Se, ormai da tempo, molti maghi e molte streghe hanno lasciato la cittadina di Hogsmeade per centri più grandi, vuoi perché dopo un po’ il paese natio ti sta stretto, vuoi perché le possibilità di lavoro ogni anno sembrano diminuire, il mese di novembre sono pochi quelli che non desiderano tornare a casa o trascorrere un fine settimana in quello che ancora si vanta, esattamente come al momento della sua fondazione, di essere l’unico villaggio della Gran Bretagna abitato e conosciuto esclusivamente dalla popolazione magica. Collegandosi strettamente a questo fenomeno, senza riuscire a capire esattamente dove finisca la tradizione e inizi l’operazione turistica, dalla sera di Halloween fino al trenta di novembre non passa giorno senza che, per High Street, non si veda un corteo o compaiano magicamente una sfilza di bancarelle: esattamente, anche quest’anno è cominciata Hogsmeade in fiera.

Fiera

Stando a quello che viene scritto sulla rivista paesana, “Hogsmeade In… forma”, l’archetipo delle variegate manifestazioni che compongono Hogsmeade in fiera risale addirittura al primo anno di vita del paese, quando in occasione della più grande festa magica, il trentuno ottobre, si dispose di organizzare una fiaccolata per festeggiare la fine delle persecuzioni. Successivamente, s’aggiunse la famosa corsa dei Thestral e la divisione nelle quattro contrade che prendono il nome dalle quattro case di Hogwarts, attualmente ignorate per gran parte dell’anno soprattutto dai più giovani, ma recuperate ogni anno nei giorni immediatamente precedenti alla gara: la contrada dedicata a Serpeverde è quella che ha vinto più tornei, allo stato attuale delle cose, ma a suo tempo ha fatto piuttosto scalpore scoprire che il fantino vincitore per due volte, circa dieci anni fa, ha sì una figlia smistata nella casa di Salazar, ma ha frequentato Hogwarts nella casa di Grifondoro. Recentemente, la sera di Halloween, dopo l’alba, il corso principale viene adibito a pista da ballo e lasciato interamente ai più giovani per una sera: si ricorda, tuttavia, che anche da prima dell’avvento di McBryant, è proibito agli studenti di Hogwarts parteciparvi – ma le ragazze possono mandare la propria foto al concorso Strega Moderna ed essere le testimonial della campagna pubblicitaria paesana, il prossimo anno.
Successivamente, il tre novembre, si ha la festa di paese vera e propria, festa ancora poco conosciuta: tradizione vuole che gli uomini intaglino una sedia di legno, assolutamente senza usare la magia, altrimenti porta sfortuna, e le donne preparino, assolutamente senza far ricorso alla bacchetta magica, una crostata di zucca e idromele secondo un’antica ricetta del 1100 – che, temo, non troverete mai sulle pagine di questo giornale perché francamente immangiabile. Dopodiché è buona norma scambiare con i vicini di casa questi simboli, in segno di fortuna, fertilità ed ospitalità (la sedia sta a simboleggiare l’aggiunta di un posto a tavola, il dolce l’abbondanza da condividere); la sera successiva, inoltre, è prevista ormai da trecento anni una gigantesca tavolata nella piazza principale, esclusivamente per gli abitanti di Hogsmeade. Le spese sono sostenute a turno dalle contrade, il ricavato guadagnato dai negozi per l’occasione solitamente devoluto al San Mungo e il menu varia ogni anno, ma nel dolce per forza deve esservi contenuta la zucca – solitamente, ciascuno porta gli avanzi del giorno precedente e li condivide con il resto della comunità, sempre in segno di pace e solidarietà, anche se alcuni guaritori ipotizzano che non sia particolarmente igienico tutto ciò, e propongono di preparare invece un dolce unico con gli ingredienti (ben confezionati) che ciascuno potrebbe portare. Le settimane successive sono scandite da mercatini, in molti dei quali si vende artigianato locale, soprattutto in legno, e che hanno molto successo fra i maghi londinesi all’ultima moda. Tipiche sono le candele a forma di mano, sulla falsariga della Mano della Gloria, utilizzata dai ladri, ed entrata nel quotidiano per esorcizzare le paure di furti. Quest’anno, il sei e il tredici novembre sono previste anche rappresentazioni allegoriche, in costume, di episodi rilevanti della storia magica, sempre in High Street: da sottolineare che la sceneggiatura delle rappresentazioni è di storici magici che hanno cercato di tenere presente, il più possibile, “il rigore filologico”.
A conclusione di Hogsmeade in fiera, infine, sono previsti dei giochi di luci stregate ed esibizioni di vere fate addomesticate: il trenta novembre, maghi e streghe esperti in incantesimi di decoro e del più francese ornamento, si sfidano davanti agli occhi degli spettatori in acrobazie incantate e in strabilianti improvvisazioni. Non si vince niente, se non l’applauso del pubblico, ma questo pare che a loro basti.

Charlotte Midlee