By alec | dicembre 10, 2013 - 8:40 pm - Posted in Dicembre 2069

Devo ammettere che all’inizio del mese, quando qui in redazione raccogliamo il materiale e ci dividiamo compiti e articoli, non ero molto sicuro di por scrivere questo. Pensavo che forse è il tipo di cosa di cui i grandi come Leroi o Hypnos possono parlare meglio di quanto posso fare io. Poi però ho saputo che “Vita da Assistente” questo mese sarebbe stato a cura della professoressa Thirlwall, e visto anche il compito che ci aveva dato qualche giorno prima, mi sono deciso.
L’assistente di Storia della Magia, alla fine di una lezione insieme al sesto anno sul “Dibattito del sangue”, ci ha assegnato una relazione in cui provare a scrivere come sarebbe vivere da magonò. Per i piccoli che di magia non sapevano molto prima di Hogwarts non posso riassumere in due parole l’argomento della lezione, ma posso spiegare che cos’è un magonò; se avete entrambi i genitori babbani, è ancora più facile: un magonò è il vostro “opposto”, cioè qualcuno con i genitori maghi ma che non può usare la magia. Non voglio fare una lezione, eh. È per dire che anche la professoressa ci ha esortati a chiedere a qualche magonò, se ne trovavamo a Hogwarts o Hogsmeade, com’è la loro vita.
Non ho idea di cosa abbiano scritto i miei compagni e non serve nemmeno dire come ho fatto io il compito. Quello che invece mi ha fatto pensare, e che credo possa fare lo stesso anche senza bisogno di una relazione da scrivere, è: voi un magonò lo avete conosciuto? Prima o dopo di sapere che non poteva usare la magia? La risposta è importante, secondo me. Perché se lo avete saputo dopo, di sicuro ve ne siete accorti da soli, e questo articolo magari non dirà niente di più di quello che sapete: cambiava qualcosa, che non potesse usare la magia? No. Cioè, non sto dicendo che allora i magonò devono essere contenti così, non li voglio sminuire, anzi. Ci pensate com’è stare senza magia? Non parlo di quando ancora non ti è arrivata la lettera di Hogwarts, o quando sei minorenne e torni a casa per le vacanze. Io parlo di quando sei a scuola tutti i giorni, oppure quando ti diplomi e fuori potresti usare la magia ma non ci riesci. Quando sai che hai la magia dentro di te, e tutti gli altri la usano.
Quello che voglio dire è che un magonò qui a scuola l’ho conosciuto come altri del mio anno o i più grandi, ed era una persona migliore di tanti maghi o streghe che la bacchetta la usano anche troppo. Allora mi chiedo: mi cambia sapere cosa sa fare con la magia? Saperla usare o no mi fa giudicare una persona più o meno simpatica? Più o meno da rispettare?
Ma il discorso vale anche al contrario, credo: se una persona di cui non mi importa nulla scopro che è un magonò, diventa improvvisamente interessante? E per cosa, solo perché mi incuriosisce? A parte i miei compagni di anno (e nemmeno tutti), nessuno sa se ho entrambi i genitori maghi, babbani, o “uno e uno”. Ma non penso che in base a questo domani Tommy OFlynn smetterebbe di parlarmi o qualcuno a cui non piaccio potrei stare più simpatico. E come me, questo lo confermano anche alcuni studenti a cui ho chiesto un parere, come la Caposcuola Grifondoro Elle McDronick, che quando ho chiesto cosa pensasse di chi vede nei magonò un “fallimento” mi ha detto: “Oh, secondo me è una cosa tristissima che vengano o siano stati visti in questo modo! Cioè, non è per niente carino da parte di questa gente e soprattutto non è colpa loro! Sono delle persone normali, solo dei maghi un po' speciali, non credi anche tu?”.
Oppure, come mi ha risposto Ian O’John: “Cosa penso dei Magonò? Beh, Al, fanno una vita difficile, l'ho capito seguendoti durante le lezioni nel tuo giorno magia-free. Io mi allaccio persino le scarpe con la bacchetta, non che non ci riesca da me eh!, solo che boh, se ho fretta… là, fatto, capisci? È un po' come essere babbani, il che – wow – grizafico, solo che se vedi qualcosa come la magia e non puoi riuscire a farla eh, beh, rosicherebbero perfino i bolidi secondo me”. Ma, soprattutto, è questo che mi ha colpito di quanto detto da Ian: “Non sono un fallimento. Si nasce così, non puoi farci nulla, tantomeno incolparli di quelle bolidate lì.
Perciò è questo che penso: “magonò” è un nome. Un modo per dire da chi sei nato, non come sei, se buono o cattivo, o cose del genere. Non dice se ti meriti Hogwarts, se “hai fallito” perché non puoi fare magie, se hai o non hai un posto tutto tuo. Dice solo che hai due genitori maghi. Tutte le altre cose non le fanno un nome o il sangue: ti meriti Hogwarts se ti arriva la lettera, e tutti hanno un posto, magari non è pieno di magia ma lo hanno. E una persona non è forte solo se può usare la bacchetta, anzi. È ancora più forte se non può farlo e riesce comunque a stare qui, perché ci vuole molto più coraggio quando non puoi aggiustare le cose con un semplice “Reparo”.
Per chi lo ricorda Darren Houtlock, l’ex Caposcuola Grifondoro, era una persona corretta e coraggiosa. Forse non spiccava in mezzo agli altri, forse non era il tipo di Grifondoro che molti si aspettavano e sì, era un magonò e non poteva usare la magia. Ma era anche gentile e altruista. Migliore di molte altre persone e lo ha dimostrato fino alla fine, rimanendo fedele alla persona che è sempre stato. Chi l’ha conosciuto non ricorderà Darren perché non faceva magie. Ricorderà Darren per tutto quello che era in grado di fare senza bisogno di usare incantesimi.
E arrivato a scrivere fino qui io non so ancora dire se questo articolo era “giusto” per me, per la Voce o per chi legge. Ma ricordo che qualcuno, in un’edizione degli anni passati (forse Anne Burton?) scrisse che la “Voce degli Studenti” è questo, lo dice il nome, giusto? Diamo voce a voi, ma voi vi date voce anche da soli, in fondo. E questo è quello che io, Alec, penso di avere da dire non ai magonò o ai maghi, o ai mezzosangue e ai nati-babbani, ma in generale: non si è inutili finché ce lo dice qualcuno o finché non serviamo al buon voto di qualcun altro.
Siamo sempre “utili”: è solo il “come” che cambia, no?

Alec Harris. Inglese, quattordicenne appartenente a Grifondoro e altro nuovo acquisto della redazione. Onesto e coraggioso ( a momenti alterni, direbbero alcuni ), è “uno dei gemelli Harris”: qualcuno sostiene che ci sia un modo per distinguerli, e che questo risieda nel sapere che Alec è quello che ha sempre con sé un libro, di qualsiasi cosa parli, o che visita più spesso la biblioteca; legge molte cose, ma pare che non abbia un particolare amore per materie pratiche come Pozioni – e Volo, come tutti i suoi coetanei ricorderanno dal primo anno, probabilmente. Forse non ha ancora compreso quale sarà la sua carriera accademica post-diploma, o forse sì e semplicemente non lo ha detto, visto il suo essere piuttosto riservato e impacciato all’inizio, specie con i più grandi. Se lo vedete con un pacco di biscotti in mano e basta… attenzione, distinguerlo da Caleb sarà difficile! Bisognerà fare attenzione anche in redazione, non si sa mai che si scambino: magari per riconoscerlo basta un test di canto rap?

Dal momento che in questo mese di silenzio mi è stato chiesto di tenermi lontano dalle patate irlandesi (huh?) ma non dalle pagine de La Voce degli Studenti… EH GIA', IO SONO ANCORA QUA. Quello che ho preparato questa volta tuttavia esula da ciò che accade tra le mura scolastiche, dal momento che le vacanze natalizie sono alle porte e spesso e volentieri si finisce col sprecarle, tipo studiando, o passandole tutte sul divano, o non invitando a cena il tuo amico ancora ad Hogwarts che magari aspetta ancora tue notizie. Magari, eh. Per evitare che ciò accadesse a voi ma soprattutto anche a me, in queste prime settimane di dicembre ho fatto in modo di stilare un elenco di tutte le attività in programma durante il periodo natalizio, per poi presentarvi quelle che in redazione sono piaciute di più. Siamo in democrazia, purtroppo, e per questo non mi è stato concesso accennarvi alla jam session di musica ambient che Trolling Bone sta organizzando in un recinto di Jobberknoll in fin di vita. 3 gennaio, Mayo, ci vediamo lì. Ops…

Tesoro, abbiamo schiantato Santa Claus

Algernon ed Agnes sono due Auror sposati che per perseguire la loro carriera hanno rinunciato ad ogni tipo di svago, oltre che a mettere su famiglia. La loro vicenda ha inizio la notte di Natale quando, contrariamente al vicinato occupato nei festeggiamenti, la coppia preferisce trascorrere la serata di ronda; ma rincasando a notte avanzata, grande è il loro spavento nell'accorgersi che un losco individuo sta cercando di calarsi all'interno della loro disadorna abitazione passando attraverso il camino. Addestrati a pericoli ben maggiori, la coppia riesce in ogni caso a catturare lo sconosciuto per poi sottoporlo a un pressante, tragicomico interrogatorio, il quale porterà a un colpo di scena non esattamente inaspettato – per il pubblico, almeno – a causa della scelta del titolo: il presunto ladro non è altri che Babbo Natale. Questa è a grandi linee la sinossi dello spettacolo teatrale che La Voce ha scelto di pubblicizzare in prima pagina, vale a dire "Tesoro, abbiamo schiantato Santa Claus". Non è un rivoluzionario capolavoro d'arte, precisiamolo subito, né secondo me ha la pretesa di esserlo, dal momento che sulla carta si presenta più come la solita commedia natalizia per famiglie. Algernon ed Agnes non hanno figli, è vero, ma sospetto che l'incontro con Babbo apporterà numerosi cambiamenti al loro stile di vita un po' Tassorosso (Tassorosso puro, mica come quegli sfaticati che quest'anno hanno lasciato la scuola), grazie alla magia dello spirito natalizio, della neve e di altre bolidate simili. A chi schifasse gli editoriali di Leroi a tal punto da non controllare mai la prima pagina, ribadisco che le avventure di Algernon ed Agnes si terranno al Teatro Magico di Londra il 23, il 27 e il 28 dicembre. 

Terrortour: Isole Svalbard

Sapevate che le Isole Svalbard esistono sul serio? E che si trovano nel profondo nord, fra la Norvegia e il Polo? E sapevate che il loro nome è presagio, dal momento che significa "costa fredda"? Probabilmente no, ma procediamo: se gli spettacoli teatrali non fanno proprio per voi, e dopo lo strano trionfo di Grifondoro su Corvonero sentite la mancanza di esperienze sorprendenti, rivolgetevi alla nota compagnia di viaggio Terrortour. La meta principale di questo inverno sarà proprio l'arcipelago delle Svalbard e per la durata di una settimana, dal 26 dicembre al 2 gennaio compresi. La partenza si avrà al numero 59 di Diagon Alley, ove la compagnia ha eretto la sua sede, per raggiungere la città di Tromsø, in Norvegia, tramite un particolare collegamento della Metropolvere; da questo punto del viaggio in poi i mezzi di trasporti saranno invece molto meno convenzionali. Arrivati a Tromsø, infatti, il tour avrà inizio a bordo di un galeone diretto verso le Isole Svalbard, sul quale sono previste attività di intrattenimento 24 ore su 24, fra cui una cena con schiantesimo e un falso ma molto verosimile dirottamento pirata. Mettiamola in questi termini, non mi stupirei di trovare Hayli Carsaley o vattelapesca fra gli attori che sono stati ingaggiati per ricreare questa sommossa. Ma questo è solo l'inizio, poiché una volta sbarcati saranno molte le possibilità offerte dalle isole: escursioni in montagna, cacce allo Yeti, giri su slitte trainate da Kelpie o lo stare semplicemente ad attendere col naso per aria il manifestarsi dell'aurora boreale. Non esattamente il massimo del comfort, ma sempre meglio che restarsene a casa a sbucciare grinzafichi con tutto il parentado.

Tracy e il trinciapollo parlante

Liberamente ispirato al racconto babbano Schiaccianoci e il re dei topi, "Tracy e il trinciapollo parlante" è un altro dei tanti spettacoli lanciati a teatro durante il periodo natalizio. Ve lo segnalo non tanto per la presenza di una trama brillante, ma per il cast d'eccezione che sono certo riuscirà a risollevare quella che altrimenti sarebbe stata l'ennesima tragicommedia. Riassumo anche in questo caso la trama: Tracy sta per compiere undici anni, ma non ha ancora dato dimostrazione delle sue doti magiche. Eh vabbè, direte voi, c'è ancora tempo. No. No perché Tracy, disprezzata dalla famiglia che la teme maganò, è sempre stata costretta a occuparsi dei lavori domestici, tant'è che la vigilia di Natale le viene regalato un trinciapollo con intento derisorio. Io a questo punto lo avrei usato per derubare i miei e fuggire in Spagna, ma lei ovviamente si dispera e corre a rifugiarsi nelle cucine; se non che una volta rimasta sola si accorge che il trinciapollo è in grado di parlare, oltre che avere ottime intuizioni culinarie! Grazie al suo aiuto, la ragazzina riesce infatti nell'arduo compito di preparare il suo primo tacchino ripieno. Ma il pericolo incombe: un'invasione di ratti (uscita fuori da dove?) minaccia di vanificare tutti i suoi sforzi, oltre che rovinare il maestoso pranzo natalizio organizzato dai genitori! Aiutata dal trinciapollo, che nasconde un doloroso segreto (e ti pareva…), Tracy farà il possibile per salvare la sua famiglia dallo scandalo. Ok, ok, messa giù così fa parecchio ridere; ma in fondo bisogna conoscere il nemico, e poi in questa pièce è prevista la partecipazione del Goblin Gunci che, non so se lo sapete, è considerato una stella dell`Accademia Magica di Arti Drammatiche. Quasi non ci credevo quando qualche settimana fa l'ho visto nel Salone di Ingresso in compagnia del professor Weetmore! Sembra infatti che sia stato ospite ad una lezione del terzo anno, ove ha dato sfoggio delle sue doti teatrali – almeno sino a quando Hamish Falconer non ha attentato alla sua vita con una boccetta di inchiostro. Il suo ruolo all'interno di "Tracy e il trinciapollo parlante"  non è mai stato ufficialmente confermato, ma indiscrezioni parlano di Gunci come il trinciapollo, lasciando pensare ad una maledizione che dovrà essere spezzata durante la storia. Per risolvere il mistero dovremmo tutti attendere il 29 dicembre, sera della prima presso il londinese Theatre Royal Drury Lane. I posti stanno già terminando, ma nulla vi vieta di corrompere la classe di Trasfigurazione del terzo anno, che ha avuto in omaggio i biglietti per la replica del giorno dopo.

Gara di sculture di ghiaccio… li 

Un tempo c'era Fortebraccio, il Fortebraccio originale, che coi suoi gelati era letteralmente sulla bocca di tutti quanti. Poi siamo diventati un pochino più pigri e Diagon Alley ha smesso di essere un crocevia cosmopolita, o forse siamo diventati semplicemente schiavi del Dio Galeone, sta di fatto che è cominciata a fioccare un bel po' di concorrenza nell'ambito dell'industria gelatiera britannica; la stessa concorrenza che sta costringendo il signor MacMackamack a chiudere la gelateria di famiglia che per generazioni ha attirato turisti paffutelli nel villaggio di Mallaig, in Scozia. Non contento degli anni di onorata carriera, MacMak… quello lì, insomma, ha ben pensato di organizzare un evento di beneficenza in occasione del suo ultimo giorno d'apertura: una gara di sculture che i concorrenti dovranno realizzare non con la neve, ma col gelato, le granite e i ghiaccioli che il locale metterà liberamente a disposizione. Il che tradotto significa che il signor M. non sapeva cos'altro farsene delle scorte rimaste in magazzino, ma okay. La cosa però più LOL di tutte (no, non Lila O. Lamb, intendo… vabbè, ve la spiego un'altra volta, voi intanto annuite) è che MacCoso sta tentando di ottenere come membri della giuria della gara l'algida delegazione durmstranghiana che un paio di anni fa ci ha amorevolmente alleggerito di un Trofeo Tremaghi; sapete, Alta Marea, Benedikt Bitterdick, Smile Ferh e Dracula, più eventuali personaggi secondari. 
Per iscriversi alla competizione basta recarsi sul luogo almeno un'ora prima dell'inizio, vale a dire entro le due di pomeriggio del 4 gennaio, comunicare i quattro nomi di chi fa parte della propria squadra e versare una quota di partecipazione di almeno un Galeone a testa; non potete insomma presentarvi con solo 16 Falci, mentre nulla vi impedisce di donare settordici Galeoni, se proprio volete farvi grinzafichi agli occhi di tutti. La squadra che avrà creato la scultura più bella potrà decidere a quale associazione benefica devolvere il ricavato della giornata.

E qui tremo. Tremo perché ho il sospetto che, di questo passo, il vincitore finirà per istituire una fondazione a nome di Darren Houtlock. La domanda è: lo farà per se stesso o perché era veramente affezionato a Darren? Vi dirò, io ne ho abbastanza degli idoli sostitutivi attorno a cui radunarsi per sentirsi grinzafichi. Scoprite che uno è morto, andate a procurarvi una sua foto, e la incantate con un Ingo Brillae solo per informarci di quanto ci state dentro; e questo nonostante non vi sia mai importato un Accio di questa persona, quando essa era ancora in vita. Posso dire che mi sembrate tutti un branco di ipocriti? Abbiate un po' di rispetto per i morti, invece di usarli per nutrire il vostro ego.

Kermit Knightsbridge, che non ci ha voluto dire dove abita, Serpeverde, classe 2069/2070, benché sia nato un anno prima rispetto a molti dei suoi attuali compagni di corso; non fateglielo notare troppo, a meno che non vi interessi ascoltare la storia della sua vita in chiave melodrammatica. Dietro a un primo strato di stordito che ha perennemente bisogno d’una Ricordella, cela un oscuro lato vittimistico, pedante e, soprattutto, peSante. E’ appassionato di musica (buona musica, direbbe lui) e ascoltava la tua band del cuore ancora prima che essa esistesse. Il mondo del giornalismo non sembra interessarlo granché, e può essere che sia questo il motivo per cui faccia tanto il prezioso e non perché sembri essere allergico a qualsiasi cosa somigli vagamente a un gruppo. Potreste ricordarlo per la sua collezione di maginchiglie, o per quella volta che fece cantare le armature di un corridoio ai fini della riuscita di una serenata.
By Helle7 | dicembre 8, 2013 - 6:37 pm - Posted in Dicembre 2069

Theodore Horan e Kane Lindstorm

Con estremo piacere noto che l'elezione a premi del mese non è stata vinta da chi una bella T in Condotta se la merita dal primo giorno in cui ha messo piede al castello, e che sfortunatamente ha collezionato molte meno punizioni del dovuto. Meglio così, perché questo bel mese animato dall'aria natalizia che trasuda da ogni decorazione, compresa la ghirlanda di Powell e i suoi simpatici diversivi – simpatici per modo di dire, provate a chiedere a quei poveretti che non riescono a debellare il vischio malefico e a cui nessuno vuole dare un bacio, poi ne riparliamo – rischiava di essere ricordato tristemente per un qualche omicidio. Io non sono Britney, non avevo nessuna intenzione di infilarmi nelle docce maschili come ha fatto lei l'anno scorso per poter intervistare qualche eventuale vincitore poco "soddisfatto" del suo titolo, rischiando qualche fattura. Insomma, grazie a voi che avete votato gente indisciplinata ma non troppo pericolosa.

 
Mister T in condotta
Voti Votati
20 Theodore Horan
12 Heert McNails
8 Tarazed Conway, Sami Medicine
4 Veii Theafting, Gerard Seywright
 
Miss T in condotta
Voti Votati
16 Kane Lindstorm
12 Oceane Henderson
4 Ashlyn Whiteheart, Rosalie Kole, Kerry Dunning, Elle McDronick
Nulli Theodore Horan, Rupert Garros

Eccoli qui i nostri vincitori: Kane Lindstrom e Theodore Horan, che hanno stracciato tutta la concorrenza. Si può notare come i nostri elettori si siano fidati più del numero di punizioni che si sono accaparrati, di cui Eoghan riporta la crème de la crème nell'apposita rubrica, ma meglio così, come dicevo prima. La piccola Kane sembra non aver ancora capito come ci si comporta a tavola e pare ami menare le mani alla babbana, diamole del tempo per ambientarsi. Invece Theodore dovrebbe ormai aver recepito quali siano le buone maniere, eppure continua a mancare di rispetto a compagni e docenti in totale sprezzo delle regole, senza neanche preoccuparsi di non farsi beccare. Anzi, ha cercato di evitare l'intervista, continuando a rispondere in malo modo o a monosillabi. Al secondo gradino del podio troviamo un inaspettato Heert McNails (che è un po' troll, si sapeva, ma non per quanto riguarda la condotta, dài. Heert, sto scherzando!) e una più prevedibile Oceane Henderson, anche se quest'anno è migliorata e ha preso solo una punizione, per ora, o forse ha imparato a non farsi scoprire. A portare una ventata di novità in questa classifica dominata da serpi e grifi ci pensano Tarazed Conway e Sami Medicine, terzi a pari merito, mentre per quanto riguarda le ragazze la battaglia si fa più accesa, perché la terza posizione è condivisa da Rosalie Kole, Kerry Dunning, Ashlyn Witheheart e Elle McDronick (poi mi dovete spiegare questa moda di votare spillati per questa categoria).

Qualcuno, poi, ha deciso per il voto creativo e abbiamo avuto qualche commento a lato. Anche Anne Burton si è degnata di votare, firmando pure il coupon. Non lascerà mai veramente La Voce finché ci sarà qualcuno che le resterà fedele.

Mister T in condotta: SAMI MEDICINE, senza offesa per i Troll

Miss T in condotta: Rosalie Kole

A. Burton

Il nostro vincitore, invece, ha una bella schiera di fan:

Mr T in Condotta: Theodore Horan

Miss T in Condotta : Theodore Horan
Horan è talmente Troll da meritarsi entrambi i "premi"

… mentre un preveggente ci ha quasi dato perfettamente i risultati finali. Dupret sarebbe fiero di te!

MR T Theodore Horan
Miss Primo anno femminile Grifondoro, a pari merito, bolidi! Fanno più casino loro che Pix. E ce ne vuole per battere Pix, eh!

Ho quindi incontrato i nostri vincitori, anche se solo Kane è stata collaborativa.

Kane

Il numero di punizioni parla da solo, anche se decisamente più per Theodore. Secondo voi, il voto che vi ha incoronato Mister  e Miss T in condotta si è basato solo su questo?

Kane: Ma ma… io non capisco, uffi!  Non ho mai preso T in condotta, faccio la brava a lezione! Seh… vabbè… ho preso due punizioncine piccine piccine picciò, ma erano per una giusta causa! E comunque, sono sempre stata brava e le ho scontate tutte, la signora Prefetta e il signor Caposcuola possono testimoniare eh! … Oh… forse ho capito! Tu dici che mi hanno votata perché ho messo un mio messaggio in bacheca? Per le mutande di Salazar, se l'avessi saputo… io volevo solo difendere il povero TarTar (Tarazed, NdR).

Theodore: Carrot, (Isobel, NdR) schiantati.

La piccola Kane sembrava davvero affranta per aver conquistato il titolo. Su, datele una possibilità di rimediare, tanto di tempo ce n'è. Horan è praticamente impossibile da intervistare e ha continuato ad insultare la povera Isobel.

Secondo voi, il vostro titolo è stato meritato? Cosa ne pensate della vostra elezione?

Kane: Io l'ho detto, secondo me non c'entro un tubo con questa premiazione! Faccio la brava, l'ho promesso a mamma… e a Tequila! Loro non leggeranno quest'articolo, vero? Altrimenti si arrabbieranno con me… Però boh… cioè… non ho mai vinto niente, a parte la gara di sputi con Tartar e la lotta nel fango con mio fratello… quindi credo che sia… grinzafico! EHI EHI MORRI (Morrigan Andersson, NdR), GUARDA, HO VINTO, SONO SU UN GIORNALE!!

Theodore: Carrot, schiantati.

Stavo per consolare questa cucciolina dagli occhi lucidi, ma all'improvviso ha cambiato umore. La fama (?) può giocare brutti scherzi. Davvero non riesco a capire come questa piccolina dai meravigliosi capelli possa intraprendere gare di sputi o fare a botte, forse ha una seconda personalità. Oltretutto riesce anche a vincere nelle lotte col fratello, che mi pare di aver capito sia pure più grande, o sarebbe una buona candidata per i cavalieri di Mornay, se si rompessero certe tradizioni millenarie maschiliste, oppure abbiamo un fratello dal cuore d'oro che finge di perdere e se le fa dare di santa ragione. Non commento Horan, è irritante.

Voi chi avete o avreste votato, invece, e perché?

Kane: Mmmm… nessuno in realtà, non mi piace mica tanto come titolo! Non sarebbe più bello fare… che ne so… Mister e Miss Biscotto? Allora voterei Leo (Murray) ed Elyon (Turner), ci facciamo certe scorpacciate noi! Oppure Mister Antipatico, allora voterei Harlow!

Theodore: Carrot, schiantati.

Secondo voi, qual è il motivo per cui avete vinto?

Kane: Ma non lo so, io non c'ho capito molto! Morri dice che in realtà sono tutti invidiosi perché io sono simpaticissima e grinzafichissima… e di solito lei ha ragione!

Theodore: Carrot, schiantati.

Qual è stata la peggior punizione che vi abbiano mai dato? Per qualche motivo l'avete ricevuta? Vi ha insegnato qualcosa, o continuerete a fare ciò per cui siete stati puniti?

Kane: Ehi, ho ricevuto solo due punizioni qui a scuola, non ho mica molta scelta! Però… mmmmh… l'anno scorso mamma non mi ha lasciata uscire in giardino per una settimana perché ho… ehm… ho fatto un po' male al mio fratellone mentre giocavamo. Mi è dispiaciuto tantissimissimissimo, e da allora ho… imparato a regolarmi.

Theodore: Sylvia Whiteheart da le punizioni in base a chi le sta più simpatico. E comunque Carrot, schiantati.

L'unica risposta un pochino articolata da parte di Horan, anche se non ha propriamente risposto alla mia domanda, ma è già qualcosa, per quanto assolutamente ingiusto nei confronti di Sylvia, di cui nessuno sano di mente metterebbe in dubbio l'operato. Comunque, Theodore, se hai problemi di acne e non sei bravo in Pozioni, per quanto anche un troll sarebbe capace di preparare la pozione per i foruncoli, la Red Carpet, in collaborazione col WWFFB, ha lanciato da poco una nuova linea di bellezza per la cura della pelle, Utopia, anche in versione "for men", solo con ingredienti vegetali, e i prodotti, ovviamente, non sono testati sugli animali. In particolare, consiglio gli Infusi Disilludenti e i Vapori Dilatanti, così non dovrai dare più la colpa a Isobel delle tue disgrazie.

E invece, vi hanno mai dato una punizione che alla fine non è risultata spiacevole?

Kane: Uh, quella che mi ha dato Heert è stata fantastica alla fine! Nel recinto del prof Fitzroy c'erano un sacco di animaletti simpatici! Ho fatto un sacco di nuove amicizie ed ho imparato a fare i pupazzi di letame! Sono come quelli di neve, ma più marroni e puzzolenti!

Theodore: Carrot, schiantati.

Vi sconsigliamo vivamente di dedicarvi a questa nuova attività, per quanto fantasiosa. Certo, sicuramente in giardino non vi verrebbe neanche l'idea, dato che i pupazzi di neve di Powell tengono piuttosto impegnati, ma non si sa mai.

Theodore, sei stato votato anche per Miss T (non preoccuparti, ti fa compagnia anche Garros). Hai idea di chi possa essere stato e perché?

T: Carrot, schiantati.

Non vorrei essere perfida, ma capisco perché Horan abbia preso tanti voti.

Invece tu, Kane, pensi che qualcuno si sia deciso a votarti per colpa del messaggio comparso in bacheca che insinuava che il tuo hobby durante le lezioni siano le gare di strilli?

K: Forse, può essere… ma io non faccio le gare di strilli in classe, è una bugia! È solo che… a me piace partecipare a lezione, non fare la mummia sul banco come tutti! Io cerco sempre di rispondere, anche se a volte non so le cose… e di movimentare un po' le lezioni! Tipo quelle di Astronomia… ce n'è bisogno, altrimenti a quell'ora si addormenterebbero tutti! Oh, ma non per colpa del prof Marston, eh… lui è grinzafichissimo, e i suoi capelli anche di più!

Tesoro, anche i tuoi capelli sono meravigliosi! Oh, forse l'ho già detto.
 
 
Ecco il titolo per il prossimo mese:  per l'elezione di Gennaio dovrete votare Mr e Miss Fingal, ovvero chi secondo voi è più abile in Trasfigurazione, la gioia di Weetmore e Falconer, il novello Gamp. Come sempre, troverete l'urna per inserire i vostri coupon in Sala d'Ingresso il 10 gennaio dalle ore 18:00 alle ore 21:00. Votate numerosi!

Helena Ross, 16 anni a dicembre, quintina e prefetto Tassorosso, è un nuovo acquisto della Voce. Vive a Grove, nell'Oxfordshire, insieme ai genitori e a un fratellino, a suo dire, pestifero. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, e per mandare in stampa siamo costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali, e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.
By vocestudenti | dicembre 5, 2013 - 8:02 pm - Posted in Dicembre 2069

 

Vita da assistente

di Effie Thirlwall

Non credo che molti leggeranno questo articolo, perché la stragrande maggioranza di voi mi considererà abbastanza noiosa, di conseguenza leggendo il mio nome a firma di questo articolo sarà passata oltre senza degnarlo di ulteriori attenzioni. Ciononostante ho accettato l'invito del vostro caporedattore. Perché? Non siete gli unici ad essere vittime della noia. Guardando i numeri precedenti mi sono chiesta “Cosa si potrà mai scrivere in una rubrica dal nome così esplicativo?”. La vita da Assistente è adesso e non ho intenzione di annoiarvi con il mio passato. Penso di farlo abbastanza in aula parlando del passato altrui, e certamente il loro è decisamente più importante del mio. Loro sono finiti in un libro di storia per una ragione ed è per questo che dovete conoscerli, ma di me non si ricorderà più nessuno tra lustri, decenni o secoli. Benché abbia passato anni sul campo, probabilmente l'unica ragione per cui vedrete scritto “Effie Shaelyn Thirlwall” in un libro di storia è perché ho fatto parte del gruppo di studiosi dell'Associazione Salvaguardia dei Beni Magici che si è occupato di esaminare la tomba di Albus Percival Wulfric Brian Silente quando è stata ritrovata un paio di anni fa, e anche qua sarei scritta tra le parentesi che sempre saltate. Altrimenti perché avete preso la mia copia del libro di testo, in tal caso siete pregati di portarmelo indietro quanto prima. Tornando a noi, questa mia vita da assistente è iniziata grazie al mio collega, e vostro ex professore, Patrick Norwood, il quale è stato così gentile da proporre il mio nome alla professoressa Welkentosk. Una volta arrivata al castello è stato davvero strano, ma davvero poco rilevante, incontrare la mia ex compagna di studi, l'assistente Eveline Matthews, che non vedevo da così tanto tempo che non credevo nemmeno fosse ancora in giro, o almeno pensavo che lo fosse tra i babbani, e, invece più importante, conoscere finalmente parte di quegli studenti visti tre anni fa. Ciò che mi riempie di soddisfazioni ogni giorno quando entro in aula è trovare quel gruppetto di ragazzi che studiano la storia non solo perché devono, ma perché gli piace farlo. È anche per la curiosità di trovare di questi ragazzi che ho accettato di recarmi qui. Sinceramente dubitavo di trovarne qualcuno, tuttavia sembra che col passare dei giorni mi sorprendiate sempre più, anche se non tutti in bene. Qualcheduno di voi è riuscito a scatenare una rissa in aula, altri discussioni futili e non attinenti all'argomento della lezione, ma penso che sia un modo come un altro per i meno appassionati di tenersi svegli durante le ore più “pesanti” e che non credete finiranno mai. Sono stata studentessa anch'io e per questo so che per tenervi svegli devo mantenervi attivi, grazie a qualche gioco in classe, qualche “gita” e compiti speciali (come sanno bene gli studenti del secondo anno). Tuttavia non ho la minima intenzione di privarmi di piccoli piaceri, come ad esempio beccarvi impreparati, mentre suggerite al vostro compagno per salvargli la pelle o mettervi un po' in ridicolo. Non sono cose che farò contro di voi, ma per il vostro bene. Solo in date situazioni poi riuscite a dare il vostro meglio ed è quello che vorrei da voi, quindi vi do un avvertimento. Godetevi queste vacanze natalizie, perché quando ricominceranno le lezioni andrà sempre peggio. Gli esami di fine anno saranno ancora più vicini e non potrete permettervi di rimanere troppo indietro con lo studio, altrimenti dovrete passare molti notti insonni a rimediare alla vostra noncuranza e difficilmente riuscirete a dare il massimo in questo caso. Perdete meno il vostro tempo con attività superflue che vi fanno avere voti altalenanti e concentratevi, invece, maggiormente nello studio. Personalmente finora non ho esitato a mettere un Eccezionale a chi se l'è meritato, ma vorrei vedere più ragazzi impegnati a raggiungere questo traguardo piuttosto che all'entrare a far parte di un club qualsiasi per far colpo su qualcuno, dimenticandosi del vero motivo per cui siete ad Hogwarts. Quale? La vostra istruzione, senza la quale con difficoltà riuscirete ad avere un futuro di successo una volta fuori da queste mura.

Buone vacanze e buono studio!

 

Controeditoriale

di Jeremy Claythorne

Credo di aver capito dove sta la difficoltà generale nello scrivere un controeditoriale. Cioè, dai, come si fa ad andare contro Leroi? Specialmente quando augura a tutti buone feste eccetera eccetera, pieno di amore e giuoia donatagli dal suo favorevole e favoloso ascendente. Posso iniziare col dire che io prenderò la sua poltrona, il suo letto e il suo baule mentre sarà via… alla faccia tua, Gò. Ti voglio bene. Scherzi a parte, potrei parlarvi per esempio di quella fetta studentesca che non ama affatto questo periodo dell'anno, e che mai si sognerebbe di classificarlo tra i periodi da aspettare con ansia. A meno che non si intenda che fa venire letteralmente un sacco di ansia, un po' come gli esami, e allora potrebbero anche concordare con l'opinione del capo. Parliamo logicamente di una minoranza, e sappiamo bene che qui a Hogwarts – ovunque in realtà – non sono granchè tutelate le minoranze, come ci insegna la Storia. Solo che, giovane mago che stringe in mano questa copia della Voce – augurandomi che tu non sia in momenti imbarazzanti perchè so, e sai anche tu, che Mercurio non approverebbe affatto – e che si starà chiedendo se queste persone esistano davvero, il fatto che siano pochi non ci autorizza a non parlarne. Il Natale in sè è una festa davvero molto carina, ma… avete presente tutto ciò che comporta? La paragonerei un po' a un matrimionio. Mettiamo il caso che Marte e Venere vogliano convolare a nozze, e sappiamo bene tutti quanto sarebbe romantica come cosa… andiamo, Powell e la Helfman erano terribilmente carini in quel giorno di San Valentino! Ci sarebbero sicuramente un sacco di preparativi da fare, cose che fanno dimagrire visibilmente la sposa – Juliet Lucky, sei sempre e comunque bellissima, non ascoltare i malfidenti – e instillano dei dubbi subdoli quanto una Sanguisuga Stritola nelle menti dei giovani sposi. Ma tranquilli, perchè poi tutto questo stress sarà ripagato in qualche modo dall'enorme abboffata il "grande giorno", che farà diventare tutti come tante piccole pluffe. E sarebbe fantastico se qualcuno degli invitati iniziasse, così per caso, addirittura a levitare. Si potrebbe giocare un'improvvisata partitella di Quidditch, salvo notare poi che ci sarebbero più bolidi del necessario e probabilmente molti meno giocatori. E se pensate alle corse ai regali prima di natale, agli stress vari e alle abboffate di quei giorni, concorderete senza dubbio con me che le due situazioni non siano poi così diverse. E, essendo il mondo bello perchè vario, questo non fa venire a tutti una disperatissima voglia di vacanze natalizie. Specialmente perchè si portano appresso l'inflazionata nostalgia sia di chi, restando ad Hogwarts, ha nostalgia dei parenti – e io dico, allora perchè non ve ne siete tornati a casa? – sia di chi, tornando a casa, ha nostalgia degli amici, degli elfi domestici, delle scale che cambiano, dei professori, della bibliotecaria, del fantasma del Barone Sanguinario e delle creature del recinto di Fitzroy. Come se stessero partendo per una nuova guerra degli orchi. Per non parlare poi della nostalgia di chi, mentre mangia come se non ci fosse un domani, rimpiange già i chili di meno che aveva qualche giorno prima e che non potrà perdere prima del Vestis pre-estivo se non improvvisandosi cavalcatori di scope da qui fino a giugno. Non è questo lo spirito del Natale, signori belli. E qui non posso che concordare con il mio trottolino amoroso, almeno sul fatto che sia un'ottima occasione per stare in famiglia e in amicizia, e per dispensare affetto alle persone che abbiamo di più. Tuttavia una cosa c'è, che vorrei dire. Recenti avvenimenti mi hanno fatto pensare alla brevità della vita e… insomma, serve davvero un momento dell'anno per essere felici e affettuosi con le persone a cui vogliamo bene? Perchè mai qualcuno dovrebbe stabilire che in questo preciso giorno siano tutti pieni di amore? Se una persona è importante nella mia vita, glielo faccio capire sempre e non solo in un giorno all'anno. Anche perchè, non per essere fatalisti, nessuno sa mai quando potrebbe essere troppo tardi. Perciò vi auguro anche io delle buone feste, che possiate passarle in armonia e che questa magia non finisca alla mezzanotte del ventisei dicembre, ma persista tutto l'anno! E, per non sembrare uno che predica bene e razzola male, una riga in conclusione la riservo a me, o meglio a una persona…

Merida McReady, sappi che sono contento di averti al mio fianco. Grazie.

By vocestudenti | - 3:14 pm - Posted in Dicembre 2069

Si è ufficialmente aperta la stagione della caccia natalizia. Quando uscirà questo numero de La Voce probabilmente sarà anche già quasi finita, ma vale la pena riprendere un attimo il filo. I membri del W.W.F.F.B. che stanno leggendo si rilassino, e non corrano già a legarsi al Platano Picchiatore per protesta – Heert McNails vi confermerà che sarebbe una pessima idea – perché la caccia di cui sto parlando è metaforica e non prevede l'utilizzo di armi contro esseri viventi. Certo, il giorno di Natale gli elfi domestici ci serviranno un sacco di leccornie ma… non è questo il punto, e non voglio divagare. Avete certamente presente la "febbre natalizia" che circonda magicamente il castello per tutto dicembre, e che prevede ovunque gente in fibrillazione che addobba il castello, che fa cori strani, che cerca in tutti i modi di costruire dei regali che non siano pericolosi per chi li andrà ad aprire. Tra parentesi, un bel grazie collettivo al vicepreside Powell mi sembra d'obbligo. Maaa non parlerò di addobbi, perché se ne occuperanno già alcuni miei colleghi. Io voglio raccontarvi – per amore di cronaca – un fatto successo qualche domenica fa. Ricorderete il progetto lanciato da me e MiloMeister Welsh; ecco, tutto è iniziato mentre, insieme a Ashlyn Whiteheart e Tommy O'Flynn, eravamo tutti pronti ad abbracciare – e non braccare, come ha suggerito qualcuno – un gruppetto di ragazzi e portarli a zonzo per il castello, per far loro vedere un po' di cose. E, perché no, addobbare alcune parti del castello che restano ogni anno prive di decorazioni! E come farlo, se non con il primino di qualità? Potremmo inventare un nuovo solvente, roba da far sbiancare anche nonna Acetonella. Che non è Nonna, né la nonna di Benedikt Bitterlich. Ad ogni modo, inizialmente i ragazzi sembravano sospettosi, per il semplice fatto che noi stavamo cantando una canzoncina per il caro Lachian che ci benedice tutti i giorni con la sua bava e… alcuni di loro, come ad esempio una tenerissima Tassorosso di nome Alex Garden, non sapevano chi fosse. Ammesso che abbiano avuto la sfortuna di non incontrarlo in questi pochi mesi di permanenza qui al castello… prefetti e capiscuola, questa è una vostra grave mancanza. Non possiamo mica omettere loro informazioni così preziose come il fatto che pulisca il castello con la sua bava! Ci ha pensato Tommy, che d'ora in poi sarà etichettato come il factotum della McReady, a riempire questa lacuna. E da lì è iniziata la marcia, con un grande entusiasmo da parte di tutta la comitiva.
Fortunatamente abbiamo avuto l'idea di attaccarci sulla fronte un bigliettino con il nostro nome, quindi da quel punto di vista non abbiamo avuto grosse difficoltà; e mentre O'Factotum distribuiva gentilmente carta e brillantini, Milo li intratteneva con il suo spirito da vero leader. La gitarella diretta al terzo piano è stata piena di allegria; i più grandi facevano da guide, spiegando qualche curiosità sulle scale che si muovono o sui quadri che rivelano un sacco di pettegolezzi – l'animo pettegolo dei Corvonero non morirà mai – e i più piccoli sembravano veramente entusiasti di tutto. Tant'è che due ragazzi, EeriLian Writeworth e Connor Dwyer, hanno quasi rischiato di incappare in qualche burlesco scalino poiché erano troppo impegnati ad appuntarsi tutto su un taccuino. E quasi si sono persi un paio di quadri veramente artistici, come quello di un vecchio mago con la bacchetta nel naso e quello di una giovane pastorella che portava a spasso il gregge e che aveva due pecore al posto delle gambe. Sinceramente nemmeno io avevo visto questi due quadri, ma l'attenzione al dettaglio di alcuni ragazzini è stata veramente fenomenale; la nostra destinazione comunque era la Sala Trofei, peccato che ci fosse davanti qualcuno che ci voleva impedire di entrare. Il nostro amato poltergeist, altrimenti detto Wikki, si è messo davanti alla porta, promettendo di lasciarci passare se avessimo risolto un indovinello. Riguardava qualcosa che si stringe se lo si riempie e si allarga se lo si svuota, ma abbiamo lasciato alla parte Corvonero del gruppo l'onore di pensarci su mentre noi altri cercavamo metodi alternativi. Tipo guardare le azioni dei Grifondoro, che come al solito avevano già in mente di andare all'attacco. Dopo una difficile gara – una filastrocca che chiamava in causa qualche Magonò, non ho ben capito –  per decidere chi tra Lily Morris e Morrigan Andresson avrebbe avuto l'onore di avere Tommy come destriero per sfondare le file nemiche, la vittoria è andata alla seconda mentre la prima si è dovuta accontentare di lanciare una risposta all'indovinello, millantando che si parlasse proprio del suo stomaco. La soluzione tuttavia, trovata astutamente da Daryl Vanhorne – sicuramente spronato dal ricciolo del Grifondoro, messo in palio come premio da Welsh – era in realtà un "buco".  Ciò ci ha permesso di entrare, e avremmo sicuramente addobbato tutta la Sala Trofei se non fosse che… mi ero totalmente scordato del quadro. 

E ciò ha ovviamente attirato la nostra attenzione molto più di qualche decorazione natalizia. Ricorderete il quadro misteriosamente comparso a giugno del 2068, che ritrae alcuni dei magati di quell'anno (ottima annata… non me ne vogliano gli altri, eh). Ecco, esattamente quello. Perciò abbiamo deciso di cambiare la missione per istruire i ragazzi sulle grandi imprese di quei quattordici del quadro. Il problema, se così lo vogliamo chiamare, è che… come in tutti i quadri magici, i personaggi parlano. E alcuni di loro non sembrano aver gradito tutta la curiosità di chi ha chiesto cosa mai avessero fatto di straordinario per finire appesi a una parete. Mentre Ricciolid'oro (sempre Tommy, ndJ) nella paura di essere tosato iniziava a illustrare, sempre con cavallerizza al seguito, qualcosina su alcuni di loro – elogiando l'amore profondo che lega la Burton e McReady… auguri e figli maschi da tutti noi! – si è ritrovato la Took che praticamente gli urlava contro. Non possiamo riportare le parole precise per correttezza, ecco, ma era qualcosa di inerente allo spirito natalizio e a certe decorazioni strane da prendere a calci. Forse si è arrabbiata perché Milo stava ammiccando vistosamente verso di lei, non saprei. A proposito del Corvonero, comunque, ha iniziato a elogiare i suoi maestri di vita – capirete tutti che stiamo parlando di Joe Greywood, Sebastian Waleystock, Lawrence Owen e Devon Laury – davanti ai ragazzi, probabilmente perché si aspetta di diventare lui stesso il loro esempio. Ho paura che sia già così, dalle dichiarazioni finali di EeriLian. Dal canto loro le furono settimine Grifondoro – parliamo di Rosalie Goldflower, Christine Berry e Ilary Wilson – hanno iniziato a urlicchiare robe incomprensibili con aria estremamente entusiasta, intanto che il duo Serpeverde già citato si lanciava nell'elenco delle proprie conquiste passate… probabilmente sarebbe andata avanti ancora, con un sacco di paroline interessanti, ma qualcosa ha interrotto l'idillio e ci ha costretti a lasciare di corsa la Sala Trofei, quadro compreso. Una pioggia di Bon bon esplosivi – omaggio del caro Wikki, ovviamente – minacciava di riempirci di zucchero fino alle punte dei capelli. La ritirata è stata ovvia ed immediata, e ha messo fine alla nostra gloriosa battaglia. Morale della favola: la Sala Trofei è rimasta senza addobbi (se non contiamo lo zucchero), Lily Morris ha avuto l'ambitissimo ricciolo di O'Flynn e abbiamo guadagnato un sacco di gente nel nostro Hugwands Army. Ci terrei a chiudere in bellezza, ricordando a Robert McReady che gli voglio veramente tanto bene. 

P.S.: Merida, non lasciarmi più in simili azioni senza la tua presenza.

Jeremy Claythorne. diciassette anni appena fatti. Tassorosso tranquillo e un po' svampito, che critica bonariamente la concorrenza ed è fermamente convinto che le stelle e i pianeti gli parlino rivelandogli chissà quali verità; ragion per cui lo si vede spesso indossare strani turbanti. E' un ragazzo sostanzialmente bonaccione e un po' timido, che arrossisce facilmente e in pubblico tende a starsene sulle sue probabilmente perché ormai è abituato a far parte del team baule e teme che socializzare troppo con il resto del mondo possa escluderlo dal gruppetto scelto. Non che non gli piaccia la gente, ma semplicemente ritiene di non esserne all'altezza. Non ha particolari qualità se non la goffagine e la propensione all'ansia e alla preoccupazione per qualunque cosa riguardi lo stare al mondo. Il suo incubo peggiore? I M.A.G.O. e la vita "là fuori", per quanto sia solo al sesto anno.