Intervista faccia a faccia
Girano di notte per i corridoi, soli o in gruppo e si riconoscono per quella strana spilla che è appuntata sul loro petto. Ma chi sono questi otto studenti? Supereroi? No, miei cari lettori, si tratta degli otto prefetti di questo anno scolastico, che con tanto impegno e dedizione si occupano del loro incarico, oltre che impegnarsi ogni giorno nelle attività scolastiche.
Chiunque una volta nella propria vita accademica ha pensato, anche solo per un istante, che sarebbe un evento particolare poter indossare quell’ambito riconoscimento che brilla sul petto di otto studenti per tutto un anno. Suvvia, non ditemi che non avete mai pensato a come starebbe la famosa spilla da prefetto sulla vostra uniforme, perché nessuno vi crede; ma ecco che vi darò la possibilità di scoprire cosa si cela dietro a quella famosa spilla.
Solo per voi, cari lettori della Voce, abbiamo pensato di mettere a confronto due degli otto prefetti, in un’intervista faccia a faccia, senza alcuna censura e senza alcun moderatore; dove i due candidati avranno la possibilità di sviscerare qualsiasi cosa capiti loro per l’anticamera del cervello riguardo al ruolo che ricoprono, ai loro «colleghi» ma soprattutto quello che l’uno pensa dell’altro.
Ma ora direi di non perdere altro tempo, e andare diritti al sodo della questione, con la loro intervista.
Hevia: «Nome completo?»
Phoebe: «Phoebe Hilary White»
Stephen: «Stephen Rudolph Medicine, ma tutti mi possono chiamare Ste» (piccola pausa da parte del prefetto) «Forse non proprio tutti.»
Hevia: «Piatto preferito?»
Phoebe: «Oh, tesoro, che domande: ma ovvio tutto ciò che non contenga grassi e non contenga ingredienti troppo dolci»
Stephen: «Ma sei sicura che interessi a qualcuno?» (riluttante nel rispondere, sembra anche non essere soddisfatto della domanda posta, alla fine cede rispondendo) «Mi piace tanto la carne ai ferri.»
Hevia: «Genere musicale o gruppo musicale preferito?»
Phoebe: «I Vampiri della Transilvania sono al numero uno delle band più apprezzate dall’illustrissima Streghetta. Per più è la band preferita della Coutney! »
Stephen: «Musica da camera»
Hevia: «Squadra di Quidditch del cuore?»
Phoebe: «Non mi piace il Quidditch. Troppa violenza e totale assenza di femminilità!»
Stephen: «I Bats. Avete visto il campionato dell’anno scorso? Mi chiedo come sia stato possibile..» (Interrompendosi nel discorso, rivolgendosi poi a Phoebe) «Scherzi vero?»
I due si sono poi affrontati in una discussione più o meno pacata riguardo al Quidditch e ai personali gusti e idee riguardo ad esso.
Phoebe: (rispondendo alla precedente affermazione di Stephen) «Ma tesoro, è vero che il Quidditch è uno sport violento e maschile. Ovvio che piaccia alla maggior parte dei ragazzi»
Stephen: «Maschile? Ma hai visto chi insegna volo, o almeno sai chi è il capitano della tua Casa? Senza parlare delle Harpies» (controbattendo alla prefetta corvonero)
Phoebe: (conclude infine) «Non ho mai detto che non può piacere alle ragazze»
Hevia: «Direi che possiamo proseguire, dopo la vostra delucidazione riguardo al vostro punti di vista sul Quidditch con qualcosa di più serio. Ricoprire il ruolo di prefetto, oltre che essere un grande onore, è anche una grande responsabilità. Come la vivi nel quotidiano questa cosa?»
Phoebe: «Ho la mia MagicNote. Scommetto ne hai una anche tu, tesoro» (Per chi non lo sapesse, la MagicNote è un agenda magica veramente utile per gli studenti, ricca di funzioni per permettere una buona programmazione di compiti, impegni e eventi vari)
Stephen: «È complesso, vista la situazione attuale nel mondo magico. Qualche sera fa ho incontrato un strega in visita all’interno del castello e l’ho trattata tipo male.»
Hevia: «Essere prefetto, ti ha reso la vita più facile o difficile con i tuoi concasati? E perché?»
Phoebe: «Assolutamente no. E’ tutto perfetto e tranquillo come sempre»
Stephen: «Per fortuna la mia Casata è la migliore della scuola, e non mi ha dato nessunissimo problema. Quindi alla fine dei conti non è cambiato poi tanto»
Hevia: «È cambiato il tuo rapporto con gli amici dopo la nomina?»
Phoebe: «Ovviamente hanno un po’ tutti più attenzione riguardo a farsi vedere da me dopo il coprifuoco o cose simili»
Stephen: «So scegliere bene i miei amici e loro sanno che non sarà un distintivo a cambiarmi. Certo, a qualcuno ho dovuto dare punizioni ma sanno che non è cambiato niente e non me ne vogliono.»
Hevia: «La punizione più severa inflitta fino ad oggi a chi infrangeva il coprifuoco?»
Phoebe: «Oh! Ci vuoi far passare per dei cattivoni? Cerchiamo di non spaventare i nostri compagni. L’unica cosa che vogliamo è il loro bene»
Stephen: «Far spalare letame dalla Capanna di Cura delle Creature Magiche, ma era molto tardi e lui era solo un secondino. Molto pericoloso.»
Hevia: «Bene, allora, che ne pensi dell’altro prefetto che è stato scelto per l’intervista assieme a te?»
Phoebe: «Credo che svolga bene il suo lavoro, da quel che so»
Stephen: «E’ una degna rappresentante della sua Casa»
Hevia: «Il peggior difetto dell’altro?»
Phoebe: «Oh, difetti. Pregiudizi, forse?» (prima di aggiungere velocemente) «Purtroppo non lo conosco bene»
Stephen: «Non la conosco tanto bene, ma così, a pelle, direi la sua aria da “ho sempre ragione io”»
Hevia: «Un consiglio, per quanto tu conosca poco l’altro, all’altro?»
Phoebe: «Cercare di generalizzare meno»
Stephen: «Meno ordine. L’altra sera l’ho vista impegnata a riordinare la bacheca . Perché? Magari riesci a trovare un ragazzo così»
Phoebe: «Uno dei compiti principali dei prefetti è di tener ordine ed evitare le liti tra gli studenti.»
Hevia: «Non ci vedo nulla di male a riordinare la bacheca generale. È sempre così piena di messaggi inutili, che se ogni tanto non si provvede a ripulirla, rischiamo di ritrovarci senza prima o poi. Ma proseguiamo con la vostra intervista. Un aggettivo per ognuno degli altri sei prefetti. Il primo che vi viene in mente sentendo il nome. Iniziamo con William Yankees?»
Stephen: «Lui sì che lo conosco, ci ho passato insieme l’estate al Paiolo. E’ un ottimo compagno di stanza. Ah già, un aggettivo… spassoso.» (aggiungendo poi verso la sottoscritta per l’intervento sulla bacheca) «Hev, tu sei la giornalista. Non puoi dare la tua opinione!» (E qui il nostro prefetto è in torto. Si è vero che sono una giornalista della Voce, ma allo stesso tempo sono anche un prefetto e come tale è mio diritto pronunciarmi o meno riguardo a questioni inerenti ai nostri compiti.)
Phoebe: «Amante della moda»
Hevia: «Heathcliff Gordon?»
Phoebe: «Alla mano. Anche se non lo conosco molto»
Stephen: «Lui lo conosco meno. Però hai visto come si è dato da fare per te la notte di Halloween. Non è che ha una cotta per te?» (continuando poi) «Quindi direi Coraggioso, anche se è una risposta banale, visto che è di Grifondoro»
Hevia: «Stephen per tua informazione, Heat è un grande amico, e se è intervenuto la sera di Halloween è solo perchè ci tiene a me come tale. E poi sarebbe intervenuto per chiunque altro nella mia situazione, da bravo Grifondoro e Prefetto qual è. Ma continuiamo con voi, miei cari, visto che stavamo parlando di prefetti. Ivory Blackstar?»
Phoebe: «Determinata, ottima serpeverde. Oltre che un’adorabile donnina»
Stephen: «Su Hev, scherzavo.» (prima di tornare sull’argomento della domanda) «Amica, lo so, non è un aggettivo, ma prendilo per buono. Non saprei spiegarlo meglio.»
Hevia: «Tony Liimatainen?»
Phoebe: «Carinissimo»
Stephen: «Strano. Lo sai che qualche mese fa è arrivato dicendomi di volere la mia maglia dei Bats, cioè, voleva che me la levassi e gliela dessi?»
Hevia: «Charlotte Midlee?»
Phoebe: «Infantile e per questo adorabile»
Stephen: «Distratta»
Hevia: «Un aggettivo per la sottoscritta? E non fatevi influenzare dalla mia presenza, scriverò le vostre testuali parole»
Phoebe: «Nessuna influenza. A me però viene in mente una parola, più che aggettivo: insegnante»
Stephen: «Non mi so decidere tra diligente e carina. Prendili entrambi»
Hevia: «Se ti dico P tu rispondi?»
Phoebe: «Prefetto»
Stephen: «Padre» (ma qui il prefetto serpeverde si ridesta correggendosi) «Ma, per favore, scrivi Prefetto. Sono un tipo banale io.»
Ed ecco qui, messi a nudo o quasi, due degli otto prefetti che quest’anno sorveglieranno i corridoi della scuola e le sale comuni.
Ragazzi come tutti voi, e studenti alle prese con la quotidiana vita scolastica; come avete appreso da questa breve intervista.
Non mi resta che augurarvi di vedere in loro un esempio da seguire, e di non perdere mai l’ambizione di portare, un giorno, quella famosa spilla che quest’anno scintilla sul petto dei due intervistati.
Un sogno è fatto per essere inseguito. Ricordatevelo, miei cari lettori.
Hevia McMuss