Bacchette contraffatte? Scherziamo?
Affatto, miei cari. E’ partita direttamente dal Ministero la notizia dell’atto osceno. Osceno? Così è stato descritto dalla Gazzetta del Profeta, almeno. Ma personalmente lo trovo più assurdo che altro… Ma parliamo dei fatti. Siamo in Irlanda: fra un temporale e un altro, si è sparsa la voce che un “gruppo di sconosciuti” aveva aperto una nuova attività. Avreste pensato, voi, che sarebbero arrivati persino a copiarci le bacchette? Io personalmente no. Anzi, vi dirò che appena ho sentito della cosa gli ho subito attribuito del falso, e così hanno fatto gli addetti del Ministero, incaricati di mettere nero su bianco certe notizie {giunte a causa di alcune lamentele di Maghi, le cui bacchette avevano “dato di matto” , a loro dire}. Ma il polverone si è alzato con la stessa fretta e facilità con cui si è poi quietato: difatti per circa due settimane non se ne è sentito parlare. Abbandonato il caso, dimenticati nomi, fatti, tutto: ma come accade spesso in questo genere di situazioni, quando tutto è stato messo a tacere, inizia quella che in gergo giornalistico viene definita “la seconda fase”. Ovvero, da quanto sappiamo, esattamente una settimana fa c’è stato il primo caso di bacchetta pazza. Il Mago, un cinquantenne più o meno conosciuto dai suoi concittadini, ha denunciato un fatto che non si ripeteva dall’era in cui si facevano esperimenti per animare le bacchette. Stiamo parlando di bacchette non funzionanti, miei cari. Sidereus Rayman, ha dichiarato che la sua nuovissima bacchetta ha “accidentalmente – ma neanche tanto – dato fuoco al proprio quadro raffigurante una certa zia di secondo o terzo grado, mentre stava utilizzando un banalissimo gratta e netta sulla cornice”. Parole sue, gente (con le dovute censure, in quanto dubito che il caro redattore Archibald mi permetterebbe di pubblicarlo, con tutta la volgarità che Rayman ha manifestato, ripetendosi più volte anche davanti agli investigatori del Ministero). Se il Mago suddetto, però, è stato preso sul serio – non perché si è malfidati, ma capirete che non si può dare credito alle parole di chiunque – è solo perché a distanza di un paio di giorni ci sono state altre due – esatto, ben due – denunce della stessa natura. In ordine, Morgana Rocksmith e Rufus Doyle si sono lamentati – il termine è fin troppo limitativo: la Strega in questione, secondo indiscrezioni, sarebbe letteralmente piombata alla sede del Ministero manifestando la propria contrarierà con urla, minacce e imprecazioni varie, tanto che sono stati costetti a tapparle la bocca con un comunissimo incantesimo – ricevendo finalmente una risposta dal ramo del Ministero che si occupa di sicurezza: si sono subito occupati dei corpi del reato, ovvero tre bacchette che apparentemente non avevano nulla fuori posto. Dopo svariati esami si sono finalmente resi conto che nella fabbricazione delle bacchette, i creatori avevano tralasciato un ‘ingrediente’ fondamentale, che essendo piuttosto raro, viene concesso solo a coloro che rendono ufficiale la propria attività, e pagano un tributo piuttosto salato. Quindi per farvela breve, è trascorsa solo una settimana di interrogatori, ricerche e centri sotto assedio perché chi di dovere sia giunto a coloro che hanno innescato tutto ciò: truffa, se così la vogliamo chiamare, riconducibile – dopo le indagini: non sono mica un’indovina – ai fratelli Peter e Sienna Bach, con il prezioso aiuto di un tale Ralph Weelth, che da quanto si è capito aveva una sorta di relazione con la precedente nominata. Secondo quanto riportato dai verbali dei maginvestigatori del Ministero – purtroppo non è stato pubblicato tutto ma solo una piccola parte dei dati e fatti, per salvaguardare non si sa bene cosa – l’idea dell’attività era in cantiere da parecchio tempo (certo non ci aspettavamo che avessero intenzione di costruire bacchette così, dall’oggi al domani…) ma prima di adesso non erano stati in grado di trovare il modo di aggirare i controlli che, giustamente, seguono l’ufficializzazione di una attività. Che in fin dei conti dire che ci siano riusciti sarebbe una frottola, visto che non c’hanno proprio provato, a formalizzarla, passando direttamente alla vendita. Sono stati abbastanza furbi, persino da copiare le nostre adoratissime bacchette. Si sa che ogni posto ha le sue tradizioni e che, di conseguenza, cambiano i procedimenti di costruzione sebbene i materiali sono quasi sempre gli stessi. Ebbene, non so dire se sia un caso o meno, ma loro hanno avuto il buon gusto di ispirarsi alle nostre. Per questo le ho definite ‘contraffatte’ (io non scrivo mai a sproposito a differenza di quell). Comunque la storia è finita abbastanza bene per tutti quelli che sono stati imbrogliati: si è provveduto a risarcire per tutti i danni causati dalle bacchette pazze, e ovviamente, a rimpiazzarle con delle nuove e funzionanti. Che il Ministero non si sia reso conto di questo nuovo business prima che qualche cittadino cadesse nella rete, dà da pensare… Tuttavia noi possiamo solo confidare che certi Maghi di bassa lega non perseverino e soprattutto non si moltiplichino! Nella speranza e con l’augurio che sia davvero così, Holly Haliwell vi saluta anche questo mese!

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