Non è stata tra le più fortunate e proficua, la prima apparizione pubblica di Catriona Frisealach come neo Vice Ministro della Magia o perlomeno questo è ciò che la stampa filo ministeriale ha cercato di occultare in questi giorni, stando a quel che viene affermato a gran voce dai rivoltosi gruppi scozzesi riuniti attorno alla carismatica – e rustica, per Salazar! – figura di Pericles McClaim che in realtà ancora non si fa andar giù la sconfitta elettorale di inizio Ottobre, per quel che posso pensarne io.
Oggetto del contendere dell'uno e dell'altro metaforico Sonorus in ballo, l'annuale festa di metà Novembre organizzata ad Aberdeen per l'apertura ufficiale dei festeggiamenti in onore di Sant'Andrea che – come molti sanno – è il Patrono di Scozia, oltre che festività molto sentita anche dalla Comunità Magica del territorio. Sino a pochi anni fa, giusto per farvelo presente, gli inviti ufficiali per il Palazzo Governativo "giù" a Londra son sempre stati tra i primi ad esser fatti recapitare – di persona – direttamente sulla scrivania del Ministro della Magia così come per gli alti rappresentanti di Wizengamot, Ufficio Misteri e Quartier Generale degli Auror; ora, senza troppi giri di parole o giustificazioni di sorta che in queste occasioni sono sempre più veloci di un Fulmen: è chiaro che se quest'anno le cose sono andate diversamente, il clima tra alcuni clan scozzesi ed il centro nevralgico londinese non solo non è proprio idilliaco, ma io non lo definirei neanche lontanamente disteso. 
Ed in un contesto del genere – non servono grandi storici della magia per ipotizzarlo – è altrettanto lampante che ci si muove su una sottile lastra di ghiaccio filata in più punti, qualsiasi decisione Humphrey avesse deciso di prendere in merito. Certo, l'idea di inviare la sua Vice come rappresentante ad un evento in cui il Ministero non era stato neanche invitato, si può candidamente definire un colpo di mano degno di un politico di vecchio corso che sa il fatto suo e non perde occasione per dimostrare chi comanda, ma allo stesso tempo – se di tirate d'orecchie si deve parlare – occorre gettare un piccolo Lumos anche sulla provocazione aperta da parte dei clan scozzesi responsabili dell'organizzazione dell'evento visto che nessuno crederebbe alla storiella del taglio di fondi a disposizione o innovazione organizzativa, se mai gli scozzesi si prendessero la briga di volersi giustificare in qualche modo.
In un clima già spinoso di suo, però, Catriona Frisealach ha voluto aggiungere carne al fuoco sin dal suo arrivo e dall'abbigliamento scelto per l'occasione "mondana". Un lungo vestito – criticato persino da Streghetta 2000 – in stile bandiera di Scozia ed un'elaborata acconciatura da cui i più maligni hanno assicurato spuntassero delle vere piume di Jobberknoll, non hanno fatto di certo alcuno sforzo per inimicarsi le simpatie né degli scozzesi più radicati e patriottici – che non vedono nel gesto un omaggio alla loro terra quanto più un insulto – né dei membri più sanguinolenti del WWFFBB, probabilmente già sul piede di guerra con una nuova campagna pubblicitaria  che dopo il clamore di Utopia non potrà che essere denominata Reality, conoscendoli. La serata tradizionalmente a base di cibo e Strathspey (che per chi non lo conosce è un tipo di ballo tipicamente scozzese) ha assunto quindi sin da subito l'ingessata veste di calcolo strategico tra le parti in ballo, per l'appunto. Da una parte, gli esponenti più manifesti del pensiero politico scozzese che non fanno più mistero delle proprie considerazioni sui millantati brogli elettorali di Humphrey, dall'altra – per niente imbarazzata e perennemente con il sorriso sulle labbra – la Frisealach che rimane pur sempre una strega scozzese a sua volta, fatto che non va dimenticato né lasciato passare in sordina, se si pensa che è stato lo stesso Ministro a volerla lì. 
E tutto, in effetti, sarebbe anche filato via liscio come Coraline Thofteen che salta qualche lezione per andare a controllare che Rosebud magari stia per tirare le cuoia così che suo zio possa ripensarci e riprendersi la cattedra di Babbanologia, se non fosse che piuttosto che continuare a sorridere e cercare un'empatia con gli invitati, la Frisealach non si fosse lanciata in un elogio tanto accorato quanto esagerato – lo dico pure io – di Marquise Omega Humphrey (come neanche una madre o un'innamorata farebbero) culminata con alcune dichiarazioni che non lasciano ben sperare i cultori di una Comunità Magica basata sull'unità comune tra le diverse razze e gli intenti delle stesse. Neanche poi tanto tra le righe, pare infatti che la strega in questione abbia lasciato trapelare l'intenzione governativa di metter mano all'intero assetto del Quarto Livello del Ministero della Magia, per inciso quello che si occupa di Bestie, Esseri e Spiriti.
Potete ben capire che polverone possa nascere da simili affermazioni, sebbene estrapolate magari da un discorso più ampio che include in parte le frasi della Frisealach; dal canto suo – tuttavia – Humphrey non sembra essere intenzionato a rilasciare alcuna dichiarazione in merito, anche perché ci sono altri Kneazle da pelare sulla sua scrivania, se le voci su probabili riorganizzazioni mannariche nel Northumberland attorno al Marchio di Sangue, venissero confermate. Non proprio un felice e disteso primo mese e mezzo di governo, dunque, quello che si stende sui cocci della Comunità Magica. Staremo a vedere.

Cedrick Bramwen. Meglio noto come il Selfish, il sestino Serpeverde male amalgamato con il mondo che lo circonda, vive di una strana forma di opposti, secondo la testimonianza di alcuni coetanei che preferiscono restare anonimi. Estremi che ce lo hanno fatto conoscere come un Jobberknoll in piena salute quanto a parlantina ed un Ippogrifo fiero ed altezzoso come comportamento e visione del mondo. Se fosse un detto babbano lo si potrebbe definire come ogni riccio un capriccio, ma considerando che è un purista del lignaggio magico – per la gioia dei verde-argento più radicati – è più comunemente associabile ad un detto tipico dei maghi: uno Shadem per capello. E capelli ne possiede abbastanza da non temere una calvizie precoce. Arrivato a La Voce l'anno scorso dopo una lunga ed attenta militanza tra i lettori del giornale che l'ha portato a studiare il modo di fare e scrivere di ogni scribacchino con appunti nascosti probabilmente nelle folte sopracciglia che si ritrova.