Oggi è il sedici ottobre, fuori tira vento e la temperatura è di sette gradi. Di domenica mattina non gira tanta gente per il castello. Però girano Altre Cose. Ne ho appena vista una che voltava l'angolo e prendeva il corridoio per la Sala Trofei. Mi sono nascosto dietro uno dei grossi addobbi che stiamo preparando nell'aula di Incantesimi… sapete, il professor Spooner ci aveva detto che se vincevamo la gara degli addobbi di Halloween ci dava 10 punti a testa, però visto che hanno vinto i MacGillivray non se n'è fatto più niente, ma io l'avevo detto che dovevamo buttarci sugli scarti di calderone e fare una roba rigurgitante, anche se non intendevo che doveva rigurgitare me, ecco, alcuni dei miei compagni di classe hanno capito male e… ah sì. Sì, dicevo, la Cosa che ho visto nel corridoio. Camminava eretta su due zampe ma non c'era nessuna faccia. né testa. Né pelle. Credo che la Cosa non mi abbia visto, cioè spero, cioè non lo so, non aveva occhi e quindi non sono sicuro.
E se fosse questa Cosa ad uccidere i quadri? Magari adesso sta uccidendo qualche tela della Sala Trofei o sta scegliendo dove colpire nel quadro dei settimini '68. Lo sapevate che quel quadro lo hanno messo di nascosto prima di lasciare la scuola e li si sente ridere e discutere tra loro quando si passa di lì? La McCollough dice che nelle notti di luna nuova si sente il lamento delle loro anime intrappolate nella tela, ma sono storie per spaventare i più piccoli, eh. Cioè, io non sono andato da Devon Laury a chiedergli se era vero.
Quindi sì, insomma, credo che la Cosa sia andata a caccia di quadri. Ora mi affaccio alla Sala Trofei a controllare, ecco, sssh, senza fare rumore…

Ventiquattro ottobre, fuori piove. Stavo rientrando dalla lezione di Cura per andare a cena e ho visto di nuovo una di quelle Cose. Come quella della Sala Trofei che ho perso di vista qualche giorno fa. Usciva da una delle aule in disuso che si affacciano sulla Sala d'Ingresso. Non ho fatto neanche in tempo a chiedere a Jayden se l'aveva vista anche lui che si è rifugiata nei Sotterranei. Anche ora che siamo al sicuro in Sala Grande continuo a guardare le doppie porte con la coda dell'occhio. E se la professoressa Finnigan ha visto una di quelle Cose e si è sentita male per questo? Charlie, basta guardare le porte, è tutto apposto. Non c'è niente che ti aspetta là fuori. Sulle scale. Al buio. Adesso finisci il tuo pasticcio di pollo e scendi in Sala Comun… Killian, cos'è che hai appena detto di un altro quadricidio? La lavandaia? Ma non era uno dei quadri dei sotterr… Oh. Già. Era proprio lì. No, Merida, non devo finire il mio piatto, scendo con te, aspettamiii!

Nove novembre, tuoni e fulmini ed è già tutto buio alle due del pomeriggio. Sto scappan… cioè andando con tanta buona volontà verso le serre. Ho scoperto che le Cose non escono fuori dal castello. Però una mi ha visto. Sono sicuro che mi ha visto. Ha girato quella sua testa lunga nella mia direzione e quando si è mossa ha fatto uno strano suono, tipo il fruscio di partenza di una scopa da corsa. Non riesco mai a vederle in piena luce. Non so se riuscirò a consegnare quest'articolo intero, perciò sto prendendo nota volta per volta, così se entro fine mese quelle Cose mi avranno preso la redazione saprà cos'è successo. Ho un'idea! Venerdì chiederò alla Hamilton se posso guardare un attimo in una sfera di cristallo, chissà riuscirò a vedere una delle Cose. Poi le spiego pure che non è una scusa per non consegnare il compito sulla scrittura automatica, quello l'ho fatto. Solo, ehm, è venuto un po' più lungo di tre pergamene.

Quattordici novembre, ho appena finito di catalogare tutte le abitudini delle Cose. Sono alte circa un metro e dove noi abbiamo i piedi loro hanno una specie di barba che somiglia un po' a delle setole. Si nascondono negli angoli bui e polverosi e lì aspettano nell'oscurità. Adesso so che non sono l'unico a vederle, perché ho visto un gruppetto di secondini che si lanciavano all'inseguimento. Che cosa imprudente, devo dirlo al professor Fitzpatrick. Comunque ho deciso, le affronterò! Allen mi ha detto della nuova assistente di Difesa, sì la professoressa Ogilvie saprà di sicuro darmi qualche consiglio su come avvicinare le Cose e cacciarle una volta per tutte. Domani vado a parlar… sssh. Una delle Cose era in uno degli anfratti della sezione di Storia della Magia qui in biblioteca. Ora non c'è più ma so che era lì. La sento respirare. Okay, ora o mai più. Le prenderò alla sprovvista. Con cautela e soprattutto in silenzio. Ecco, ora vado. Uno, due… due e mezzo… NON MI AVRETE MAI!!

Charlie Tobias Marmaduke. La principale sorgente di chiacchiere nella classe del sesto anno e forse anche dell'intera Sala Comune Tassorosso, ha passato l'estate a fare la posta al Palazzo dei Giornali, a scrivere lettere ai suoi amici e ad autoinvitarsi a casa loro per improvvisare gare gladiatorie tra marionette fabbricate con scarti di vecchi calderoni. Il Galles ha tirato un sospiro di sollievo ora che è tornato a scuola, cosa che non si può dire dei Club scolastici, che tendono a chiudere le iscrizioni quando lui chiede se c'è ancora posto. Nella sua orbita girano sempre promemoria di carta incantata, nuvole di polvere buiopesto e una macchina fotografica usata che di tanto in tanto lo colpisce in testa senza motivo, almeno a suo dire. Il suo approccio con le ragazze si è spostato da "ti faccio un pupazzo con un mio vecchio calzino?" a "ti faccio un portapiume con un mio calzino nuovo?" e lui lo ritiene un grosso passo avanti.