Controeditoriale

di Michael McCohen

Love is in the air. E' buffo come avrei voluto iniziare così il mio primo controeditoriale della mia carriera di scribacchino ed alla fine è l'incipit della mia Caporedattrice. Vedi Merida? Siamo fatti l'uno per l'altra anche nelle piccole cose, soprattutto nelle piccole cose, che in fin dei conti sono pur sempre le più belle. Hai nominato due Caporedattori biondinilà del passato che sembrava avessero un palo di Nimbus su per il sedere mentre quando si parla di certe cose bisogna essere solo spontanei e tu, o mia cara, lo sei al cento per cento, nel bene o nel male. I cliché esistono ed il loro scopo – visto che ognuno di noi ne ha uno nella vita – è quello di essere sempre lì presenti nella nostra esistenza anche se magari non vogliamo o ci sembrano le cose più scontate ed insulse del mondo. Tutto ciò che ci circonda è immerso nei cliché ed, essendo scribacchini, il nostro dovere è badare a quello che ci sta intorno e riportarlo ai lettori. Non serve una festa per portar cioccolatini e fiori alla propria amata, sì, e qualcuna qui lo sa bene, anche se fa finta di niente. Ma mi piaci anche così, non temere, ruvida e rigida come la corteccia dei tuoi tronchi e dal cuore tenero in cui scorre linfa vitale.  Però c'è una cosa su cui non dovresti essere così rigida e sono i sentimenti. E' vero che questi, qualsiasi essi siano, sono soggettivi e mi fa piacere che ne sia consapevole come penso lo sia ognuno di noi ma non vedo il perché ci si debba necessariamente svegliare da quello che può essere un bel sogno ad occhi aperti. L'amore migliora la vita, è proprio così, e anche se alla fine dovesse trattarsi di un abbaglio e si tramutasse in delusione non fa niente…la prossima volta andrà meglio, non farai gli stessi errori e ci metterai tutto te stesso affinché le cose vadano bene, vedrai di migliorarti e di tendere meglio le orecchie  a ciò che necessita la persona amata, perché amore è anche questo. Siamo in un'età stupenda, l'età in cui possiamo aver fiducia che sia tutto sbrilluccicoso e colorato, tutto cuoricini e stelline, perché privarcene? Possiamo fare strafalcioni, possiamo renderci ridicoli, possiamo improvvisare, possiamo sperare che sia l'amore della nostra vita ed essere felici anche solo per questo, lavorando sodo per poterci prendere ciò che ci fa stare bene, senza arrenderci mai. Sarà che sono un tassorosso e Tosca ci insegna a lavorare sempre sodo, che sia a scopi puramente lavorativi o per quello che vogliamo ottenere nella vita.  Quindi, Merida mia e lettori tutti, lasciatevi andare SOPRATTUTTO in questioni sentimentali. Vi scottate? Pazienza. Vi fate del male? Pazienza. Vi sentite ridicoli? Pazienza. Vi spezzano il cuore? Pazienza. Quel che conta è la gioia di un attimo, la felicità nel vederla/o sorridere, qualcosa di cui nessuno di noi dovrebbe mai privarsi per nessuna ragione al mondo. Non fa schifo quando la nostra saggina va a fuoco, è stupendo sentire che c'è qualcosa che ti fa reagire in un modo totalmente diverso, qualcuno che ti smuove qualcosa dentro e che non si tratti di un mega panino. Non importa se ti promette la luna, un calderone nuovo o una Firebolt di ultima generazione, ciò che conta è il momento, il regalo più bello che possa darti, le promesse prendiamole per quello che ci fanno vivere in quegli istanti, non quello che possano darci a lungo termine. Se c'è una cosa, in tutto ciò, di cui sono sicuro – oltre ad avere la Vista ed essere superganzissimo – è che il senso della misura non fa per noi, per nessuno di noi, non a questa età e non quando si tratta di sentimenti, di qualcosa che ti fa contorcere lo stomaco o semplicemente che ti strappa un sorriso o ti illumina l'intera giornata.
Sopravvivere non è vivere e se mi chiedessero la mia preferenza la risposta sarebbe la più semplice del mondo…vivere, per poter respirare a pieni polmoni l'ebrezza di qualcosa di nuovo, ogni giorno, qualcosa che ti fa sentire vivo, dentro e fuori, indipendentemente da tutto e da tutti, anche se dura attimi, istanti, secondi. Dobbiamo pur raccontare qualcosa un domani, no? E io voglio raccontare di esserlo stato, vivo, di aver vissuto tutto al pieno delle mie possibilità. Vivere, non sopravvivere.

 

Vita da Lega

di Solomon Norwood

Che dire? Forse sarebbe stato più facile dirvi com’è la vita da mezzo gigante! Lo stomaco non è mai pieno, servono sedie robuste e ci piace stare con i piedi ben saldi al terreno.
La vita del cacciatore di taglie invece è grama esattamente come ve la state immaginando!  Ma non ci si annoia mai, eh no. Andiamo per gradi.
Dovrei occuparmi di creature di grossa taglia, quelle che ci vengono segnalate per gravi infrazioni delle regole della Comunità magica. Questo tipo di segnalazioni ci arrivano dalle forze dell’ordine magico, ma ancor più spesso direttamente da parte di maghi e streghe. Lo sapete, no, che ogni cittadino del Regno Unito può rivolgersi alla Lega per la Difesa contro le Arti Oscure se volesse il nostro intervento? E se credete che sia tutto una grinzaficata o che la parte peggiore sia affrontare certe creature è perché non avete ancora avuto a che fare con chi teme per l’incolumità dei propri cari. Cosa vi posso dire, ragazzi, in questo mestiere si impara anche la sconfitta, ci si ritrova ad avere a che fare con la delusione e non è mai una cosa unicamente personale. Nella Lega si è sempre circondati da colleghi fidati e anche il più solitario si ritroverà a dover spartire la propria pena insieme agli altri. Non è cosa da poco. Tenetevi stretti gli amici e, ascoltate Sol, non negate l’opportunità neanche alla persona sulla quale non scommettereste neanche un paio di zellini. Magari proprio quelli contro i quali avete scagliato tutti quei Languelingua durante questo Torneo di Duello..a proposito, voi sì che sapete farvi due risate, bravi!
Un membro della Lega per la Difesa contro le Arti Oscure impara a collaborare, a capire quando cedere o quando è il momento di insistere…anche nelle gare di rutti che si fanno nelle nostra dispensa.
è una vita in cui le cicatrici non se ne vanno neanche grazie alla mano del Guaritore più esperto, ci si porta dietro ogni cosa. E lo so cosa state pensando..chissà quanto si porta dietro uno grosso come lui! Una vita di bevute, per le vittorie e le sconfitte. E si spera sempre di rientrare e non dover bere in onore dei caduti, così da risparmiarci, ancora per un po’, un’altra cicatrice.