vicolo

Il vicolo in cui è stato trovato il cadavere.

C’è chi credeva che con il fallito attacco dei Sigillo al Paiolo Magico di questa estate il peggio fosse passato.
Probabilmente lo credeva anche l’uomo che poche notti fa è stato trovato morto in un vicoletto di Londra, a pochi passi da Notting Hill, ove si trovava la sua casa. Clarens Von Indenburg, nato a Brema nel 1980, era il magnate della "Herbes", rinomata industria farmaceutica del mondo magico, ricco quasi all’inverosimile ed eccentrico sotto molti punti di vista. Pare che diversi vicini di casa lo abbiano visto uscire alle ore più impensabili, vestito di nero da capo a piedi. "Se non fossi stata certa che quella era casa sua e che i suoi incantesimi di protezione avrebbero impedito al miglior ladro di entrare… Be’, difficilmente avrei identificato quella figura inquietante col vecchio Clarens", ha dichiarato Juliet Herrington, 65 anni, alla Gazzetta del Profeta. Eppure, per quanto eccentrico egli potesse essere (dopotutto si sa, i ricchi hanno sempre qualche rotella fuori posto), di certo non meritava la fine che ha fatto.
Secondo gli Auror accorsi sul luogo, il corpo dell’uomo era nascosto da un pesante mantello nero, ma neanche quello riusciva a nascondere i segni delle torture inflitte al poveretto, morto infine per  la maggiore delle Maledizioni Senza Perdono. Secondo un’altra fonte, molto meno attendibile, sulla schiena della vittima erano presenti dei segni rossi, come di un tatuaggio indistinguibile, diventati neri poche ore dopo, ed infine scomparsi. Ma a parte queste stranezze, io mi chiedo, è mai possibile che il Ministero se ne stia con le mani in tasca ad osservare mentre i rispettabili membri della popolazione vengono eliminati uno ad uno, senza distinzione tra razza, religione o capienza del portamonete?
Di certo noi terremo gli occhi aperti, aspettando da un momento all’altro che venga il nostro turno, ma pronti a vender cara la pelle. Non possiamo far altro che ringraziare il Ministro per la protezione che ci offre ed imparare a fare da noi.
Ma nel frattempo, vi chiedo un minuto di silenzio per l’ennesima vittima della crudeltà umana.

 Keyra Folks