso, fa di testa sua e pertanto viene attirato magicamente dai più prossimi giocatori lì nel mucchio. Ed indovinate di chi si tratta? Ma sempre dei cacciatori di farfalle, ovvio no! Sono stati talmente lenti ed addormentati che mentre i Grifondoro schizzavano già verso l’area avversaria a loro faranno visita i boliducci. Sì, dai, che sarà mai, si offrirà anche loro lo stesso thé di cui sopra e se ne andranno via felici&contenti anche se…evidentemente i nostri turisti (i bolidi, sì) non sono della stessa idea , seppure sembrano gradire il sedere di Mabh, fin troppo direi. Il primo, infatti, le prende di striscio la saggina – magari gli piaceva talmente tanto quel sedere che ha pensato bene di non volerlo rovinare – ed il secondo è già lì dietro a rincorrerla. NON LASCIARMI MIA AMATA, TI RINCORRERO’ FINO IN CAPO AL MONDO! La storia d’amore di una cacciatrice e dei due bolidi, presto su tutte le sferevisioni. E mentre si consuma il fuego della passione, Lilith può tirare tranquillamente verso l’anello alla sinistra di Alexandre che – OH MERLINO E TOSCA, POTREI COMMUOVERMI – la para. Ai portieri è concesso riposare durante le partite, oh, evidentemente a lui quei thé, caffè e spuntini vari ed eventuali fanno solo bene, vista la reattività con cui non si è fatto imboccinare e fregare dalla cacciatrice Grifondoro, rilanciando la sfera cremisi alla propria cacciatrice donna dei bolidi.

Ah, sì, che sbadato. Abbiamo anche due cercatori da qualche parte, all’arrembaggio sul boccino biricchino e senza bolidi che li infastidiscono. Insomma, il sogno di ogni cercatore eh. Potrebbero perfino uscire illesi da questa partita, sempre se non sarà il boccino a far loro del male. Be’, in realtà è un po’ quello che succede quando per poco non si scornano – letteralmente, non sono mica uno che usa metafore – con tanto di boccino che fa loro una grandissima e rumorosissima pernacchia sfilando altrove e lasciandoli scontrare, spalla contro spalla. Bro, Bro, Bro…Lot ti pare un buon momento per richiamare l’attenzione di Noah? Anche no. Il karma, quindi, per aver attentato alla vita del tuo cercatore e non aver prestato dovuta attenzione al controllo del tuo bolide ti ripaga con un’azione non proprio eccellente, ecco. Non si mette in dubbio la buona volontà né la buona fede ma in certi casi non basta, non è sufficiente. E questo è uno di quei casi. SBAAAAAAM il compagno Sixten colpito alla spalla e dopo aver causato questo dolore, questa grande impresa bolidesca, ecco che il bolide va a pavoneggiarsi in direzione della sua donna, la stessa cacciatrice tassorosso di prima, insieme all’altro gemellino suo che le sta ancora vicino, nelle retrovie. Niente da fare, hanno veramente tanto apprezzato il tuo posteriore cara amica mia. Lot, non ti abbattere, c’era troppa mischia a centrocampo perché il bolide potesse ascoltare solo i tuoi comandi senza essere attirato e richiamato dalla sua natura distruttiva e poi, per Tosca, come puoi anche solo pensare di poterti frapporre alla grande storia d’amore?

Aspettate aspettate aspettate! Perché qui la cosa si fa interessante. Il boccino è cattivello quest’oggi e penso che l’avessimo capito un po’ tutti ma quello che fa è…davvero sadismo, puro sadismo. E se i cercatori cercano di sgomitarsi l’un l’altro speranzosi di poter avere la meglio su questo boccino selvaggio lui li frega per l’ennesima volta e si fionda sull’eterno nemico dei cercatori buttato lì, per puro caso, dal nostro fagiolo-sopoforoso-umano-aitante-Hevenge. Quando si dice che l’amore risveglia gli animi, be’ miei cari lettori, per ciò che hanno visto i miei occhi non posso fare altro che confermare. Mabh, infatti, sembra risvegliarsi dal sonno profondo e dal sogno in cui era cacciatrice di farfalle per tornare sul pianeta Terra e riuscire a, non solo eludere il bolide con maestria, ma anche ad impedire che Lilith prendesse la pluffa poiché l’elusione porta il bolide, arrabbiato per essere stato rifiutato dalla sua amata, a sfogare la sua furente rabbia – tutti arrabbiati, anche i bolidi! – contro qualcun altro nei dintorni. La povera malcapitata è proprio la Grifondoro. Non ci sarà niente che lei potrà fare per impedire alla sfera di impattare contro la sua scopa e frantumarla in tantissimi pezzi portandola a precipitare rovinosamente. E visto che il romanticismo non può essere valido solo per una casata, qui sulla torretta e sugli spalti tutti, si apprezza il nobile gesto di Alexandre che con il suo pronto-intervento – e ricordiamoci sempre la prontezza di riflessi di chi ha potuto fare dei break durante la partita – ha evitato all’avversaria di fare una brutta, bruttissima caduta. Tanti applausi spontanei vengono su da tutto il campo di Quidditch. Lode, onore e gloria a te, o tassorosso!

In tutto ciò Mabh può tirare un sospiro di sollievo e dirigersi stavolta lei verso gli anelli avversari. Ma sempre Lot, sempre lui, non sembra voler lasciare niente al caso e preferisce potenziare la cattiveria del bolide, andando a rincarare la dose con quel colpo poderoso e maestralmente perfetto che lo spedisce dritto dritto verso la traiettoria che Oengus sta percorrendo per tentare la cattura del boccino. E sarà la sua fine. E la fine della partita. La stanchezza si fa sentire per tutti i giocatori scesi in campo quando è da poco scoccata la seconda ora di gioco: i muscoli fanno male, gli arti tremano, il respiro è mozzato in gola, l’acido lattico davvero eccessivo in circolo. Un rumore bruttissimo ma ben noto al contempo cattura l’attenzione di tutti che, con il naso rivolto al cielo, possono vedere cosa è successo. Il bolide di Lot, il cui potere distruttivo è stato esponenzialmente raddoppiato, ha appena frantumato l’osso della gamba di Oengus in più parti prendendolo in pieno, niente che la sua virata sarebbe mai stata in grado di evitare. Un trionfante Noah, con il suo scatto felino fendente l’aria di una fredda domenica di marzo al pari di un proiettile, stringe fra le mani il cattivissimo boccino dorato e può dire a gran voce di essere stato un degno figlio di Godric, combattivo e cocciuto. Grifondoro vince 210 a 90. Non ci resta che ammettere la sconfitta a testa alta perché se loro sono degni figli di Godric noi dobbiamo essere degni figli di Tosca per i quali il duro lavoro non sarà mai innaturale. E noi lavoreremo, vero ragazzi?

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano "out" come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l'idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient'altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.