By vocestudenti | marzo 21, 2014 - 10:41 am - Posted in Marzo 2070

Per Tosca, ma fra qualche mese ci sono gli esami, siamo già a fine marzo? Sì, no, ciao a tutti i meravigliosi lettori de La Voce che hanno capito quale sia l'unico vero ed inimitabile giornalino scolastico. Quest'oggi non voglio parlare di esami, tranquilli, era solamente una considerazione personale e poi non sapevo come iniziare l'articolo ho usato una tecnica narrativa che spiazza il lettore. Come quando vi propongono una burrobirra e poi vi rifilano idromele, per dire. Ha tutto un senso, tranquilli, e poi la cosa che devo raccontarvi è altrettanto spiazzante e quindi volevo essere coerente con la mia linea. Stavo leggendo le carte astronomiche e sono rimasto abbastanza stranito – e non perchè Phil e Leroi si siano divertiti a modificarle con macchie di marmellata e vedermi impazzire dietro nuovi presunti pianeti…cioè, lo hanno fatto ma non è stato quello a stranirmi – da un paio di coincidenze particolari. No, di nuovo, non è questo ciò di cui voglio parlarvi, ma tra poco ci arrivo. Oltre al fatto che il prossimo mese la stella Vega – ciaaaao Vega, non sarà colpa mia se ti lanceranno glitter per vederti splendente, ma ti chiami come una stella! – sarà luminosa e sempre visibile, ho notato un curioso allineamento di pianeti che è avvenuto qualche settimana fa e di cui non mi ero assolutamente accorto. Un triangolo perfettamente equilatero tra Marte, Giove e Saturno. A farvela molto molto breve, è come se metteste nella stessa stanza Tommy, Ian e i gemelli Harris. Il risultato certo che avreste sarebbe una tremenda confusione, una guerra di cuscini e un Grifondoro seminudo che urla come una gallina. Trasponete un simile risultato ai pianeti e arriviamo dove volevo arrivare. Infatti una decina di giorni fa, esattamente nei giorni dell'allineamento, dei fatti curiosi hanno interessato la comunità magica di Bingley, nello Yorkshire. 

Il giorno di San Patrizio, infatti, il risveglio per gli abitanti della cittadina è stato particolarmente strano. O, almeno, per coloro che solitamente hanno necessità di muoversi per recarsi ai loro posti di lavoro. Passaporte, metropolvere, addirittura le poche scope personali… tutto bloccato e/o inutilizzabile. Vi lascio immaginare il malcontento generale di chi non ha mai imparato a smaterializzarsi. Non che invece gli altri abbiano avuto maggior fortuna, dopotutto; risultava impossibile in tutta la zona anche solo smaterializzarsi, sia nelle proprie case che nei luoghi pubblici. Sgomento generale e subito dopo uno stormo compatto di gufi di lamentela e richieste di spiegazioni è partito verso il Ministero della Magia, intasando il Sesto Livello in ben poco tempo. Tra le righe, faccio notare che il capo della sezione Passaporte è la nostra ex docente di Astronomia, la favolosa Maithy Helfman. Coincidenza? Fine della pubblicità. La cosa assolutamente curiosa è che a loro non appariva nessun errore, né ne sapevano nulla di blocchi imposti alla zona, perciò una squadra di addetti è andata a fare un sopralluogo per capire da dove derivassero i problemi. Si è scoperto un considerevole numero di problemi i quali tutti insieme rendono difficile l'idea che possa essere una coincidenza: le solite passaporte giornaliere erano state sostituite tutte quante da oggetti esattamente uguali (o resi tali mediante trasfigurazione) ma senza l'incanto Portus, che i cittadini non hanno potuto ricreare al momento poiché sprovvisti di autorizzazione; le scope non potevano decollare per via di una generale manomissione delle saggine posteriori; il camino principale di Bingley – quello che canalizza tutti i camini della città! – era ostruito impedendo così una diretta comunicazione, nonché qualunque viaggio, tra le abitazioni singole e il resto dell'Inghilterra; infine era come se ci fosse, per la smaterializzazione, un blocco molto simile a quello che abbiamo qui ad Hogwarts. Con un po' di lavoro e fatica, gli adetti sono riusciti a sistemare tutto – tranne le scope, che sono state mandate dagli esperti di Londra per maggiori accertamenti – in poco tempo e già nel primo pomeriggio funzionava nuovamente tutto a meraviglia. Tuttavia resta un fatto piuttosto curioso e degno di attenzione. Inutile dire che ancora i responsabili non sono stati trovati, ma già ci sono parecchie teorie in merito. I complottisti già accusano i fanatici irlandesi, per via del giorno degli avvenimenti, anche se apparentemente non ci sono validi motivi che li ricollegano a questi fatti. Nessun lepricano intrappolato nella polverina verde. Qualche tragico nostalgico e paranoico parla di Sigillo di Fuoco, ma sono una minoranza di signori pazzi e visionari. Ad altri ancora sembra solo una bravata di un gruppo di adolescenti. Personalmente, dal momento che non credo nelle coincidenze, penso che questo fatto sia strettamente collegato al triangolo confusionario dei tre pianeti amici. Non sarebbe la prima volta che le stelle influenzano la Terra creando campi magici momentanei e problemi altrimenti inspiegabili. Quindi potete farvi una vostra idea del tutto personale, ma vi svelo una piccola coincidenza; la cittadina di Bingley è famosa soprattutto per aver dato i natali ad un importante mago del ventesimo secolo, l'astronomo Fred Hoyle, noto anche per aver realizzato modelli abbastanza moderni di Stetoscopio. Per ora è tutto, torno a riallinearmi al baule e a Merida

 

Jeremy Claythorne. diciassette anni appena fatti. Tassorosso tranquillo e un po' svampito, che critica bonariamente la concorrenza ed è fermamente convinto che le stelle e i pianeti gli parlino rivelandogli chissà quali verità; ragion per cui lo si vede spesso indossare strani turbanti. E' un ragazzo sostanzialmente bonaccione e un po' timido, che arrossisce facilmente e in pubblico tende a starsene sulle sue probabilmente perché ormai è abituato a far parte del team baule e teme che socializzare troppo con il resto del mondo possa escluderlo dal gruppetto scelto. Non che non gli piaccia la gente, ma semplicemente ritiene di non esserne all'altezza. Non ha particolari qualità se non la goffagine e la propensione all'ansia e alla preoccupazione per qualunque cosa riguardi lo stare al mondo. Il suo incubo peggiore? I M.A.G.O. e la vita "là fuori", per quanto sia solo al sesto anno.
By Leroi Gordon | marzo 20, 2014 - 10:05 pm - Posted in Marzo 2070

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By Anne Burton | marzo 19, 2014 - 8:59 am - Posted in Marzo 2070

In questa scuola se ne scopre sempre una nuova, al di là dell'ovvietà che una frase del genere comporta. Io e Tebby per questo mese abbiamo deciso per una separazione dei beni – nel senso che ognuno tiene per sé il sommo bene che sente per l'altro – in modo che lui possa dedicarsi a quelle cose che fanno sentire i maschi tanto virili (no, non intendo i rutti, anche se immagino sia pratica comune in quel di Brolandia) ed io posso dar sfogo liberamente a qualcosa che, chissà, un Jabberknoll di passaggio potrebbe avermi lasciato intendere che lui non avrebbe voluto commentare comunque. Quindi vai e rendimi orgogliosa dei tuoi articoli, però ricordati di cambiare il calendario in redazione! Tra qualche giorno arriva il mese del Capo Leroi desnudo e non me lo voglio mica perdere.
Quanto a me, questo mese vi parlerò de… La Voce. Tranquilli, non ho deciso di stravolgere questa rubrica dandole un taglio VocEntrico – non ne abbiamo bisogno, siamo belli così – ma è vero che in qualche modo dovrò parlare di questo giornale che avete per le mani, visti i numerosi intrecci che son venuti a galla, dopo l'uscita del numero di Febbraio. Lo faccio per voi, sia chiaro. A me la sola cosa che interessa è aver venduto un sacco di copie, alla faccia dei Kelpies.

Partiamo dalle cose più ovvie e veritiere: dovrei farmi gli affari miei. Giuro, non ci avrei mai pensato se non ci fosse stata Kane Lindstrom – almeno non ha lasciato un commento anonimo, nell'indicare ai docenti chi dovevano punire –  a farmelo presente. Dopotutto si sa che i giornalisti, per scrivere i loro articoli, si fanno sempre gli affari propri, giusto? Uhm no, mi sa che le cose non vanno proprio in questo modo, ma diamo per assodato che dovrei pensare maggiormente a curare la mia conclamata forma di basso ph mista a quel senso di mancato apprezzamento per le bellezze della natura. Per fortuna esistono persone del genere che ti ricordano costantemente come – cito – se le cose non le sai non ci scrivere sopra. Un momento! Non è quello che ha fatto anche l'impavida Grifondoro in bacheca, offendendo me e storpiando il nome della casata cui appartengo? Si, ancora una volta direi che ho ragione io. 
Il fatto è… che io ho scritto tutt'altro, in quell'articolo e potrei anche riportare fedelmente le frasi con cui sottolineo come io non conosca le ragioni o non siano affari miei, ma francamente non è questo il mio intento. Tutti giudichiamo, Kane. Che lo facciamo dalle pagine di un giornalino scolastico o con una pergamena appesa in bacheca non cambia poi molto, se non per il messaggio che passa e che – a quanto pare – lascia ben intendere come chi mette la propria firma (e faccia) su un articolo sia più insultabile di chi viene citato nello stesso.
La sola cosa che posso aggiungere – o forse ribadire – è che considero veramente una bolidata gettare alle piante porcospino la nostra istruzione (come ho detto nell'articolo); se poi questo lede qualcuno me ne dispiaccio, ma allora dovrebbero prendersela anche i lettori della Chisholm per tutte le volte che ho dato loro delle vittime inconsapevoli di un Flayer. E, credetemi, sono anche stata gentile, in quel caso.

Passiamo oltre, come si dice quando hai appena concluso una precisazione che ti saresti risparmiata, ma che era tuo dovere scrivere. Passiamo avanti anche perché – come dice una vecchia canzone babbana – il meglio deve ancora venire. Sto parlando con voi, amici del trash. Voi che non perdete un numero di quel giornale lì, alla ricerca di litigi, schieramenti e malumori che mettono Tizio contro Caio, in una guerra all'ultima forchettata di cibo mentre si guarda il contendente con un'occhiata alla ti sto per diffindare gli ze…rbini di casa
Se vi piacciono le diatribe del genere – mere gare a chi lascia l'ultima pergamena in bacheca convinto che questo sancisca l'aver ragione, ma soprattutto una vittoria sulla controparte – immagino che vi sarete rifatti gli occhi sull'interminabile serie di messaggi che ha come argomento… VOI L'AVETE CAPITO, DI CHE PARLAVANO? No, dico sul serio eh. Fin quando si son mantenuti sul diritto di censura o il dio Eco che risorge dalla pupù di Troll per difendere un suo adepto non ho avuto problemi – se non per quegli interminabili papiro che sono diventati la mia ninna nanna serale – ma. Ma quando son venute fuori altre cose… mi son persa. Lo giuro. Ho capito solo il concetto espresso da Sorority Trulock cui – se fossi una signorina di pianura e non una montanara che ama giocare al lancio del tronco – risponderei in modo più carino e gentile. Ma visto che sono una fiera discendente di un clan noto per la sincerità disarmante… non leggermi. Non leggerci, anzi. Piuttosto che far la parte di quella che critica il giornale – magari la gente legge l'Eco, nel tuo mondo fatato, vero? – che nessuno legge, MA sa conosce comunque ogni articolo che abbiamo scritto… datti alle Tutti Gusti +1, lo penso anche io. Magari non quelle al cerume, che ne hai già abbastanza ogni volta che fai finta di non sentire quelli che ti fanno la bua virtualmente.
Maaaa… giusto per togliermi qualche curiosità e imparare nuovi termini dagli studenti bronzo-blu che – SI SA – eccellono in acume ed intelletto: di preciso, ecco, abietto… che vuol dire? Perché io conosco molti termini – o almeno me ne vanto, si, ho anche questa pessima abitudine – ma questo mi manca. So cosa vuol dire cecità, partito preso o persino disinformazione e coda di paglia, ma giuro che abietto proprio non ho idea di che significhi, anche se immagino sia un concetto molto lontano dal riempire la bacheca di proclami di sciopero o astinenza dal comprare La Voce. No, in questo caso si parlerebbe di spregevole e malvagio, per un discendente di Cosetta… giusto?
Come dicevo, tuttavia, le cose si son fatte più ingarbugliate quando sono scesi in campo altri soggetti più o meno identificati ed identificabili.

Se non piace una cosa è giusto che venga detto… Diamine, O'John – ho confrontato le grafie dei biglietti, sei poco furbo – così me le servi proprio su un vassoio d'argento, però!  Non mi piaci. Non che ora che l'ho scritto mi senta privata dei due chiletti che effettivamente dovrei perdere, ma tu dici che è giusto esternare e quindi… facciamolo. Il diritto d'espressione va rispettato in ambo i casi e, soprattutto, dovrebbe esser valida la regola non scritta che siete tanto bravi ad imputare agli altri, ovvero farvi i bolidi vostri. Del resto, i moralisti tra le fila di Salazar mi mancavano, ancora, ma evidentemente persino Sami Medicine ha ragione almeno una volta l'anno, sebbene il concetto di Grifolagna vada esteso più del dovuto, nei sotterranei. Non so, immagino faccia "grinzafico" essere tra quelli alternativi che – per questo mese ed in attesa di nuovi sballi – additano un giornale solo perché l'ex amichetta di turno vi ci scrive. O perché ha scritto che fate venire la pozione alle ginocchia con il vostro credervi grandi, intoccabili e non commentabili. Anche se in quest'ultimo caso vi devo dare ragione. Vedete… dalle mie parti funziona così: se non voglio fare una cosa, non la faccio. Non vado a scrivere in bacheca che per i mutandoni di Merlino! Non vi leggerò più gnè gnè gnè o resto a farmi martoriare da un tizio armato di turbante che non farebbe paura neanche a un vermicolo. Se vuoi qualcosa, se pensi di dover fare qualcosa, non è il buon cuore o la gentilezza verso il prossimo che ti ferma. o perlomeno non puoi dar la colpa esclusivamente agli altri, per questo. E non sto puntando il dito contro Eeri Lian Writeworth che, anzi, si è mostrato molto più maturo di altri Camufloni. Per il resto… grazie, Brie. Per omaggiarti ho deciso di risponderti direttamente così, piuttosto che minacciandoti di morte in bacheca: anche a Merida McReady piace Jeremy Claythorne. Dicono che nella mia famiglia le dichiarazioni a mezzo stampa siano un must…

Tranquilli. Ho già chiesto alla mamma se mi spedisce un paio di occhiali dalle lenti speciali in modo da captare al volo le pergamene con cui addobberete la bacheca dopo l'uscita di questo numero del giornale. Anche se chiunque abbia appeso questa frase nella bacheca della mia sala comune ha il mio incondizionato amore. Mi state aspettando al varco, non è vero? Per quelli più acuti – Corvonero, si dice Corvonero – tra voi che hanno correttamente ipotizzato che mi stia parando i fondelli magici, invece, sarete lieti di sapere che… è così. Ma se Ian O'John può permettersi di provare ad elemosinare un po' di attenzione dalla professoressa Welkentosk con i suoi proclami interessati (il che, devo riconoscerglielo, fa molto Serpeverde) in bacheca, penso di potermi permettere anche io qualche scappatoia al di là del chiedere ai più prestanti – dal punto di vista fisic…seh, illudiamoci – di farmi da scorta, da adesso in poi. Dai, va così di moda parlare ed agire per interposta persona, ormai!

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.
By Anne Burton | marzo 18, 2014 - 9:35 am - Posted in Marzo 2070
CHI SCENDE E CHI SALE

Ci siamo. Su La Civetta dello Sport qualche settimana fa son comparse le ultime quotazioni utili per i giocatori che militano nella Lega Britannico-Irlandese di Quidditch, ipotetici quantitativi in FantaGaleoni che danno ovviamente un'idea di quello che è stato il rollino di marcia di ognuno ora che mancano cinque giornate al termine dei giochi. Quotazioni del giornale sportivo alla mano, rispetto a quelli che son stati i dati iniziali è possibile quindi tracciare una sorta di schema tra chi scende di quotazione e chi invece, durante questi mesi, ha convinto al punto da far segnare un deciso balzo in avanti delle proprie prestazioni sportive. Certo, ad onor del vero occorre precisare che tra l'inizio e la fine c'è stata anche una valutazione intermedia di cui si dovrebbe tener conto, ma tutto sommato – e per l'utilizzo meramente curioso che il sottoscritto vuol fare di questo dato – direi che possiamo accontentarci e vedere chi entrerebbe a far parte dei fantomatici pollice su o pollice verso. Lo schema che verrebbe fuori è il seguente:

SQUADRA UP

G. Pizzarro
(R. Streitmorge)
C. Den Haag – K. Flower
R. Longebalai – A. Repin - P. Noreal
A. Tumbledorf

Stando alle quotazioni attuali, quindi, Pride e Tornados si contendono il portiere che più ha avuto un rialzo del proprio valore visto che sia Pizzarro che Streitmorge hanno aggiunto ben tre FantaGaleoni al proprio tabellino. Certo, possono sembrare delle cifre irrisorie soprattutto se paragonate al "rincaro" di ben sei FantaGaleoni che ha premiato Clare Den Haag (in forza alle Harpies) e la collega Kirsten Flower dei Banges, ma come potete vedere non è altrettanto vero per il reparto cacciatori dove sono solo due i nomi che spiccano per un +3 rispetto alla quotazione di partenza. La giovanissima Repin ed il plurinoto – ormai – Longebalai faranno felici Vespe e United, quindi, così come i sette FantaGaleoni in più sul groppone di Tumbledorf garantiscono alla squadra di Winbourne il predominio quanto a numero di giocatori maggiormente in evidenza, durante questo Campionato.Io comunque un'occhiata a quel Noreal per il futuro la darei, non so voi…

SQUADRA DOWN

K. Dennison
W. Donaghey – Sami Medicine
E. Glorbander – H. Jensen – D. Szetela (R. Terra)
M. Grujensson

Lo so, in fondo non ci vuole molto a sottolineare come Sami Medicine faccia pietà la squadra che se la vede peggio, quanto a calo di quotazioni, è quella dei Bats. Al di là degli otto FantaGaleoni persi dal suo cercatore – undici in totale se si aggiungono i tre lasciati per strada da Jensen – è infatti fuori da ogni discussione come ci si aspettasse di più, dalla compagine irlandese, laddove la dipartita di un elemento come Hargreaves ha forse lasciato più rammarico di quanto non abbia compensato l'arrivo della Liece, che di certo non è l'ultima arrivata. A discapito di questa generale sensazione che avvolge la squadra di Ballycastle, però, neppure i primi in classifica – fronte Magpies – se la passano poi tanto bene, se si considera che i due suoi cacciatori di punta – Szetela e Terra – hanno perso tre FantaGaleoni a testa, cifra virtuale che aumenta se si considera anche il declino di Waleystock con i suoi due FantaGaleoni in meno. Reparto totalmente bocciato in quel di Montrose? Sembrerebbe di si, anche se son certo che chiunque metterebbe la mano nella pozione bollente, per avere delle fantaQuotazioni simili ma un primo posto in classifica. Completano il quadro delle flessioni negative il duo di Kenmare Dennison – Glorbander, la perdita di ben nove FantaGaleoni da parte di Donaghey, battitore dei Falcons, e il lieve declino anche per Theobald, in forza allo United.
Come ho già detto, tuttavia, si tratta di un puro dato curioso all'interno di un concorso che si sta avviando alla stretta finale, quella che vedrà una sola FantaSquadra vincitrice. Ed in questo caso, credetemi, le "quotazioni" sono più altalenanti di quello che si può pensare.

Sembra ieri. Stavo seduto in Sala Grande con la mia copia de La Civetta aperta sul Campionato di Lega e mi domandavo – come molti, credo – se anche quest'anno la Gringott avrebbe messo a disposizione un bel gruzzoletto, tenendo occupate le menti con ragionamenti che vanno al di là del Quidditch giocato. Sembra ieri, appunto, quando in realtà sono passati ormai diversi mesi e ci si è lasciati alle spalle la prima fase del concorso, insieme a tutti i ragionamenti che possono aver condotto i FantAllenatori verso un acquisto piuttosto che un altro. Da scribacchino, non è mio compito entrare nel merito di queste decisioni, ovviamente, ma è fuori da ogni dubbio che tutti i partecipanti hanno cercato di suonarsele al meglio sino a questa stretta finale che condurrà all'unico vincitore del concorso. Cento galeoni d'oro! Direi che ne è valsa comunque la pena, visto il premio in palio, non credete?
Lo scorso numero del giornale abbiamo lasciato i FantAllenatori in procinto di sperimentare la nuova variante imposta al concorso dal numero di iscritti al FantaQuidditch, quantitativo di certo inferiore rispetto alle passate edizioni. Dopo una prima fase a girone all'italiana, come si dice in questi casi, la classifica finale ha infatti stabilito il suo ordine in base al quale si sono delineati anche gli incontri dei quarti di finale che condurranno in seguito alle semifinali e quindi, ovviamente, alle due finali che stabiliranno tutti i posti in classifica. Ebbene, la prima tornata di quarti di finale (corrispondente ai voti della VIII giornata del Campionato) ha avuto luogo prima della pausa primaverile del Campionato di Lega ed ha portato con sé già qualche responso, nonostante il FantaMercato alle porte e le variazioni che questo può comportare, ipoteticamente lasciano spazio a mille ed una possibilità di rimonta da parte di chi al momento si trova ad inseguire o uno strapotere da parte di chi ha già legittimato il proprio vantaggio.
Fino a questo momento il divario più grande è quello subito da Lila Lamb e la sua Holy Crap; la Serpeverde, infatti, ha incontrato sul proprio cammino i Pavoni Orgogliosi ancora sulla scia di una seconda parte del concorso che li ha visti protagonisti non solo di una superba rimonta, ma anche di un'altrettanto decisa fuga in classifica, chiusa con un primo posto più che meritato. E non lo dico perché Robert McReady è un mio amico, sia chiaro. Certo, l'andamento recente dei Pride Peacocks è anche frutto delle disavventure – più o meno volute – degli altri FantAllenatori, ma di certo non si può negare che il duo irlando-scozzese abbia fatto di tutto per allestire una squadra con i controfiocchi. E quindi hanno strapazzato la povera Lila per 520 a 280, risultato che ha il suo peso soprattutto per quanto riguarda la differenza di marcature che dovrebbe esser limata dalla Lamb. La vincente di questo quarto di finale, del resto, dovrebbe vedersela con chi la spunterà tra i Mad O'Flohn ed i Casi Umani di Eoghan Donegal, Hortense Lanfrad e Kerry Dunning. Al momento l'ironia della sorte vuole il duo irlandese formato da O'John ed O'Flynn in vantaggio di soli dieci punti, visto che l'incontro d'andata di questo quarto di finale si è concluso con il punteggio di 270 a 260 proprio a favore dei quintini.
Maghi Perbene vs Silverstorms sembra essere invece il responso che arriva dagli altri due quarti, complice un Gregor Darsel che dovrà fare davvero dei miracoli sulla sua FantaSquadra, per salvare almeno la faccia e nonostante niente sia ancora deciso, in termini di risultato finale del concorso. Falciato per 430 a 260, lo studente di Rune – ed ex Capitano Grifondoro – ha messo da parte un budget di 45 FantaGaleoni, solo cinque in più rispetto ai Pride Peacocks che ha superato all'ultimo – come molti ricorderanno – proprio lo scorso anno. Se Heert Mcnails ed il professor Weetmore hanno avuto vita abbastanza facile, lo stesso non si può dire però dell'attuale Capitano rosso-dorato, che ha vinto di soli trenta punti contro una tenace (almeno stando al punteggio) Oceane Henderson che di certo fatica a "morire" più di quanto non faccia il Merlino insito nel nome della sua FantaSquadra.
Insomma, che scenari si dovrebbero aprire se il ritorno dei quarti di finale dovesse confermare i risultati attuali? E' presto detto visto che ci ritroveremo davanti ad una situazione di semifinali del genere:

PRIDE PEACOCKS – MAD O'FLOHN
MAGHI PERBENE – SILVERSTORMS
HOLY CRAP – HUMAN CASES
BACKWARD BILLYWIGS – MERLIN DIED

Con uno scenario simile dai primi due incontri verrebbero fuori le due finaliste pronte a contendersi i cento galeoni messi in palio, mentre tra le ultime due partite in elenco si trova la compagine che si vedrà assegnata la palma di fanalino di coda dell'annuale edizione del FantaQuidditch. Prima che tutto questo si traduca – o smentisca sonoramente – lo scenario che ho ipotizzato, però, c'è ancora un piccolissimo dettaglio ovvero l'ultima FantAsta a disposizione degli allenatori provetti. E, credetemi, anche senza chiedere di nuovo l'intervento di Dupret, vi assicuro che l'ago della bilancia è questo.

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), per sua somma gioia ha superato lo scoglio dei G.U.F.O. potendo finalmente iniziare… ad aver paura per i M.A.G.O. Responsabile, perlomeno sulla carta, della sezione sportiva del giornale, si diletta saltuariamente anche con altre tipologie di articoli, sebbene la sua ultima passione pare riguardare le serre, anche se quando non c'è lezione. Il protocollo i barra ndiscreto lasciato in eredità dai Muldoon dice che abbia già preparato l'invito per il Ballo del Ceppo e per quelli a venire, tutti con il nome di Vega scritto a chiare lettere. Sebbene continui a chiedere consigli al quadro degli ex studenti nella Sala Trofei, abbassa velocemente lo sguardo ogni volta che incrocia Hortense Lanfrad. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita, ma ha in antipatia Gobbiglie e Pavoni. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By Anne Burton | marzo 16, 2014 - 1:55 pm - Posted in Marzo 2070

 

I GIORNATA
Bats – Falcons 2
Arrows – Pride 1
Kestrels – Tornados 1
Harpies – United 1
Wanderers – Magpies 1
Cannoni – Vespe  1
Catapults – Banges 2

II GIORNATA
Arrows – Bats 1
Falcons – Kestrels 2
Pride – Harpies 2
Tornados – Wanderers 2
United – Cannoni 2
Magpies – Catapults 1
Vespe – Banges 1

III GIORNATA
United – Bats 2
Magpies – Tornados 1
Vespe – Pride 2
Banges – Falcons 2
Catapults – Arrows 1
Cannoni – Kestrels 2
Wanderers – Harpies 2

IV GIORNATA
Catapults – Bats 2
Cannoni – Banges 1
Wanderers – Vespe 2
Harpies – Magpies 2
Kestrels – United 1
Arrows – Tornados 2
Falcons – Pride 2

V GIORNATA
Pride – Bats 1
Tornados – Falcons 1
United – Arrows 1
Magpies – Kestrels 1
Vespe – Harpies 2
Banges – Wanderers 2
Catapults – Cannoni 1

VI GIORNATA
Bats – Magpies 2
United – Vespe 1
Tornados – Banges 1
 
Pride – Catapults 1
Falcons – Cannoni 2
Arrows – Wanderers 2
Kestrels – Harpies 2

OTTAVA GIORNATA

190-180
270-150
500-960
160-200
590-120
590-420
550-1010

STATISTICHE

Avviso ai lettori: quello che segue è un insieme di cose noiose che potete sfruttare la sera quando non riuscite a prender sonno senza sognare un Lowul di cui non conoscete l'aspetto – ma va? è un mutaforma – ma sapete soltanto che vi toglierà un senso alla volta sino a lasciarvi come siete abitualmente dopo una lezione di Aritmanzia: confusi e moribondi. Eoghan mi ha detto che sarebbe stato più educato, da parte mia, avvisarvi, quindi lo faccio.  E poi mi rivolgo a chi, invece, non aspetta altro che leggere elenchi del genere per confrontarli con le idee che si è fatto da solo o con le statistiche che nasconde in mezzo a quelli che ufficialmente sono appunti di Trasfigurazione. Professor Weetmore, lei non sta leggendo qui.
Sapete, ad esempio, chi – allo stato attuale – è il portiere che ha difeso meglio i propri anelli? Galinda Pizzarro, sempre lui. Il portiere dei Tornados ormai pare non avere rivali sia per la media oraria che per il numero totale di interventi andati a buon fine, ma del resto si è sempre distinto anche durante le competizioni ufficiali con la propria nazionale quindi non mi sorprendo più. Di contro, il cacciatore che sta al comando della classifica dei cannonieri è invece Wilhelm Thurso dei Cannoni (primo anche per quanto riguarda la media oraria di pluffe recuperate), a conferma di quella che è l'attuale posizione in classifica della squadra in cui milita. Se si parla di media oraria, però, Thurso deve cedere lo scettro a Alicia Springall, ora come ora prima anche per quanto riguarda le classifiche del lato prettamente femminile dell'esser cacciatrici. Per quanto riguarda gli assist si deve arrivare invece sino a Puddlemere, laddove uno stoico Romain Longebalai si tiene stretta la sua prima posizione. Cambiando decisamente ruolo ricoperto ma non squadra che si mostra regina, la palma di miglior battitore per bolidi a segno e media oraria degli stessi va comunque a Jerome Williams che si piazza sistematicamente davanti ad altri due pezzi da novanta di questa stagione, la Den Haag e (ovviamente) Summer Rush, entrambe in forza alle Harpies. Si riappropria invece del vessillo di migliore cercatore Iordan Mitea che agguanta la più giovane ed altrettanto talentuosa Elisabeth Dark in questa metaforica corsa verso un ipotetico boccino. Certo, lo stop della cercatrice delle Harpies rischia ora di aumentare il divario tra i due, ma voci di corridoio lasciano ad intendere che ad Holyhead siano già stati messi in campo dei rituali propiziatori per ridimensionare il cercatore delle Gazze. Staremo a vedere. Una parte forse poco valutata – quotidianamente – all'interno di una partita di Quidditch è però la percentuale di elusioni che si può attribuire ad ogni giocatore in campo. In questo frangente lo scettro di migliore va al battitore degli Arrows Keven Thorn, primo anche nella media oraria di bolidi giocati. Non è un caso – mi verrebbe da dire – che la quotazione attribuita da La Civetta dello Sport al battitore delle Frecce sia infatti aumentata rispetto alla precedente tornata concessa ai FantAllenatori per sistemare la propria squadra, ma di questo parlerò meglio nell'articolo sul concorso della Gringott. Se questi sono stati i più bravi sino a questo momento, però, occorre dare uno sguardo veloce anche a chi non svetta proprio per qualcosa di "positivo", come Pauli Jorgen (Vespe) ed il primo posto nella classifica delle pluffe perse. Vanto di Hogwarts sono certamente le percentuali di assist con ben quattro recenti conoscenze del castello nei primi dieci posti in classifica. Allo stesso modo, ma in senso più negativo, la presenza di ben tre cacciatori annoverati tra quelli a maggior percentuale di pluffe perse. Ma, come si dice in questi casi, l'importante è esserci, no? E se elementi come Hargreaves, Jarvis, la O'Neil o le stesse Glorbander, Olsen e Mctroy si stanno facendo in qualche modo valere all'interno delle proprie squadre, un motivo deve pur esserci, per quanto mi riguarda. Certo, per chi si trova all'esordio come Oscar Trott, Rowena Abyss o Seth Lucky, il cammino presenta qualche imprevisto in più, ma è Quidditch, ragazzi, e non dovrebbe esserci niente di meglio che poter lavorare in questo modo. A tutti loro, quindi, va ancora una volta il mio personale in bocca al Gramo, perché in qualsiasi modo si concluda il Campionato, la loro vittoria l'hanno già ottenuta. Fidatevi di zio Phil!

 

Lo dico subito, così non mi si può accusare di codardia – quella brutta piaga che investe altri studenti ed altre casate, sinceramente – né di esser sempre quello buono, bravo e… fesso: non mi importa un bolide sfiancato dei pettegolezzi, né se la mattina correggete il succo di zucca con della Cambiapersonalità di dubbia origine. Se avete qualcosa da dirmi o dei consigli da scribacchini che volete darmi, venite a cercarmi, direttamente e senza nascondervi dietro bigliettini fintamente anonimi lasciati in bacheca. Doppiamente Troll, se mi scrivete ogni mese per mandarmi le schedine.
Chiedo scusa – enormemente – a voi lettori dei miei articoli de La Voce, ma sono stato abituato al dialogo e ciò che ho letto in bacheca durante queste settimane mi è parso più uno sterile scambio di starnazzamenti, giusto per rendere omaggio a Sami Medicine e al suo citar le oche, spesso e volentieri. Dovrei limitarmi a parlare di Quidditch, è vero, ed in effetti è quello che ho intenzione di fare, anche perché mi riesce decisamente meglio, ma come prima cosa vorrei ringraziare pubblicamente Catherine Smith, lei sa per cosa.
E quindi eccoci allo sport, quello vero e giocato secondo le regole del buonsenso, come prima cosa. Abbiamo lasciato il Campionato di Lega Britannico-Irlandese dopo la settima giornata, culminata con lo strapotere di Magpies ed Harpies. Beh, indovinate un po'? Con l'ottava giornata… non è cambiato praticamente niente! Non in testa alla classifica, perlomeno. Le due compagini leader del Campionato veleggiano infatti ancora appaiate ed ancora con un distacco di quattro punti dalle dirette inseguitrici, anche se il numero di queste ultime si è ridimensionato a sole tre squadre, al momento. Come primo responso della giornata, infatti, Tutshill vede soffiarsi la vittoria da sotto il naso – letteralmente – da un Grujensson in splendida forma, se si considera che ha seminato la ben più giovane (e a mio parere quotata) Heather Cox, nella conquista della sferetta alata. 190 a 180, questo il risultato finale che – privato dei punti ottenuti dalla conquista del boccino – mette ancora una volta in evidenza lo straordinario apporto di Relena O'Neil ai Tornados, così come lo spumeggiante gioco di Dirk Hargreaves proprio contro la sua ex squadra e superiore persino alle giocate cui ci ha abituato miss Liece in questi anni. Se Tutshill piange, tuttavia, anche dalle parti di Wigtown l'umore non deve essere dei migliori, considerando la sonora batosta rimediata dopo quasi otto ore di incontro. Sfondano i mille punti, infatti, i Cannoni giunti a bombardare – letteralmente – gli anelli della D'Amboise anche grazie ad uno scatenato Thurso, autore di non ricordo più quanti goal, ma vi giuro che eran davvero tanti! Incolore e sotto la sufficienza la prestazione di Seth Lucky bilanciata solo in parte dal compagno di reparto – Oakley – e quasi mai davvero in grado di contrastare il duo avversario formato da Williams e Cantwell. Visto che poi piove sempre sulla pozione versata, al punteggio già compromesso si è aggiunta anche Angelina Coast, indemoniata almeno quanto il boccino che ha infine stretto tra le dita dopo una mischia a centrocampo. Ancorati alla seconda posizione in classifica restano invece ancora due squadre, al di là dei Cannoni di cui ho già detto. Si tratta dei Kestrels – si, quelli della città da cui i Muldoon han deciso di far partire la loro conquista del mondo – e dei Pride, vincitori (ed affossatori) rispettivamente dei Banges e dello United. Abbastanza rapido e risolto grazie alla tenacia – è proprio il caso di dirlo – di Lindsay Peacock, l'incontro tra la compagine di Portree e quella di Puddlemere ha visto prevalere di certo il reparto cacciatori dello United con i soliti Longebalai e Taanpaa in evidenza rispetto alla controparte di capitan Williams e compagnia. Sul fronte bolidi, invece, sorvolando sulle misere prestazioni di Rowena Abyss e Chandler, va sottolineata la buona giornata di Andreji Becket, se non altro per i bolidi giocati e per aver tutto sommato retto il confronto con quel mostro sacro che è Roe. Senza nulla togliere a tutti gli altri battitori del Campionato di Lega, s'intende. Più lungo come durata, ma altrettanto "scontato", lo scontro che ha visto invece contrapposti i Kestrels made in Hogwarts e i Banges di capitan Denters, conclusosi con il punteggio finale di 590 a 120. Elenoire Glorbander si conferma regina degli assist surclassando anche la compagna di reparto Oper nonostante l'estone si sia dimostrata più chirurgica se si tratta di spedire la pluffa al di là degli anelli difesi da un incolpevole Clarckson. Una brutta botta al ginocchio costringerà la francese trapiantata in Irlanda ad una pausa che la maggior parte – non solo tra i sostenitori giallo-verdi – si augurano sia più breve possibile. Più opaco e all'ombra del più navigato compagno di reparto – Nigel Jarvis – si è mostrato invece Joe Greywood autore comunque di una prestazione superiore a quella dei dirimpettai di reparto schierati dai Banges per cercare di ostacolare la squadra irlandese. Escluso Denters, infatti, solo la McDeckold ha assicurato una prestazione definibile come tale, sebbene nulla abbia potuto contro la grinta messa in campo da Krystal James, letteralmente in versione Manticora sul boccino.
Zitte zitte ed in sordina, compiono un importante passo in avanti anche le Vespe, ai danni delle Frecce di Appleby che tanto avevano fatto sperare ad inizio campionato. E' vero, se ci si dovesse basare solo sul gioco di pluffa, Korsakov e la nostrana Joey Olsen hanno fatto letteralmente faville coadiuvati da una Bianca McTroy in versione assist-woman; ma purtroppo, come il Quidditch ci sottolinea più di una volta, non di sole pluffe vive una partita e – anzi – spesso, il gioco di un intero reparto viene vanificato in fretta dal recupero di quella sferetta alata che Tumbledorf ha soffiato a Walter Creed dopo una lunga e coriacea lotta spalla contro spalla. A nulla sono valse, quindi, le giocate di Thorn volte a spezzare il gioco avversario, sarà che dall'altra parte si è ritrovato un Dragos Marea in altrettanta giornata di grazia e pronto a respingere bolide su bolide.
Dulcis in fundo, come dicono i Babbani, arriviamo quindi alle vittorie delle due capoliste del Campionato, Magpies ed Harpies, che hanno battuto rispettivamente Falcons e Catapulte, sebbene in due contesti nettamente diversi, ad iniziare dalla durata stessa degli incontri. E' durata più di sette ore, infatti, la lunga attesa delle Gazze prima dell'urlo liberatorio di Mitea, alla conquista dell'ennesimo boccino di questo campionato. Diciamo le cose come stanno: se anche Jeremy Clover avesse afferrato la sferetta dorata non sarebbe cambiato niente, inutile girarci attorno. Certo, tutto avrebbe fatto morale e l'ex Serpeverde avrebbe potuto dire di aver soffiato il boccino ad uno come Mitea, ma se Szetela e Terra ti schiantano gli anelli (settanta goal in due) e Sebastian Waleystock rimedia comunque qualche altro punticino nonostante la prestazione non tra le migliori, qualcosa vuol pur dire. Certo, Valmiera ha preso il comando dei bolidi sin da subito laddove Innerson e Trokolovski hanno dovuto metter più di una pezza, ma il plauso generale – a mio avviso – in questo caso va anche ai due portieri in campo che hanno limitato di molto il gioco di pluffa da ambo le parti. Più lesta, si fa per dire, la partita tra Harpies e Catapulte, anche se in questo caso il fatto più rilevante – al di là della sofferta vittoria della squadra di Holyhead – è la conferma di killer quando meno te lo aspetti di Ismail Fehr. Per carità! Il turco ci ha abituato anche a cadenzati infortuni per le ragioni più disparate e di certo non è uno di quelli che si tirano indietro quando c'è un bolide nell'aria, ma aver messo KO nella stessa partita sia Venezia Oper che Elisabeth Dark, non è qualcosa che capita di frequente, non serve che sia io a ricordarlo. Per quanto la Dark sia comunque riuscita ad afferrare il boccino e per quanto l'infortunio della Oper non dovrebbe essere compromettente, però, io il consiglio ad Ismail di girare alla larga da Holyhead per un po', mi sento di darlo comunque. Ma anche dal resto di Irlanda, mi sa, che non so bene come possa prenderla una certa studentessa di Aritmanzia che lui conosce bene e che schiera la Oper tra le sue cacciatrici di FantaQuidditch. Bene, chiusa la parentesi avvisi, prima di affrontare la nona giornata in modo singolare, è mio dovere sottolineare anche la buona prestazione di Vassil Peev nonostante un rigore tirato letteralmente… in Bulgaria, probabilmente per una forma di nostalgia di casa che noi inglesi mal comprendiamo.
Dicevo però della nona giornata e di come occorra aspettare ancora per sapere come sono andate le schedine che mi avete fatto avere in queste settimane. Come sapete, infatti, il Campionato di Lega è in pausa ed è per questo motivo che – spinto dalle migliori intenzioni – sono andato a chiedere dei pronostici direttamente al divinatore dei divinatori, ovvero il carissimo professor Dupret. Quella che segue è la sua personale previsione della nona giornata… quanti fra voi ci sono andati vicini?

NONA GIORNATA BY ALPHONSE DUPRET

Bats – Cannoni 2 ma Bats prende boccino
Catapults – Wanderers 2 vittoria schiacciante
Banges – Harpies 1 le Harpies le prendono in maniera eclatante
Vespe – Kestrels 2 Kenmare asfalta Vespe
Magpies – Arrows x pareggio sensazionale
United – Falcons 1 Puddlemere vince
Tornados – Pride 1 Pride va così male che ad un certo punto, il capitano si schianta volontariamente contro un bolide

Insomma, ve l'avevo anticipato che si trattava di pronistici singolari e se anche i puristi tra voi stanno già sollevando l'indice per richiedere la parola e sottolineare che nessuno andrebbe mai incontro ad un bolide di sua spontanea iniziativa (tranne gli studenti che si immolano per proteggere il proprio cercatore) o che una partita non può finire in parità a meno che non si parli di Serpeverde vs Corvonero… non oserete mettervi contro l'Occhio Interiore del docente di Divinazione… no?

VII GIORNATA
Harpies – Bats 1
Kestrels – Wanderers 2
Arrows – Cannoni 1
Falcons – Catapults 2
Pride – Banges 2
Tornados – Vespe 2
United – Magpies 2

VIII GIORNATA
Bats – Tornados 1
Pride – United 1
Falcons – Magpies 2
Arrows – Vespe 2
Kestrels – Banges 1
Harpies – Catapults 1
Wanderers – Cannoni 2

X GIORNATA
Bats – Banges
Vespe –  Catapults
Magpies – Cannoni
United – Wanderers
Tornados – Harpies
Pride – Kestrels
Falcons – Arrows

XI GIORNATA
Wanderers – Bats
Harpies – Cannoni
Kestrels – Catapults
Arrows – Banges
Falcons – Vespe
Pride – Magpies
Tornados – United

XII GIORNATA
Bats -Kestrels
Harpies – Arrows
Wanderers – Falcons
Cannoni – Pride
Catapults – Tornados
Banges – United
Vespe – Magpies

XIII GIORNATA
Vespe – Bats
Banges – Magpies
Catapults – United
Cannoni – Tornados
Wanderers – Pride
Harpies – Falcons
Kestrels – Arrows

Classifica Giornata

1
I. Fehr
5 pt.
2
R. McReady
4 pt.
3
M. Sonn
3 pt.
3
H. Darcy
3 pt.
5
G. Darsel
2 pt.
5
I. O'John
2 pt.
5
C. Smith
2 pt.
5
S. Trulock
2 pt.
5
H. Lanfrad
2 pt.
10
T. O'Flynn
0 pt.

 

Classifica Generale

1
I. Fehr
19 pt.
2
G. Darsel
17 pt.
3
R. McReady
15 pt.
4
C. Smith
11 pt.
4
H. Darcy
11 pt.
6
I. O'John
10 pt.
7
H. Lanfrad
9 pt.
8
T. O'Flynn
7 pt.
8
S. Trulock
6 pt.
10
S. Sonn
3 pt.

CURIOSITA'

Da qualche settimana tra i corridoi del castello spopolano le scommesse – suvvia, niente di tecnicamente illegale, signori professori – su chi possa spuntarla quest'anno, dopo il trionfo di Septimius Sonn dell'anno scorso. Non nego, come potrete immaginare, che la cosa mi faccia enormemente piacere e che – anzi – vi sarei grato se mi scriveste direttamente qualche riga per esprimere il vostro parere in merito alla questione ed ipotizzare chi, secondo voi, può ambire alla vittoria, quest'anno. Certo, non posso mettere in palio chissà quale premio, ma un abbonamento a La Voce degli Studenti pagato di tasca mia credo possa essere un valido incentivo per chiunque… si intenda di giornalismo, ovviamente. A chi invece preferisce la concorrenza (ma guarda caso conosce comunque i contenuti di questo giornale, forse perché qualcuno gli legge gli articoli mentre dorme) propongo invece la mia raccolta dei numeri de La Civetta dello Sport dell'anno che preferite. Li ho tutti, lo giuro sulle figurine delle Coccorane che ho collezionato sino a questo momento, con grande gioia dei miei pantaloni che un tempo mi calzavano a pennello. Ebbene si, sto facendo pulizia a casa o, meglio, mia madre mi ha minacciato di far evanescere ogni cosa se non mi decido a far spazio per davvero senza ricorrere ad incantesimi riducenti o simili e quindi preferisco che finiscano in mani sicure piuttosto che in quelle di mio cuginetto Travis. Tre anni e mezzo e tanta voglia di distruggere ogni cosa… ci siamo capiti. Che poi, dovreste saperlo senza che sia io a specificarlo, ma giuro solennemente di mantenere le vostre "puntate" anonime, qualora non vogliate sbilanciarvi, ma vi avviso sin da ora che scrivermi per cercare di ottenere qualche appuntamento con la Smith o la Darcy è escluso. Mi sono affezionato a loro e farò in modo che chi si avvicini alle due quintine Serpeverde sia un mago di tutto rispetto. Tecnicamente non è qualcosa che mi hanno chiesto loro, ma ho come la sensazione che magari così Vega smetterà di domandarmi se io mi sarei mai comportato in questo o quel modo quindi lo faccio volentieri. Volentierissimo, lo giuro. Insomma, per tornare a noi e non sfociare in altre questioni che poi potrebbero essermi additate in bacheca perché dar sfogo ad una piuma anonima è semplice, se la cosa dovesse interessarvi sapete bene dove e quando trovarmi, magari evitando di chiedere una intercessione a Calypso per farmi avere qualche vostro messaggio. Capisco il voler sfidare la sorte, ma perché dovete proprio scegliere una morte così dolorosa quando potete domandare a Leroi o Lilith o anche a Milo…uhm no, in effetti quest'ultimo caso è meglio sorvolarlo come con la mia compagna non più di banco Serpeverde. Ovviamente questo mio personale invito è valido non solo per gli studenti, ma per qualsiasi appassionato di Quidditch che voglia dire la propria anche solo sul Campionato di Lega in corso. E no, Robert McReady! Questo non è un invito a mandarmi tremila centimetri di pergamena su questa o quella nerdata che probabilmente conosci solo tu. I lettori de La Civetta saranno ben lieti di leggerti nei tuoi, di articoli. E di commentare con te l'andamento del Torneo di Gobbiglie. A proposito: mi raccomando, tutti pronti a seguirlo non appena prenderà il via, eh!

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), per sua somma gioia ha superato lo scoglio dei G.U.F.O. potendo finalmente iniziare… ad aver paura per i M.A.G.O. Responsabile, perlomeno sulla carta, della sezione sportiva del giornale, si diletta saltuariamente anche con altre tipologie di articoli, sebbene la sua ultima passione pare riguardare le serre, anche se quando non c'è lezione. Il protocollo i barra ndiscreto lasciato in eredità dai Muldoon dice che abbia già preparato l'invito per il Ballo del Ceppo e per quelli a venire, tutti con il nome di Vega scritto a chiare lettere. Sebbene continui a chiedere consigli al quadro degli ex studenti nella Sala Trofei, abbassa velocemente lo sguardo ogni volta che incrocia Hortense Lanfrad. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita, ma ha in antipatia Gobbiglie e Pavoni. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.
By vocestudenti | marzo 4, 2014 - 8:52 am - Posted in Marzo 2070

Vita da assistente

di Shaymus Rosebud

Mi è stato chiesto di raccontare com’è la mia vita da assistente e sinceramente temo di non essere all’altezza del compito, non sono stato mai bravo a scrivere. Ai miei tempi  al castello io giocavo agli scacchi magici, non ero un giovane giornalista. In ogni caso spero di non annoiare.
La mia vita come assistente di Incantesimi nasce all’improvviso, almeno secondo me. Non mi aspettavo di tornare in questo modo tra le accoglienti mura di Hogwarts. Certo,  quando sono venuto qui un paio di anni fa per fare dell’orientamento lavorativo per il mio ufficio (Ufficio di Applicazione della Legge sulla Magia, se a qualcuno interessa) mi sono immediatamente sentito a casa, ma da qui ad immaginarmi come assistente di Incantesimi la strada è lunga. Will non la pensava come me e così quest’estate mi ha chiesto di aiutarlo con la cattedra. Come avrei potuto non dare una mano al mio migliore amico? Okay, lo ammetto, non è stata questa gran sofferenza accettare. E ora eccomi qui, al castello ad insegnare la materia che ho sempre amato più di tutte.
Al mio arrivo ero vagamente timoroso di non riuscire ad adattare la visione del castello di studente con quella di insegnante, che ci fosse una grossa differenza e che ci sarebbero state delle sensazioni strane. Ovviamente mi sbagliavo (e non è una cosa che dico spesso, Will può assicurarvelo). Certo, non era stato esattamente come a scuola visto che c’ero io dall’altra parte della cattedra e non qualche professore intento a spiegarmi che Venere ha influenza su una pozione di cui ho dimenticato il nome cinque minuti dopo aver lasciato il castello, ma in ogni caso è stata una piacevole evoluzione visto che mi sono anche ritrovato circondato dai miei migliori amici a fare un lavoro incredibilmente stimolante. Cioè, immaginatevi un po’ voi come sarebbe fare un lavoro incredibile come l’insegnante insieme a quelli che un tempo erano i tuoi compagni di scuola. Le risate, gli scherzi e la complicità che si condivideva è come se non fossero mai passate, è un po’ come tornare a diciassette anni però con una nuova consapevolezza, mi sono spiegato? Un po’ mi sembra di essere ancora un diciassettenne che chiacchiera di problemi di cuore con Lirael davanti al camino della sala comune a gustarci le prelibate torte preparate dagli elfi in cucina, ma al tempo stesso è diverso perché i problemi sono più grandi e a farci compagnia non è più una torta di zucca ma un incendiario una burrobirra, oppure che insieme a Will e Mich andavamo ad osservare pigeonz in lov cosa che succede tutt’ora ma… okay non è vero, osservare i pigeonz in lov è esattamente com’era all’epoca ma se sapeste quant’è divertente…
Ma in ogni caso ora mi sembra il caso di smetterla di parlare di queste cose che magari per voi non significano niente e di spiegarvi un po’ come vivo quella che è la vera e propria vita da assistente, cioè insegnare. Credo che l’abbiate capito che mi piace molto fare da assistente e che trovi altamente stimolante poter aiutare delle giovani testoline a riempirsi di tanti begli incantesimi, ma come in ogni lavoro ci sono pro e contro. Non mi sembra  molto carino fare una banale lista dei pro e dei contro, dico solo che è una soddisfazione enorme vedere quella gioia tutta speciale negli occhi dei ragazzi che per la prima volta vedono un incanto ostico riuscirgli o quando vedo una classe uscire divertita dalla mia lezione, sono piccole cose ma mi danno proprio una bella sensazione. D’altro canto non è proprio il massimo del divertimento vedere che nonostante il tuo impegno ci sono studenti che non sembrano impegnarsi nemmeno un pochino per migliorare, un esempio lampante è il torneo dei duellanti. Cioè, il fulmen, ancora? Dimitrij si farà venire un colpo apoplettico se vede ancora un fulmen ad un duello! Io e Willy sembriamo due troll che non sanno insegnare altro, quindi vi prego per il bene di Dimitrij e per il nostro buon nome di smetterla con i fulmen, seriamente.
Credo di aver finito, spero di non avervi annoiato. Ah, studiate!

 

Controeditoriale

di Vega Rushton

Mi piacciono le tradizioni, ma credo che per questo controeditoriale non attenderò di leggere l'editoriale del capo. Voglio invece raccontarvi una leggenda del territorio caraibico, e devo ringraziare un certo calendario alternativo perchè mi è tornata in mente. Parla di una famiglia, per così dire.
C'era una volta un Bokor di nome Baron La Croix. Preferisco evitare di pensare alle vostre espressioni perplesse e, anche se spero vivamente lo sappiate già dal terzo anno in su – è argomento del quarto anno, "Licenza di maledire", capitolo 12, pagina 353 – specifico in breve per gli studenti più piccoli: un Bokor è uno stregone creatore di zombie. Bene, c'era questo Bokor. Non particolarmente malvagio, no. Un giorno si accorse che quel che desiderava più di tutto era una famiglia. Così, ai due o tre zombie da lavoro che aveva ne aggiunse qualche altro, li diversificò e si creò, per così dire, una famiglia.
A lungo andare, però, si rese conto che non gli piaceva tanto quella famiglia. I suoi zombie pensavano quel che lui voleva pensassero, facevano quel che lui voleva facessero. Lui aveva sempre tutta la ragione e, ovviamente, l'unica risposta ad un generico "Che ne pensi?" era al massimo un "Uhmmm". Lo proteggevano, questo sì, gli erano leali. Però se sbagliava nessuno di loro fiatava. Se lui non attirava la loro attenzione o dava un comando, nessuno badava a lui.
Così un giorno decise di sterminarli. Che gli importava di quella famiglia? Non gli volevano davvero bene. Chi gli garantiva che non lo facessero apposta? Che non si fossero messi d'accordo per farsi beffe di lui? Perchè era lui l'unico diverso, era ovvio che si fossero coalizzati. Non era soltanto che loro erano zombie, non potevano capire, perchè era stato lui a non volere che capissero.
Prese la sua bacchetta magica, un sacchetto di ossa di animali sacrificati e uscì di casa. Camminando nei campi dove i suoi zombie stavano lavorando, inciampò sulla tana di uno Snaso e cadde in un bel mucchio di letame. Gli zombie si fermarono e lo guardarono. Ora, quel che racconta la leggenda è impossibile, didatticamente, ma tant'è. Si dice che un paio di zombie si misero a ridere. Altri li rimproverarono, altri ancora fecero capire al Bokor che era stata una caduta davvero stupida, altri continuarono a lavorare ignorando tutta la faccenda. All'inizio Baron fu affascinato da quella reazione. Nei giorni successivi, però, uno zombie prese l'abitudine di rimproverarlo. Un altro lo prendeva in giro, un altro non rispettava più gli ordini. Un altro gli si andava ad acciambellare sui piedi senza che il Bokor gliel'avesse ordinato. Altri due lo tenevano sveglio parlando continuamente dei loro diritti (parlando come, la leggenda non lo spiega).
Nel giro di poche settimane Baron fece fagotto per andarsene. Si fermò sulla soglia di casa, perchè c'era un piccolo zombie che lo fissava, in attesa di qualcosa. Il Bokor si sedette e parlò con lui. Nessuno ha tramandato cosa si dissero, preferendo invece mettere l'accento sul fatto che entrambi ascoltavano. Da allora, Baron rimase con gli zombie, non la famiglia in cui era nato, ma la famiglia che si era scelto.
Ci sono sempre problemi, anche nelle famiglie che si scelgono. Incomprensioni, persone che proprio non ti capiscono, che fanno il contrario di quel che credi dovrebbero fare. A volte lo fanno di proposito, altre volte, semplicemente, non ci arrivano. Ma se ne vale la pena, alla fine un modo per capirsi si trova. Se Baron La Croix ci è riuscito con la sua famiglia di zombie, ci può riuscire chiunque. Dopotutto siamo tutti un po' come zombie, sotto certi punti di vista. I nostri pensieri non spaziano oltre ed è per questo che invece dovremmo esercitarci a farlo – anche con lo studio, anzi, lo storico della magia Neven Bell diceva che l'acculturarsi apre la mente come un tortino di zucca appena sfornato. Quindi si deve guardare oltre, che ne so, l'occhiataccia che vi lancia Vega Rushton. A parte che se vi lancia un'occhiataccia ha le sue ottime ragioni e almeno per un 80% ve lo siete meritato. Io ce l'ho già una persona che non si fa scoraggiare dalle mie occhiatacce – sì, sto parlando proprio di te, Philip Noreal, il resto te lo dico in privato – perciò tutto sommato poco mi importa degli altri. Ma è un favore che dovreste fare a voi stessi, prima di puntare dita o azionare la bocca.
Mi dispiace – ma anche no – di non aver riempito il mio controeditoriale di nomi per gratificare l'ego di chi legge in cerca di se stesso. Ma, in fondo, siamo sicuri che invece non sto parlando a te, sì proprio a te?