Controeditoriale

di Jayden Burtons

Cara Merida,
sospettavo che prima o poi mi sarebbe toccato andarti contro, ma non pensavo che sarebbe successo proprio sotto Natale. Che crudeltà, non trovi? In realtà non è così semplice andare contro una Scozzese – e non lo ripeterò oltre, sia chiaro – ma mi hai facilitato il lavoro nell'esatto momento in cui hai scritto che siamo stanchi di avere quattro casate. Tutti iniziano a non credere più all'attendibilità del cappello parlante, a dire che alla vigilia di ogni 1 Settembre mandi giù un goccetto di incendiario di troppo, e per carità, io per primo ammetto che le sue filastrocche ormai sono un pò, come dire, passate. Ma ciò non significa che quando viene poggiato sulle zucche vuote delle nuove generazioni, non ci veda ancora meglio di tutti noi messi insieme. E da quel momento in poi, c'è il rischio di venire etichettato con tutte le caratteristiche proprie di ogni casata, senza soffermarsi un pò e andare oltre le credenze popolari che vogliono tutti i Corvonero secchioni e i Grifondoro impulsivi. L'intento dei fondatori, in realtà, credo che fosse quello di esaltare, coltivare, modellare ciò che già esiste dentro ogni mago, per quanto in maniera acerba quando si hanno 11 anni. Ognuno ha delle peculiarità che ha il dovere di sfruttare al meglio, quali esse siano. Coraggio, astuzia, intelligenza, pazienza, una di queste per forza sovrasterà le altre e merita di essere curata in maniera più attenta, ma questo non implica che siamo stati creati a suon di Geminio, e che il confronto non sia trovabile anche all'interno di una stessa sala comune.
Però ammettiamo pure per un attimo che che non sia così, e immaginiamo che ciò che dice la Caporedattrice si avveri. Niente più casate, niente più distinzioni, niente più colori che distinguano i Serpeverde dai Corvonero, o i Grifondoro dai Tassorosso. Una situazione apparentemente simile a ciò che sarà là fuori, in fin dei conti. Nessuno verrà a chiederti la tua casata d'appartenenza prima di assumerti al San Mungo, al Ministero o nel negozio più malfamato di Notturn Alley. Pensate davvero che sia il sapere di essere Serpeverde piuttosto che Grifondoro che condiziona la vostra mente e vi porta ad agire in un modo piuttosto che in un altro? O a trovarvi meglio con una persona piuttosto che con un'altra? Per me no, e badate bene, non sono uno che crede nel destino, o nel fatto che tanto tutto è già scritto lì su nel planetario della professoressa Macintyre. Credo però che ognuno abbia delle radici da cui trae le sostanze necessarie per crescere. E se spesso serve il confronto per evolversi, a volte serve anche qualcuno che sia cresciuto condividendo le tue stesse radici e ti capisca al volo prima che tu faccia in tempo a dire lumos. Qualcuno che se tu proponi "Andiamo a caccia di nargilli", non ti chieda se esistono, ma piuttosto ti dica "Dimmi quando, e mi trovi lì.". E ora che siamo a scuola – per lo meno – chi dovrebbero essere queste persone, se non i tuoi concasati?
Divisi giammai, uniti in eterno, recitava così una vecchia filastrocca del cappello, che ho avuto modo di leggere fra gli annali. Era il concetto base su cui si fondava il patto tra i quattro fondatori, ma questa unione non ha mai impedito a nessuno di loro far emergere le loro peculiarità, di avere le loro preferenze, di fare le loro scelte. Si può essere uniti proseguendo ad indossare i colori della propria casata, ed è nella maniera più Serpeverde possibile che spero davvero che chiunque sia riuscito a scagliare questa maledizione infame che sta colpendo i quattro cuori pulsanti di Hogwarts, si ritrovi ben presto a pagare per i danni che stiamo subendo. Ne abbiamo viste troppe per non riuscire a mettere fine anche a tutto questo, quindi fondatori non temete. Noi teniamo duro, ma voi, come regalo di Natale, non è che potreste battere un colpo e ricordarci come ognuno di voi prendeva a calci alla sua maniera chi osava entrare nel nostro castello?

Vita da Guaritore

di Marrok Fraser

Non sono mai stato molto bravo a parlare di me, non so né da dove iniziare né di cosa potrebbe interessare a voi giovani lettori, non che ci siano grandi difficoltà nell'immaginarmi qualcosa, mi dimentico cosa voglio dire o scrivere molto facilmente, spesso mi dimentico anche perché ho incominciato a fare qualcosa, soprattutto se mi sento sotto pressione o in difficoltà e dopo questa piccola nota, giusto per avvertirti, possiamo iniziare: Salve! Sono Marrok Fraser e sono quasi ben dodici anni che lavoro al San Mungo come Medimago, sono specializzato nelle Pozioni e nei loro effetti, lavoro esattamente nel reapto di Avvelenamento da Pozioni, per ora è tutto quello che vi basta sapere, credo.
Essendo un ex Grifondoro, molti di voi sicuramnente penseranno, da come vuole il classico stereotipo, che io sia un tipo tutto coraggioso e popolare con tutti, che sia travolgente e molto loquace con chiunque… Ma anche no! Prima di tutto, il cappello ci mise, se la memoria non mi inganna, ben cinque minuti prima di assegnarmi nella mia amata casata, sono quasi divenuto un Testurbante, si può dire apertamente che per il Cappello Parlante aveva in considerazione anche l'idea di farmi finire tra i Tassorosso, non che io abbia qualcosa contro i figli di Tosca, anzi, li adoro, sono troppo simpatici e dolci, è solo che il fattore "coraggio" era più forte del duro lavoro e delle altre cose di voi bei tassi, il resto è storia… no, non è vero, ma fate finta che sia così. Vi starete sicuramente chiedendo (e anche se non è così, fate finta) come mai io abbia scelto la carriera da medimago; tutto è iniziato da una passione che avevo fin da piccino, quello di mischiare qualsiasi cosa mi capitasse sotto mano e vedere cosa uscisse fuori, spesso e volentieri era una cosa davvero orrenda, (ricordo anche di aver bruciato i capelli a mia nonna con una pozione esplosiva), di conseguenza cose del genere che mi hanno portato ad eccellere nella materia di Pozioni, una mia personale punta di orgoglio, ho studiato duramente e ce l'ho fatta; è molto importante seguire le proprie passioni, queste sono parte integranti di voi e vi aiutano a crescere.
Ma la mia vita, uscito da Hogwarts, non è sempre stata rose e fiori, anzi, è stata molto combattuta con mio padre, il quale voleva a tutti i costi farmi diventare un Auror e poi andarmene via in America per cercare lavoro al MACUSA e altre organizzazioni importanti dove c'era gente che combatteva contro persone "cattive", cercai di dirgli ciò che volevo fare, il medimago era l'unica carriera che mi avrebbe soddisffatto perchè, ragazzi, non c'è nulla di meglio che vedere una persona sorridere perché tu l'hai aiutata a farla stare meglio, è un sentimento così bello che è molto difficile da descrivere a parole, insomma, è qualcosa di dolce, di caldo, di profondo e di gradevole che viene dal centro del petto, è qualcosa di meraviglioso, si, lo so, sono ripetitivo, ma davvero è un'emozione molto forte. Combattei con mio padre, ma alla fine cedetti al suo volere, ma grazie a Godric non mi classificarono come idoneo e spezzando definitivamente i legami con lui, mi iscrissi alla scuola di Medimagia del San Mungo, dove ricevetti un'istruzione perfetta e completa, davvero, è stata una passeggiata se si studia.
Come è essere un medimago? Beh, prima di tutto è un lavoro che da molta gradificazione, il sorriso di un paziente guarito è meglio di cento ore passate a rifare sempre la stessa pozione curatrice, è bellissimo; aiutare le persone in difficoltà ti da anche la possibilità di conoscere nuova gente e le loro storie, perché non c'è nulla di meglio che calmare un paziente spaventato con voce gentile e interesse nei suoi confronti, dopo anni e anni di prove, finalmente, ho imparato come funziona, la base di tutto è infondere la calma nel paziente con molta dolcezza. Le peggio figure che ho fatto sono state durante i primi anni di gavetta come assisente di medimaghi del mio reparto, non potrò mai dimenticare tutte le strillate che ho ricevuto per colpa della mia necessità di fare il tutto con sveltezza, cosa che diminuiva la mia precisione e che ha portato molta gente a lamentarsi. Ma la pratica e l'esercizio aiutano notevolmente la capacità di sapersi regolare, nel'essere attento ad ogni dosaggio, la precisione è essenziale e ogni minimo movimento è qualcosa che aggiunge o priva la pozione di alcune capacità di cura, insomma, si deve prestare la massima attenzione e la massima cura credo che il docente di Pozioni possa confermare. Se c'è qualche sognante medimago o magipsicologo, il quale ha timore o non si sente capace nella materia in cui si vuole specializzare, non deve demordere, anzi, deve combattere più duramente, siate più tederminati e andate avanti, non ascoltate le persone che vi critican negativamente, ma dimostrate loro che si sbagliano, che voi potete farcela, perché non c'è nulla di meglio, che fare del bene agli altri.