By vocestudenti | giugno 2, 2014 - 5:43 pm - Posted in Maggio-Giugno 2070

Non può esserci una chiusura d'anno degna di questo nome senza un bilancio di quel che avete combinato nelle mura di Hogwarts, soprattutto quelle delle aule. E non mi riferisco ai momenti in cui le frequentate quando il sole è calato. A questo proposito – e visto che parleremo anche di punizioni – vi consiglio di pregare Merlino, Morgana, Odino o Baron Samedi, a scelta, perché i professori non decidano di caricarmi del Caposcuolato il prossimo anno. Non credo di dover aggiungere altro. E non credo di dover ulteriormente puntare l'attenzione sugli smeraldi che superano la quota delle altre pietre nelle Clessidre della Case che si trovano in Sala Grande. A Serpeverde la Coppa delle Case, ovviamente mi fa piacere. Mi fa meno piacere un diffuso atteggiamento alquanto debosciato che ho notato di recente nella casata di Salazar e l'unica bacchetta che posso spezzare a loro favore è il constatare che in quanto a debosciataggine non sono comunque soli, ma ahimè il fatto che molti si buttano dal ponte sospeso non significa che sia una buona cosa. Oh, lo so, al solito è quella *inserire grinzafichissimo termine del momento* di Vega che ci fa la predica di fine anno, bla bla, gnègnè e così via. Non può farsi i fatti suoi? No, non posso, se venite a portare i fatti vostri sotto il mio naso. Magari non tutti siamo degli Adalbert Incant tali da attirare l'attenzione dell'esclusivissimo Probe, ma se evitassimo di pasticciare con la magia solo per divertirci sarebbe già un gran passo avanti. Ricordate sempre che vi osservo, spilla o non spilla.
E ora veniamo a noi, anzi, a voi. Ho preferito evitare, per non rigirare ancora il coltello nella piaga, di andarmi a spulciare i perdipunti dell'anno. Voglio invece portare gli esempi di chi ha messo in saccoccia più gemme per la propria Casa, che abbia poi vinto a fine anno o meno. Dall'altra parte, però, non ho potuto fare a meno di notare le punizioni fioccate anche quest'anno e così, per pura curiosità, faremo una carrellata anche di quelle.

I signorini Clessidra

Finalmente gli abitanti della Torre di Corvonero si sono fatti prendere dai rimorsi in nome di Cosetta – almeno alcuni di loro – e hanno puntato a mantenere un certo standard scolastico, a partire da Savin Reid, l'improvvisato patrono legale del suo amico Eeri. E' Savin, infatti, ad aver portato più gemme nella clessidra di Corvonero, ma non solo. Il terzino, secondo le mie ricerche in segreteria, è anche lo studente che ha guadagnato più punti, quest'anno, ovvero 735. A poca distanza da lui, con 715 punti, Amber Meng, che tra un impegno e l'altro si è fatta soffiare il record per soli venti punti. Poco più sotto, le mie concasate ancora sane di mente, Catherine Smith (711 punti) e Hilary Darcy (707) punti. E la classe del 700 si ferma qui, perché dobbiamo scendere sotto questa soglia per il 637 di Jane Wright e poi arrivare al 500 per i guadagni, comunque degni di nota, di Hortense Lanfrad (585), Mius Sonn (523), Allen Hollowdale (516), Emrys che schifo vengo citato da una femmina Hansen (514) ed Helen Wood. Per non scontentare nessuno, citiamo anche la quasi soglia del 500, cioè Alex Garden, Helena Ross e Ivy Hevenge – perché anche nella Voce ci sono tanti bacchettoni, e per me è un complimento.
Poichè sono del parere che i ragazzini del primo anno vadano incoraggiati, a dispetto di tutte le pratice di bullismo, caccia al primino e compagnia bella, che presumibilmente nascondono solo il bisogno di essere più forti di qualcun altro, ecco, voglio citare portare alla vostra attenzione i quattro primini che hanno, nel loro piccolo, racimolato più punti per la loro casata, ovvero Eleanor McDuff per i Corvonero, Roy Fletcher per i Grifondoro, Jane Michaelis per i Serpeverde e Adam Silentinight per i Tassorosso, a dimostrazione che possiamo superare quei cliché che vedono solo le ragazze concorrere per il titolo di secchione.
Ci tengo a precisare che i punti guadagnati non bastano, da soli, a nutrire la nostra educazione magica. Viviamo di competizione ed è anche giusto così, uno sprone a far meglio degli altri. Ma dobbiamo anche ficcarci in testa che studiare la magia non è solo un nostro dovere, ma anche un nostro diritto, diritto per cui molti con sangue non magico si sono battuti. Passi l'essere appena arrivati, i turbamenti dell'adolescenza, gli impegni fuori dalle aule, ma se releghiamo lo studio della magia all'ultimo piano non facciamo dispetto ad altri che a noi stessi.

Il giusto limite

Esiste un giusto limite riguardo il nostro comportamento, scolastico e non? Una via di mezzo per non essere additati come secchioni e neanche finire in punizione tre weekend su quattro? Una bilancia che ci permetta di vivere con gli altri senza perdere noi stessi?
Non lo so, non ho mica tutte le risposte, anche se molti sono convinti di sì. So soltanto che non sempre c'è una riflessione dietro a tutto, o meglio, non sempre vogliamo vederla, così come è stato complicato guardare in noi stessi per poter finalmente vedere il nostro Patronus. Di sicuro c'è una maturità che si sviluppa prima o dopo rispetto ai nostri compagni. Ci sono studenti che maturano presto e adulti che maturano tardi, e non prendetemi in giro sostenendo che è solo questione di carattere. Quando si accetta un ruolo, ci si dovrebbe accertare di esserci portati per carattere, così da evitare di scadere come figure di riferimento, figure di cui alla nostra età abbiamo grande bisogno e che vedono metri di paragone proprio nei nostri insegnanti.
Non dobbiamo essere tutti uguali, standardizzarci nel modo di affrontare gli studi, la magia, la vita stessa. Ognuno di noi, in base alle risorse che ha, deve capire da solo qual è il suo giusto limite e cosa può fare per portarlo sempre più avanti. Ed è inutile dividerci in secchioni e attirapunizioni, in predicatori e popolo libero, che tanto libero poi non è, se è il primo a fare il verso ai predicatori stessi. Ci piace prendere in giro il secchione, perciò se non esistesse cosa faremmo? E se non esistesse qualcuno da bacchettare? Ben venga, dunque, un giusto mezzo, ma le chimere lasciamole ai ricercatori di creature magiche.
E a proposito delle risorse che abbiamo, mi ritaglio questo spazio per chi sarà a capo della Voce il prossimo anno. E' vero, rispetto ad altri scribacchini Hilary è nuova qui e deve ancora mostrare tutto il suo potenziale, ma penso sia la sua occasione per far valere sempre di più il suo contributo a questa famiglia. Non nego che avrei riposto uguale fiducia in Ivy, che probabilmente non ha la considerazione che merita solo perché, ancora, non si riesce a capire il suo punto di vista. E non si fa neanche un piccolo sforzo, per capirlo. Non è facile avere idee ferme che però in pochi comprendono, sapete? Se non lo sapevate, sapevatel… ehm, spero lo scopriate, uscendo dalla convinzione di non essere voi ad uniformarvi alla massa, ma che sia la massa ad uniformarsi a voi.
E infine veniamo a te, Philip futuro Vicecapo Noreal. Mi sto dotando di un'arrabbiatura preventiva nei tuoi confronti, sappilo. Sto persino evitando di sbirciare i tuoi articoli conclusivi perché non voglio leggere eventuali "chissà perché hanno scelto me" e varianti simili. Hai un valore che non si può misurare e sai agire con il cuore, questa non è cosa da tutti. Alla Voce servirà, la redazione ha fatto una buona scelta. Cerca di non prendere troppi impegni, però, perché l'anno prossimo ci sarà tanto da ripetere nelle Serre per i nostri M.A.G.O. Sei uscito dal baule e io sono fiera di te.

Le madame Punizione

Statisticamente, per quel che riguarda quest'anno, il registro punizioni è stato aggiornato più spesso da madame. Magari qualcuno sarà sorpreso di scoprire che il maggior numero di punizioni è stato affibbiato da Sorority Trulock, Prefetto Grifondoro, che ha fatto il lodevole tentativo di recuperare i casi più disperati – e non solo umani Serpeverde – come Garros, Hamilton, la Kole e Kane Lindstrom. La Trulock, d'altra parte, ha compiuto una crociata più o meno solitaria, dato che il suo collega Enoch Wade ha mostrato così poco polso che non ci fosse stato la differenza probabilmente non l'avrebbe notata nessuno; mentre i due Caposcuola dei grifi, Elle e Heert, hanno accennato una punizione ciascuno senza troppa convinzione. La seconda madama punizione più quotata dell'anno è invece il Prefetto Corvonero Jane Wright, paladina del rispetto del coprifuoco – sia lode a Merlino, qualcuno che ancora ci bada – e spalleggiata, almeno lei, dal Caposcuola Whiteheart e un estremo tentativo, non andato troppo bene, di recupero di Garros da parte del Prefetto Hansen. Il boom detentivo in casa Serpeverde porta invece la firma di Ferdinand Wilson, adoratore delle pulizie forzate dei bagni, che è rientrato nel curioso record di essere punito a sua volta, insieme a Leroi, per i danni provocati nelle Serre. In difesa delle buone maniere, invece, il Tassorosso Hypnos ha sperato di raddrizzare alcuni studenti, imponendo la compagnia educatrice della professoressa Welkentosk.
E a proposito di lei, le sue punizioni meritate ed esemplari non sono mancate neanche quest'anno, e sono state superate, quantomeno in numero, da quelle dell'assistente di Erbologia, Lirael Belvoir. Pare che tra i motivi detentivi più diffusi, quest'anno abbia spadroneggiato lo scarso rispetto per il corpo docente e per i materiali messi a disposizione dalla scuola, segnale di uno scarso rispetto generale per le applicazioni della magia, come dicevo su. Problemi disciplinari, uniti a mancanza di attenzione in classe, hanno messo sul piede di guerra l'assistente di Aritmanzia, Lok Wenlock, e del professor Marston, cui è toccato addirittura sentire russare nella sua classe. Altri tentativi di recuperare casi persi, come la Henderson, sono stati fatti dall'assistente di Storia, Effie Thirlwall. Il professor Cavendish, invece, ha fornito motivi di riflessione in merito a cosa voglia dire rispettare i luoghi consentiti e non, mentre un mare di arcobaleni, gattini e peace&love sono stati la punizione decretata dal professor Dupret, che è anche intervenuto a difesa di attacchi verbali contro la Voce.

 
Vega Rushton. Serpeverde prossima ai 17 anni, che nei corridoi si nota per lo più per la chioma riccia. Ha lontane origini dalla Repubblica Dominicana, dove la bisnonna la aspetta tutte le estati, ma la famiglia Rushton vive ormai a Canterbury. Si dice che sappia costruire bambole voodoo, ma non lo fa perché è estremamente maleducato strappare capelli altrui. Le piace la Storia della magia – la sua insegnante preferita è Rosmilda Welkeltosk – ma negli ultimi tempi trova anche interessante l'osservazione del cielo stellato, meglio se attraverso i vetri delle serre. Sorride un po' più spesso, perché sostiene di aver trovato il colore che meglio si intona alla sua pelle, vale a dire il giallo. Dice di aver trovato un metodo migliore per trattare Philip che non sia portare sempre con sè una forchetta. Fa parte del Club del Libro, ma ritiene che tutti gli altri iscritti leggano troppo lentamente, ed è forse tra le poche a non sbadigliare quando parla Ivy.

Diagon Alley. E' l'8 Giugno. Martha O'Flynn è di nuovo in piedi di fronte al palazzo di Radio Strega Network, piantonare Drew Sharp è ormai il suo unico interesse da quando il sottoscritto non è a Summer Cove. E' iniziato da poco il MagiGiornale Radio di Maggie McCormick, "saranno state al massimo le otto e un quarto, già il cielo cominciava a scurirsi e Dorian Fortebraccio puliva via i moscerini dalla vetrina, come ogni sera prima di chiudere" – ci informa. 

La Gazzetta del Profeta non ha accennato a nessun furto, rapina, o scomparsa di "Occhio vispo in salamoia" – opera d'arte di Magenta Comstock (1895 – 1991) nota soprattutto per i suoi ritratti invadenti che fissano gli osservatori in tutta la stanza, a volte spingendosi a seguirli ovunque. La troviamo stralunata come una pazza nelle figurine delle cioccorane, intenta a dipingere un altro capolavoro (chiunque sia interessato ad uno scambio, per una Magenta Comstock cedo il mio Hengist di Upper Barnton). Lo stesso quadro era stato descritto da Patrick Pawingers del Cavillo come il "trentaduesimo mistero del mondo magico" e, secondo fonti non troppo certe, si vocifera che sotto un pesante strato di pittura la tela fosse cosparsa della famosa "quinta essenza della magia". Trollate o no, il mistero che "Occhio vispo in salamoia" ha instillato nei critici di arte magica deve avergli fruttato quei 7 milioni di galeoni di valore, all'asta di Diagon Alley, profumatamente sborsati dal Museo delle Belle IncantArti di Boston. Fra i critici d'arte che hanno fatto offerte, possiamo nominare Herbert Shultz, e Solomon Palmerston. 

Torniamo all'8 Giugno. Ore 20:00 circa. Diagon Alley viene sommersa da volantini. Bianchi, vuoti, che piovono dal cielo sotto gli artigli di allocchi, gufi e civette di dimensioni e colori differenti. Svolazzano sui tetti e non attendono un minuto a lasciar cadere in strada piccole pergamene quadrate; fra le imprecazioni di magispazzini in rivolta, Martha O'Flynn e tanti altri riescono a notare in controluce una copia del dipinto e la seguente scritta "Magie Sinister, Solomon T. Palmerston". Uno scherzo di pessimo gusto, quello di riempire le strade di cartacce.

nome immagine

Notturn Alley. Ore 20:45 circa. Drew Sharp è fuggito dal retro del palazzo di Radio Strega Network per evitare un confronto con Martha O'Flynn. Non ha notato i volantini che,  nel giro di poche decine di minuti, sono stati fatti sparire dai magispazzini di Diagon Alley. "Mi hanno riferito di un furto dell'ultima ora, un patronus messaggero ha raggiunto il palazzo di RSN, diretto a Maggie McCormick, che in quel momento disinfettava il microfono con del solvente magico. Sai, lo fa ogni santa volta. Pensa che io abbia la scabbia maride." Drew Sharp ci assicura di aver guardato con attenzione l'orologio, quando ha svoltato "Tomi Anneriti" ed è finito di fronte a Magie Sinister. "Ho fatto appena in tempo a vedere, al di là della vetrina, un uomo stramazzare al suolo. Ho chiamato le Forze dell'Ordine, mentre qualcuno ha semplicemente evitato di guardarlo prosciugato come una sanguisuga al sole. Un ragazzo dietro al bancone e almeno dieci persone accalcate fuori dalla vetrina, barboni compresi. Sembrava una prugna secca, quando l'hanno tirato fuori dal negozio. E, che Merlino mi fulmini se quello non era Solomon Palmerston!" Syd Mayson, impiegato di Magie Sinister, ha riportato lievi contusioni al volto per via di uno schiantesimo castato da un uomo misterioso. Sono infatti le sue parole esatte, che Drew Sharp ricorda: "Non sono riuscito neanche a capire cosa volesse quell'uomo, aveva un pacco in mano, ma il tempo di entrare e si è portato le mani alla gola ed è crollato al suolo. Mi mancava solo che la gente venisse a morire qui dentro. L'attimo dopo entra un altro figlio di Troll armato di bacchetta che mi schianta." Sharp può affermare con sicurezza di aver visto la fronte del ragazzo insanguinata, e i chiari segni di uno scontro "Aveva il volto coperto, sicuramente grazie a qualche incanto, non saprei dire chi fosse, per sua fortuna. Ed ora sparisci."

Un quadro scomparso, un'aggressione a Notturn Alley, e degli avvertimenti che piovono dal cielo pochi minuti prima che Solomon T. Palmerston vada a morire sotto gli occhi di decine di persone. Con sè aveva un pacco, qualcosa di davvero prezioso. Che fosse proprio "Occhio vispo in salamoia"?

Tommy O'Flynn. Approdato a La Voce degli Studenti direttamente da Brolandia con lo pseudonimo di Grinzafichissimo Tipo Misterioso, il camuflone irlandese si è fatto conoscere al grande pubblico per la spiccata tendenza verso gli sport estremi quali il lancio del ma…ntello – prima tappa obbligatoria del Tebby Desnudo – e il sollevamento p…ulzelle i cui progressi sono misurati in base alla gamma di acuti lanciati dalle stesse fanciulle. Nel tempo libero – a meno che non sia impegnato a tubare con Ian O'John come uno Jabberknoll al termine della sua esistenza – si ricorda anche di far parte di un giornalino scolastico che delizia con interventi di una sincerità disarmante ed una traduzione necessaria per sopperire al facile slang tribal-irlando-pubbistico di cui si fregia abitualmente. Difficile dire cosa c'è nel suo futuro: persino i fondi di zucca sono evaporati da soli per non dover rispondere!
By Anne Burton | giugno 1, 2014 - 3:40 pm - Posted in Maggio-Giugno 2070

I GIORNATA
Bats – Falcons 2
Arrows – Pride 1
Kestrels – Tornados 1
Harpies – United 1
Wanderers – Magpies 1
Cannoni – Vespe  1
Catapults – Banges 2

II GIORNATA
Arrows – Bats 1
Falcons – Kestrels 2
Pride – Harpies 2
Tornados – Wanderers 2
United – Cannoni 2
Magpies – Catapults 1
Vespe – Banges 1

III GIORNATA
United – Bats 2
Magpies – Tornados 1
Vespe – Pride 2
Banges – Falcons 2
Catapults – Arrows 1
Cannoni – Kestrels 2
Wanderers – Harpies 2

IV GIORNATA
Catapults – Bats 2
Cannoni – Banges 1
Wanderers – Vespe 2
Harpies – Magpies 2
Kestrels – United 1
Arrows – Tornados 2
Falcons – Pride 2

V GIORNATA
Pride – Bats 1
Tornados – Falcons 1
United – Arrows 1
Magpies – Kestrels 1
Vespe – Harpies 2
Banges – Wanderers 2
Catapults – Cannoni 1

VI GIORNATA
Bats – Magpies 2
United – Vespe 1
Tornados – Banges 1
 
Pride – Catapults 1
Falcons – Cannoni 2
Arrows – Wanderers 2
Kestrels – Harpies 2

 

VII GIORNATA
Harpies – Bats 1
Kestrels – Wanderers 2
Arrows – Cannoni 1
Falcons – Catapults 2
Pride – Banges 2
Tornados – Vespe 2
United – Magpies 2

VIII GIORNATA
Bats – Tornados 1
Pride – United 1
Falcons – Magpies 2
Arrows – Vespe 2
Kestrels – Banges 1
Harpies – Catapults 1
Wanderers – Cannoni 2

DODICESIMA GIORNATA

170-50
70-170
130-350
20-200
180-30
150-700
70-330

 

TREDICESIMA GIORNATA

110-300
80-290
500-520
20-270
180-60
170-260
360-80

CONCLUSIONI

Quando un Campionato di Lega giunge al termine è inevitabile per chiunque trarre le dovute considerazioni del caso, sia che si tratti di qualcuno dalla critica pesante e feroce, sia che si tratti dell'animo più mite e diplomatico del mondo. Non volendo però arrogarmi il diritto di poter dare dei giudizi su qualcuno che potrebbe mettermi in tasca o spettinarmi con una sola occhiata, ho deciso di provare a dare uno spaccato di considerazioni solo su chi ha frequentato Hogwarts nell'immediato passato, ossia da quando io posso aver memoria.
Punta di diamante della mia personale classifica è senza dubbio la cacciatrice dei Tornados – ed ex Corvonero – Relena O'Neil protagonista di un signor campionato coronato da ottimi piazzamenti sia per quanto riguarda le marcature che gli assist forniti ai compagni di reparto. Veramente un esempio da seguire, così come l'altrettanto coriacea Krystal James, strepitosa e maggiormente agguerrita anche rispetto all'anno scorso, che già si è mostrato come una buona stagione per lei. A completare i discendenti di Cosetta, del resto, non posso non citare il killer dei bolidi Dirk Hargreaves capace di smentire i detrattori pronti a demolirlo dopo il passaggio dai Bats agli stessi Tornados. Una scelta azzeccata anche in questo caso, quella del battitore in forza alla compagine di Tutshill, che chiude il proprio campionato con un piazzamento migliore rispetto alla squadra irlandese che si è lasciato alle spalle. Il solo pensiero che tutti e tre questi ragazzi abbiano militato contemporaneamente nella squadra di casata, poi, non può che aggiungere lustro a quanto stanno dimostrando. Quanto ai discendenti di Tosca – e miei ex concasati – la palma di regina va senza dubbio alla francese Elenoire Glorbander autrice di un campionato tutto sommato soddisfacente, non solo per la percentuale di pluffe recuperate. La cacciatrice dei Kestrels quest'anno ha infatti avuto la possibilità di sostenere anche suo marito – Ryan Connelly - nel difficile momento dell'esordio in una competizione come il Campionato di Lega che non lascia spazio a troppi fronzoli o complimenti, anzi, spesso tende a demolire le aspettative altrui senza pietà alcuna. Se Connelly tutto sommato non ha sfigurato, di certo il baluardo del reparto Battitori nato all'ombra di Tosca resta comunque Nigel Jarvis abituato a deliziare il suo pubblico – e non solo – con giocate chirurgiche non di certo prive di agonismo, se le vogliamo definire in questo modo. All'ombra di Jarvis sta crescendo al meglio anche Joe Greywood mentre fatica ancora l'ex capitana dei canarini Joey Olsen, autrice comunque di un campionato tutto sommato sufficiente. 
Sorvolando il castello di torre in torre e dopo aver prestato il talento di Christine Berry alla B1, nella torre di Grifondoro il solo tifo possibile resta quello per Sebastian Waleystock, da quest'anno titolare a tutti gli effetti dei Magpies. E non poteva esserci esordio migliore per l'ex Caposcuola rosso-dorato, considerando il piazzamento della squadra scozzese e la fortuna di giocare accanto a mostri sacri del Quidditch come Terra o Mitea, lasciatemelo aggiungere.
Se Corvonero fa incetta di buone promesse un po' in tutti i ruoli, del resto, i discendenti di Salazar – qualcuno non lo troverebbe strano – spiccano maggiormente nel ruolo più di rapina che possa esistere, ovvero quello dei cercatori. Ben due ex verde-argento si prodigano, infatti, per il recupero della sferetta alata e non si tratta neanche di due nomi qualsiasi, quanto di Jeremy Clover (in forza ai Falcons) e, soprattutto, quell'Elisabeth Dark che tante gioie continua a regalare ad Holyhead.
Prima di chiudere questo trafiletto, però, credo sia doveroso da parte mia aprire una parentesi a parte per alcuni giocatori che non ho nominato in precedenza e che ho preferito esulare dalla mia personale classifica di gradimento. La prima della lista è sicuramente Juliet Lucky neo mamma da appena qualche mese. Sarebbe una grande e grave mancanza di tatto giudicare l'ex Tassorosso in questa stagione considerando l'andamento dei Bats già prima del suo reinserimento in squadra. Allo stesso modo voglio esulare da una simile analisi anche gli esordienti Rowena Abyss, Oscar Trott e Seth Lucky, non tanto per una questione di prestazione totale, quanto perché credo che il primo anno nel campionato di Lega sia una realtà a se stante, un po' come è stato per Connelly. Un po' meno giustificabile, da ultimo, è invece il campionato di Andreij Becket abbastanza opaco e sottotono, se mi è concesso il termine. Ho voluto tenerlo fuori da un'analisi più specifica perché il Becket che ho conosciuto io a scuola non è quello che sto vedendo nel campionato di Lega, quindi aspetto la prossima stagione per definirlo meglio. Allo stesso modo – e tenendo le dita incrociate per tutti i settimini che sperano di proseguire la propria carriera all'interno del campionato di Lega – auguro alle nuove generazioni di quidditchari di guardar sempre agli esempi di casa nostra, che hanno tanto da insegnar loro.

 

Mi chiamo Philip Noreal ed il prossimo, salvo imprevisti che non voglio neanche prendere in considerazione, dovrebbe essere il mio ultimo anno all'interno dei confini di Hogwarts. Ma anche tra le pareti di questa redazione. Non sono passate neanche due settimane da quando ho saputo – perché per realizzare davvero mi ci vorrà come minimo tutta l'estate – che l'anno prossimo sarò il Vice Caporedattore di questo giornale, esattamente come Vincent Stars al suo ultimo anno al castello. Non lo so come sarà essere il vice di Hilary Darcy, non so neanche se questo ruolo mi è stato dato per diritto di anzianità o carattere diplomatico, ma quello che so per certo è che c'è sicuramente qualcuno la cui esperienza e bravura avrebbero meritato un riconoscimento maggiore, se non fosse che questa persona ha un ragazzo troppo geloso del suo  scarso tempo libero, per non essere egoista in tal senso. Quindi – Vega Rushton – sappi che saresti stata un Boss degno di questo nome, attenta e scrupolosa come pochi, ma resti il Capo, con ogni accezione che si può dare ad una frase simile e senza nulla togliere a chi quel ruolo l'ha ottenuto per volontà di redazione. Ci son stelle più luminose di quella polare, credo che Jeremy una volta mi abbia detto così. 
Sai, Noreal, sei uno smidollato che usa le pagine sportive per lustrarsi le piume, ma non sei un vero mago né tantomeno un maschietto come si deve. Immagino che i commenti che vanno per la maggiore in questo momento possano esser questi, MA – ehi – non sono un Augurey (e quindi non ho piume) e, soprattutto, così come all'interno della redazione questo è stato un periodo di nomine e tirar le somme, lo stesso è successo nei diversi campi di Quidditch con l'analisi finale del Campionato di Lega che si può trarre dal ritorno al vertice del Quidditch che conta delle Gazze. E di tutti i loro sostenitori che eran stati dati un po' per dispersi lo scorso anno quando le Harpies hanno sbaragliato ogni concorrenza.
Sebbene, detto in questo modo, l'esito del Campionato di Lega possa sembrare scontato e deciso già da tempo, in realtà proprio quest'anno Mitea e compagnia hanno avuto un bel po' da sudare, per risalire sino alla cima della classifica e fatta esclusione per il momentaneo sorpasso ai danni dei Kenmare Kestrels durante la sesta giornata cui ha fatto seguito un tentativo di fuga – breve, a dire il vero – da parte della stessa compagine scozzese insieme a quella di Holyhead. Sono state ancora una volta le Arpie capitanate dalla Springall, infatti, a gestire l'andamento del campionato almeno sino all'undicesima giornata quando, complici i Cannoni in odor di risalita in classifica, sono stati di nuovo Kestrels e Magpies a riagganciare la vetta. Con la differenza che – da allora – le Gazze vi hanno messo pianta stabile, approfittando sicuramente del passo falso delle dirette concorrenti durante la dodicesima giornata, quella da cui riprende necessariamente la nostra cronaca.
Una passeggiata di poco più di un'ora è la marcia distensiva – più in apparenza che all'atto pratico – che mette in moto il vero e proprio sorpasso finale di Trokolovski e compagnia. Una vittoria contro le Vespe cercata e voluta dallo stesso capitano così come da uno scatenato Szetela, leader indiscusso nel trafiggere gli anelli. Altrettanto strepitoso ed in un pomeriggio decisamente di grazia, Iordan Mitea fa un solo boccone di Howard Greys, chiamato a sostituire Tumbledorf dopo l'infortunio rimediato a causa di Valmiera. Vita facile, l'hanno detto in molti e non solo per il premio che si vocifera sia stato messo in palio dal Presidente dei Magpies per incentivare il proprio cercatore. Vita facile, certo, in questa occasione magari è andata proprio così, ma il Campionato – fondamentalmente – è stato perso dalle dirette concorrenti, meno attente (forse) o concentrate sull'obiettivo finale. Se è vero che non si può lasciare alle Gazze una simile opportunità, del resto, bisogna anche tener conto che dopo trenta minuti dall'inizio delle gare, Kestrels ed Harpies erano già sotto la doccia a piangere sulla pozione versata. E anche questo è un segno. Grujensson le ha suonate alla James, così titolavano i giornali irlandesi come resoconto di un "derby" che ha premiato i Pipistrelli facendoli risalire lievemente in classifica ed allontanarsi dalle zone basse – e volendo umilianti – per Fogg ed il resto della squadra. Diciotto minuti, non un secondo più di questo, e l'amarezza che, ne sono convinto, è calata sui giocatori dei Kestrels, davvero ad un passo dalla vittoria finale. Stesso discorso si potrebbe fare per le Harpies laddove, secondo chi vi scrive, c'è stata anche una buona dose di sfortuna, per dirla tutta. Con Walter Creed che ha concluso anticipatamente il proprio campionato e una Den Haag scatenata come non mai, tutto si poteva pensare tranne… quello che è successo. Ossia che Tricia Spencer fosse in grado di mandare a vuoto una ben più talentuosa  Elisabeth Dark soffiandole boccino e vittoria senza che nessuno potesse scommetterci uno zellino.
Neppure la vittoria contro i Wanderers – il cui campionato dovrà essere necessariamente analizzato dalla dirigenza per decidere come comportarsi in futuro – ha salvato i Falcons dal tracollo di quest'anno, stabili all'ultimo posto anche dopo la dodicesima giornata e con più di una riflessione da compiere prima che i tifosi possano prendere qualche decisione al posto del Presidente. Fonti vicine all'ambiente di Falmouth riferiscono infatti di malumori più che evidenti che stentano ad esser tenuti sotto controllo, ormai, un po' come un tarantolato Jeremy Clover autore comunque di una buona prestazione, nonché di una partita tutto sommato meritevole. Senza infamia e senza lode anche le vittorie dei Cannoni ai danni dei Pride e quella dello United in quel di Banchory, mentre più sofferta – almeno per la durata – si è rivelata la partita tra Catapulte e Tornados. Ci sono volute più di tre ore e mezzo di gioco, infatti, prima che la Cox riuscisse a far sua la sferetta alata, tempo usato dalla O'Neil per mettere ancora una volta in mostra il suo micidiale tiro dalla distanza e portarsi a casa il titolo di miglior cacciatrice sia per gol messi a segno che per assist forniti ai compagni di reparto. Davanti ad un Fehr decisamente sottotono ed un Peev di certo non in giornata, è stato ancora una volta Hargreaves a padroneggiare il reparto battitori, complice un Southgate veramente inguardabile.
In un contesto simile, quindi, l'ultima giornata non poteva che riservare ben poche sorprese, a cominciare dal titolo di Campione di Lega. Una semplice formalità, quella dei Magpies contro i Banges, inutile girarci attorno. Con un Mitea in stato di grazia e un reparto Cacciatori che non può neanche esser messo a paragone con quello degli avversari, c'è stato il tempo giusto per qualche giocata di fino da parte di Szetela e Terra, prima che la sferetta alata – ed il titolo - finissero nelle mani della squadra scozzese. Altro risultato volendo scontato è quello che ha visto contrapposti i Kestrels – speranzosi sino alla fine – e le Frecce di Appleby, partite sconfitte in partenza davanti ad una prestazione come quella sfoderata da Nigel Jarvis ed alla spallata, stavolta più evidente che in altre circostanze, con cui Krystal James si è garantita la conquista del boccino. Il fallo della cercatrice andava fischiato – come ho fatto notare in altre occasioni – anche perché il mancato intervento da parte dell'arbitro ha permesso ai Kestrels non solo di vincere questo incontro, ma anche di scavalcare i Tornados in classifica, per merito dello scontro diretto. Del resto, però, a Holyhead le Arpie han proprio gettato la spugna prima di scendere in campo, è bastato vedere la Dark, spettro sbiadito di quel che si è mostrata per tutto il campionato, a fronte di un Jeremy Clover temerario e mai domo sino alla conclusione dell'incontro. Il risultato finale, infatti, è a mio avviso di manica larga – come si dice in questi casi – per la squadra tutta al femminile capitanata dalla Springall, nonostante le Harpies abbiano comunque trafitto gli anelli avversari un numero maggiore di volte, al computo finale.
Festa grande pare sia quella che si prospetta a Tutshill nelle prossime settimane, visto il buon piazzamento in classifica raggiunto dai Tornados quest'anno. Solo lo scontro diretto perso con i Kestrels, infatti, ha privato la squadra gallese dall'ottenere il secondo posto in classifica, ma gli innesti dei giovani ex Corvonero O'Neil e Hargreaves, la scommessa vinta nel reclutare tra le proprie file Rygar Connelly e l'exploit della giovane promessa Heather Cox salvo imprevisti del mercato estivo, dovrebbe garantire ai sostenitori dei Tornados una buona speranza per la prossima stagione, sperando sia quella definitiva per afferrare il titolo. Una vittoria lampo (solo sette minuti di gara), quella di Caterina Bragagni e compagnia, ottenuta ai danni dei Cannoni che in questo modo scivolano in quarta posizione, subito davanti alle Harpies scavalcate in base al risultato dello scontro diretto. Ad arrancare in sesta posizione ci hanno pensato anche i Bats i cui umori di spogliatoio lasciano comunque adito a diverse supposizioni per il prossimo anno. La Liece non sembra aver convinto come ci si aspettava da lei e sono in molti, a boccini fermi, a rimpiangere Dirk Hargreaves, a questo punto. Il solo Grujensson, del resto, non può caricarsi la squadra sulle spalle da solo, ecco perché urge una manovra correttiva nonostante i Pipistrelli chiudano comunque il Campionato con una vittoria ai danni delle Vespe. Se a Ballycastle ci si interroga, lo stesso di può dire – come già anticipato – in quel di Wigtown dopo la vittoria ottenuta contro i Pride in venti minuti scarsi di incontro. Qualche meccanismo va oliato al meglio, Seth Lucky deve dimostrarsi più sicuro nel suo ruolo e probabilmente anche Homley dovrà fare qualche riflessione personale prima che ci si ritrovi di nuovo tutti schierati per l'inizio di un altro Campionato. Quello delle Mannaie è pur sempre un settimo posto, è vero, ma si sa che i tifosi scozzesi – e forse non sono loro – non sono facilmente accontentabili, lasciatevelo dire da uno che ne conosce qualche esemplare. A completare il quadro dell'ultima giornata di Campionato, manca il quasi pareggio tra lo United e le Catapulte, scontro che se non altro ha garantito spettacolo per il pubblico pagante ed una sfilza di goal, assist e bolidi assassini che di certo è valso da solo il prezzo del biglietto. Condannate all'ultimo posto in classifica, le Catapulte hanno comunque dato una buona prova d'orgoglio e di correttezza, scendendo in campo con la chiara intenzione di dar del filo da torcere a Longebalai, Roe ed il resto della squadra di Puddlemere. E ce l'avrebbero anche fatta, se non fosse per quella manciata di anelli trafitti in più che ha consentito allo United di aggiudicarsi l'incontro nonostante il boccino perso. Che il reparto Cacciatori dominato da Longebalai, Taanpaa e capitan McKie l'abbia fatto da padrone nonostante la buona prestazione di Vassil Peev lo dimostra il divario tra il numero dei goal segnati dai due reparti che si sono contrapposti. Allo stesso modo Roe si dimostra ancora una volta, qualora servisse specificare, in un buon rapporto percentuale tra bolidi colpiti ed effettivamente mandati a segno.
In una parola? Anche questo Campionato se n'è andato lasciando il suo carico di interrogativi in previsione del mercato estivo (leggetelo! Robert ha stilato delle anticipazioni solo per noi), lo strascico di polemiche che immancabilmente non mancano di farsi sentire e i cori di festeggiamento, soprattutto a Montrose con le rondini che hanno ripreso il loro volo trionfale dopo una breve pausa d'arresto.
E poi lo so, la cosa che interessa maggiormente, al di là del tifo che si può o meno fare, è l'andamento finale delle schedine, con la proclamazione del vincitore del concorso e il dover svelare, finalmente, in cosa consiste il suo premio. Bene, se avete sbirciato già le due tabelle sulla destra di questa pagina, avrete di certo scoperto che quest'anno la palma di migliore divinatore spetta a Ismail Fehr che ha distanziato di soli tre punti un'agguerrita Hilary Darcy che però dovrà accontentarsi solo di aver sorpassato il nerd dei nerd del Quidditch. Non mi è ancora giunta notizia di come Robert McReady possa prendere il sorpasso ottenuto dall'ex concasata o l'aggancio subito da parte del peperino Grifondoro Hortense Lanfrad, ma del resto né lui né gli altri divinatori in erba possono saper nulla, compresi quelli che circolano famelicamente in redazione alla ricerca di qualche scoop in anteprima. Alle spalle del quartetto virtualmente sul podio spunta poi un altro nome per cui sono veramente contento. Si tratta della Prefetto verde-argento Catherine Smith che zitta zitta e cercando di passare per quella che non se ne intende, ha fatto sua anche l'ultima schedina con ben cinque risultati utili sui sette totali. E' stato questo balzo in avanti a permettere alla quintina di distanziare maggiormente l'abisso di nomi alle sue spalle, primo fra tutti Gregor Darsel partito per essere uno dei papabili vincitori sia delle schedine che del FantaQuidditch e finito invece miseramente nell'oblio degli ultimi arrivati. Niente da fare anche per la coppia O'Flohn o per Sorority Trulock e Septimius Sonn, ma nel loro caso non ci possono essere equivoci di sorta. Per vincere occorre mandare le schedine e loro semplicemente… non l'hanno fatto. Cosa spetta ora al vincitore del Concorso? Beh, la risposta è presto data. Quest'anno sono riuscito a strappare il consenso di sette glorie del Quidditch per permettere – nel caso di vittoria di qualcuno che sapesse cavalcare una scopa, certo – di far militare il fortunato vincitore nella squadra delle all star che ogni estate disputa delle partite di beneficienza in giro per il Regno Unito. Questo significa, Ismail, che potrai giocare fianco a fianco con miti del calibro di Bount o di Butz che si sono prestati alla causa, solo per fare due nomi.

TESTA DI CLASSIFICA


IX GIORNATA
Bats – Cannoni 1
Catapults –  Wanderers 1
Banges – Harpies 2
Vespe – Kestrels 2
Magpies – Arrows 2
United – Falcons 1
Tornados – Pride 1

X GIORNATA
Bats – Banges 2
Vespe –  Catapults 1
Magpies – Cannoni 2
United – Wanderers 2
Tornados – Harpies 1
Pride – Kestrels 2
Falcons – Arrows 2

XI GIORNATA
Wanderers – Bats 2
Harpies – Cannoni 2
Kestrels – Catapults 1
Arrows – Banges 2
Falcons – Vespe 1
Pride – Magpies 2
Tornados – United 1

XII GIORNATA
Bats – Kestrels 1
Harpies – Arrows 2
Wanderers – Falcons 2
Cannoni – Pride 1
Catapults – Tornados 2
Banges – United 2
Vespe – Magpies 2

XIII GIORNATA
Vespe – Bats 2
Banges – Magpies 2
Catapults – United 2
Cannoni – Tornados 2
Wanderers – Pride 1
Harpies – Falcons 2
Kestrels – Arrows 1

Classifica XII Giornata

1
C. Smith
5 pt.
2
H. Darcy
4 pt.
2
H. Lanfrad
4 pt.
4
I. Fehr
3 pt.
5
R. McReady
2 pt.
6
S. Sonn
0 pt.
6
I. O'John
0 pt.
6
S. Trulock
0 pt.
6
G. Darsel
0 pt.
6
T. O'Flynn
0 pt.

 

Classifica Finale

1
I. Fehr
27 pt.
2
H. Darcy
24 pt.
3
R. McReady
22 pt.
3
H. Lanfrad
22 pt.
5
C. Smith
21 pt.
6
G. Darsel
17 pt.
7
I. O'John
10 pt.
8
T. O'Flynn
7 pt.
9
S. Trulock
6 pt.
10
S. Sonn
3 pt.

PHILGRAZIAMENTI

Non esiste rubrica alcuna che giunga alla conclusione – seppur per pochi mesi – senza i dovuti ringraziamenti del caso. Per quanto riguarda questo concorso e la compagnia con cui ho cercato di allietare le vostre giornate tra un calderone da scrostare ed un Feraverto che non ne vuol sentir parlare di venir bene, credo sia doveroso – da parte mia – omaggiare in primo luogo le mie tre signore dei pronostici, non me ne vogliano i maschietti di turno. Se non ci fossero state Hortense, Catherine ed Hilary – infatti – presumo che il concorso delle schedine sarebbe morto di stenti e avrebbe chiuso i battenti già prima di adesso. Sì, perché da quello che ho potuto saggiare durante questo ultimo anno scolastico penso che non vi sia un interesse da parte di chi legge nel cimentarsi in qualcosa del genere e non sono una di quelle persone che cerca di recuperare la pozione versata o fa finta che un Reparo possa esser sempre utile. Quando qualcosa si rompe o non funziona più si deve avere l'onestà di ammetterlo, prima di tutto con se stessi, cercando magari di trovare un'altra via per intrattenere i lettori o provare a coinvolgerli per tutti quei pomeriggi d'inverno in cui lo studio appare più pesante del solito. Allo stesso modo ringrazio la controparte "di settore" rappresentata da Robert e Ismail – fondamentalmente – visto che con il loro immenso cu…ore hanno sbancato la concorrenza (il turco) o allietato i miei articoli con i suoi commenti (lo scozzese). 
Credo debbano esserci anche altri ringraziamenti, tuttavia, che sono più generali e che probabilmente mi faranno apparire come il bonaccione di turno o il sentimentale della situazione. Non mi importa più di tanto, a dire il vero, soprattutto perché le persone cui devo render conto di come sono e di ciò che mi interessa trasmettere non si soffermano su frivolezze come queste. E mi basta. Devo ringraziare la redazione de La Voce degli Studenti, al suo completo e comprendendo anche gli innesti esterni ed occasionali. Senza un gruppo come quello che si è venuto a creare dopo la dipartita di Margareth Lowenn ed Harriet Mayfair credo che il giornale che avete per le mani avrebbe potuto risentirne molto. Non è semplice assistere all'abbandono di Capo e Vice in una botta sola, ma noi de La Voce in fondo ci siamo abituati, va detto anche questo. E' capitato con Anne Burton e Lawrence Owen. E capiterà di nuovo fra qualche giorno, quando questo numero andrà in stampa e Leroi figurerà per l'ultima volta come Boss. Cosa ha a che fare questo con lo sport? Tutto. E niente, secondo i più fondamentalisti, ne sono certo. Ma, vedete, una squadra di Quidditch per definirsi come tale dovrebbe avere alla base gli stessi principi di coesione e far cerchio, secondo me.
Ecco perché penso di dover ringraziare ognuno di loro, dal piccolo Tarazed che si è appena unito a noi a Brie che di Quidditch comprende solo come i giocatori portano le divise, probabilmente. Grazie perché abbiamo sbarcato un altro anno a dispetto di tutto e tutti, concorrenza compresa. Ma visto che comunque non sono il sentimentale di turno, devo anche tirare le orecchie, mi pare giusto. O'John e O'Flynn sono solo i primi della lista, seguiti a ruota da Gregor Darsel che immagino sia più impegnato a cercare di interpretare le rune piuttosto che scrivere due segni su una schedina da mandarmi. Lo stesso discorso vale anche per Sorority Trulock e Mius Sonn che invece avranno dovuto occupare il tempo lucidando la spilla, immagino. Sarebbe bastato un gufo o fermarmi dopo qualche lezione per dirmi che non interessava continuare con il concorso, sapete? L'avrei preferito al silenzio tombale di alcuni. Ma che volete farci… mia mamma dice sempre che ognuno è fatto a modo suo e ci dobbiamo accettare come siamo, quindi non ho intenzione di aggiungere altro al di là di quanto ho già detto sulla questione. Però c'è la fetta più grande dei ringraziamenti che devo ancora formulare per bene e che ho voluto lasciare per ultima non a caso. E riguarda voi o, meglio, te. Tu che stai leggendo questo articolo e che l'hai fatto per tutti questi mesi sostenendo in questo modo il mio passatempo (che i lavori veri sono un'altra cosa). Tu che hai lasciato un'indicazione in bacheca facendomi capire anche inconsapevolmente su cosa è meglio puntare. Tu che hai avuto magari delle parole anche poco carine, non importa. Credo che un giornale che non riceve critiche sia da temere, perché ogni aspetto della nostra esistenza dovrebbe avere un punto di rottura o una critica che consente di mettere ogni cosa in discussione. Ancora e ancora. E questo vorrei che succedesse anche il prossimo anno, per quanto il mio tempo da dedicare al giornale della scuola possa ridursi in previsione dei M.A.G.O. Vorrei avere la possibilità tangibile di comprendere per davvero cosa ti interessa e cosa vorresti leggere e per quanto possa essere l'ennesimo appello al vuoto che Philip Noreal manda in giro ogni fine d'anno scolastico… io non demordo. E non dovresti farlo neanche tu, non solo per un giornale.
Per quanto mi riguarda non vedo l'ora di poter commentare le imprese dei nuovi quidditchari usciti da Hogwarts che verranno certamente ingaggiati da qualche squadra del Campionato di Lega. A tutti voi – e alla generalità dei settimini in dirittura d'arrivo – in bocca al Gramo, Campioni!

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), per sua somma gioia ha superato lo scoglio dei G.U.F.O. potendo finalmente iniziare… ad aver paura per i M.A.G.O. Responsabile, perlomeno sulla carta, della sezione sportiva del giornale, si diletta saltuariamente anche con altre tipologie di articoli, sebbene la sua ultima passione pare riguardare le serre, anche se quando non c'è lezione. Il protocollo i barra ndiscreto lasciato in eredità dai Muldoon dice che abbia già preparato l'invito per il Ballo del Ceppo e per quelli a venire, tutti con il nome di Vega scritto a chiare lettere. Sebbene continui a chiedere consigli al quadro degli ex studenti nella Sala Trofei, abbassa velocemente lo sguardo ogni volta che incrocia Hortense Lanfrad. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita, ma ha in antipatia Gobbiglie e Pavoni. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By Hils | - 1:03 am - Posted in Maggio-Giugno 2070

Più di un anno fa, quando leggevo le pagine del giornale e segnavo i risultati di Lega per mandare i pronostici a Phil, non avrei mai pensato di ritrovarmi dall’altra parte. L’entrata in Redazione è stata una cosa improvvisa, nata quasi per gioco. Il ringraziamento lo devo proprio allo stesso Phil, a proposito: se non mi avesse proposto di scrivere quel trafiletto a Febbraio dell’anno scorso, probabilmente ora non mi ritroverei a capo degli scribacchini de La Voce. Forse non è nemmeno un caso che sia proprio lui ad affiancarmi, d’ora in poi, anche se non si tratta solo del Tassorosso: facciamo tutti parte della stessa squadra e della stessa famiglia, nessuno rimane indietro. Non l’ho fatto nemmeno io, nonostante sia una che viene sempre superata da qualcun altro no, Eleanor, non ce l’ho con te. Anche se tutti sanno che non sono un granché con le parole, non si sono arresi e mi hanno tenuta con loro, come quando volevo andar via. Dopotutto, è questo il significato di ‘famiglia’, no? Spalleggiarsi l’un l’altro, crescere insieme, migliorare insieme. Stessa famiglia che quest’anno perde tre membri importanti, che stanno per andare là fuori a raggiungerne altri come loro. Che dire, in questi casi? In bocca al gramo? Questo è sicuro ma, nel lasciar andare qualcuno, si sente comunque un certo vuoto e non importa dove si trovi: se in fondo ad una stanzetta, dentro una foto o in fondo al cuore. A voi, settimini, va il mio saluto più caloroso, ma c’è anche qualcun altro da salutare: qualcun altro che verrà ricordato per le sue vignette, per le sue performances a Quidditch, per aver partecipato al torneo cavalleresco, per averci appassionato con i suoi articoli e contagiato con la sua allegria. I più affezionati avranno già capito di chi si tratta, anche perché il suo ultimo editoriale penso che abbia lasciato più lacrime che sorrisi, perlomeno sui volti delle persone citate e a cui ha voluto bene. Una cosa è certa: lasciare il castello non comporta di certo un venir dimenticati come se nulla fosse. A cosa serve andare su un’isola sperduta, quando sei già un cavaliere, Leroi? Non voglio che il tuo sia un addio, non credo di potertelo permettere e penso di avertelo detto già fin troppe volte. Però, sempre meglio dare una rinfrescatina, no? Come questo controeditoriale sancisce un nuovo inizio per il giornale, il punto di partenza di una nuova avventura, lo stesso si può dire per te. Non siamo nati tutti per diventare cavalieri, giocatori di Quidditch o Auror: ci sono tante altre cose che ti aspettano là fuori e, semmai vorrai dare un’occhiatina al passato, dovrai sorridere nel ricordare quella banda di matti di Hogwarts, gli stessi che ti sono stati vicini in questi anni e che hanno condiviso con te dei momenti speciali. Ma se per te tutto inizia non appena varcherai quel cancello, lasciandoti Hogwarts alle spalle, noi dovremmo aspettare fino a settembre. È in quel mese che per tutti noi è cominciato qualcosa di nuovo e magico, è quel mese che ogni anno ci ricorda di mettere impegno in quello che facciamo, perché l’inizio di qualcosa di nuovo comporta sempre qualche sforzo in più. Che dire, fra qualche mese noi saremo di nuovo qui, ad iniziare un nuovo anno insieme: voi sarete dei nostri?