Forse dovrei fermare la piuma ed accartocciare il foglio prima ancora di cominciare, e risparmiare così a tutti un po’ di acido gastrico gratuito. Perchémai hanno messo una polemica guerrafondaia come me a scrivere un controeditoriale? Perché mi ci sono messa? Non ricordo neanche più, tipo… Poi però ho riletto la bozza di Merida, e mi sono tornati alla mente, uno per uno, tutti i motivi ed i sentimenti che mi hanno portata a rintanarmi in cima a questo albero per scribacchiare. Detto tra noi, ormai in tutta Hogwarts non si trova un posto decente dove sedersi e pensare, tipo…

Come la nostra caporedattrice, così anche io ricordo fin troppo bene la festa di Halloween di due anni fa: ricordare è un eufemismo, considerando che i ricordi di solito non ti infestano pure i sogni di notte… ma sorvoliamo. Ed è proprio per quella sera di due anni fa, ma anche per quel primo Settembre quando le lacrime non furono causate dalla classica nostalgia di casa, per quegli uomini che avrebbero potuto essere bravi docenti, ma noi non potremo mai saperlo, per gli attacchi di claustrofobia che la reclusione dell’anno passato ci ha causato… è per tutto questo, che i nomi, cara Merida, importano. Eccome se importano.

È facile dire “è stata colpa dei cattivi, abbasso i cattivi”, quando poi non sai nemmeno chi sono questi famigerati cattivi; lì per lì, quando la tragedia accade e i colpevoli vengono scoperti, è tutto chiaro, certo… ma basta poco perché la gente si dimentichi, cambi opinione, generalizzi, e poi finisca per additare altri che magari non avevano nulla a che vedere con i fatti accaduti. Il dito va puntato, i nomi vanno urlati, stampati a caratteri giganti sulle testate dei giornali, ripetuti come una filastrocca finché non si imprimono nella tua testa; e assieme ad essi le parole, i fatti, le ideologie che quei nomi portano con sé. Il rancore non c´entra… o se qualcuno vuole provarlo, lo faccia pure, ma lo scopo non è quello: il fine di memorizzare nomi e fatti è prepararsi a riconoscere il Male quando questo arriva, conoscerlo, e poi combatterlo. Perché in fondo, la preside Welkentosk ha ragione almeno su una cosa (prof, questa cosa gliela riconoscerò all'infinito, mi ringrazi!) : i cattivi hanno pochissima fantasia e seguono lo stesso schema, magari ad anni alterni, ma sempre lì a ripetersi.

Ecco quindi perché non basta sperare o desiderare che certe cose non accadano più; volere un mondo in cui tutti sono cucciolosi come puffole e i cattivoni in qualche modo si mandano al Gramo da soli è inconcludente e abbastanza ingenuo.

Su una cosa devo concordare con Merida, comunque: Hogwarts non ospita un branco di mandragole mosce e frignanti. Oh, di quelle ce ne sono comunque a mazzi, ve lo assicuro… ma se l’aria scozzese ha attecchito e funziona almeno in parte come quel famoso “gene in più”, posso dire con una mezza certezza che la lotta ad oltranza è diventata l’hobby preferito di molti, e spero di molti più di quanto le mie magre aspettative ora contemplino. Per una generazione pronta a lottare, a difendersi e a non farsi più imbambolare come teste di bubotuberi, serve dunque un bersaglio ben definito, un fantoccio da Incendiare con una bella X rossa sulla testa. Serve sapere contro chi combattere. Ricordate la lista che vi avevo proposto a settembre? Magari sarebbe ora di scriverne anche un’altra, con un sacco di nomi…