Cara Meredith,
seguo dall’anno scorso la tua rubrica sulla Voce degli Studenti, e per prima cosa vorrei farti i miei più vivi complimenti per l’impegno e la simpatia che metti nel rispondere alle nostre numerose lettere.
Ti scrivo perché ho un grave problema. Sono una ragazza di Grifondoro (vorrei restare anonima per evitare ripicche nei miei confronti) che non ne può più della confusione che regna nella propria sala comune.
Io amo studiare, e in questo per fortuna non sono l’unica, ma sembra che alcuni individui (Dalis, Typhoon, Stiller solo per citarne alcuni) siano più interessati ad infastidire noi studenti, che impegnarsi per riuscire a prendere una T in una qualsiasi materia.
Giocano, si lanciano oggetti, si comportano praticamente come dei primati allo stato brado, disturbando tutti, creano scompiglio terrorizzando gli studenti più piccoli e lasciando ogni sera la sala comune simile ad un porcile, che solo grazie ai nostri volenterosi elfi domestici la mattina dopo troviamo di nuovo linda come uno specchio e profumata.
Il mio problema è proprio questo, come faccio per far calmare questi «individui»?
Esiste qualche pozione che ci permetta di vivere tranquillamente le ore serali nella nostra sala comune, senza rischiare ogni volta il collo e la salute mentale?

Sono sicura che avrai una risposta anche a questo mio problema,
ancora tanti complimenti per la tua rubrica

l’Anonima Grifondoro

Devo ammettere che per poter rispondere alla tua lettera, mia cara amica, ho ritenuto utile e opportuno raccogliere pareri in redazione, soprattutto di Grifondoro, in merito ai tre individui da te citati, non essendo propriamente un’amica o tutt’al più una conoscente di tali personaggi. Ovviamente, li conosco di fama, questo sì, ma non ho mai dato troppo credito alle numerose storie e voci che circolano nel Castello su questo terzetto (ma in particolar modo, sui primi due). Beh, il quadro che mi hanno tracciato i miei compagni giornalisti è stato a dir poco agghiacciante: Dalis in mutande in Sala Comune, gare di lancio di Frisbee Zannuti, amoreggiamenti sui divanetti, Dalis in mutande in Sala Comune… Insomma, non mi resta che quasi ringraziare il Cappello Parlante per avermi collocato tra i Tassorosso, ecco.
Ma, il primo consiglio che mi sento di dare, cara anonima Grifondoro, è quello di non disperare. Anche se a prima vista il tuo problema può sembrare insormontabile, ad una seconda occhiata anche già la prima soluzione la si trova. Ad esempio,mi viene in mente la più scontata: avete provato a parlarne con i diretti interessati? Magari non ci avete neanche pesando, avendo già nelle orecchie i vari “Ma fatti i bolidi tuoi!” o “Ma che boccini vuoi da me?!” o peggio “Vuoi vedere come so usare la mia mazza (da Quidditch)?”. Infatti, dalle ricerche che ho effettuato su questi ragazzi turbolenti, la maggioranza ha confermato i miei sospetti: il loro quoziente intellettivo è molto al di sotto della media. In altre parole: sono dei TROLL! Ma sono sicura che sono dei Troll buoni, in fondo… Magari, mettono regolarmente a soqquadro la Sala Comune, spaventano i primini e terrorizzano i quadri per via della loro insaziabile ricerca di attenzioni. Magari la loro vita sociale fa talmente pena che l’unico modo per dire “Ehi, anche io esisto!” è nascondere Pallottole Puzzole sotto le poltrone. E se permettete, provo un certo moto di compatimento per tali figuri. Forse, questo è l’ultimo grido di aiuto che hanno a disposizione! Ok, ok. Immagino già quante facce perplesse ci sono, a questo punto, tra i lettori della mia rubrica. Ma vorrei ricordarvi che c’è ben di peggio nel nostro Castello. Ora, non mi permetterei mai di utilizzare il mio spazio su questo giornale per parlare male di qualche nostro compagno di scuola. Mi basta aggiungere che nella Casa di Salazar Serpeverde non è proprio tutto rosa e fiori, come direbbero i Babbani. Insomma, io non farò nomi. Vicious Right
Il mio secondo consiglio è molto pratico: perchè non rivolgersi ai Prefetti e ai Capocasa? Insomma, quella spilla dovrà contare pur qualcosa, no? E poi, i prefetti non dovrebbero essere dei rappresentanti nonché garanti degli studenti? Quindi, spero vivamente che questa situazione illustrata nella tua lettera sia stata fatta presente anche a chi di dovere, per essere così prese delle misure e degli accorgimenti adeguati in proposito. E poi, vorrei sottolineare una frase che della tua lettura mi ha molto colpito, ossia quel “Io amo studiare”, oggi così insolito e raro, oserei aggiungere! Oh per tutti gli Ippogrifi, come si può togliere ad una ragazza il diritto e il piacere dello studio?! No no. Bisogna fare qualcosa, assolutamente. Mi raccomando, fammi sapere se la situazione è evoluta in qualche modo. E grazie per tutti i complimenti che fai a me e alla mia rubrica! Ti abbraccio.

E ricordate, più pace per tutti!

Meredith Pratt