Grazie. Dovrei iniziare a trovare una parola diversa per iniziare questa rubrica, ma anche per questo mese – lo giuro su uno degli inutili splendidi turbanti di Jeremy – non c'è termine migliore per esprimere il mio apprezzamento nei vostri confronti. Ok, diciamo nei confronti del vostro estro creativo. Ok… per quello che – da bravi seguaci del Soliloquium – appuntate in bacheca senza che vi sia alcun filtro tra i due mezzi neuroni che Madre Natura vi ha dato e quelle appendici mobili denominate dita. Grazie.
Grazie perchè pensavo che dopo il mese di pausa per lasciar spazio a T in condotta avrei trovato il nulla ad attendermi. Invece avete voluto strafare e vi adoro per questo. Non sarebbe carino per una scribacchina rendersi conto di aver portato alla rovina una rubrica che ha riscosso un grande successo, negli anni passati. Potrei anche riproporre una cosa in rima come quella che ha usato Eoghan per invocare la protezione degli dei sulla sua avventura in T in condotta, ma temo verrebbe fuori qualcosa di molto simile a sole, cuore, amore… dammi una pelliccia di Camuflone. No, decisamente non sono portata per le rime quindi spazio a voi, giovani seguaci di qualche pseudo scrittore di ultima generazione, ma prima un consiglio: saltate pagina 10 ed 11 del Profeta il prossimo 2 dicembre. Pare ci sia un'intervista al – Tosca possa fulmenarmi in questo momento – fenomeno letterario dell'ultimo anno: Betty Chisholm. Sole, cuore, amore… orrore!
Questo è il quarto anno che passo al castello e se c'è una cosa che ho imparato – oltre a riuscire a dormire nonostante la sinfonia prodotta dalle mie compagne di dormitorio – è diffidare da chiunque prometta dolci, compiti – ti reputavo una persona migliore, Emrys – o valutazioni incoraggianti (giusto, professor Rosebud?). Quindi ve lo dico una volta sola: FATE ATTENZIONE. E non solo perché quest'annuncio comparso in bacheca è generico e privo di informazioni utili a comprendere o perchè rischiate di trovarvi Frederic Stevens attaccato alla gonna della divisa. Avete fatto caso, così per dire, al giorno in cui quella pergamena è comparsa in bacheca? 1 novembre, ve lo dico io che sono attenta a queste cose. Immagino di dovervi far notare anche che si tratta del giorno dopo Halloween… vivi e morti che si sfiorano, strani sussurri – ah no, quella è probabilmente Hayley Carsali che cerca di reclutarvi nella sua armata mentre dormite – e manifestazioni dell'occulto avvertibili dietro ogni angolo. Quindi diffidate, anche perché davvero non si capisce quale sia l'oggetto di un simile club. Prima che mi guardiate con lo stupore che riservereste ad un Imo che fa le fusa – Betty, prendi spunto per il tuo prossimo libro – lasciate che vi dica che il concetto di "dolce" è più vario di quello che si può pensare. Voglio dire, un soggetto come Veii Theafting potrebbe trovar dolce urlarvi contro come farebbe uno Jobberknoll in punto di morte, concetto che non credo sia nelle corde di Helena Ross, per dire. Che dolcetti sono quelli che tale Gordon – non credo proprio che si parli di quel Gordon che sta a capo del Ministero, ma non si sa mai – va reclamizzando? E chi si è segnato sotto il brillante annuncio cosa pensa di trovare in questo club? Qualche elfo sottomesso ai desideri di chi vuole aumentare i suoi zuccheri nel sangue? Ma non vi basta rimestare pozioni provando l'ebrezza di far esplodere tutta la classe, compresa la vostra materia grigia? E parlo delle divise, sia chiaro.
Come avete potuto notare, il concorso di Mister e Miss Smistamento ha riscosso molto successo… perlomeno in chi ha cercato di sponsorizzarsi fornendo utili pergamene riciclabili per gli appunti degli studenti più grandi. Tra le pergamene comparse ho cercato di scegliere le… più singolari, mettiamola così, evitando quelle dei due vincitori – fatti coraggio, Hogwarts, se questo è il tuo futuro – che avranno già i loro cinque secondi di gloria nell'intervista di Alec (mi aspettavo il tuo nome per il club dei dolcetti, tra l'altro).
Partiamo da una premessa d'obbligo: la bacheca non è stata istituita né per attaccare le foto di ricercati dal Ministero della Magia – anche se alcuni di voi dovrebbero essere perseguibili per attentato allo zombismo di chi vi transita davanti la mattina – né quelle in cui cercate di mostrare al mondo il vostro visino pulito o il fatto che vi lavate i denti ogni mattina. Grazie, è una pratica di uso comune in quasi tutti i dormitori, davvero. Ad ogni modo… Amber Meng ha riassunto al meglio tutto ciò che avrei voluto dire anche io sulla casata dei Casi Umani Serpeverde o, meglio, sul futuro dei loro esponenti. E non solo perché Anne Burton – Medicine dacci un taglio: sta con mio cugino – mi ha gentilmente chiesto di accoppare la – cito – mocciosa che disonora il buon nome di casata. No. Io lo faccio per voi, cre-de-te-mi. Per domande o chiarimenti contattatemi via gufo… io invece sarei più curiosa di sapere quanti ti hanno cercato di persona, signorina. Ma lo dico solo per la conclamata intraprendenza Serpeverde, eh. Anche se di certo la lealtà che contraddistingue i discendenti di Salazar avrà evitato spargimenti di sangue. E l'intelligenza di casata, invece? Ah no, un momento! Questa la so anche io. L'intelligenza è finita tutta a Corvonero, come ci raccontano da anni ed anni ed anni. Devo ringraziare l'ennesima foto incollata sulla bacheca, infatti, per avermi reso possibile comprendere come Gordon Fletcher abbia nel baule almeno centoventisei foto di se stesso pronte per ogni evenienza. Club dei dolcetti, concorsi de La Voce – occhio al prossimo, potrebbe essere la volta buona – caccia al primino, anche, perché no. Per altre informazioni gufare il sottoscritto. No, dico, davvero vi siete presi così sul serio da credere che a qualcuno possa interessare sapere altro su voi tutti? Mi domando cos'altro avreste aggiunto, comunque, nel caso esistano davvero studenti che hanno avuto la sciagurata idea di contattarvi… che ne so, avrete parlato di come – emulando Oceane Henderson – anche voi avete provato l'ebrezza del nulla assoluto al di sotto della fluente chioma che spazzolate ogni sera? Oppure avete cercato di capire cosa si prova a nominare ogni cinque minuti qualcosa di cui non siete in possesso, come fa Milo Welsh con la sua EVIDENTISSIMA capacità di ipnotizzare innocenti fanciulle che si esaltano per lui. O, meglio, nei suoi sogni più fervidi.
Fatti vedere… da uno bravo. Sono certa che tale Morgana volesse aggiungere questa piccola postilla nel riferirsi a chi ha deciso di omaggiarla in qualche modo o forse direttamente nel parlare di se stessa. E lo so, piccoli seguaci di Agatha Wickham, il fatto che sia giunta una sola risposta a quest'accorato messaggio in bacheca smorza la nostra curiosità da bravi impiccioni che preferiscono farsi i fatti degli altri piuttosto che rimediare quella T in Storia della Magia. Purtroppo è un segreto che porterò con me nella tomba, è questa la risposta che la nostra cara Morgana ha avuto al suo appello – come la strega che portava originariamente questo nome, ci fa più stupidi di quel che siamo, sì – il che conferma quello che già ho detto all'inizio: se il soggetto in questione si fosse fatto vedere "da uno bravo" non sarebbe giunto sino a dover parlare di tombe.
Tutto questo preambolo citando due pergamene che non mi interessano minimamente in realtà, mi serve più che altro per sottolineare la tendenza sempre più radicata di usare pseudonimi, quando si scrive in bacheca. E fin quando questo riguarda qualcuno che promette incantesimi spaventosi (almeno dal punto di vista grammaticale, visto come son scritti in inglesiondo) o vuol fare l'eversivo ci sta pure, cioè, comprendo che non sia il massimo cercare di far credere di essere il novello Voldemort e poi firmarsi come Tobby Shame. Ma quando ci si deve esprimere su altre "tematiche", se si attacca un foglietto firmato I have Fear piuttosto che con il vostro nome, non è che risultate poi tanto credibili. Anzi, tanto vale andare in giro con scritto in fronte che avete bisogno anche voi dei consigli di Orsacchiotto e Orsicina. E se non sapete chi sono… chiedete a tale Morgana. Magari il suo regalo è opera loro.
Lunedì mattina. Lo dico perché occorre sempre tenere a mente il contesto in cui un evento va ad inserirsi, durante la giornata. Il lunedì mattina è tragico, è una cosa risaputa almeno quanto la vena canterina di Caleb Harris. Il pensiero di iniziare le lezioni con Cura delle Creature Magiche rasserena il mio animo, mentre devo sorbirmi Starry White che fa da mamma chioccia anche a tavola. Arriva la posta, come al solito. Non aspetto nessuna lettera, neanche da quel grinzafico di mio cugino Robert. Non sai mai quando un gufo lascerà andare qualcosa nella tua scodella di latte e cereali, quindi sarai sempre impreparata, rassegnati. Tanto più se sei in ritardo e stai mangiando alla velocità di un bolide. Primo passo falso: se hai già usato quel pennuto per scrivere alla redazione, usane uno della scuola, Genio. Come ogni signorina che si rispetti, però, brandendo il mio minacciosissimo cucchiaino… grugnisco facendo credere a chi ho attorno che è solo un modo carino di esprimersi in goblinese. Secondo passo falso: non farmi fare una figura come quella che ho rimediato in Sala Grande nel momento in cui quest'opera artistica che vedete qui accanto è finita sotto i miei occhi. E sotto quelli di chi mi passava alle spalle, al di là dei concasati che colazionavano insieme a me. Nonostante io sia splendidamente fotogenica e, soprattutto, nonostante IO NON PIANGA come si cerca di far credere in questo coso… la tua utilità nel mondo (sì, so chi sei, guarda un po'!) mi ha fatto venire in mente qualcosina in merito. C'è l'ho appena inventato un vecchio detto scozzese – grazie per lo sfondo patriottico, quantomeno – che afferma che ogni due errori si deve far penitenza, a meno che non si voglia sfidare la sorte e far sapere a qualcuna quanto il grinzafichissimo tipo misterioso si sia magari preso una cotta per la sottoscritta, visto quanto si prodiga per salvarmi dai temibilissimi discendenti di Salazar rappresentati da quel… serpente punk? Dinosauro strabico? No, secondo me l'agilissimo eroe non vorrà di certo far conoscere la sua identità, MA… potrebbe decidere spontaneamente di sfruttare il suo estro per essere il mio Tebo in giro per la scuola. Ecco, ti chiamerò proprio T…ebby da adesso in poi, contento? E sono convinta che tutti saranno felicissimi di finire nelle tue grinfie, non lo pensi anche tu, collega?
Trema, Hogwarts, Mer&Tebby sono pronti a colpire!