Sapete, stare agli ultimi mesi dell'ultimo anno di Hogwarts fa riflettere. Si avvicina la conclusione di un lungo periodo, di un viaggio (tanto per citare Merida), probabilmente di uno dei più importanti della mia vita, e mi ritrovo spesso a notare tutto quello che da giugno in poi non mi apparterrà più.
Non posso dire che gli anni qui al castello siano stati sereni o facili. C'è sempre stato un qualche problema e, se non era di natura personale, era peggio: assassini infiltrati, professori morti, complotti da sventare, ministri asfissianti… in qualche modo sembra che tutto ruoti attorno ad Hogwarts, sebbene là fuori sia successo molto di più. Hogwarts non ne è mai rimasta estranea, come se qualcosa nelle sue fondamenta attiri guai in continuazione. È come uno scrigno sempre pieno di sorprese, un vaso di Pandora, che può tirar fuori cose brutte, certo, ma sempre sorprendenti e affascinanti.

Ad esempio sono convinto che solo qui ad Hogwarts potessimo assistere ad un giallo tra quadri. Come non farsi affascinare dal fenomeno che sta coinvolgendo i nostri dipinti da ottobre? Ho persino parlato con Quincy e secondo me non tutte le bolidate che spara quel ragazzino sono fuffa. Per quanto macabro e spiacevole sia trovare nuove vittime dipinte (diamine sono quadri! Si potranno pure mettere a posto!), questo mistero spesso riempie le mie ore di buca e la ricerca tra i corridoi e i meandri del castello è sempre… magica. Non ci sarebbe altro modo per descriverla. Magica e inaspettata. Un giorno mi imbatto in una gara di rima tra il quartetto dei fantasmi e Geoffrey Barnaby Merrick Fisher-Lloyd, che insiste seccato e petulante sul fatto che elidere l'ultima vocale di un verbo è un mezzuccio scadente per forzare verbi della prima, seconda e terza coniugazione a far rima tra di loro; un altro giorno scopro che i Kneazle del castello tengono riunioni abituali in un vecchio armadio delle scope (ecco che fine faceva Dorian ogni mercoledì sera!!), un altro giorno ancora scopro che la Carrot ha effettivamente appeso un suo ritratto nel bel mezzo dei corridoi nei primi piani… insomma, nessuna giornata è davvero scontata.

E che dire poi delle lezioni dei docenti? Sì, la maggior parte di esse sono lunghe e teoriche, alcuni le definirebbero barbose. Ma a volte tirano fuori l'inaspettato, oppure restano vittime anche loro delle sorprese di Hogwarts.
Ad esempio, tempo fa sono sicuro che Pix ci abbia fatto visita ad una lezione di pozioni tra sesto e settimo anno. La cosa curiosa è che non ricordo i dettagli. Fatto sta che da quel giorno alcuni miei compagni se ne escono gridando cose assurde, di punto in bianco. E se chiedi loro "ma come bolide te ne sei uscito", non capiscono neanche di cosa stai parlando. Ad esempio, Evan se ne è uscito con insulti rivolti alla Merlmemblose durante le sue stesse ore… e vi giuro che non è un pazzo suicida. Lilith Heavenport invece sembra essere stata presa dalla mania di baciare gente. L'ultimo fortunato è stato Noah Lewis, che indovinate un po'? C'è stato. Ha baciato pure il professor Willard ma lui non mi è sembrato troppo contento della cosa. In effetti non l'ho mai visto impanicato come quel giorno perché tutta la classe ha iniziato a dire e a fare cose senza senso. Qualcuno mi ha anche riferito che ho preso ad insultare ripetutamente Fitzpatrick in faccia allo stesso e, porco Gramo, spero non sia vero altrimenti me la sogno la E a fine anno…

Vogliamo poi parlare della classe senza ombra? Mi riferisco al secondo anno. Eileen Walker, Camille Sullivan, Evanna Winchell… quei ragazzini lì insomma. Vi giuro che Tim e Tom sono ancora più irrequieti del solito e stanno rischiando la morte, leggete il loro articolo per capire di che parlo. Ho persino visto un secondino piangere disperato in sala comune perché non riusciva a riacchiappare la propria ombra, tanto che la capocasa Carrot si è fatta commuovere e l'ha aiutato.
A dire il vero sono tanti quelli che piangono. Pure qualche primino, la settimana scorsa, perché ha preso una bella T a Difesa perché "non era stato in grado di riconoscere un serpente". Sembra che il professor Mallory (bentornato!) si stia dando già da fare, torneo a parte. Boh, se ve lo state chiedendo, li ho ignorati tutti. Era molto più divertente cercare di catturare le ombre, scusate!

E perché non parlare dei ragazzini che diventano fantasmi in piena regola con la pozione dell'Aldiquà? TIpo Olus e FItz Lance! Li ho visti e li ho "toccati", è una grinzaficata pazzesca! Mi piacerebbe provare quella pozione anche solo per provare l'ebbrezza di volare senza scopa! A proposito, regalo una scatola di cioccorane a chiunque venga a insegnarmela.
Ma le sorprese non sono solo durante le lezioni, come dicevo prima. Vogliamo parlare della Sala Grande e di come quella serpe della McCollough si sia messa a spaccare timpani e bicchieri assieme ad Abigail Smith qualche tempo fa? Sono sicuro che avessero una buona ragione, qualcosa che andava oltre lo "scherzo", come l'hanno definito. O forse sono solo impazzite.

Ma l'episodio che non riesco a togliermi dalla testa è quello accaduto il 15, quando la professoressa Volkonskaja ha portato in Sala Grande quello strano cubo, assieme al professor Spooner. E poi ci hanno chiesto di fare silenzio. Io non ho sentito niente di strano, non capivo quale fosse il punto… Però poi parecchi ragazzini hanno giurato di aver sentito una sensazione favolosa di benessere e una melodia. Ragazzini, appunto. Tutti piccoli, ce ne fosse stato uno solo degli ultimi anni!
… Ed è stato lì che ho capito. Sto diventando troppo grande per questo posto. Hogwarts si libererà presto di me, non le servo più, non sono più affar suo. Sono solo un adulto troppo giovane per essere messo là fuori, ormai non mi manca che aspettare la sua benedizione, dopodiché Hogwarts potrà voltare pagina, ricevere altri studenti, donare loro altre avventure, altri misteri, così come ha fatto nei secoli. Qualcosa si è spezzato, quel giorno. Come se avessi ingerito una pozione della disillusione, come se ora appartenessi un pezzettino di meno a questo luogo. Ed è una sensazione triste, credetemi. Nonostante gli alti e bassi, sono sicuro che tutti più o meno rimpiangeranno questo posto.
Quindi voi che state leggendo e siete ancora piccoli, seguite il mio consiglio: vivete Hogwarts ogni giorno, godetevi al massimo la sua magia e ogni briciola di quello che vi offre, finché dura, perché gli anni volano in fretta qui dentro.

Allen Hollowdale. Un Corvonero nella concorrenza. Mosca bianca, non solo per aver scelto la Voce di cui è vice o perché la deve sempre pensare diversamente dagli altri, ma anche più semplicemente perché è albino e quindi è proprio tecnicamente bianco. Ha l'hobby di fissare la gente in maniera insistente e inquietante, oltre che quello di stare sempre sui libri. Infatti si impegna al suo massimo per esser categorizzato secchione di prim'ordine e rune-nerd e porta sempre con sé qualche quaderno pieno di scritte e scarabocchi che solo lui sa interpretare. Pungente e creativo, lo potrete trovare in posti poco frequentati e improbabili, circondato da incantesimi ed esperimenti, sempre intento a leggere e imparare, tanto che molti si chiedono se non viva in un mondo tutto suo. Qualcuno giura di aver scorto una luce di pura malvagità nei suoi occhi, quando si appresta a battere i bolidi contro i poveri cercatori avversari.