Wewewe eccoci qua! L'ultimo mio articolo è stato premonitore, avete visto? Visto, Merida, quanto sono bravo? L'ho detto io di avere la Vista e, ragazzi, non è roba da poco. Se ci pensate, alle ragazze piacciono quelli che prevedono le loro mosse o che sanno già cosa vogliono senza che sia necessario che lo dicano. E io mi ritengo tanto fortunato per il dono che la bellissima madre natura mi ha gentilmente concesso e lo dico a gran voce. Tornando a noi. Questo mese i riflettori del campo di quidditch del castello di Hogwarts sono tornati all'attivo, le fiaccole delle torri ad ardere con vigore, gli spalti ad essere gremiti di gente, l'erbetta ad essere rinfrescata e tagliata a modo, il tutto per prepararsi al meglio a quello che sarà l'inizio – perché so che ci sarà, vi ho già detto che ho il dono della Vista io – del nostro torneo scolastico di quidditch. D'altra parte prima di andare a dormire si prepara il letto, no? Si mettono le lenzuola, i vari strati di coperte, si gonfia il cuscino… allo stesso modo noi ci prepariamo a quello che sarà. Se vogliamo fare un altro paragone e adoperare quello prettamente sportivo potrei anche dirvi che si tratta di un riscaldamento, sia per i nostri bulbi oculari che si preparano ad assistere allo spettacolo, che per i nostri cuori che si preparano alle scariche continue di adrenalina, ma anche per le gambe e le braccia delle strabilianti cheers che affrontano questa amichevole come un modo per provare i loro schemi, i loro inni ed i loro incantesimi. Tutto fa brodo, insomma, e non potremmo esserne più felici, non è vero?

E’ una bella domenica, il sole non disturba la visuale con i suoi raggi e come lui neanche la pioggia né il vento. Insomma, gli agenti atmosferici sembrano concordi nel fatto che questa partita debba esserci ed anche nel migliore dei modi. Chiamatelo karma, chiamatelo fato, chiamatelo Merlino che ci guarda da lassù, chiamatelo come vi pare ma io nel destino ci credo. D’altra parte devo crederci, mi ha smistato nella stessa casata della mia Merida in modo che possa ammirare la sua bellezza ogni momento del giorno, fin dalla sala comune al mattino a quando sale le scale del dormitorio la sera. Se non è questo destino, cos’è allora… Andiamo con ordine.

Le formazioni sono le seguenti:

Corvonero: Belthil Dahl, Evan Miller, Rebekha Grimes, Amarillis Ceallaigh, Allen Hollowdale, Jacquelyn Pearse, Coraline Thofteen

Serpeverde: Reid Garden, Nick Watson, Priscilla Pawn, Randall "Randy" Heetard, Thomas McScheind, Daphne Rostow, Eliza McCollough

Analizzando nel loro insieme le due squadre scese in campo mi preme dire una cosa: per lo più sono giocatori alle prime armi. Non che sia un problema eh, nessuno di noi nasce già in grado di giocare a Quidditch – anche se forse grandi campioni come Hangreaves o la O'Neil ribattevano bolidi e lanciavano pluffe già dal grembo materno – però è chiaro che quelli già navigati (e mi riferisco a soggetti come Miller o la McCollough) non possono contare sul fattore “esperienza” per portare avanti un’intera squadra, che sia una partita amichevole o meno. Se i serpeverde possono godere della presenza di giocatori ben navigati come Watson – e no, non mi riferisco alla navigazione in campo amoroso – o la McCollough lo stesso non possono dire i corvonero che oltre ad Allen di un po’ più navigato hanno Evan e nessun altro. A questo punto diventa un po’ un problema trainare da soli una squadra interamente costituita da nuove leve, motivo per cui – con ottima probabilità – la prima ora di gioco è stata un giro di rodaggio per i corvonero, che hanno visto i loro anelli violati per ben 18 volte, con un totale di 180 rispetto alle 3 volte (e quindi ai 30 punti) dei serpeverde. Come biasimarli? Se poi vogliamo dirla tutta, a mio modesto parere, le amichevoli non danno quello sprint, quella forza in più, quella bramosia di vittoria nei giocatori che solo le partite effettive riescono a darti perché i tuoi sforzi, i tuoi sacrifici, il tuo continuare a giocare seppur con i tendini e gli arti stanchi e doloranti per l’acido lattico, hanno uno scopo ben preciso che va oltre la soddisfazione personale… è proprio una squadra ed una casata che esultano per te, alcune volte anche grazie a te. Quindi, se posso darvi un consiglio, o cari lettori, non illudetevi che sarà un campionato piatto e privo di colpi di scena perché il meglio deve ancora venire. Parola del vostro giornalista preferito, Michael-e-la-sua-Vista.

Anche in questa, che è un’amichevole e magari il boccino potrebbe essere meno schizzinoso, esso se la prende piuttosto comoda e si fa desiderare dalle due donnine cercatrici. Quelli che si considerano super maschioni vi direbbero che il boccino ha capito proprio tutto dalla vita, anche come trattare le donne: farsi desiderare ardentemente e scappare per non farsi acciuffare. Io vi dico NO. Mi spiace portarvi alla mente quell’orrendo soggetto dello scorso anno con un'unica parola di due semplici lettere ma quando è necessario, è necessario e non posso farci nulla. Fin dalla notte dei tempi sono le donne a doversi far desiderare e non il contrario, miei cari lettori, poiché quello è insito nella loro natura come insita nella natura di noi maschietti è la forza. Quindi, per tutta la grazia di Tosca, non fatevi desiderare così tanto, non scappate, non cambiate l’ordine delle cose. Insomma, lasciate alle donne la magi-ceretta e a noi il lucidare la scopa per un appuntamento galante. Semplice; le cose semplici sono le più belle ed efficaci. Tornando al boccino. Dopo un’ora di attesa eccolo lì, risvegliarsi dal suo sonno profondo e ritenere le cercatrici degne dell’onere (e onore) di tentare di acciuffarlo; la sua prescelta è Eliza, spuntando quindi dalle sue parti. Cucù, direbbe qualcuno. E proprio in questo momento, a far da sottofondo musicale all’ingresso in scena del protagonista boccino dorato, il fischio minaccioso dei bolidi diretto l’uno verso Allen e l’altro verso Evan. Non è proprio un fischio, come non è neanche un sibilo, ma è comunque il verso caratteristico del bolide attirato magicamente dai giocatori; alcuni dicono di sentire perfino come il verso di denti aggressivi pronti a fratturare e a far del male. Penso che si dicano tante cose dei bolidi ed in fin dei conti resta comunque una storiella carina, il punto di vista del tutto personalizzato. E mentre i bolidi sfrecciano verso i due corvonero, il boccino dorato continua la sua danza imperterrito, intorno agli anelli. Qualcuno gli dica che il ballo dell’Agrifoglio è bello e passato, è inutile che cerchi di sedurre gli anelli con quel vortice sinuoso con cui li circonda. La pluffa, in tutto ciò, è ben protetta dall’ascella puzzolente – dice qualcuno – e verdeargentea di Victor, con l’ulteriore protezione del compagno di squadra Randall. A nulla valgono i tentativi di Rebekha di rubare pluffa…evidentemente l’ascella puzzolente di Victor attizzava maggiormente la pluffa. Ma come se la sono cavata i nostri baldi eroi corvonero con i bolidi? Jacquelyn cerca di ribattere il bolide che Randall aveva sferzato contro Evan ma la palla cozza contro la mazza della quartina che prova davvero ad aiutare la propria squadra e a spizzare il bolide altrove, magari verso la cercatrice avversaria che sembra poter procedere indisturbata verso il boccino, ma quelle carogne di bolidi si sa come la pensano… magari sono anche maschilisti, questo non si potrà mai sapere, fatto sta che obbediscono solo quando la forza impressa da quella mazza sia in grado di far abbassar loro la cresta. Il messaggio dovrebbe essere il seguente:

Battitore: senti, coso brutto, qui comando io.

Bolide: zii padrone, tu ezzere più forte di me kvon tua mazza, mi prostvro a te.

Se questo non avviene, il bolide non si sottomette al volere del battitore e… ciao ciao, fa di testa sua. La sua testa dice solo una cosa: colpire | provocare dolore | distruggere. Quindi continua imperterrito verso Evan, accarezzato dalla mazza della quartina corvonero. Se il cacciatore corvonero riesce in qualche modo ad ovviare al problema bolide con le sue piroette ereditando solo qualche problema al braccio destro, lo stesso non si può dire per Allen la cui scopa viene presa in pieno da quel bolide che sfreccia un po’ lontano da lui, frapponendosi fra il battitore appena colpito e l’appetitosa cercatrice serpeverde che volteggia nei pressi degli anelli speranzosa che una sbronza porti il boccino a svenire fra le sue braccia, o se nella sua mano tanto meglio… zero sforzi. Il secondo bolide resta nei pressi della giovane battitrice corvonero come se volesse sfidarla o permetterle di riprovarci mentre non c’è niente da attenzionare dal settore pluffa. Si dice che il secondo tentativo sia meglio del primo; è ciò che succede alla quartina corvonero che, a questo punto, riesce a spazzar via il bolide senza apparentemente troppi problemi. Anche il secondo tentativo di Allen è andato meglio del primo con quel bolide preso in pieno che, con foga e violenza – probabilmente per via del triste accaduto precedente – viene rimpallato e fiondato su Eliza; la cercatrice serpeverde, però, non si fa trovare di certo impreparata o dormiente e, sebbene quel bolide sia davvero una forza della natura, riesce a schivarlo proprio alla fine grazie ad una manovra in extremis che le risulta davvero come Merlino comanda. In tutto ciò devo aggiungere un appunto su Evan: compagno, amico, brò, oltre a scansare bolidi e a sbraitare inveendo contro le dolci curve che madre natura ha gentilmente concesso alla nostra Tosca, vuoi provare ad acciuffare quella pluffa o no? Sai, aiutare la povera Rebekha, o tentare di salvare una partita, magari nel tempo libero – se ti resta – ci sarebbe una pluffa che… fiùùùù si fionda verso il basso, acciuffata dalla novellina corvonero direttamente dall’ascella di Victor, ma che le sfugge dalla presa. PRENDETELAAAAAAAAAA, urla qualcuno dagli spalti e in effetti inizia una picchiata in accelerazione fra i due cacciatori all’arrembaggio.

C’è qualche altro rimpallo di bolidi, Jacquelyn da una parte ed Allen dall’altra, la pluffa acciuffata – finalmente, era stata una corte infinita – da Rebekha che però fa una derapata di troppo e perde il controllo della scopa non riuscendo più a recuperarlo. Ma il boccino dorato vuole fare il prezioso ancora un po’, anzi… un’altra mezz’ora. Per forza di cose, vuoi l’esperienza, vuoi la freschezza, vuoi l’animo serpeverde, la mano che stringe la birbantella sfera dorata è stata quella di Eliza per un punteggio totale di ben 330 a 70 per i serpeverde.

La squadra serpeverde, a questo punto dell’anno scolastico, ha dimostrato di poter prevalere su quella corvonero – innanzitutto – e dato un messaggio forte e chiaro agli avversari del domani: 330. Che, permettetemi, non è poco. Quando ci ritroveremo al torneo scolastico vero e proprio apporterò qui di seguito le pagelle dei giocatori ma, vista la partita in amichevole, non mi sembra propriamente il caso. Vi dico solo una cosa… occhio a questi serpeverde. Ci daranno filo da torcere. E da Michael e la sua Vista è tutto, cari lettori.

Michael McCohen. Quintino tassorosso, scozzese, amante della vita in tutte le sue forme e misure ma soprattutto delle donne, dalle più piccole alle più grandi senza distinzione alcuna. Ritiene che siano la forza che permette al mondo di ruotare nel verso giusto e niente gli potrà mai far cambiare idea. La sua preferita, però, resterà Merida alla quale lascia tutti i giorni, sulla sua scrivania della Redazione, fiori freschi e cioccolatini ogni venerdì pomeriggio alle 17. Ama le materie teoriche che tutti considerano "out" come astronomia, storia della magia ma soprattutto divinazione. Non gli piace l'idea di usare la bacchetta – come dice a tutti – ma nessuno sa che il motivo di questo, in realtà, è il suo essere magonò. È convinto di avere il terzo occhio ma che il suo sia specializzato nel mondo dello sport ed in nient'altro…un occhio particolare, in tutti i sensi. Non conosce la sua madre biologica ma i suoi genitori adottivi non gli hanno mai fatto sentire questa mancanza. Vuole diventare un giornalista sportivo anche se il suo sogno più grande è fare il magi-cronista delle partite di quidditch.