By vocestudenti | novembre 24, 2015 - 8:08 pm - Posted in Novembre 2071

Forse dovevo mettere più Horklump nel mio villaggio di Horklump portatile, ma gli Gnomi poi cosa avrebbero mangiato? Insomma, guardali, con quei loro occhietti dolci e sempre qualcosa da dire, non potevo toglierli tutto, anche se… be', a dirla tutta, sospetto che quello Gnomo mi abbia morso proprio apposta. Sapete che vi dico? Non gli rivolgerò la parola la prossima volta, ecco, è proprio quello che si merita. Però, dai, magari quando mi rivede facciamo pace, tutto sommato non è così male, vabbè mi ha morso apposta, ma vedrete che le cose miglioreranno tra noi… COME SONO ANDATO? EH? EH?
Ciao, lettori, vi stavo trascrivendo il gioco di interpretazione che abbiamo fatto la scorsa settimana al club di teatro ACCENDIO! Avete capito che emozioni erano? Noah mi ha detto: "UN BOMBÁRDA! Se la duella con l'uomo che si sveglia sul Grand Canyon, giuro sulla bacchetta. Ma hai mica pensato a farci una sceneggiatura? Ci servirà un testo, Hyac- ahm, la Outteridge ci ha chiesto un lavoro per fine anno e insomma, addirittura senza censure… non è grinzafichissima? Intraprendente, davvero. Secondo me questa storia con lo Gnomo potrebbe quasi strapparle una O, ah? A dire il vero sono curioso, come va a finire? Non ho capito se eri un funambolo o se lo gnomo lo era… anche a non esserlo scommetto sarebbe stato un Lùmos di funambolo!".  Wooh, una sceneggiatura! Noah parla velocissimo ma se non ho capito male, devo scrivere la storia dello Gnomo e avrò O in Trasfigurazione! Anche A mi andrebbe bene, ma non A di Almeno ci hai provato, ecco, anche se provarci è già una buona cosa.
Comunque a questa prima riunione aperta a tutti c'era davvero tanta gente e mi hanno promesso che allestiranno uno spazio per i burattini! Grazie, ragazzi, sarò il vostro frequentatore più assiduo! Insieme a La Voce, eh, non vi preoccupate, scribacchini, non vi abbandono mica! Vedete, c'era pure Claus con me, dopotutto il bello è poter discorrere con tante persone diverse, no? Ma parliamo un po' del primo incontro, giuro che non ho parlato continuamente, Merida, ma davvero quando parlo sembra che ronzo? Che cosa strana, proprio ieri ho avvicinato l'orecchio al cavo di un tronco al limitare della foresta, c'era un Billywig che sembrava non sapesse come uscire e… No, è una storia lunga, ve la racconto poi. Quindi c'è stato il primo incontro dell'Accendio, no? e nell'aula vuota dove ci siamo messi c'era già un palco e una libreria, il resto era tutto da addobbare e ognuno doveva portare qualcosa, per esempio Kane ha portato così tanta roba dei Kestrels che mi sembrava di rivedere i Muldoon con tanto di capelli rossi e infatti mi sono un po' commosso, per i gemelli, ma pure per Kane che non si è lamentata neanche una volta per il freddo anche se qualcuno per scherzo le aveva fatto evanescere tutto il maglione sulla schiena, almeno credo. Poi è arrivata Athena con una lampada a forma di gru, ahah all'inizio sembrava una lampada animata, e questo mi fa ricordare che dovrei ripetere Trasfigurazione per domani, finisco qui e ripeto, giuro che ripeto, però se domani magari non mi interroga, professoressa Outteridge, è meglio, ma solo perché il professor Marea ha detto che dobbiamo finire l'argomento, cioè poi le direi le cose a metà e non mi sentirei apposto, capisce?
Sìsì, Catherine, mi sbrigo a finire, ho capito che ti serve il tavolo per trascrivere l'intervista a O'Neil, un minutino davvero e ho fatto… okay, No, ho capito, però non mi sembra bello prenderlo in giro, è appena arrivato e poi mi ricorda un po' un cliente del pub di papà che una volta ha… SISI, FINISCO L'ARTICOLO.
Voi avete mai giocato a quella cosa di spruzzolosi? E' attinente, giuro, ecco, quando si gioca a spruzzolosi si finge soltanto di avere la spruzzolosi e di volerla passare agli altri, rincorrendoli e via dicendo. Ecco, quello è un tipo di teatro, circa, e un altro tipo è quello che abbiamo provato noi, cioè fingere di star attraversando una corda immaginando di avere un sacco di vuoto sotto. Dopo un po' a me sembrare di camminare davvero nel vuoto, serio, non è difficile, ho guardato fisso una minuscola crepa nella pietra del pavimento e ho immaginato fosse una voragine enorme, più o meno quella in cui tutti vogliono cadere durante le lezioni della Dalloway, e dopo un po', guarda che ti riguarda la crepa, m'è sembrata davvero una voragine. E' per questo che ho urlato, ragazzi scusate, m'ero immedesimato troppo, Kwah, non ti volevo spaventare. Comunque quando mi sono ripreso ho guardato un po' gli altri, in silenzio, giuro, avrò detto sì e no un paio di cose così, a mo' di incoraggiamento, perché oh, stavano tutti attraversando una corda nel vuoto, ci voleva un po' di incoraggiamento. Però non vi ho detto il resto! Attraversando la corda, ognuno doveva fingere tre emozioni diverse. Vi ricordate le mie sopra? Erano rimorso, antipatia e speranza! Se non si capiva me lo potete dire, non mi offendo, anzi mi fa piacere parlare di questa cosa, ma anche di altro, quando volete, però non in classe, anche perché mi mettono sempre all'ultimo banco isolato e non capisco perché, mi lavo sempre.
SISI SCRIVO. Dunque, ha iniziato Eusine, che è l'altro organizzatore del gruppo, sono troppo simpatici lui e Noah, sarà per questo che le ragazze li abbracciano sempre. Perchè non organizziamo una giornata degli abbrac… disperato in che senso, Oceane? Sì, dicevo, ha iniziato Eusine nel gioco del funambolo e… no, non vi dico che emozioni aveva, indovinate! Ha fatto un mercante innamorato di una donna indiana sposata e lui doveva attraversare dei palazzi per andarla a trovare, con dei tulipani e un pappagallo, ha iniziato a passare sulla corda e si è messo a fare tante domande al pappagallo, e se la corda si rompe, se mi scoprono, cosa penseranno, poi si è spaventato perché al posto della donna che amava alla finestra c'era un uomo e lui proprio non se l'aspettava ed è scappato via. Cioè non so se è chiaro, io ho guardato bene ma volevo sapere come andava a finire e mi sono perso qualcosa, tipo… l'uomo chi era? E il pappagallo che ne pensava di tutto questo? Però non ho avuto tempo di fare domande perché hanno attaccato subito gli altri. Kane ha camminato per un po' sulle mani sulla sua corda, però quando hai il maglione strappato non si dovrebbe fare perchè casca tutto, io però volevo dire che non ho guardato, lo so solo perché ho visto le facce degli altri e non sono mica scemo, le capisco certe cose. Poi mentre Kane diceva che era una bellissima giornata e si nascondeva tra i suoi stessi capelli, Claus mi sembrava sotto Confundus e ha urlato così forte di essere sopra al Grand Canyon che io e la mia crepa nel pavimento ci siamo guardati e ci siamo detti che forse un giorno diventeremo bravi come lui!
Sulla corda di Alexander invece tirava un sacco vento, e queste sono proprio sfortune, poi si è aggiunta una piovra gigante e giuro, mi sono mangiato due unghie finché non è arrivato alla fine della corda. Ma poi di Athena lo sapete? E' una spia russa, viene da Durmstrang! Cioè non davvero, però quella sera sì e mentre camminava sul cornicione ha detto che qualcuno voleva prendere il suo posto e lei non voleva perché si era ambientata ed era tanto brava, ma aveva paura lo stesso di essere sostituita perché Rosenwald è la spia, secondo lei. Credo, mi hanno fatto venire un po' d'ansia con tutti questi attraversamenti sulla corda. Tranquillo, Gareth, è normale all'inizio che sei nuovo, se vuoi qualcuno con cui parlare sai dove trovarmi! Oh, poi Eliza è andata a rubare una torta. Era proprio lì, sul davanzale della vicina, però era lontana e la vicina l'aveva messa lì senza offrire, doveva essere proprio maleducata, a detta della Serpeverde. Poi c'erano pure i panni stesi ed Eliza ha sperato che la torta andasse da lei, cosa che con un Wingardium si poteva risolvere, ma non è bello rubare torte, anche se nel frattempo m'era venuta una fame, c'ho fame pure ora.
No, ancora un attimo, c'è Noah! Lui era proprio sorpreso della sua corda, vedete, perché era attaccata sotto la loro finestra, sua e di sua moglie e allora lui si è sentito un po' di mal di testa e si è insospettito, è salito sulla corda e… c'era un uomo nudo che cercava di entrare in casa sua! Io non l'ho visto, ma doveva essere proprio imbarazzante e alla fine mi sa anche parecchio raffreddato. Come si è arrabbiato, Noah, poi l'ha inseguito e gli ha lanciato un Incarceramus! Stavolta ho visto come è finita, l'uomo nudo era Eusine! Cioè, non era nudo, ma lui era quello che andava a trovare la moglie sposata, ricordate? E lei era sposata a Noah! Che storia. Però non voglio fare Gossip, eh, e poi si scherzava, non era davvero gossip, capito? Ora arriviamo alla parte dei miei burattini, ragazzi, posso scrivere dei miei burattini? Eh? Ragazzi? Merida? E' un po' buio qui dentro, non è il baule, no?

Charlie Tobias Marmaduke. Gallese fin troppo chiacchierone, basta dargli un minimo di corda e lui attacca un discorso sul nulla, che sia con i quintini, suoi compagni d'anno, con gli altri Tassorosso o con qualunque essere abbia un apparato uditivo, e talvolta pure con gli esseri che non ce l'hanno. E' affascinato dalle forme delle nuvole, dalle righe nel legno delle bacchette, da quegli insetti con la corazza colorata, da tutte quelle piccole cose che nella frenesia di lezioni, compiti, club e similari nessuno nota mai, specialmente se non va a rivoltare i sassi vicino alla Foresta Proibita. Noto per i suoi uccellini di carta incantata, i promemoria che gli ronzano intorno, per non cogliere l'ironia più sottile e per il rimettersi in riga da solo quando si accorge di essersi distratto. Temibile è la sua convinzione che i pupazzi che "fabbrica" con i suoi calzini vecchi siano divertenti e servano a tirar su di morale le persone. In effetti, basta tirare fuori un calzino-pazzo e le persone sorridono… pur di farglielo mettere via.
By Anne Burton | - 5:13 pm - Posted in Novembre 2071

Non è stata tra le più fortunate e proficua, la prima apparizione pubblica di Catriona Frisealach come neo Vice Ministro della Magia o perlomeno questo è ciò che la stampa filo ministeriale ha cercato di occultare in questi giorni, stando a quel che viene affermato a gran voce dai rivoltosi gruppi scozzesi riuniti attorno alla carismatica – e rustica, per Salazar! – figura di Pericles McClaim che in realtà ancora non si fa andar giù la sconfitta elettorale di inizio Ottobre, per quel che posso pensarne io.
Oggetto del contendere dell'uno e dell'altro metaforico Sonorus in ballo, l'annuale festa di metà Novembre organizzata ad Aberdeen per l'apertura ufficiale dei festeggiamenti in onore di Sant'Andrea che – come molti sanno – è il Patrono di Scozia, oltre che festività molto sentita anche dalla Comunità Magica del territorio. Sino a pochi anni fa, giusto per farvelo presente, gli inviti ufficiali per il Palazzo Governativo "giù" a Londra son sempre stati tra i primi ad esser fatti recapitare – di persona – direttamente sulla scrivania del Ministro della Magia così come per gli alti rappresentanti di Wizengamot, Ufficio Misteri e Quartier Generale degli Auror; ora, senza troppi giri di parole o giustificazioni di sorta che in queste occasioni sono sempre più veloci di un Fulmen: è chiaro che se quest'anno le cose sono andate diversamente, il clima tra alcuni clan scozzesi ed il centro nevralgico londinese non solo non è proprio idilliaco, ma io non lo definirei neanche lontanamente disteso. 
Ed in un contesto del genere – non servono grandi storici della magia per ipotizzarlo – è altrettanto lampante che ci si muove su una sottile lastra di ghiaccio filata in più punti, qualsiasi decisione Humphrey avesse deciso di prendere in merito. Certo, l'idea di inviare la sua Vice come rappresentante ad un evento in cui il Ministero non era stato neanche invitato, si può candidamente definire un colpo di mano degno di un politico di vecchio corso che sa il fatto suo e non perde occasione per dimostrare chi comanda, ma allo stesso tempo – se di tirate d'orecchie si deve parlare – occorre gettare un piccolo Lumos anche sulla provocazione aperta da parte dei clan scozzesi responsabili dell'organizzazione dell'evento visto che nessuno crederebbe alla storiella del taglio di fondi a disposizione o innovazione organizzativa, se mai gli scozzesi si prendessero la briga di volersi giustificare in qualche modo.
In un clima già spinoso di suo, però, Catriona Frisealach ha voluto aggiungere carne al fuoco sin dal suo arrivo e dall'abbigliamento scelto per l'occasione "mondana". Un lungo vestito – criticato persino da Streghetta 2000 – in stile bandiera di Scozia ed un'elaborata acconciatura da cui i più maligni hanno assicurato spuntassero delle vere piume di Jobberknoll, non hanno fatto di certo alcuno sforzo per inimicarsi le simpatie né degli scozzesi più radicati e patriottici – che non vedono nel gesto un omaggio alla loro terra quanto più un insulto – né dei membri più sanguinolenti del WWFFBB, probabilmente già sul piede di guerra con una nuova campagna pubblicitaria  che dopo il clamore di Utopia non potrà che essere denominata Reality, conoscendoli. La serata tradizionalmente a base di cibo e Strathspey (che per chi non lo conosce è un tipo di ballo tipicamente scozzese) ha assunto quindi sin da subito l'ingessata veste di calcolo strategico tra le parti in ballo, per l'appunto. Da una parte, gli esponenti più manifesti del pensiero politico scozzese che non fanno più mistero delle proprie considerazioni sui millantati brogli elettorali di Humphrey, dall'altra – per niente imbarazzata e perennemente con il sorriso sulle labbra – la Frisealach che rimane pur sempre una strega scozzese a sua volta, fatto che non va dimenticato né lasciato passare in sordina, se si pensa che è stato lo stesso Ministro a volerla lì. 
E tutto, in effetti, sarebbe anche filato via liscio come Coraline Thofteen che salta qualche lezione per andare a controllare che Rosebud magari stia per tirare le cuoia così che suo zio possa ripensarci e riprendersi la cattedra di Babbanologia, se non fosse che piuttosto che continuare a sorridere e cercare un'empatia con gli invitati, la Frisealach non si fosse lanciata in un elogio tanto accorato quanto esagerato – lo dico pure io – di Marquise Omega Humphrey (come neanche una madre o un'innamorata farebbero) culminata con alcune dichiarazioni che non lasciano ben sperare i cultori di una Comunità Magica basata sull'unità comune tra le diverse razze e gli intenti delle stesse. Neanche poi tanto tra le righe, pare infatti che la strega in questione abbia lasciato trapelare l'intenzione governativa di metter mano all'intero assetto del Quarto Livello del Ministero della Magia, per inciso quello che si occupa di Bestie, Esseri e Spiriti.
Potete ben capire che polverone possa nascere da simili affermazioni, sebbene estrapolate magari da un discorso più ampio che include in parte le frasi della Frisealach; dal canto suo – tuttavia – Humphrey non sembra essere intenzionato a rilasciare alcuna dichiarazione in merito, anche perché ci sono altri Kneazle da pelare sulla sua scrivania, se le voci su probabili riorganizzazioni mannariche nel Northumberland attorno al Marchio di Sangue, venissero confermate. Non proprio un felice e disteso primo mese e mezzo di governo, dunque, quello che si stende sui cocci della Comunità Magica. Staremo a vedere.

Cedrick Bramwen. Meglio noto come il Selfish, il sestino Serpeverde male amalgamato con il mondo che lo circonda, vive di una strana forma di opposti, secondo la testimonianza di alcuni coetanei che preferiscono restare anonimi. Estremi che ce lo hanno fatto conoscere come un Jobberknoll in piena salute quanto a parlantina ed un Ippogrifo fiero ed altezzoso come comportamento e visione del mondo. Se fosse un detto babbano lo si potrebbe definire come ogni riccio un capriccio, ma considerando che è un purista del lignaggio magico – per la gioia dei verde-argento più radicati – è più comunemente associabile ad un detto tipico dei maghi: uno Shadem per capello. E capelli ne possiede abbastanza da non temere una calvizie precoce. Arrivato a La Voce l'anno scorso dopo una lunga ed attenta militanza tra i lettori del giornale che l'ha portato a studiare il modo di fare e scrivere di ogni scribacchino con appunti nascosti probabilmente nelle folte sopracciglia che si ritrova.
By Anne Burton | novembre 23, 2015 - 10:51 am - Posted in Novembre 2071

Alzi la mano chi, leggendo il titolo di questo pezzo in prima pagina, non ha avvertito la sensazione di un salto indietro nel tempo, ripensando ad una vecchia rubrica de La Voce degli Studenti in voga sino a qualche anno fa. Quella si chiamava T in condotta e – sin dai tempi di Alfred Lewis e Michael Parker teneva conto delle note disciplinari rimediate dagli studenti. Questa, sarà per l'omonimia di cognome con uno dei due scribacchini storici, vuole invece fare il punto della situazione più per quel che riguarda le norme di buon comportamento che uno studente dovrebbe adottare all'interno di Hogwarts. Non credo serva specificare come non si tratti di un intervento punitivo – nel mio caso – quanto più di qualche consiglio che ritengo utile per il corretto funzionamento di questa Scuola di Magia e Stregoneria. Ho cercato di fare più o meno la stessa cosa con J'ackuse ma dopo due mesi ho l'onestà intellettuale di ammettere che quella rubrica non ha avuto presa sui lettori o forse sono io che risulto troppo noioso, ci può stare. Però magari facendo dei riferimenti specifici possiamo ragionarci su insieme. Del resto dovreste sapere che potete fare due chiacchiere con me ogni volta che vi va. Tranne quando abbiamo lezione, ovviamente.

1. Si fa presente allo studente del terzo anno Serpeverde Thomas Lancaster che il regolamento scolastico – ma prima di esso l'educazione – stabilisce un determinato modo da utilizzare nel rivolgersi agli adulti, siano essi assistenti, docenti o personale scolastico e ministeriale impiegato ad Hogwarts con diversi compiti. Per quanto ognuno sia libero di avere le sue idee su qualsiasi argomento, l'irriverenza non è mai da sottoscrivere né da lasciar passare in sordina, per non parlare di certi epiteti coloriti con cui vengono indicati dipendenti ministeriali o commentate le notizie di cronaca. 

Articolo 45, Sezione Comportamentale, rigo diciannove

Sin da quando mettiamo piede al castello – o forse anche prima, dipende dall'ambiente familiare in cui si cresce – ciò che ci viene raccomandato, talvolta a suon di punizioni a mio personalissimo avviso sterili, è che esistono dei livelli gerarchici all'interno di ogni ambiente che si frequenta e che agli stessi, sia che ci piacciano sia che non siano proprio nelle nostre corde, va comunque riconosciuto un certo grado di rispetto. L'esempio più lampante che mi viene in mente per quanto riguarda TJ – come ho scoperto che si fa chiamare in genere – è il volantino comparso in bacheca in periodo elettorale. Per carità, tutti abbiamo delle simpatie politiche più o meno accentuate, più o meno radicate, più o meno condivisibili, ma l'oggettiva presunzione di aver ragione su ogni cosa, non solo non è da condividere ma non deve prevalere sul modo con cui riferirsi, si parli di autorità scolastiche – quindi anche me – o ministeriali poco importa. Il consiglio che posso dare, oltre al banalissimo suggerimento di provare ad ascoltare il prossimo anche se questo mette a dura prova la conclamata pigrizia che si possiede, è quello di scegliere una delle aule in disuso del castello, chiedere ad uno studente più grande di insonorizzarla e sfogarsi come meglio si crede. In questo modo non solo si evita il rischio di insultare un Auror che sta facendo esclusivamente il suo lavoro, ma si otterrà anche il riconoscimento eterno da parte di tutti i padiglioni auricolari che già si lamentano del mio costante ricordare le norme che regolano questa Scuola di Magia.

2. Si ricorda alla studentessa del terzo anno Corvonero Aurora Halliwell che, sebbene il regolamento non abbia alcuna norma in merito, non è comunque buona educazione osservare insistentemente qualcuno aspettando che cambi colorito dell'incarnato o sposti la tracolla in modo da celare alla vista determinate parti del corpo. Anche se non è oggettivo o sindacabile l'attribuirle sguardi di un certo tipo, il buonsenso di cui sicuramente Cosetta l'ha dotata, dovrebbe suggerirle che mettere a disagio il prossimo è una delle forma di deviata insistenza rosa, come un tempo la definivano i Muldoon.

Proposta di articolo da inserire nel regolamento, Pagina 72, rigo quindici

Mi rendo conto di non essere la persona più indicata per un simile argomento, ma quando ho provato a chiedere a Catherine come potessi affrontare la cosa con una ragazzina del terzo anno, ha scosso il capo facendomi presente quanto io sia teneramente irrecuperabile o qualcosa del genere. Quindi, insomma…Aurora – posso chiamarti così, si? – mi rivolgo direttamente a te e anzi scusami se uso le pagine del giornalino scolastico, ma ogni volta che passo in corridoio ho la sensazione di starti antipatico per qualche motivo e che tu schiumi rabbia fissandomi anche dopo che sono passato, quindi magari se scrivo è meglio. Dicevo, capisco benissimo che tu non è che fissi il prossimo di proposito né che alla tua età possa esserci chissà che recondito intento, però – davvero – se posso darti un consiglio del tutto spassionato, ti direi di concentrare quelle stesse attenzioni sulle stelle, magari. Il professor FitzPatrick è bravissimo nel far amare l'Astronomia anche a chi crede di non aver alcun interesse per questa straordinaria ed infinita materia. Pensaci. Poi magari ne parliamo, sempre che ti passi l'arrabbiatura nei miei confronti…

3. A Persephone Mooney – studentessa Serpeverde del primo anno – dovrebbe esser fatto presente che i quadri ospitati all'interno del castello, al pari delle armature o delle statue, non hanno preso dimora ad Hogwarts per fungere da personale valvola di sfogo per una giornata storta. Il regolamento stesso, del resto, ricorda costantemente ad ognuno di noi il rispetto dovuto agli arredi che si trovano ad Hogwarts da tempo immemore e non solo. Secondariamente, basterebbe anche solo una piccola riflessione personale per comprendere come non ci si trovi davanti a delle rappresentazioni artistiche dei Non Maghi – e quindi statiche – ma a frammenti di personalità realmente esistite e come tali, quindi, equiparabili ad esseri umani.

Articolo 29, Sezione Decoro, rigo otto

Io sarò anche fatto a modo mio e magari – magari – troppo fissato con le regole o quelli che chiamano moralismi gratuiti, poca elasticità mentale o sindrome dell'ottocento, ma sono fermamente convinto di come ciò che individua al meglio un mago o una strega non sono tanto le parole degli amici – troppo semplice – e forse neanche tanto il giudizio dei docenti, per quanto obiettivi. Ciò che caratterizza un mago è il modo in cui si comporta verso quel che lo circonda, le leggi della natura ed il rispetto – in qualunque forma si presenti – da conferire ad un altro studente, una figura adulta, un banco di scuola o i testi scolastici. Io non so perché la primina Serpeverde stesse urlando contro un quadro, quello che mi vien da chiedere è solo: ne valeva davvero la pena? E se per qualche ritorno di magia che ad Hogwarts non è neanche così infrequente, le parti si invertissero? Che sensazione si proverebbe? La verità è che si dice tanto – forse anche troppo – di buono e di ipotetico, ma stringi stringi quando si deve fare ognuno la sua piccola parte, non la si fa mai. Al primo come al settimo anno.

Jackson Parker. Scozzese con il kilt di castità, si vocifera che abbia imposto il rispetto delle regole anche alla Piovra Gigante, ricevendo come risposta una doccia gelata e qualche apprezzamento – non recepito come tale – da parte di poche svenevoli studentesse intente a bighellonare sulle sponde del Lago Nero. Creatore inconsapevole di doppi sensi che è il primo a non afferrare come tali, ha fatto del regolamento scolastico una delle sue ragioni di vita, al punto da essere più noto come Il Moralizzatore che con il suo nome di battesimo. Incline a salutare chiunque più volte al giorno come se non ci fosse un domani, se non altro ha finito di far sanguinare le orecchie altrui millantando una parentela alla lontana con Agatha Wickham, errore scaturito probabilmente da tutte le volte che gli viene augurata una morte lenta e dolorosa per aver sabotato feste non autorizzate o coprifuoco non rispettati. Affetto dalla sindrome di sorellanza con gran parte delle sue coetanee e circondato spesso da esponenti di sesso femminile, più che un Billywig che va di fiore in fiore si tratta in realtà di un pianeta interstellare ancora inesplorato. Letteralmente.
By Anne Burton | novembre 21, 2015 - 10:03 am - Posted in Novembre 2071

Carissimi lettori de La Voce degli Studenti, non indovinerete mai tutto quello che – soprattutto durante queste ultime due settimane – è successo tra le mura del castello. Per Tosca! in effetti da quello che ho potuto osservare, sfruttando una posizione sotto copertura che mi vede come apparente paladina della lotta a questo genere di articoli, il lasso temporale cui si dovrebbe far riferimento è anche più ampio delle prime due decadi di Novembre, ma gli esempi di gossip che ho potuto leggere in giro mi ricordano costantemente che quanto più la notizia è fresca di giornata, tanto più fa scalpore e proseliti. Un po' come le uova di gallina che troviamo strapazzate sui vassoi in Sala Grande, capito?
Trattandosi di me, però, sapete bene che dovete aspettarvi un articolo di un certo genere e taglio quindi ho pensato un piccolo gioco, per rendere la scoperta ancora più elettrizzante, più o meno come quello che mi succede quando Eusine mi saluta per i corridoi o si accorge che in Sala Comune esisto anche io, già. Ma, venendo a noi – che son certa non vediate l'ora di sapere chi ha avuto un incontro molto ravvicinato, ultimamente – passerò a descrivervi ora tre coppie ma senza far nomi, sennò che gusto ci sarebbe! Descriverò quindi ambo i componenti della coppia e, se proprio non riuscite a capire di chi sto parlando (cosa che non credo, da bravi investigatori quali siete) vedrò comunque di darvi degli indizi in fondo all'articolo. Pronti?

- La coppia evanescente: Da che mondo è mondo – si sa – è più probabile che quella roba da Billywig nello stomaco si manifesti prevalentemente in sordina – si spera – ed al riparo dalla vista altrui. Se ciò va bene per il meteorismo intestinale - non stavamo parlando di questo? – tuttavia, lo stesso si può dire anche dei primi approcci amorosi o tentativi di, insomma. L'oscuro alimenta il mistero, il mistero piace un po' a tutti e quindi, se da frase nasce frase, è logico supporre che l'oscuro piace. E questo è un grandissimo indizio che vi sto dando, tenetelo a mente. Ad ogni modo, come ogni martedì pomeriggio, una settimana e mezzo fa mi son ritrovata a passare davanti allo stanzino del terzo piano, quello noto per lo spazio ristretto e l'umidità, se capite cosa intendo. Ora, non voglio dire che potrei essere un'assistente migliore di Temperance Hewitt per il professor O'Reilly ma…lo sapevo. Sapevo per certo che in quello stanzino ci stava lui con le rotondità sistemate al posto giusto, la resistenza necessaria che una strega apprezza sempre (anche se sostiene il contrario) e quella serietà che ti fa di certo pensare a quanto risulti sempre affidabile, nonostante la sua evidente rigidità. E soprattutto sapevo che c'era lei, con quel suo essere alta, snella e quella fluente chioma difficile da domare che – ve lo dico io che non mi nascondo certo dietro un Asticello – ogni volta fa piazza pulita della concorrenza ma non solo. Non che abbia sentito chissà quale languido lamento o parola sussurrata affinché solo Sir Nick Quasi Senza Testa o Pix possano udire, ma sapete di certo meglio di me come vanno queste cose: se due sono rinchiusi in uno sgabuzzino c'è qualcosa di torbido. O Tino - ValentineLoveless sta cercando il punto di accesso per Tasso Mortal Kombat che non ho ancora capito perfettamente cosa sia, ma suona bene e lui pare sempre così convinto quando mi illustra i suoi piani che riuscirebbe a convincermi persino che l'Eco del Corvo sia un giornalino scolastico. No, ok, non sconfiniamo nella fantascienza, ora.
- La coppia pungente: Se c'è chi ha deciso di nascondere i propri sentimenti da sguardi indiscreti – a meno che non si sappia dove cercare, come ho dimostrato nelle righe precedenti – il rovescio del galeone è ovviamente rappresentato da chi invece ha deciso di sfidare apertamente persino la presenza a Scuola di un esponente ministeriale vecchio stampo – letteralmente – come MaolEoin O'Neill o l'elettroencefalogramma di Lily Jackson che potrebbe non reggere il colpo, capite bene. Come molti di voi avranno già capito – voglio sperare – sto parlando di qualcosa che è costantemente sotto gli occhi di tutti. ovvero gli sguardi lucenti tra due soggetti in particolare. Certo, se siete tra quelli che non sollevano gli occhi dal piatto sino a quando non hanno trangugiato il quantitativo di cibo che un Troll spazzolerebbe in una settimana, magari potrebbe anche essere tagliati fuori dalla questione, ma immagino che il fare tagliente di entrambi i soggetti di questa coppia deve avervi sfiorato almeno una volta, mi ci gioco l'ultimo paio di mutande che Tommy O'Flynn ha dimenticato in redazione – prezzo trattabile, astenersi sbavatrici seriali. L'ultima volta che ho fatto caso agli sguardi che i due si lanciano da punti opposti, mentre continuava a ronzarmi l'orecchio sinistro almeno fino a quando non ho realizzato che si trattasse di Charlie, è stata oggi a pranzo. Lei – con le sue origini mediterranee mai confermate né smentite – si è mossa decisamente meglio e più di lui, va detto. Qualche passo in avanti – alcuni più "timidini" di altri – mentre lui, che non ci crederete ma sa essere anche più tagliente di lei, in realtà non fa altro che aspettare che sia l'altra a fare la prima mossa, così da rendergli il compito più semplice, tutto questo perché – come dice la zia – non esistono più gli uomini di una volta! Ma, tornando a noi, vi assicuro che capita anche di vederli dalla stessa parte, più spesso di quel che potrebbe sembrare ad una prima occhiata, ed in quel caso l'aura di splendore che li caratterizza sembra persino raddoppiare e superare quasi quella del blablablasone dei Medicine o perlomeno quello del docente di Pozioni, più che del terzino Serpeverde. Dai, non voglio credere che non abbiate ancora capito di chi sto parlando, arrivati a questo punto. Dovrei iniziare a pensare che non siete poi così bravi come investigatori o captatori – si può dire? – di simpatie reciproche, occulte o meno che possano essere.
- La coppia scolastica: Questa è di certo una coppia storica, di vecchia data, collaudata o in qualsiasi modo vogliate rendere l'idea di un consolidato rapporto di cui ho avuto testimonianza sin dai primi giorni ad Hogwarts, nel lontano mio esordio scolastico. E, se avete scongelato il neurone per un momento almeno, dopo questa affermazione potete di certo eliminare una grande fetta di papabili nomi che possono venire in mente leggendo la descrizione che segue, se non altro perché frequento il sesto anno e quindi la maggior parte di voi non l'ho vista qui durante il mio primo anno. Lo ammetto, inizialmente ho pensato che il legame tra questi due soggetti fosse puramente utilitaristico, anche se di certo complementare e soddisfacente, per carità, ma che di certo non potesse esserci mai niente più di questo anche perché non credo che molti li vedrebbero come coppia neanche se facessi apertamente i loro nomi, limitando le descrizioni e dandoci un taglio. Eppure è innegabile che – malgrado ci siano stati diversi tentativi di separarli – alla fine uno borbotta quasi sempre, mentre l'altro continua a girargli attorno, indomito e fiero, a modo suo. Tranquilli, non voglio riproporvi l'amore degli O'Flohn in ritardo di qualche anno rispetto allo scoop della notizia e non voglio neanche parlare di Sorority Trulock che sarà pure miss zitella 2071, ma fortunato chi se la piglia, lasciatemelo dire. No, la coppia che ho preso in esame è più intima e coordinata, direi quasi misurata nel fare e precisa nelle proporzioni da assumere, il perfetto mix tra chi ostenta una relazione alla luce delle torce dei sotterranei – comprendete l'ironia, vero? – e chi allo stesso tempo non disdegna neppure un'aula in disuso, per realizzare i suoi scopi. E vi assicuro che di ingredienti da mettere sul fuoco, in questo caso, ce ne sarebbero diversi, in quella che è una conturbante danza di inseguimenti, rimescolamenti e capovolgimenti che non escludono di certo toccatine e contatto, capite bene…vero? Che poi, insomma, con la solidità e quell'idea di indistruttibile che lui rimanda costantemente…chi non vorrebbe accostarsi almeno un attimo e lasciarsi inebriare da quel che ha dentro?

Non mi vanto di essere una scribacchina votata al gossip, anzi, lo lascio molto volentieri a chi sapete. Quel che ho voluto portare avanti con questo articolo è qualcosa di diverso, in fondo. Qualcosa che non dovrebbe aver bisogno di molte spiegazioni, ma che probabilmente vi sarà più chiara nel momento in cui – capovolgendo la pagina – scoprirete infine l'arcano dei nomi che ho celato dietro il mio pezzo. Perché, vedete, io non avrò capito molto di come vanno le cose, ma se non altro la facilità con cui si possono scrivere certi articoli mi è ben chiara, fidatevi.

 
Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il sesto anno e, come tiene a sottolineare, anche tutti i mondi alternativi inventati da Valentine. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione annuale – per ammissione – sia quella di soppesare le teste altrui per vedere se galleggerebbero più o meno di un tronco cavo. Fiera sostenitrice dell'abbandono delle Terre di Bleah, ogni occasione è buona per prendersela con Tommy… probabilmente solo per il gusto di farci pace subito dopo.