Wewe signori e belle signorine, rieccomi anche a pagina sei per farvi compagnia con il mio ciarlare a vanvera ma, sapete, non mi sento propriamente a mio agio ad avere un posto in una sezione che non sia il mio amato Quidditch e quando succede parlo parlo parlo e straparlo, i miei compagni di dormitorio lo sanno bene. A tal proposito devo ringraziare il mio amico-fratello-bro Jayden per questo swiiiiitch che mi permette di straparlare scrivere anche in sezioni non mie… non aspettatevi la piuma avvelenata come la sua perché non è nel mio stile, abbiate pazienza. E chiunque se lo stesse chiedendo… no, non ho avuto una raccomandazione dalla mia Merida per avere ben due spazi tutti per me ed i miei sproloqui. Diciamo che febbraio è stato il mio mese fortunato, ecco. Da marzo ritorno ad occuparmi di pluffe, bolidi e boccini, Jayden riprenderà il suo bel posto e la sua bella piuma avvelenata così sarete tutti felici&contenti, non temete.
Allora, di cosa sono venuto a parlarvi quest'oggi? Di San Valentino, è ovvio. Sì, ho fatto proprio l'en plein fra controeditoriale e questo pezzo, ma non vi romperò i boccini ulteriormente con le mie idee da innamorato sognatore dagli occhietti perennemente a cuoricino – e non perché sia San Valentino (PERTUTTELEGRAZIEDITOSCAHOFATTOLARIMA) – piuttosto percorreremo insieme una strada fatta di cuoricini&amore lungo tutto il castello di Hogwarts. E quando dico "strada" intendo proprio girovagare materialmente con piuma e pergamena eh.

E' primo pomeriggio e nonostante questo i sotterranei sono comunque angusti e bui, roba da far drizzare la pelle. C'è silenzio e la mia piuma trema sentendo come i miei passi echeggiano per il corridoio; niente che non peggiori quando inizio a scorgere calderoni e fialette, non sono poi molto ferrato in materia e questa umidità, questo silenzio, questo buio mi fanno pensare a cose bruttissime. L'aula di Pozioni. Se si pensa alle pozioni l'associazione con il nostro argomento del mese è facile, sicuramente è la più facile che ci sia: Amortentia.  L'Amortentia è il filtro d'amore per eccellenza, crea un'imitazione dell'amore che può diventare anche paragonabile ad un'ossessione. Annusando i suoi fumi il profumo è correlato a ciò che più attrae. Volete sul serio che vi faccia una ramanzina su quanto sia sciocca ed inconcludente una pozione per simulare qualcosa che prima o poi troveranno tutti?

Mi affretto ad allontanarmi dai sotterranei perché fra un po' diventerò un muschio o un lichene, ne sono sicuro, per cui mi dirigo verso il pianterreno ed un concitato vociferare attira la mia attenzione, oltre al calore che inizia a disseminarsi sulla mia pelle. Niente più umidità né buio, yuppiyeee, non diventerò un muschio! Vociferare, abbiamo detto…Mi avvicino e trovo un chiosco, un chiosco dei baci per l'esattezza. Il volantino recita solo 3 falci per un bacio, il ricavato sarà devoluto in beneficenza per il WWFFB. E non possono mancare i/le volontari/e per quest'ardua impresa, naturalmente. Il tutto per una giusta causa, per beneficenza, non perché sperano di poter baciare ed essere baciate dal/dalla ragazza che piace eh. Come siete malpensanti, insomma. E' per beneficenza! Allungando il collo posso scorgere senza troppe difficoltà Alaysha ed una Rebekha che si sbraccia per attirare quanta più gente possibile – sempre per beneficenza – ma quando arriva Lot con il suo solito charme e fare ammiccante penso che sia il caso di andar via e passare oltre. Certe scene voglio proprio evitarmele, sì.

Raggiunto il primo piano la prima cosa in cui mi imbatto è l'aula di Storia della Magia. La storia della magia può essere in grado di regalare così tante narrazioni inerenti all'amore che potrei riempire le righe a seguire senza dover andare a cercare altro, MA voglio essere innovativo e proporvi la storia di San Valentino. No, non San Valentino inteso come il giorno, ma San Valentino… persona. Sono svariate le diatribe su questo soggetto, anche fra i Babbani, ma fra i maghi la più accreditata sembra quella che associa questo personaggio al creatore del primo filtro d'amore tantissimo tempo fa, ancor prima che si potesse pubblicamente ed ufficialmente parlare di magia ed affini. Sappiamo che già gli antichi Celti praticavano rituali per l’innamoramento, ma senza alcun dubbio quelli più attenti all’arte delle pozioni sono sempre stati gli antichi Egizi. Il sarcofago, presente no? Dentro venivano messi oggetti del defunto per accompagnarlo meglio nella vita oltre la morte e storie narrano di una sinuosa ampolla presente dentro il sarcofago di ogni single deceduto a febbraio. L’ampolla con il filtro d’amore affinché, almeno dopo la morte, il single trovasse l’amore della sua vita seppur fittizio e che qualcuno aveva regalato in onore del mese della morte? Forse sì, forse no, magari sono stato solo inebriato dal profumino di fiori, cioccolato e roba zuccherosa che mi ha distratto nel mio proseguire fino al secondo piano, proprio mentre scrivevo le ultime righe inerenti agli egizi. E cosa mi ha distratto? Uno stand. O meglio, taaanti stand.

Al secondo piano i miei amici – sono tutti miei amici – dell’EAT si sono adoperati affinché tutti morissimo in preda alle crisi zuccherine o soffocati dalla nostra bava. Così mi avvicino e cosa trovo? Fiori dolcetti e saponi, tutti in clima San Valentin-oso, da poter regalare al/alla nostro/a Valentino/a. Loro sì che si sono impegnati, non vendono mica baci. Fra i prodotti che mi hanno elencato – e vi assicuro sono delle stragrinzaficate pazzesche – voglio citare dei fantastici truffle simili a piccoli gioielli talmente buoni ed accattivanti da avermi fatto percepire quanto amore ci sia nell’aria, proprio in maniera palpabile, oltre ad avermi dato ulteriore consapevolezza dell’immenso amore che provo per Merida. Caaaaan you feeeeel the loooove toniiiight. Ed è con queste soavi note nelle orecchie ed il bel sorriso della mia donna nell’aria che abbandono il secondo piano per raggiungere… il terzo.

Dinnanzi a cosa mi imbatterò? Mi guardo intorno, scruto con attenzione ma qui non c’è niente che possa essermi d’aiuto. Sto quasi per arrendermi, per scrivere che al terzo piano non ho trovato niente ma, eeeeeehi! Non so usare decentemente una bacchetta e questo lo sanno tutti – signore, professore, Auror Spooner, lo so che sono il suo peggiore studente ma non è colpa mia se ho la bacchetta come perennemente scarica – ma i libri so leggerli anche io (ringraziando Tosca, altrimenti sai che tragedia…) e trattandosi dell'aula di Incantesimi posso riportarvi il significato del rosso e del rosa basandosi su cosa rappresentino quei colori nella magia. Come fare? Be’, con i colori delle aure, mi sembra scontato. Il rosso è il colore del cuore e dell’amore, dice testualmente il libro, ma anche della passione e della sensualità. Che colori vedete in giro? Rosso e rosa. Giusto, devo svelarvi l’arcano del rosa. Il rosa è un rosso sbiadito, possiamo dire, un po’ come se fosse qualcosa di meno intenso del rosso. Si tratta del colore dell’infatuazione, delle cottarelle adolescenziali, delle simpatie particolari, chiamiamole così, quando parlare di amore o di passione è eccessivo.

Raggiunto il quarto piano direi che è d’obbligo la sosta in Biblioteca per vedere quegli occhi color ghiaccio che mi fissano con intensità e quei capelli corvini che mi ricordano tanto quelli della Morgana dei nostri libri di Storia della Magia. Anne Burton, per chi non avesse afferrato. Adesso, è fondamentale che tutto il mondo dei lettori sappia una cosa che riguarda la provenienza della forma di cuore e che chi di dovere si assuma ogni merito…ancora una volta le donne. Il meraviglioso esemplare femminile che ci completa e riempie le nostre giornate altresì vuote e prive di significato. Dunque, dalle mie ricerche in Biblioteca e dalle dicerie delle mie parti si narra che la tanto romantica forma di cuore non sia altro che il bel sederino tondo e sinuoso della bella donnina del primo uomo che la disegnò che, ritenendo quella la parte migliore del corpo della sua donna, per racchiudere l'amore che provava per lei in qualcosa che la rappresentasse semplificò il suo ritratto in un'unica forma: un cuore. Quindi, donne, ringraziamo voi l'ennesima volta per il dono che ci avete fatto.

Il passaggio per il quinto piano è quanto di più rapido ci possa essere, un guizzo felino il mio, perché senza che fosse necessario pensarci troppo so per certo che quel piano è quello delle Antiche Rune e so anche per certo che papà ha regalato a mamma una collana con un rubino a forma di cuore per lo scorso San Valentino dicendo che ci fosse inserito nomedicosascientificachenonricordo con la runa Uruz. Un amuleto magico. La runa Uruz ho letto che è rappresentante di tutto ciò che fa ardere dentro, un sentimento forte e vigoroso, che sia passione o potenza o forza primordiale. Ed il rubino? Innanzitutto è rosso ed avete già sentito la mia storia sul rosso; per di più il rubino è la pietra dell’amore per eccellenza, del cuore, dell’innamoramento. Una pietra ed una runa accomunate da un’unica parola sinergizzano il loro potere comune per poter essere l’amuleto con uno scopo ben preciso.

Dal quinto passiamo al sesto piano, dalle Antiche Rune passiamo all’Aritmanzia, dall’amuleto runico passiamo al Talismano Aritmantico. Per creare un Talismano Aritmantico si usa quello che viene chiamato “Quadrato Magico” da eseguire su qualcosa che si indossa per dare l’effetto desiderato. Qui dobbiamo parlare di amore, che quadrato scegliamo? Ma quello di Venere, ovviamente, la cui azione principale è quella di favorire le relazioni amorose. Prima di passare al settimo piano vorrei farvi notare qualche altra cosetta: quanti numeri esistano correlati – gli aritmantici mi uccideranno fra 3, 2, 1… – al nostro argomento. Amare 58, bacio 2, cuore 31, baciare 36, passione 67, cuore 71. Come vedete la parola “cuore” ha ben due associazioni. Infine, se proviamo a calcolare la valenza magica della parola "amore" coincide con il numero 7 che, come ben si sa anche senza fare Aritmanzia, è il numero magico più potente che esiste.

Stiamo per finire, non temete, dobbiamo solo passare per il settimo piano e nello specifico per i pouffe della mia splendida aula di Divinazione. Qui sono di parte, lo so, non posso non parlarvi di qualcosa che mi appartiene come una seconda pelle, quasi al pari della mia Merida. Anche qui è facile – sì, mi piace vincere facile, ma oh, fino ad ora vi ho dato dimostrazione di aver fatto i compiti a casa, insomma! – essenzialmente perché molti aspetti della Divinazione si fondano e si basano sull’amore. I divinatori, così come ogni lavoratore, sono specializzati in qualcosa, sono legati ad una “Fonte”, lente del loro potere divinatorio. La seconda fonte, della passione, e la quarta fonte, dell’affetto. La seconda fonte è legata alle predizioni su argomenti amorosi forti, istintivi, coinvolgenti, da poter sfumare in veri e propri sentimenti; la quarta è un voler impreziosire l’aspetto più dirompente e primordiale della seconda, renderla più nobile grazie ai sentimenti più puri che la caratterizzano.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio avvolti dall’umidità e dal buio dei sotterranei, ma non avremmo potuto chiuderlo nel modo migliore, vista la ricorrenza: un cielo stellato, quello sopra le nostre teste nella torre di Astronomia. Chiudete gli occhi e immaginatevi vicino la vostra amata, il silenzio della sera, il leggero fruscio del vento sulle fronde degli alberi ed un cielo stellato dove miliardi e miliardi e miliardi di luccicanti punti del firmamento fanno compagnia a quei quattro occhietti sbrilluccicosi che si fissano, l’un l’altro. I vostri occhi non sono le uniche stelle a brillare, tantissimi anni fa c’è chi si è promesso di brillare in eterno accanto alla propria amata, in un’eterna promessa, la promessa di rincontrarsi un giorno all’anno, il settimo giorno del settimo mese. Ed ecco il mito di Vega ed Altair. Niente e nessun ostacolo dinnanzi all'amore vero.
Come ben vedete quando si dice che ogni cosa che ci circonda è pregna d'amore… è proprio vero. Mi sembra di avervelo dimostrato con il castello di Hogwarts e potrei farlo con ogni cosa ed ogni posto. Allora, avete capito adesso quanto evidentemente è importante una cosa come l'amore? Lasciate perdere San Valentino, lasciate perdere il mese di febbraio, l'amore muove ogni cosa, bisogna solo essere in grado di cogliere.

Sì, il prossimo mese vi lascio alla piuma avvelenata di Jayden e torno al mio Quidditch, promesso. Da Mr Michael è tutto, buonanotte.

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano "out" come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l'idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient'altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.