Non frequento Babbanologia perché ho ben altro da fare, tipo farmi ammazzare a lezione con Mallory, ma da fonti certe ho saputo che uno degli ultimi argomenti affrontati al quarto anno è stato lo sport. A quanto mi hanno riferito, alcuni dei miei adorati (…) compagni di classe si sono ritrovati alle prese con basket, calcio, pallavolo e chi più ne ha più ne metta. E per chi non ne avesse mai sentito parlare, si faccia una cultura autonomamente, perché non è questo il punto del mio discorso.
Per la maggior parte dei maghi che non vive in una Londra babbana – o è confinata nelle lande desolate della campagna Irlandese – queste attività sono tendenzialmente sconosciute. Eppure noi o, meglio, voi le studiate, al contrario dei babbani, esclusi dal mondo magico per lo Statuto di Segretezza Internazionale e blablabla.
Ma avete mai pensato a cosa succederebbe se i nostri due mondi si incontrassero su un campo da Quidditch?
Partiamo dal presupposto che volare su un manico di scopa sia alla portata dei classici stereotipi su maghi e streghe. E prima che lo chiediate: no, miei cari babbani, non serve una sella per cavalcare i nostri fedeli destrieri. Non è una corsa ad ostacoli né un palio, per quello c’è la Broomula1. Tornando a noi, posizioniamo i nostri ospiti nelle tribune d’onore, perché agli spalti saranno sicuramente già abituati nei loro stadi e poi la visuale dalle torrette è decisamente più completa.
Facciamo quindi scendere in campo i nostri giocatori: sette studenti per due squadre più un arbitro per un totale di mezza Hogwarts in infermeria. Iniziamo dai tre cacciatori, ruolo più semplice da memorizzare per la somiglianza col calcio babbano: non sarà quindi difficile spiegare che il loro compito è segnare punti. E non ci vuole un M.A.G.O. in Aritmanzia per capire a cosa servano i tre anelli. Questa è l’area di interesse dei portieri, giocatori che anche i non-maghi distingueranno certamente per quel sicurissimo caschetto accostato alla normale divisa di squadra. E se ai portieri è concesso un delizioso copricapo, c’è un altro reparto che non intende rinunciare agli accessori. Sono i battitori quelli che entrano in campo armati di mazza ferrata, tra commenti sospettosi e sorpresi interrogativi del pubblico non-magico. E di nuovo: no, babbani, loro non sono in campo per punire chi non fa “goal”. Perché ammettiamolo, una Darcy che si presenta munita di clava di ferro e sguardo agguerrito in pieno stile Lamb, non dà proprio l’idea di una che ci va giù di fair play e massimo impegno in allenamento, com’è in realtà. Comunque, ultimo ruolo ma non per questo meno importante, è quello dei cercatori. Il loro compito è fondamentale, visto che contribuiscono al porre fine alla partita. Non si tratta di uno stitico match babbano dalla durata prestabilita: le nostre partite non si limitano all’accumulo di punti, ma giungono al termine quando un cercatore avrà acchiappato il boccino d’oro. Sto parlando di quel luccichio che potrebbe improvvisamente apparirvi davanti al naso ed un secondo dopo è già dall’altro lato del campo. So che assomiglia a quei vostri cioccolatini dalla carta dorata, ma per favore, non cercate di mangiarlo né provate ad afferrarlo, che è fallo! Poco più grande di un Fagiolo Corridore, il boccino d’oro è dotato di ali, motivo per cui acciuffarlo è una vera e propria impresa. Ma permette di guadagnare 150 punti che, fidatevi, fanno la differenza. E visto che non c’è Hames senza Outteridge, a complicare la vita dei cercatori si aggiungono pure i bolidi. Sono molto simili a quelle palle di cannone usate nelle guerre dei vostri tris-tris-tris-nonni – ai tempi di Curtis, probabilmente. Peccato che a scagliarli in aria – e soprattutto indirizzarli contro i giocatori avversari – siano i battitori. Ora sapete a cosa serve il loro equipaggiamento, così come potete immaginare quanto sia pesante un bolide se per respingerlo è necessaria una mazza rinforzata. Se i vostri piccoli cervelli vi impediscono di arrivarci da soli, vi propongo un veloce esempio. È il caso di quel simpaticissimo bolide di Hollowdale che l’anno scorso mi ha presa in pieno sgretolandomi una gamba. Sì, ancora li sento quei “Oh povera cara!” o “Che mascalzone, furfante!” che son volati. Oltre alla mia saggina. (La pagliuzza alla fine del legno: parliamo della scopa, mh?). E per l’ennesima volta: NO, signori babbani, i manici di scopa non si aggiustano con uno schiocco di dita. E fischiare è inutile: non serve a farne arrivare un altro di corsa. Quando un bolide ti sfronda la saggina o addirittura spezza il legno in volo, poi altro che pozione Levitante. Hai voglia di chiedere a Odino una delle sue tre vite, quando caschi giù… ma voi ovviamente non sapete né capite di che sto parlando, ah che pazienza. Vi basti sapere che i bolidi non sono solo fatti di ferro, ma sono anche incantati da chi di dovere, con lo scopo di inseguire i giocatori e farli ribaltare. Più raro, ma non impossibile, può capitare che i due bolidi in gioco colpiscano anche i cacciatori. Al contrario di quel che pensate, loro non scorrazzano per il campo vantandosi dei loro mediocri muscoli: non tutti sono come McScheind. I cacciatori devono far passare la pluffa attraverso uno dei tre anelli. Per semplificarvi la vita, potreste paragonarla ad una qualsiasi palla da basket, più per il colore che per la forma. Ma da quel che mi risulta, le vostre palle da basket non sono stregate in modo da non cadere troppo velocemente, così è più facile recuperarla. I cacciatori devono alternarsi il possesso della pluffa ed impedire agli avversari di impadronirsene. Ovviamente, se il portiere non riesce ad intercettare la sfera, la squadra che segna il goal guadagna dieci punti. Avete capito bene, cari babbani, ogni goal vale dieci punti! Il che giustifica l’accesa tifoseria che si sente fin dagli spalti poco più in basso di voi. Tanto i cori quanto le urla delle cheerleaders starnazzanti. Ma dobbiamo riconoscere che è tifo anche quello.
Dal campo di Quidditch, per oggi è tutto, siore e siori. Qui Eliza McCollough, linea alla redazione.