By vocestudenti | febbraio 22, 2012 - 1:02 pm - Posted in Febbraio 2068

Silly Love Songs

Domani è S. Valentino. Auguri ai fabbricanti di gadget a forma di cuore, ai gestori di Mielandia, ai camerieri di Madama Piediburro costretti a vestirsi come Cupido – specialmente a loro. Ma, quando l'intera redazione leggerà queste righe, di me non sarà rimasto altro che polvere. Confido infatti di dissolvermi in tante piccole molecole e ricomparire magicamente di mercoledì mattina, onde evitare lo schifo che sta per abbattersi sopra le nostre teste. Il diabete, la carie, persino la trollinfluenza sono vicine – l'astinenza sarà l'unica salvezza, come direbbe Vassil Peev. O forse era Bittersweet. Boh. Questo comunque non significa che io abbia intrapreso una personale crociata nei confronti dell'amore o dei sentimenti in generale – per quanto… beh, dài! facciamoci qualche domanda! – mi è solo difficile concepire come il giorno dedicato a un santo babbano, dal nome ambiguo e morto a sassate sia stato elevato a celebrazione degli innamorati. Si chiamano Galeoni e sono quelli che fanno girare il mondo. Ma non è questo il punto. E' vero che potrei spendere rotoli e rotoli di pergamena in merito, e questa è pur sempre una rubrica di cultura, tuttavia trovo che Anne prima di me sia stata già abbastanza esaustiva all'interno del suo Editoriale. Un amico conoscente compagno di Casa una volta mi ha detto che quando si sente triste preferisce ascoltare le sue Maginchiglie piuttosto che diffindarsi i polpastrelli. Ha una certa logica. Poi ha aggiunto che, per come le si ascolti, un po' tutte le canzoni parlano d'amore. Ook, forse. Quindi non sarebbe meglio limitarsi a canticchiare un motivetto piuttosto che disegnare di proprio pugno il volto dell'amato e suicidarsi socialmente di fronte a tutta la bacheca? – Lawrence, questa è per te. Ragazzi stanchi di S. Boccino, stringiamo la bacchetta e i denti, resistiamo, prima o poi questo scempio passerà. Fantasticare sulle note di una canzone un po' melensa resta lecitissimo – riempirle di fiori il dormitorio e dispensare caramelle a forma di Puffola Pigmea, no. Quello è imbarazzante.

La Voce degli Studenti consiglia:

She Blinded Me With Arithmancy - Kneazle 3/5
Classicone degli anni quaranta, eh vabè. Permettetemi di essere scontata, ma neanche troppo, visto che se ai tempi dell'uscita ha fatto balzare l'artista in cima a tutte le classifiche, oggi la canzone viene ricordata ed acclamata veramente da pochissime persone – delle quali l'80% è sulla soglia dei temibili -anta. Rinfreschiamoci la memoria: lui è Terence Dobby ma si fa chiamare Kneazle, gioca con la propria voce, fa smorfie, suona la stregastiera e lo si riconosce dal paio di pelose orecchie a punta, finte, che indossa durante ogni concerto. Un giorno accade che le melodie di Dobby varcano la soglia di Hogwarts e decine e decine di ragazzini emarginati smettono di scaccolarsi con la bacchetta e trovano nella figura di Terence, a sua volta outsider, una specie di riscatto per quelli che sì, non hanno paura di ammettere che gli piace l'Aritmanzia se nessuno gli sta sparando uno schiantesimo in fronte. E' la rivincita dei nerd, ma anche la nascita di figure mitologiche come quelle nella canzone che vi ho proposto – l'assistente carina, di tale materia, che grazie ai numeri fa girare la testa del professore. La fauna maschile di disadattati attenderà probabilmente con ansia che McLies decida di sopperire a questa grave perdita; intanto, non ci resta che rispolverare questa hit del passato un po' synth pop, un po' ironica e soprattutto colorata.

Hei, Ja Elsker Tebja (trad. Ciao, ti amo. Io no)Moja på Tvoja 4/5
Non occorre un genio per capire che si tratta di un complesso nordico che affronta tematiche nordiche e ci delizia in norreno o vattelapesca, quindi non aspettatevi di accostare la Maginchiglia all'orecchio e afferrare subito il senso della canzone, che probabilmente è… profondissima, se si guarda alla schiettezza del titolo. Sono abbastanza sicura che si pronunci Majà po Tvajà, anche se non ho mai fatto tanto la sofisticata; e poi Moja po Toja suona decisamente meglio. Di sicuro a questi tre ragazzi di Murmansk piace complicarsi, e complicarci, la vita coi loro testi in" russenorsk" (non è russo, non è norvegese, bensì – surprise! – una commistione di entrambe le lingue). Consiglio spassionato: al posto di sbattere la testa a tempo su un dizionario fate come me, estraniatevi. Via la razionalità, chiudete gl'occhi e concentratevi sul suono. Noterete il barocchismo, laboriosi collage eclettici, un grinzoso ma gradevole rock psichedelico. Adesso non vi spaventate, intendevo dire che si tratta di buona musica.

Quel Mazzolin di GiunchiglieCelestina Warbeck 2/5  
In realtà non sono sicura che possa definirsi una love song in piena regola, ma di sicuro è silly. Ah, e poi l'altro giorno stavo passando di fianco alle serre ed ho incontrato il primo anno di ritorno da Erbologia, ed erano così, you know, insudiciati dalla testa ai piedi, e qualcuno di loro stava intonando questa canzone, altri fischiettavano, ed allora, you know, sembravano tanti piccoli boscaioli carini – avrei voluto silenciarli. Però questo ci dimostra la supremazia di Celestina che a secoli anni ed anni di distanza continua a incantarci con le sue note, oltre ad aver avuto la fortuna sfacciata di vedersi dedicare una canzone dai Bubotuberi. Quel Mazzolin di Giunchiglie non è nulla di innovativo, in ogni caso. Sul carino, un po' assordante per le Giunchiglie Strombazzanti fatte davvero suonare in chiusura, ma niente di che. E poi, diciamocelo, per quanto i dialetti possano sembrare affascinanti, il gaelico stretto sta davvero male in musica.

Shhh Ghhh Eek. Well, Anyway - Créatures Magiques Pour Débutants 2/5
Sia chiaro che non sto cercando di accattivarmi le simpatie degli ospiti stranieri con quelli che potrebbero sembrare omaggi alla loro cultura – anche perchè i CMPD sono i primi a provenire da Tolosa ma cantare in Inglese. Quanto alla sottoscritta, li ascoltavo persino da molto prima che il gruppo esistesse venisse riproposto il Torneo Tremaghi, però questo non vi deve interessare. Creature Magiche Per Principianti – un nome, un programma degno di FitzRoy: fiati, cinguettii, scrosci d'acqua, pur trascendendo la soglia del new age con un sapiente amalgama di pop eccentrico. E' apprezzabile l'aver alternato versi di creature a parole o intere frasi tratte ad esempio dal Marino e Goblinese, anche se a mio avviso si tratta di un tipo di musica sperimentale che, alla lunga, rischia di stancare. E si capisce, testi e titoli sono spesso e volentieri onomatopeici: non percepite già il rumore delle onde che si infrangono? il gorgoglio col quale si ritirano? il dolce e per nulla fastidioso canto dei gabbiani? – io veramente ci leggo un gufo con la sinusite ed il cognome di Torgny se hai bisogno di un favore e devi chiamarla da lontano, ma saranno punti di vista.  

Werewolf, Where Wolf - Apalapuchia 3/5
Lei ama lui e lui ama lei, ma lui è un licantropo e finge di non amarla, allora lei ne trova un altro, e lui capisce che non gli interessa un bolide se ormai alterna il desiderio di baciarla a quello si sbranarla, è amore!, quindi corre corre corre per la steppa siberiana e lei gli viene incontro, allora si redime, vuole fuggire ancora, finché lei non lo richiama dicendogli hey, sweetie, the only thing to do is jump over the moon. Fine. Questa è la summa della terza traccia dell'omonimo album del 2065. E' stupidissima, è banalissima, ho contato più la la la dei miei capelli, ma funziona. Non so se sia merito / colpa di quel cupissimo giro di chitarra con cui si apre il singolo, del buon nome degli Apalapuchia nell'ambito del brit-pop che gli perdona ogni cosa o che addirittura queste storie capitino davvero, nella realtà, e siamo portati ad avere empatia col testo. E' una ballata abbastanza strana, anche perchè, ricordiamo, nasce dallo stesso quintetto che agli esordi aveva ammesso d'aver iniziato a suonare semplicemente per "far ballare le streghe". Ed ora a farle anche piangere, chissà. Domanderò ai Grifondoro, mi sembrano ferrati in materia. 

Freya Airanhart

By vocestudenti | febbraio 21, 2012 - 9:23 pm - Posted in Febbraio 2068

Parigi, 1942.
Modelli anatomici in scala per gli studi di anatomia. Questo era il titolo della mostra allestita nella capitale francese ad uso e consumo di babbani e maghi. Curata da Treblinka Roskaven una seducente signora sui quarant’anni, capelli a caschetto neri e tailleur grigio d’ordinanza, la mostra ebbe grande successo per i primi mesi di apertura, tanto che, voci di corridoio, parlavano con affetto di rendere permanente un’esposizione così bene dettagliata e incantevole. Erano infatti presenti nella collezione pezzi classici, come parti interne degli organi o intere ricostruzioni degli apparati, ma il pezzo forte era costituito dalla sala delle cere meccaniche. Un mondo, babbanamente in rinascita tecnologica, rimaneva incantato ad osservare quella singolare giostra di bambole traslucide e dai colori tenui, costantemente aggiornata dalle abili mani della signora Roskaven e dal suo atelier. Chiamava così il suo ristretto gruppo di lavoro che si occupava personalmente delle colate, delle profumazioni e delle colorazioni tanto che, quelle cere apparivano come “esemplari della varietà umana”.
Al momento dell’apertura, il depliant della mostra elencava quattro bambole, raffiguranti le quattro principali colorazioni dell’epidermide: una donna cinese di ventiquattro anni dai capelli neri e gli occhi a mandorla, un europeo dai corti capelli biondi, un centrafricano color cioccolato fondente e un’araba color cappuccino vestita di sete pregiate. Dopo due settimana le statue erano aumentate di due esemplari di maschio e femmina di tipo “mediterraneo-ispanico”. Una coppia amorevole che ricordava, quasi in un omaggio al ministero della magia spagnola, l’ambasciatore e la coniuge dello stato straniero, intervenuti il giorno dell’inaugurazione su viva raccomandazione di uno dei finanziatori della mostra, Charles Marienaud, illustre medimago la cui fama raggiungeva anche il mondo babbano grazie agli studi medici portati avanti come “magnate del progresso”. Un preludio alla “mescolanza dei geni” come venne chiamata la famiglia riprodotta in seguito, la cui istallazione comportò la chiusura della mostra per i giorni necessari a riprodurre un classico interno di villino inglese dove sedevano un giovane uomo sui trentacinque anni, la consorte con un pannellino per le faccende domestiche e due ragazzini, un maschio seduto in poltrona a leggere un giornaletto a fumetti e una femmina, poco più piccola seduta a terra a coccolare un cucciolo di yorkshire il cui pelo risultava “più autentico che mai”.
Quando nel Devonshire fu resa nota la scomparsa della famiglia Jameson lo scandalo si diffuse rapidamente: tutta la famiglia era nota nel mondo magico per le capacità attoriale e per la bellezza di quei “boccoli rossi tipicamente irlandesi”. I figli della coppia non avevano ancora avuto modo di sfondare sul palcoscenici del teatro magico dei genitori, ma piccole apparizioni avevano messo in luce, agli occhi della critica, la loro promettente carriera. Individuare i loro movimenti non fu semplice, dato il riserbo che la famiglia dedicava alla propria vita privata. Ogni loro spostamento era infatti svolto nel segreto più assoluto e ogni vacanza all’esterno non veniva divulgata nemmeno dai giornali di gossip che, nel quaranta magico facevano concorrenza ai cugini della carta ferma.
Quanto alla sparizione dell’ambasciatore spagnolo il silenzio stampa venne mantenuto a lungo per non intaccare i difficili rapporti con il governo magico francese: infatti solo a 6 mesi dalla scomparsa della coppia questa venne resa pubblica.
La fama della mostra era ormai alle stelle grazie alla famiglia “dei boccoli rossi” in assoluto l’attrazione principale. Quei boccoli rossi, così perfetti e curati furono la chiave di volta. Quando la copia sputata di Chantelle Muscat apparve nella sala, seduta ad un pianoforte d’avorio l’azione fu quasi immediata: gli auror del ministero francese agirono, mascherati da agenti di pubblica sicurezza babbana. La ragazzina, una strega diciannovenne famosa nel mondo francese per la propria abilità musicale, è stata l’ultima vittima dell’Atelier degli orrori. Nato per un capriccio estetico della Roskaven, che dichiarò di voler mantenere perpetua la bellezza delle proprie vittima, al momento dello smantellamento del laboratorio non furono mai ritrovati né cadaveri né stampi per le colate. La mancanza di prove scagionò la strega dell’est Europa, ma fu tardiva per la conservazione dei propri capolavori che vennero bruciati da un gruppo di indignati parigini: il falò della vanità produsse un tanfo tale da rendere impraticabile la zona per una settimana, salvo otturarsi il naso in qualche modo. L’odore provocato dalle cere bruciate somigliava, dicono in molti, a quello di una macelleria quasi fossero stati bruciati corpi umani al posto delle statue di cera.

Marlene McGregor

By Anne Burton | febbraio 20, 2012 - 11:14 pm - Posted in Febbraio 2068

Febbraio è il mese più corto dell'anno, nonostante gli anni bisestili e nonostante Dicembre e Gennaio siano conditi dalle vacanze natalizie. Statisticamente, quindi, Febbraio è il mese dell'anno scolastico in cui si dovrebbe registrare il minor numero di note di demerito e punizioni. La statistica non ha mai capito un muffin -c'è poco da dire- o forse proprio per sovvertire questo fatto vi siete impegnati ancora di più, complici la gran parte degli spillati che usa le punizioni per dimostrare a se stesso di esser qualcuno quando in realtà al resto del mondo non importa uno zellino. Ma io dico, non bastava quell'inutile festa di San Valentino con tutti i cuori, i bigliettini strappalacrime -ed anche qualcosa di diverso dalle lacrime- ed il controeditoriale diabetico di Luys e Rebby? Non basta sapere che Febbraio è il mese preferito dal dio Eco perchè fa campare di rendita i cosi che scrivono per il suo giornale per almeno tre mesi? No, avete voluto strafare per adeguarvi ai tempi ed allo studente medio che circola per i corridoi, ossia un insieme di nozioni teoriche, poca pratica e tanta autostima che a paragone Stephen Medicine si sentirà in imbarazzo, ora che deve starsene in  infermeria ad allietare le vostre giornate. Che poi, per un motivo o per un altro, tutti gli ex studenti ripiombano al castello, è un'altra storia che non mi va neanche di affrontare, meglio concentrarsi sulle note di demerito e le punizioni che sono arrivate in questo mese. Sarah Medicine, ad esempio, ha avuto la fantasiosa idea di punire Kevin Mordey obbligandolo a pulire la sala comune dei pennuti senza l'uso della magia, pensate un po'. No, ma sul serio serviva l'intervento della Prefetto Corvonero per ricordarci che Mordey è alla stregua di un elfo domestico? E con le dovute scuse agli elfi, almeno in questo caso anche perchè persino la Caposcuola Tess ha dovuto ricordare il suo status al quartino. Mordey… inutile essere. Non sono nè un Prefetto nè un Caposcuola, ma spero basti ricordarti alcuni vecchi episodi, giusto? Abbassa le piume e smetti di contribuire a rendere ridicole quelle spille. Ci pensano già da soli.

 

1. Benchè durante le mie lezioni io sia propenso al dialogo con gli allievi e a districare ogni loro dubbio inerente la materia che insegno e tutto ciò che è legato all'Erbologia stessa, devo apporre una nota di demerito all'alunno R. Bertrand appartenente alla casata di Serpeverde visto che il primino si impunta a non voler eseguire il suo compito di potatura su una pianta perchè -cito testualmente- "Cester dice che c'è qualcosa sotto". Non capisco cosa possa esserci sotto un ramo da potare ed in ogni caso non ricordo di aver autorizzato la presenza di rospi a lezione. Soprattutto se danno consigli sbagliati.

Zevran Thingread

Considerando che a lezione spesso si trovano gran pezzi d'asino in effetti non credo che un rospo possa poi sfigurare più di tanto, soprattutto se il suo proprietario è filo anarchico e con la testa più in alto della torre di Astronomia nel dar retta ad una bestia simile. Inutile ricorrere anche al buon vecchio detto che vede un Salazar rotolante nella polvere del tempo mentre urla anatemi incomprensibili per la sciagura in cui sta cadendo la sua onorata casata. Sono stata abbastanza melodrammatica, vero? No, scherzi a parte, davvero si può mettere una nota di demerito perchè un alunno afferma che un rospo gli ha parlato? No, perchè in questo caso con Vinnica Heyannir che afferma di avere la Vista che dovremmo fare? Io al posto del docente di Erbologia chiederei piuttosto un consulto ad Harriet, in effetti. Come si intende di occulto lei, nessun altro. Compreso Cester.

 

2. Io non ho mai messo una nota di demerito, ma orsottopotto Gregor  il professor Darsel mi ha detto che vanno scritte qui. E non avrei voluto neanche arrivare ad annotare qualcosa del genere, ma dopo aver ripreso alcune volte la studentessa del terzo anno H. Valemont -assicurandomi che mi avesse sentito- non ho trovato un altro modo. Mentre spiegavo alla classe che le fate per comunicare tra di loro emettono dei ronzii, infatti, la Tassorosso ha iniziato a fare lo stesso cercando di far capire qualcosa alle compagne. A me le note di demerito non piacciono come modo per insegnare come ci si comporta, ma quei ronzii dovevano finire in qualche modo, giusto?

Ailie Wisemind

Bzzzzz. Trrrr. Grrr. Ah no, scusate, stavo cercando di inserirmi nel fitto dialogo tra l'assistente di Cura della Creature Magiche e la non meglio specificata terzina Tassorosso che, non contenta di non riuscire a comunicare in inglese ha deciso di sperimentare un'altra lingua, quella delle fate. Ora, Hersilia, mi rivolgo direttamente a te: se vuoi riuscire a comunicare con le donzelle e le pulzelle della tua età non è quello delle fate il linguaggio che devi imparare quanto quello delle oche. Ma non preoccuparti, puoi sempre chiedere delle ripetizioni alla delegazione francese. Quanto alla noiosa cara assistente del professor FitzRoy mi stupisce che lei non abbia capito un solo ronzio emesso dalla Tassorosso. A vederla sembra la classica fatina tutta sbrilluccichio e leggerezza.

 

3.  Il cervello minuscolo, visto che si tratta di una ragazzina, della studentessa di Grifondoro T.Turner le regala una nota di demerito dopo che alla domanda su esempi pratici di tecniche usate dai Goblin nelle loro rivolte l'alunna si esibisce in una serie di movimenti rotatori e ginnici che non hanno niente a che vedere con l'argomento richiesto. E' oltremodo inutile che la terzina cerchi di convincermi della sua innocenza citando una tale Capoeira, oltretutto. Nessun rivoltoso si sarebbe mai fatto chiamare con un nome così stupido e femminile.

Rosmilda Welkentosk

Lo sapevo. Sapevo che prima o poi i giochetti che -mi è stato riferito dai Muldoon- la Grifondoro è solita mettere in atto in redazione con quelle teste vuote di Noreal e Stevens, si sarebbero espanse al di fuori della redazione stessa. Certo, per carità, si è trattato di un modo molto originale di spiegare una rivolta e mi sento male soltanto ad immaginare la scena ma, illustre professoressa che illumina le menti di queste povere menti femminili e quindi limitate di per sè quasi quanto la sua, quando Tequila parla di Capoeira si riferisce non tanto al nome strampalato di Burf il Barbuto, quanto ad un… ballo? Una… coreografia? Un qualcosa che le fa sciogliere i muscoli per tenerla in forma. Perchè Tequila tiene molto alla forma, ecco perchè corre sempre sudando come… lichene d'Islanda. E' ottimo anche come shampoo. Ecco, sono sicura che con queste premesse adesso sarà chiaro anche alla docente come interagire con la terzina: legandola.

 

4. Donc per quanto io abbia iniziato a capirè la lingua anglais… inglesè non capisco perchè la signorina Rebbì MacMillàn dopo aver sentito l'argomento della lesssione di Divinazione si sia messa in piedì per fare il giro della classe augurando a tutti i presenti un… come si dice heureux in inglese? Felicè Febbraiò. Il mio intento era quello di spiegare l'Auguromanzia, mais oui! Il che non significà far gli auguri a tutti, ma capire i metodi divinatori, parbleu!

Alphonse Dupret

Ammettiamolo: leggere una nota del docente di Divinazione è sempre un toccasana in giornate piene di studio e corsi da seguire. O se sei appena uscita da un pomeriggio trascorso in biblioteca contro la tua volontà per una relazione di Trasfigurazione che avresti preferito affrontare solo dal punto di vista pratico, magari. Quanto alla nota in sè… Rebbì, posso chiamarti anche io così da oggi, donc? Rebbì azzurrì, senti come suona bene? Quasi quasi lo dico anche a Gregor ne sarà felicissssimo immagino. Che poi, professore, lei deve scusare la Corvonero che ha deciso di far parte di un vero giornale, lei è fatta così. Sbarazzinà, biricchinà e rompipluffe desiderosa di augurare sempre il meglio alle persone. Ma in fondo è sempre meglio di leggere le interiora di un vermicolo, no? Purchè stia alla larga dalla sottoscritta, s'intende.

il nuovo Flagello di Hogwarts: Timotheus Brossbauer

Questa è la prima intervista in cui ho seriamente pensato che Azkaban in fondo non potesse essere così male, se per finirci avrei dovuto porre fine alla vita di un marmocchio petulante che non ascolta quello che gli si dice e soprattutto continua imperterrito nelle sue -e solo sue- convinzioni. Timotheus Brossbauer ha chiesto questa intervista per mandarmi al San Mungo, ne sono certa. Peccato che sarà il Flagello di Hogwarts a finirci, quanto è vero che Powell è diventato padre.

Anne: Nome, cognome, ultime volontà -riesci a stare fermo o devo provvedere io- e motivo che ti ha spinto a chiedere questa intervista dopo le figurine da cioccorana rimediate dai tuoi predecessori.

Timotheus: Io mi chiamo Timotheeus Antheus Brossbauer e ti ringrazio tantissimissimo per avermi fatto finire tre volte in un giornale, mamma è felicissima per me ed io sono felicissimo per mamma e per te, perchè tu mi hai fatto spuntare sul giornale e quindi questo significa che non ci conosciamo, ma che tu mi vuoi beeene!

No, significa che sei così Troll da esserti beccato qualche nota di demerito. O sei stato fortunato da riuscire a passare le prime due fasi del Torneo di Duello. Se dovessi voler bene a tutti quelli che nomino in questo giornale sarei innamorata follemente di Gregor Darsel e dell'Eco del Corvo nella sua totalità. E non.azzardarti.a.credere.a quanto ho appena detto.

Anne: Continuiamo, che è meglio. Come hai ricordato tu stesso, hai già avuto l'onore -si, chiamiamolo così- di finire in questa rubrica per aver fatto in modo che un tuo coetaneo prendesse una nota di demerito dopo che gli hai reso la vita impossibile chiesto un abbraccio. Quante altre vittime conti di fare sino alla fine dell'anno scolastico? E soprattutto, lo fai di proposito o sei proprio così di natura?

Timotheus: Non lo so, io voglio abbracciare Shemyna Hadwear, ma lei ogni volta si mostra scontrosissima con me, ma so che è perchè ha avuto amici cattivi e quindi io, Giggì e Diddì potremmo farla ricredere. Shemyna non sono tutte persone cattive, c'è gente che ti vuole beeene anche se tu urli come una Banshee! Sai cos'è una Banshee? A me l'ha spiegato un terzino, tu ci assomigli ad una Banshee, però loro sono più alte! Tu mi vuoi abbracciare? Eh? Cosa faccio di propoositooo?

Cosa non ti è chiaro del fatto che sono IO che faccio le domande e tu rispondi, microcefalo? Non so chi siano questi due che nomini, ma è senza dubbio lampante per i lettori che no, non lo fai di proposito. Sei proprio tr… un momento! Non sei stato mandato qui da qualcuno vero? E smetti di guardarmi e sorridere come un ebete. Non sono una Banshee -al massimo una figlia di- ma una manticora. E le manticore fanno tanto tanto male. Impara anche questo, magari prima che finisca questa condanna intervista.

Anne: Tieni quei tentacoli lontano da me o finisci l'intervista legato come un salame. E' giunto il momento del solito gioco che propongo ad ogni intervistato. Si chiama giù dalla Torre e prima che tu lo chieda no, non significa buttare giù sul serio anche perchè in quel caso saprei già chi usare come dimostrazione. Comunque, ora ti dirò delle coppie di nomi. Devi decidere chi buttare giù da un'ipotetica torre, senza tentare di evitar di rispondere. Scegli un membro di queste tre coppie, quindi: Daniel Lucky e Shamyra Hadwear; Batmole e Fantasmi ; Nathan Powell ed Mortimer Gray.

Timotheus: Chi è questa Shamyra? Non la conosco, comunque credo proprio che sia lei ad essere la prima ad essere buttata dalla Torre, ma c'è un tappeto elastico giganteee giù, giusto? E' tipo un gioco! Possiamo fare questo gioco? Dai prima ti butti tu, poi mi butto ioo! Però poi è una fatica risalire, dobbiamo escogitare un piano! Devo parlare con Enoch e con Giggì, loro sapranno quello che c'è da fare! Poooi i Batmole perchè…cosa sono i Batmole? No, aspetta, sono quelle cosine ghiacciolose, capito! Allora butto il Fantasma, perchè Pix mi ha rubato la cartella, ma aspetta quello è un Poltermaister, non so. Mortimer Gray credo che apra il suo mantello e voli via! Io sono sicuro che lui sia un Vampiro, tipo Dracula, quello che si trasformava in un pipistrello piccolo piccolo e scompariva nel BUUUIO DELLAA NOOOTTEEE UUUH! Scusa scusa, non volevo farti paura! Ti sei spaventata? Io mi sono spaventato! Ti posso chiamare Annea?

Uno Stupeficium in piena fr… scusate, branco di lettori, stavo riflettendo a voce alta. Che voi sappiate, ad ogni modo, esiste un limitatore di pensieri o un drenante degli stessi? Ne comprerei un baule pieno se solo servisse a far star zitto questo essere rotolato giù dalle montagne. Punto primo: mi chiamo BURTON, per te, nano. Ma possiamo fare questo gioco, anzi guarda ti do una mano per controllare il tappeto elastico, almeno non si potrà più dire che non ho fatto una buona azione prima di andarmene da questo posto. E si dice Poltergeist, idiota! Su Shamyra non commento, i miei neuroni si rifiutano.

Anne: Grazie a Salazar questo strazio sta per finire. Qual è la punizione che ti spaventerebbe di più? E se dovessi scegliere da quale Prefetto, Caposcuola o Docente vorresti essere punito o avere una nota di demerito, se proprio non potessi farne a meno?

Timotheus: NNNNOOOOO! Niente punizioni, nieeente punizioooooni, mamma non mi manda più i bacetti sui gufi se ricevo punizioni, ma se proprio proprio dovessi scegliere, sceglierei Anassenneya Graveyard! Assomiglia molto alla mia nonnina, ma lei è tre anni che dorme e non mi è permesso andare a svegliarla.

E' morta, troll. Fidati, non ti converrebbe svegliare neanche ANASSIBYA Graveyard e, credimi, lei non dorme mai a quanto dicono le storie sul suo conto. Anche perchè probabilmente eri troppo impegnato ad inventare bolidate per dare un senso alla tua vita, ma la Graveyard non insegna più ad Hogwarts da quasi un anno ormai. Ti si è congelato il neurone, nel frattempo? Che stai facendo? Smetti di contorcerti per controllare, ci manca solo che mi becchi una punizione a causa tua!

Anne: Sii vedo la fiiiine. Emh… dicevo. Anche a te voglio dare la possibilità di inventare una nota per qualche studente, assistente o docente a tua scelta. Prego e condoglianze

Timotheus: No no no no no! Io non voglio dare nessuna punizione nè una nota, anche se tu sei molto bella, credo che fra i terzini tutti ti faranno il filo, anche se non ho capito cosa significa che ti fanno il filo, devo farmelo spiegare da Enoch, quello lì sa tutto di tutto! Lo saaai che sei una bambina bellissima, Annea?

Ok. Mi duole comunicare ai parenti più prossimi del secondino Grifondoro che anche se il marmocchio non sa cosa significa fare il filo credo abbia imparato almeno cosa vuol dire fare lo scalpo a qualcuno. Mi ha dato della terzina, vostro onore. Della terzina. A me che sono al SETTIMO anno. SETTIMO. E non mi interessa che abbia cercato di fare il ruffiano inventandosi quella sottospecie di complimento sul fatto che io sia bella. Timotheus Brossbauer morirà entro l'anno. Che si sappia.

Anne Burton

By Anne Burton | - 7:07 pm - Posted in Febbraio 2068

Vi ricordate di Arthur Hugges, l'ubriacone secolare di Hogsmeade? Vi ho parlato di lui nel numero di Novembre de La Voce a proposito dell'avvistamento -presunto e mai confermato da nessuna autorità- di alcuni membri del Marchio di Sangue nei boschi che circondano il villaggio magico poco distante da Hogwarts. A suo tempo la testimonianza del noto imbroglione -reo di aver allarmato l'intero villaggio con la minaccia della nota setta mannara- è stata archiviata come frutto di qualche Incendiario di troppo, condito con la scarsa visibilità fornita dal tempo metereologico e la notte priva di luna a causa della pioggia. A distanza di mesi, però, i fatti di Hogsmeade sembrano aver trovato un qualche fondamento più solido, non tanto per le indagini svolte sul posto -visto che non ce ne sono state- quanto perchè i segni del terreno notati all'interno della boscaglia del villaggio magico, sono del tutto simili, per non dire identici, a quelli rinvenuti a nord di Tinworth, in Cornovaglia alcuni giorni fa. Risale alla notte tra il ventiquattro ed il venticinque Febbraio, infatti, lo scontro tra un errabondo clan vampirico, presumibilmente fresco di nomina di leader al suo interno, ed il noto branco mannarico del Marchio di Sangue, famoso per la separazione dalla stessa comunità magica con lo scopo di distruggerla accrescendo il proprio potere nell'attaccare giovani maghi per annoverarli tra le proprie file. Quello che risulta poco chiaro, nonostante l'intervento repentino del Ministero della Magia e nello specifico dell'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche -sia per la divisione delle Bestie che per quella degli Esseri- è il motivo scatenante di un simile agguato, teso con cura ma senza alcuna ragione apparente che possa giustificare il fare del Marchio di Sangue. Il branco o, per meglio dire, la setta agli ordini di Bender Greyback, infatti, non si è mai spinto sino ai territori della Cornovaglia, sinora, nè ha mai attaccato un clan vampirico al solo scopo di eliminarlo, soprattutto se i due gruppi si sono incontrati in un territorio "neutrale" e sconosciuto -in fondo- ad entrambi. Secondo la ricostruzione fatta dalle autorità ministeriali e divulgata solo in parte per non compromettere le indagini, sembra che i vampiri vittime dell'agguato si trovassero nei pressi del villaggio della Cornovaglia in un esiguo numero di esponenti, come se fossero in perlustrazione per un futuro insediamento dello stesso clan il che ha fatto presupporre che il Marchio di Sangue stesse in realtà seguendo le loro mosse, pedinandoli probabilmente dalla stessa Hogsmeade o rintracciandoli solo successivamente. Se si tratta di una vendetta -come ormai tutti sono propensi ad ipotizzare- sfuggono però quelle che sono le motivazioni di un simile atto violento. Al momento il Ministero non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla questione, neanche per quanto riguarda il numero dei vampiri eliminati.

Anne Burton

By Anne Burton | febbraio 19, 2012 - 1:53 pm - Posted in Febbraio 2068

Dite la verità: dopo il primo articolo dissacrante che ho scritto la vostra sicurezza davanti alle chiacchierate sul Quidditch -lunghe come una lezione di Storia della Magia intrisa di nomi e date- è aumentata almeno quanto l'attesa degli spettatori per il primo ed unico duello di Wiamer Filargon nella speranza di vedere uno dei suoi proverbiali Accendio. Che poi, come loro, anche le vostre aspettative siano andate via con un Fumos è una questione secondaria, lo sappiamo bene sia io che voi anche perchè -diciamocela tutta- io posso metterci tutto l'impegno e la buona volontà del mondo, ma se voi decidete comunque di intraprendere una chiacchierata con Oscar Trott o Rowena Abyss… piccoli crup dalla coda biforcuta! Ve le andate a cercare da soli, lasciatevelo dire. E' come se decideste di discorrere di gossip con qualche essere non meglio identificato che scrive per la concorrenza: non si può battere qualcuno sull'unico e solo argomento che conosce, capitelo una buona volta. Ma veniamo a noi o, meglio, al secondo ruolo che ho deciso di affrontare. Vinnica Heyannir sicuramente sapeva già da giorni o forse settimane intere in che anello sarei andata a parare -prendete questa metafora come un ripasso del ruolo del portiere- e sono anche tanto magnanima da non farle notare che per una previsione del genere non serve tanto un terzo occhio, quanto un'evidente mancanza di vista in materia, perciò si, il ruolo che mi appresto a trattare -tra vecchi ricordi e considerazioni del tutto innocenti- è quello del battitore, giocatore molto fondamentale all'interno della squadra ed anche per Krystal James, mi ha appena ricordato Law mentre cerca di sbirciare ciò che scrivo. Tranquillo, Vice! Non mi scorderò di ricordare i denti portafortuna della Olsen che avete distribuito l'anno scorso. E neanche della Coppa che ci è stata sottrat…

Come ho fatto per il ruolo del portiere nello scorso articolo, anche stavolta non ho intenzione di spendere alcuna parola per gli aggeggi che vengono adoperati dai battitori per esplicare al meglio il proprio ruolo. Del resto, chiunque abbia avuto a che fare con Devon Laury può immaginare come le battute più squallide siano appannaggio della categoria in questione. E non intendo la forza necessaria per prendersela contro un bolide, penso sia chiaro. Il ruolo del Battitore, in realtà, è sempre stato visto, erroneamente in alcuni casi, come qualcosa di prettamente maschile, probabilmente perchè è indubbio che per i bipedi di questo sesso avere forza ed intelligenza allo stesso tempo è qualcosa di arduo, quindi meglio concentrarsi sulla forza e solo a mazze ferme -in tutti i sensi- rendersi conto che no, non è stata una mossa molto intelligente prendere quel bolide in faccia pur di salvare la propria cercatrice. Chi pratica questo sport potrebbe parlare di spirito di sacrificio. Per me è esclusivamente spirito, nel senso che si rischia di prendere il posto lasciato libero dalla Rousier come fantasma urlante del castello a seconda delle imprecazioni cui ci si lascia andare in privato.  Si, perchè se ancora non ve ne siete resi conto, il ruolo del battitore si differenzia da tutti gli altri per una ragione prettamente di facciata, anche se ancora una volta non sto parlando delle mazze -unico termine conosciuto da chi ha questo ruolo- ossia le sembianze da armadio e l'assenza di emozioni sul viso scolpito nel metallo di un bolide, circa. Sia chiaro, so bene che il fisico ha il suo peso nella scelta di un ruolo -infatti mi sto ancora chiedendo dove voglia arrivare Amber Meng- ma da qui ad essere quasi degli stampini… beh, poi non ci si lamenti di certe osservazioni che vengono fatte, solo questo.
Proprio per questo motivo, aspiranti english lover -si, la maggior parte è ancora convinta che i battitori siano i più grinzafichi del reame- se aspirate ad essere ricordati come Antony Dalis, oltre a chiedere il consulto di un medimago al più presto, dovete tenere a mente che vi serve: un fisico da armadio -e non basta trasfigurarsi la divisa in legno- introdurre nel vostro vocabolario qualche termine come ti diffindo in due e magari metter su famiglia appena usciti dal castello, che la tradizione dei battitori vuole anche questo, al di là della facile ironia sui termini. Se non possedete questi requisiti farete probabilmente la fine di Marc Lexis o Steve MacMillan che, ho scoperto di recente, hanno ricoperto o lo fanno tuttora, questo ruolo. E pensare che il Tassorosso è venuto anche a Durmstrang l'anno scorso, mentre io pensavo fosse la mascotte della squadra o la vittima sacrificale nel caso servisse qualcosa per accedere alla scuola straniera. Ad ogni modo, per dimostrare che tutto quello che ho detto è la pura verità, anche questa volta mi sono documentata. Si, anche su Alfred Lewis che non avrà fatto faville come battitore -le orecchie oppongono troppa resistenza all'aria- ma non ha perso tempo e si è sposato con una quidditchara, esattamente come Rygar Connelly. Quando si dice il caso, eh! E se a Serpeverde è noto ormai che l'attuale Caposcuola ha già un figlio, sulla torre Corvonero si fanno ancora delle facili battute su Dirk Hargreaves ed il suo ruolo di padre, sebbene anche questo rientri nello schema della maledizione del battitore o come la volete chiamare. Sarà per questo che Stephen Medicine -colui che deve eccellere a prescindere- ha unito entrambe le cose, matrimonio e prole, convolando però a nozze con qualcuno che ama il Quidditch quanto i primini al castello: Dalila Silver, che il suo cognome è quello. Il Battitore è il ruolo del Quidditch che spetta a chi deve vedersela con i bolidi – o farli girare, come Nigel Jarvis ha fatto più di una volta a partita conclusa persino in quel mondo fatato di Beauxbatons, che io sappia- cercando di indirizzare gli stessi su qualche avversario in modo da ostacolarne il gioco. Se all'interno del discorso, quindi, iniziate a sentire termini astrusi o l'elenco di tutti i muscoli di un braccio che, per come viene descritto, sembra composto più di ferro e bulloni che di carne, non entrate nel panico e non diventate color pluffa. Sorridete -non troppo, i battitori ridono solo dopo aver visto qualche saggina andare in frantumi- evitate di mostrare che un loro braccio è grande quanto i vostri due arti superiori e rispondete qualcosa come: hai mai provato a lanciarti in picchiata dalla torre di astronomia cercando di virare all'ultimo secondo? Ecco, nella migliore delle ipotesi ci proveranno davvero e l'umanità vi sarà debitrice, esattamente come il giorno in cui Francis Roines ha lasciato il Quidditch. Nella peggiore delle ipotesi… state parlando con Albert Vandenberg e passerete due ore e mezzo a sentir elencare pendenze, angoli di torsione, velocità di punta e… ed è in quel preciso istante che rimpiangerete di aver pronunciato ogni singola parola. O di non aver davanti Rowena Abyss che sarà anche tosta, ma almeno non è una ballerina di cristallo e con lei dovreste solo far attenzione a non parlar male dei Montrose o di Darsel. Segnatevi anche questa.  Un altro consiglio che posso darvi per non incorrere in figurine da cioccorana quando siete catapultati in una chiacchierata -eufemismo- incentrata sul Battitore (perchè per chi pratica questo sport il proprio ruolo è il più difficile) è invece quello di paragonare chi avete davanti a battitori del passato -possibilmente successivi alla rivolta dei goblin- sottolineando del tutto casualmente che sono di certo meglio di un Matthew Typhoon o un Andreij Becket a caso anche se in effetti questa idea deve essere già venuta a qualcun altro, altrimenti non si spiega come elementi del calibro di Thomas McScheind, Leigh Melville e Sami Medicine possano aver pensato di essere idonei ad un simile ruolo. Va bene, dai, ammetto di essere stata un poco cattivella con i battitori, del resto alcuni di loro sono dei validi elementi titolari di importanti squadre della Lega Britannica, al momento, una prospettiva che potrebbe riguardare anche Joe Greywood e Seth Lucky, perchè no? Dopotutto… anche il Quidditch dovrà morire prima o poi, mentre io continuo a chiedermi come faccia Daniel Watson a stare su una scopa. Ci hai provato per due volte, Dan, rassegnati alle leggi della fisica. E magari riprendi a parlarmi, che ne so. Da ultimo, mie care menti deviate da un bolide che ha frantumato l'ultimo neurone che vi han dato in dotazione, ho tenuto due esempi opposti di battitore: il principe dei bolidi che perde tutta la  foga davanti alla sua bella ed i profittatori d'argento, colore delle Falci più che della divisa. Sto parlando ovviamente di Luys Thingread e Neur&One, al secolo Devon Laury e Lawrence Owen. Ecco, se volete capire come approcciarvi a dei battitori, tenete conto che loro sono gli estremi di quello che si trova in giro: il cavalier armato di mazza -fate che Sasha ambiguo Scherbatsky non legga- che non ha il coraggio di indirizzare un bolide verso la sua Billywig umana o i venali che non si tirano indietro neppure davanti ad una dentiera nuova come quella della Olsen pur di guadagnarci qualche soldo. Visto, Law, l'ho scritto e ricordato come promesso, ma ora come al solito devo lasciare qualche frase ad effetto.

  • amMAZZAli tutti: ottima frase di incoraggiamento se pronunciata con un vago tono ammiccante e l'occhio da Plimpi lesso verso un compagno di classe che sta per essere interrogato da Powell su tutto il programma di Difesa.
  • Non capisci una mazza: insulto di quarta specie, ben oltre l'anatema che uccide o una lezione sugli usi e costumi dei babbani, non tanto per aver insinuato che le mazze non capiscano niente, quanto per aver dato del poco esperto all'interlocutore. Da evitare con Devon Laury o Seth Lucky.
  • Hai imparato il Quidditch da MacMillan? : facile e veloce frase a uso multiplo. Offensiva se si discorre di battitori, promettente se si parla di cercatori. Letale se si discute di accostamento di colori.
  • Testa di bolide: fate attenzione, soprattutto voi donzelle dal cuore tenero. Vi siete appena legate con un Incarcifors, peggio che farvi velatamente promettere di essere le sole ed uniche pulzelle nel cuoricino di chi sta facendo finta di ascoltarvi. Dare della testa di bolide ad un battitore è come illudere un essere dell'Ego che sappia scrivere. Poi sono ca…mpanule amare.

Ed eccoci qui, a conclusione della seconda utilissima lezione su come venir fuori dal pantano del Quidditch in forma smagliante e dopo aver insultato tutti senza che se ne rendano conto. Del resto, se anche qualcuno dovesse storcere le labbra e pensare di ribattere in qualche modo, voi fate come si comportano loro durante le partite: fate finta che sia tutto fatto di proposito. Qualcuno ci casca sempre.

Anne Burton

By Anne Burton | febbraio 18, 2012 - 6:23 pm - Posted in Febbraio 2068

Da un po' di tempo a questa parte non si può certo dire che il villaggio magico di Hogsmeade sia immune ai fatti di cronaca, anzi, sotto alcuni punti di vista si potrebbe quasi sostenere il contrario se si considera che tra fumo nero, probabili visite del Marchio di Sangue -per cui vi rimando alla pagina seguente- e casi di omicidio più o meno recenti è come se un focolaio oscuro e cruento si trovi proprio oltre i cancelli di Hogwarts, sull'altra sponda del Lago Nero. L'ultima vicenda -in termini cronologici- risale infatti a metà del mese di Febbraio quando le indagini per la morte di Henry Blakey ed il conseguente processo tenutosi a Londra, hanno castato un Lumos metaforico su quello che inizialmente è stato archiviato come fatale incidente. Il mago in questione, abbastanza anziano ma comunque sconosciuto anche alla maggior parte degli abitanti di Hogsmeade, è stato trovato cadavere una mattina di fine Gennaio con il collo spezzato per un'apparente fatale caduta dalle scale. Dai primi rilievi effettuati sul corpo e nell'abitazione del defunto la maggior imputata della tragedia è parsa essere la cintura sfilacciata della veste da camera che il mago indossava al momento della caduta, anche se lo svolgersi dei fatti ipotizzati dalle autorità convocate sulla scena non ha convinto Eugene Thoften -visibile nella foto- più noto all'opinione pubblica come Obliviatore del Ministero che come segugio in grado di risolvere qualche caso. Stando alle dichiarazioni del ministeriale in seguito al processo, infatti, Thoften ha puntato da subito la sua attenzione sul nipote della vittima -George Blakey- senza farsi sviare da antichi dissapori tra la famiglia Blakey ed un facoltoso mago caduto in semi disgrazia dopo un affare sfumato a vantaggio del fratello gemello della vittima -Antony Blakey- deceduto per macabra ironia della sorte, lo stesso giorno del mago residente ad Hogsmeade. Le indagini di Thoften, del tutto singolari anche per lo stesso Obliviatore, sono partite proprio dalla singolare circostanza che ha visto i due fratelli gemelli morire lo stesso giorno apparentemente a distanza di mezza giornata l'uno dall'altro. Antony Blakey -abile mago della finanza condannato da un virus magico incurabile- ha interrotto i rapporti con il fratello svariati anni fa a causa delle scelte di vita di Henry. L'assenza di uno stretto rapporto tra i due, in ogni caso, non ha posto alcun freno o limite alle disposizioni ereditarie dell'asse familiare, per cui alla morte di Antony il solo erede sarebbe stato proprio il fratello Henry che -godendo di buona salute- sarebbe vissuto per chissà quanti anni ancora. Un simile quadro degli eventi, però, ha sentenziato la condanna a morte di Blakey stesso per mano del nipote che già si vedeva privato di ciò che ha a lungo considerato suo di diritto, dopo essersi preso cura dello zio Antony. Armato di molto sangue freddo e lucidità il nipote ha messo in scena quindi un piano studiato nei minimi dettagli che se non fosse per l'acume del ministeriale sarebbe anche potuto andare liscio come un Woski Wax. Secondo il referto del medimago incaricato di analizzare il cadavere, infatti, Henry Blakey è morto due ore dopo aver consumato l'ultimo pasto che -prendendo per buona una lettera ritrovata nella tasca della veste da camera- doveva essere la cena del giorno prima di essere stato ritrovato, cena che l'uomo ha consumato al The King's head come altre volte. In realtà, però, il mago che si è presentato al locale quella sera altri non era che George Blakey sotto Polisucco e con il solo scopo di dimostrare che lo zio Henry fosse ancora vivo quando in realtà il mago era volato giù dalle scale diverse ore prima per uno spintone del nipote. A dispetto di quanto si può pensare, però, ciò che ha inchiodato George non è stato tanto un alibi traballante quanto il menù scelto per la propria cena fasulla. Henry Blakey -come confermato dalla proprietaria del The King's head- era un tipo molto abitudinario nel mangiare e non avrebbe mai ordinato della crostata ai mirtilli. Sì, avete capito bene: l'assassino del signor Blakey è stato incastrato proprio grazie a della torta di mirtilli e all'acume -e testardaggine- di Eugene Thoften, sebbene il dipendente del Ministero della Magia abbia tenuto a specificare che "spesso si sottovaluta l'utilità di quattro chiacchiere con i maghi e le streghe più disparate. Non sarei mai arrivato a risolvere il caso senza alcune osservazioni fortuite o meno avute da comuni avventori del The King's head. Non avrei saputo neanche di essere un demone stalker secondo il parere di qualcuno. Mi sono sempre considerato più un Pogrebin, in effetti". Un curioso e bizzarro soggetto, ne converrete, anche perchè l'uomo non si è voluto sbilanciare neppure su chi siano stati questi occasionali investigatori per un giorno. Se non altro sembra che dopo due casi di omicidio legati al The King's head, il locale abbia aumentato il proprio fatturato. Ma forse non la vendita di crostate di mirtilli… macchiano i denti, lo sapevate?

Anne Burton

By vocestudenti | febbraio 16, 2012 - 7:02 pm - Posted in Febbraio 2068

In diretta dal sottoscala della Sala d'Ingresso, clessidre sincronizzate sulle ore tredici e dodici o forse tredici e quindici o forse… provateci voi a sincronizzare una clessidra sull'ora esatta! Segue la cronaca non ufficiale degli Orrori del Quattordici Febbraio, giorno sul cui nome dibattiamo dal nostro secondo anno, cioè da quando siamo entrati nella Voce. UH! Lo sapete che è il nostro quasi-anniversario? A gennaio ci era sfuggito ma è proprio lui, il nostro quinto anno di Voce. Lawrence Owen dice che con Anne – non possiamo chiamarla per nome – Burton avremo sotterrato il nostro terzo caporedattore, ma noi vi vogliamo assicurare che non abbiamo mai sotterrato nessuno! Be', una volta abbiamo sotterrato il pallone da futbol babbano di Steve MacMillan, perchè eravamo sicuri che nascesse un albero del cuoio e volevamo fargli un favore, ma siamo andati a scavare nella Foresta, nel punto dove qualche ragazzino dei primi anni aveva piazzato il cimitero dei topi e… e… non era un bello spettacolo. L'ha detto anche nonno Wulfrich quando è venuto a raccogliere tutto per riciclarlo nel suo armadietto degli ingredienti.

ORA! Nessuno ci ha mai spiegato perchè San Valentino e non San Valeriano o Sant'Ermenegildo, così quest'anno abbiamo deciso di cambiargli nome e accettiamo proposte per il prossimo. Così un anno per uno e non si offende nessuno – non ci proponete nomi di Corvonero perchè li abbiamo già scartati.
Dicevamo! La nostra giornata in onore di Sant'Ermenegildo è iniziata all'ora di pranzo, quando ci siamo spostati nel sottoscala per registrare l'andamento dei Rospi Sbaciucchioni, evento di cui noi non sappiamo assolutamente nulla, come non sappiamo nulla della Parata Strombazzante di cui parleremo a breve. La vitt… cavi… soggetto più interessante che ha usato le scale per tornare in aula è stata Cressida Draven, il cui urlo spaccatimpani ci ha accompagnato per un paio d'ore, tant'è che nessuno dei due è riuscito a sentire cosa diceva il professor Dupret a lezione. Non eravamo neanche sicuri di dover essere a Divinazione, a dirla tutta. Maaa mentre ci riprendevamo da quell'urlo, siamo comunque riusciti a osservare ciò che accadeva al soggetto e la prendiappunti ha segnato per noi una serie di interessantissimi interventi del tipo "Non i capelli!", "Sto per morire!" e "Il mondo è un posto crudele, voglio vivere a Fantasia!". Anche noi vorremmo vivere a Fantasia, quella sera stessa l'abbiamo detto a Cressida ma lei ha risposto che provocheremmo una migrazione di massa. Cooomunque, al primo soggetto se n'è aggiunto un secondo, il cavaliere senza macchia – ma dagli stivali sporchi di bava di rospo – Benedikt Bitterlich, che ha ingaggiato una lotta all'ultimo gnnn contro il rospo che voleva sbaciucchiarlo, fino ad intrappolarlo sotto la giacca. Un suo Immobilus ha bloccato a mezz'aria lo sciame sbavante, e dire che ci avevamo messo tanto a… a… aaaa… Non incantarli e non addestrarli, sì, perchè appunto noi non c'entriamo. Però per merito di Qualcuno Che Non Siamo Noi, adesso il crucco di Danimarca ha un nuovo amico, il rospo che ha prima schiacciato e poi Confuso, e che le nostre fonti ci informano trovarsi ora sulla nave di Durmstrang. Lo tratteranno bene? Stanno provando una nuova ricetta di rospo al salmì? La lontra di Dragos Marea si ritrova nello stomaco una curiosa protuberanza a forma di rospo? Vi terremo informati!
La seconda fase del nostro Sant'Ermenegildo è scattata alle quattro del pomeriggio, quando ci siamo appostati dietro alle serre – professor Powell, gliel'avevamo detto che il nostro ritardo era nel nome della Scienza (qualunque cosa sia)! – e abbiamo casualmente dato una spintarella ai cespugli che si trovavano lì e sono schizzati fuori per fare la Parata Strombazzante. Si sono formate due interessantissime ali di verde, formate da Stridiospori e Giunchiglie Strombazzanti, che hanno dato il via agli strombazzamenti proprio mentre quelli del terzo anno andavano verso le Serre per la lezione. Billy Rothenberg ci ha detto che è stato molto divertente, anche se abbiamo dovuto ripetergli la domanda cinque volte, e alla sesta ci ha risposto, assicurando poi che non c'era nessun problema se prendevamo in prestito la spada del cavalierato che tiene sotto chiave in dormitorio. A proposito di dormitori Grifondoro! La mattina di San Valentino, mentre frugavamo facevamo un inventario ragionato del baule di Seth Lucky, ci è sembrato di sentire uno strano rumore proveniente dal dormitorio femminile del settimo. Non era proprio un rumore, era tipo un… non-rumore. Già. Non si sentiva assolutamente niente, ma è quel niente che presuppone che dietro la parete stia succedendo qualcosa. Ci dispiace troppissimo non poter dare altri particolari, sappiamo solo che quando sono scese a colazione le settimine ridacchiavano come non mai. Lo sapete, quel tipo di ridacchiamento per niente casuale che fanno le ragazze. Quella che ridacchiava più di tutte era Christine Berry, che ci ha salutato con uno di quei "Buoooogioooornoooo!" che ti fanno accaponare la pelle.
Ma torniamo agli Orrori del Quattordici Febbraio! Alle sei del pomeriggio, mentre uscivamo dalla lezione di Trasfigurazione… che non è la nostra materia preferita ma continuamo a seguirla perchè sappiamo che all'ex Caporedattore Lewis – baciamo le mani – fa tantissimo piacere… dicevamo, usciti da Trasfigurazione abbiamo sentito una musichetta aleggiare nell'aria. E infatti nel corridoio c'era un'orchestrina di topici enfatici che traboccava melensaggine e sdolcidume da tutti i pori, o qualsiasi cosa abbiano i topi. Erano… erano… trooooooppoooo CAAAARIIIIIINIIIIIIII, come Margareth Lowenn ci ha urlato nelle orecchie appena li ha visti. E confermiamo, erano davvero troppo… troppo… troppo. Così abbiamo lasciato il coretto di cosi sospiranti e squittenti (le ragazze, perchè i topi erano impegnati a suonare, come abbiamo detto) e ci siamo fiondati nei Sotterranei, dove… dooooveeee… ci siamo messi a urlare. E non perchè c'erano Alexia Forest ed Emees O'Ryan che ci ostruivano il passaggio, ma perchè erano ferme a chiacchierare nei pressi delle cucine senza guardare neanche di striscio i quadri che traboccavano dolci. Traboccavano davvero! Bastava allungare la mano e afferrare qualcosa da quella montagna di biscotti allo zenzero, muffin al cioccolato e al mirtillo, torte di mele e di melassa, budini rossi e fucsia – brrr – zuccotti, bacchette di liquirizia, gomme squillanti, cioccocalderoni e c'erano anche gli Everdream… ! Scusate, la pergamena si è macchiata di bava. Ne abbiamo fatta una bella scorta, perciò se ve la siete persa veniteci pure a cercare. Promettiamo che non abbiamo assolutamente modificato i dolci, nossignore. E non ne abbiamo scambiato nessuno con le caramelle che Mortimer Gray tiene nel suo ufficio.

Se vi serve abbiamo avviato anche un progetto ufficiale di Assaggiatori di Dolci e il nostro primo incarico è stato mangiare metà del polmone di cioccolato che ha ricevuto Michael Cerfield, ovviamente solo per controllare che fosse tutto apposto e l'abbiamo fatto anche gratis, per farci pubblicità. Perciò se avete ricevuto dolci di dubbia provenienza o che emanano fumo lilla o profumano di ciò che più vi attrae, portateli pure da noi e provvederemo a farli assaggiare ai nostri volontari, accuratamente selezionati in base alla pericolosità del dolce in questione.

KESTRELS SPACCANO!

Sean & Jericho Muldoon

By Anne Burton | febbraio 14, 2012 - 4:13 pm - Posted in Febbraio 2068

Avevo giurato solennemente che non mi sarei fatta più coinvolgere in qualcosa di simile, dopo lo scorso anno. Avevo giurato che mai avrei dovuto dividere di nuovo la mia scrivania sgomitando con Law per buttar giù un articolo a quattro mani… invece eccomi qui anche se, ve lo assicuro sulla testa vuota di Kairi Cooper, c'è un motivo valido e comprensibile se ho accettato: settimo anno. Nessuno può illustrar meglio la situazione di chi ne fa parte -a meno che non si parli di Greywood o della Flannery, per dire- e soprattutto nessuno meglio di chi conosce  ogni studente dell'attuale ultimo anno da quasi sette anni, può indicare ai marmocchi ed al resto degli studenti, quali sono gli eredi designati che potranno sperare (si badi bene al termine) di essere un giorno simili a chi tra pochi mesi lascerà il castello. Tranquilli, ci sono tipologie di ogni genere e similitudini più frequenti di quel che si può pensare, tranne per la sottoscritta. Per vostra fortuna non esiste nessuna Anne Burton all'orizzonte.  

Settimo Anno

Devon Laury & Lawrence Owen

Eddai, Law! Da qualcuno dovrò pur iniziare, no? E non ci sperare neppure visto che ho intenzione di trattare sia la parte che riguarda Neur ed One -sto ancora aspettando il compenso per i diritti d'autore sul nome- che le corrispettive giovani leve che un giorno potranno dire di aver… che ne so, fatto rifar la dentiera a qualcuno o essere arrivate in aula con le peggiori gag che si possa pensare di metter su. Si, perchè il Caposcuola Serpeverde -al secolo noto come sogno Mitwa style di giovani pulzelle- ed il mio Vice Caporedattore di fiducia sono noti ai più non solo per la condivisione del solo neurone rimasto ai due -un po' come Darsel e Stars, non trovate?- ma anche per l'inventiva che hanno sempre dimostrato  in questi anni trascorsi al castello. E' per questo, infatti, che sono stati scelti come esponenti di "duo perfetto" della classe del settimo anno anche se qualcuno potrebbe contestare il fatto che a loro si addica di più il ruolo di english lovers di Hogwarts, ne sono convinta. In questo caso, però, l'apporto maggiore è di certo quello offerto da Devon cui si dice che l'Ego abbia pagato un ingente quantità di zellini e galeoni pur di garantirsi sempre la sua presenza nella pagina del gossip. Se il Caposcuola alimenta la fama del duo quanto a giovani maghi belli -per chi apprezza i soggetti- ed in fondo dotati di cervello, a Law spetta invece la similitudine dei due per quanto riguarda partecipazione a La Voce ed alla squadra di Quidditch Serpeverde, almeno sino all'anno scorso. Neur ed One si completano, in fondo. Sarà per questo che mentre Law si cimenta nel Torneo di Duello ed in quello Tre Maghi sempre con la sottoscritta -avvisiamo la concorrenza che abbiamo una storia clandestina iniziata da un folletto- Devon sta alla finestra a guardare. Che poi se si fa la bua chi lo guarda più?

 

Resto del mondo di Hogwarts

Audrey Golightly & Oceane Henderson

Giuro non è stata una cosa voluta ma anche si quella di affiancare ai miei due coetanei due graziosissime ragazzine. Femmine. E di cui una Tassorosso. Giuro solennemente che non è un tentativo di sminuire il loro ruolo di wow stanno passando i Lawon -tanto per regalar loro un nuovo nomignolo per il futuro- anche perchè dopo che mi è stato proposto questo articolo mi sono impegnata veramente tanto per studiare i marmocchi che pascolano per il castello, ecco. E mi sono imbattuta in queste due singolari creature a metà tra le piccole canaglie e le illuse di diventare qualcuno, un giorno. Il che mi ha ricordato proprio i due Serpeverde cui sono paragonate.  Per dire, la primina Serpeverde che si chiama come uno specchio d'acqua -e non credo di dover aggiungere altro- l'ho beccata il giorno di San Vincenzino (ci sono due gemelli diversi dai Muldoon che mi hanno convinto che si chiami così) dopo averla vista gironzolare ed imprecare in Sala Comune. Giuro, era così entusiasta di trovarsi davanti alla morte per mano della mia bacchetta che mi ha ricordato Law davanti allo Shadem della prima prova anche se lei non ha evocato un topo. L'avrebbe ucciso con le sue urla indemoniate, altro che demone! Se, quindi, Oceane mi ha ricordato il Vice Caporedattore, quindi, è chiaro che il ruolo di Tassorosso -del tutto un caso- spetti al Caposcuola Laury. Ma non temete! Anche in questo caso ho trovato una similitudine. Parlando con Seb ho scoperto che Audrey lì, ha rovesciato una barchetta in pieno Lago Nero, facendo cascare in acqua sia se stessa che un coetaneo. Voi direte: cosa può avere a che fare con un Serpeverde del settimo anno? La capacità di accumulare figurine da cioccorana, è ovvio. La primina per sè e  Devon per la casata… era chiaro, no? In bocca al Gramo ad entrambe, ad ogni modo. Ne avrete bisogno.

 

Michael Cerfield & Sebastian Waleystock

Quale analogia si potrebbe trovare tra un alto rappresentante della casata di Cosetta Corvonero e un figlio di Godric Grifondoro che si sopportano a mala pena? Cosa ci ha spinti a unirli e trovare degli alter ego in coppia? Escludendo che Michael avanza per i corridoi zoppicando mentre Sebastian è socialmente zoppo, direi che è il semplice amore per i voti alti ad accomunarli. E non per la cultura o la conoscenza, badate bene. Se il Corvonero, ligio al dovere, ha un interesse per la sapienza in quanto tale, il Grifondoro… desidera unicamente primeggiare e mostrare a tutti che qualcosa, in fondo, è in grado di fare anche lui. Ecco così il marchio che contraddistingue i nostri due compagni e li caratterizza appieno, dando loro un ruolo fondamentale all'interno della classe: i secchioni! Risposte precise ed essenziali, mano destra perennemente alzata, bacchetta pronta all'uso al momento della pratica, un posto in primo piano, speciale e invidiabile, nel cuore di tutti i professori, Welkentosk in particolare. Giusto Seb? Insomma, un'eredità non da poco da lasciare ai posteri, un grande compito e una grande responsabilità per le nuove generazioni. Con la loro dipartita, chi garantirà alla Welkentosk di raggiungere l'orgasmo mentale grazie alla conoscenza di ogni singola data di Storia?

 

Maybell Hudson & Enoch Wade

Dai, Law, diciamo solo che entrambi avrebbero bisogno del trattamento riservato a Garros: un Diffindo e via. E poi in ogni classe c'è bisogno di qualche secchione, altrimenti su chi si potrebbero fare le battute? Su Teruki? Non credo proprio. Ma veniamo ai marmocchi, si. Un Grifondoro che vuole emulare il suo Caposcuola è di certo Wade, molto più di quei microbetti con cui si accompagna. E non che lui non lo sia, eh! Come Seb, ha sempre qualcosa da dire anche se almeno il settimino ci mette impegno in quello che fa e non sembra un vermicolo lesso con la voglia di fare di una Larva. Da quello che mi dicono, però, anche il secondino si atteggia a grinzafico del reame e forse il punto di contatto è questo anche se Seb in realtà ha bisogno di essere rassicurato ogni volta. Magari se lo scrivo su La Voce ci crede: Seb, tu vali. E prima che tu possa dire qualsiasi cosa, Law, passo velocemente alla Hudson, colei che ha ingoiato tutti i libri della biblioteca, praticamente una Corvonero che rischia di far impallidire anche la James se continua in questo modo. Certo, questo da solo non potrebbe bastare a indicarla come erede di Michael, Quindi come prima cosa, Hudson, dammi retta: stai lontano dalle scope. E' un consiglio in Vinnica style. E poi Michael è un Serpeverde mancato, non è per questo che Ginny l'ha scelto?

 

Ami Tess & Ginny Williams

Loro sono le Wilbuess e non ci sarebbe da dover aggiungere altro, in effetti. Ami e Ginny ed io sono le tremende del settimo anno, di certo quelle che non è il caso di mettersi contro, che sia chiaro a tutti una buona volta. I modi non sono proprio quelli che si avrebbero a corte, ma in certi contesti non servono, soprattutto se si deve rimarcare chi è che comanda. E non puoi certo negare, Law, che siano gli elementi di spicco per quanto riguarda il distinguersi dal gruppo ed il dettar legge, non solo all'interno della classe ma anche della casata. A Serpeverde, ragazzi miei, troverete gli amici migliori, il motto di casata dice proprio questo, del resto, ed Ami e Ginny lo rispettano da anni ormai, portando avanti il fare da buelle -volendo- sia mettendo i riga i più piccoli, sia con una schiera di venti gatti che fanno da apripista agli incantesimi di fuoco della rossa delle due.  Non c'è nessuno, all'interno del settimo anno, che possa esercitare la propria influenza come loro, dovrai ammetterlo anche tu prima o poi, Law. Sono la parte bellicosa del gruppo, quella più temuta e forse è proprio per questo che è difficile -secondo me- trovare qualcuno che si avvicini al loro modo di fare. Non basta sbraitare ai quattro venti o raccontare in giro che i primini scappano, perchè probabilmente non è a causa della paura, in quel caso, ma solo il bisogno impellente di trovare un bagno libero.

 

Shamyra Hadwear & Vicky Jines

Appena ho ricevuto informazioni su una lezione al II anno di Powell, ho capito che erano le due ragazzine che ricercavo per metterle a confronto con le mie due folli concasate. E il fatto che in quella lezione la Jines abbia cercato di prendere ripetutamente a librate la testa di un compagno Grifondoro, rimasto ammaliato dalla Veela e non da lei, la dice lunga sull'analogia col temperamento focoso della rossa di Serpeverde. Powell è arrivato anche a toglierle dei punti, cosa abbastanza eccezionale e che lascia intendere la gravità della situazione. Un carattere forte e deciso, quanto letale, mentre in Sala Comune partono già le scommesse per indovinare tra quanto Vicky scoprirà l'immenso potere del fuoco e si applicherà allo studio delle somme arti piromani. Più sottile, invece, il confronto tra Shamyra ed Ami. Entrambe si credono un po' delle Principesse, inutile negarlo. Oddio, la Corvonero si atteggia un po' tanto come Principessa, ci manca solo che pretenda il tappeto rosso e il paggetto al suo seguito, e ha delle uscite acide che ricordano vagamente i momenti di gloria della Tess, a bordo campo, con la squadra di Quidditch riunita attorno a lei. E per quanto riguarda l'influenza che hanno sul resto della classe, non ti saprei dire. Di certo si notano le manie della Hadwear o le librate della Jines ma… sai che la Corvonero non veniva filata di striscio, grazie alla Veela?

 

Rosalie Goldflower

Lo so che ho insistito affinchè trattassimo anche di Rosalie in questo spaccato del settimo anno, ma il motivo è molto semplice: svegliatevi, stolti. Per sette anni vi hanno abilmente convinto che la Goldflower sia la strega della porta accanto, quella che vi porta i muffin appena sfornati e vi presta il decotto tiramisù se avete finito il vostro. Non è assolutamente vero! Rosalie non è altro che il finto succo di zucca cheto infiltrato nell'ultimo anno, credete a me. La sua gentilezza, il suo essere pacata anche quando le soffiano il boccino da sotto il naso, infatti, sono solo un abile trucco per mascherare il peperino che vive in lei, nascondendo gli incantesimi di Trasfigurazione a tradimento ed una vena pungente che nessuno le attribuirebbe mai, in realtà. Devo ancora capire se questa sua indole le è sempre appartenuta o se le deriva dai parenti -o fidanzato- acquisiti nel tempo, ma di certo se si deve trovare un'erede della Caposcuola bisogna ricercare qualcuno che sia altrettanto bravo ad apparire sempre gentile, sorridente e tendente al diabetico, ma allo stesso tempo -e celando bene il tutto- scoppiettante, pungente e anche un po' dispettoso. Si, perchè se Ami e Ginny sono quelle cui non si dovrebbe mai fare uno sgarro, per quanto mi riguarda subito dopo c'è Rosalie. Senza offesa, Law. Sai che a te uno scherzo non lo farei mai, mai… circa.

 

Jane Wright

E ora che mi hai smontato in una decina di righe l'immagine che m'ero fatto di Rosalie, presentandomela come una mina vacante, che dovrei scrivere su questa secondina di Corvonero? No, grazie mille, Anne. Sei troppo gentile e disponibile, proprio un'amica! Vaffanpluffa! Ero anche così felice di aver trovato una pennuta al secondo anno che decantasse la pace nel mondo e dicesse che, cito le sue testuali parole, arrabbiarsi fa male alla salute. Anne, capito?! Tu ti arrabbi troppo, te lo dico sempre. Poi ti aumenta la pressione, il sangue scorre più veloce e le vene ti saltano in aria. E noi come faremmo senza di te? Da brava! Ascolta Jane e Rosalie, tira un grande sospiro e vai in giro a regalare abbracci, free hugs, profetizzando la pace nel mondo e il benessere di tutta la specie umana! In fondo la gente è tenera, la Wright mi pare sia convinta di questo, almeno per come si comporta e saltella per i corridoi. Quasi una neo Wisemind, una figlia illegittima della Helfman… la degna erede della Goldflower, insomma. Soprattutto se, da quel che ho capito, andrà in giro a tendere agguati improvvisi nei prossimi mesi e attenterà alla vita di qualcun altro. Ma è un pennuto, quindi potrebbe essere abbastanza intelligente per venire a picchiettarti sulla spalla e stritolarti per bene, Anne. Non vedi l'ora? Non sei emozionata all'idea?! Su, Jane!

 

Apollinaris Beattie

Il timido e impedito della situazione, il soggetto che ogni classe e ogni anno agognano di avere tra le propria fila. Quello che risolleva la giornata per una Trollata improvvisa, per l'azione impacciata durante l'ora di Difesa contro le Arti Oscure o un incantesimo di Trasfigurazione completamente errato e in grado di lasciare senza parole Lewis o, semplicemente, perchè ti suggerisce durante Erbologia. Pavido e coraggioso allo stesso tempo, assiduo e studioso come solo un Tassorosso può esserlo. Perchè solo un Tassorosso che ha paura della sua ombra (circa) e non ha la minima sicurezza di se stesso può avere il coraggio di continuare lo studio di Difesa contro le Arti Oscure, quando ad insegnarla era, ai tempi, Nonna Grave. I suoi appunti, come quelli di Cloo Harrington sono ottimi e, quindi, perchè devi seguire assiduamente le lezioni teoriche se sai già che il tuo buon Tassorosso vicino di banco te li presterà (e magari non li rivedrà nemmeno più)? Amante della verità, impossibile sentirsi dire una bugia da parte sua. Bel vizio, non trovate? E poi mi chiedono perchè i Tassorosso son fessi… Insomma, l'aspirante Apollinaris del futuro deve star ben attento, anche questa eredità, devo dire, sarà difficile da raccogliere e portare avanti nel migliore dei modi.

 

Timotheus Brossbauer

Tranquillo, Law. Ti basterà leggere T in condotta di questo numero per capire che non solo l'erede di Apollo si trova eccome, ma è a scuola già dall'anno scorso. Come ha fatto a scapparci sinora? Semplice: abbiamo avuto fortuna. Si, perchè il discendente di Godric che ha paura anche della sua ombra -ma non dei draghi, per dire- non solo è disarmante come può esserlo il Tassorosso… lo supera nettamente anche per quanto riguarda il buttarsi nel pericolo. Se fosse normale non mi avrebbe chiesto di abbracciarlo, no? Costantemente con la testa tra le nuvole tanto da credere che la Graveyard sia ancora a scuola e con teorie del tutto sue che farebbero cambiar pianeta anche ad Apollo -e ce ne vuole- il marmocchio capisce tutto a modo suo, ma proprio tutto eh! I rimproveri diventano manifestazioni di affetto e tutti i suoi compagni di classe, ci scommetto, hanno dei nomi storpiati da lui. Avete presente la Hadwear? Ecco, lui la chiama Shemina e se gli si chiede di parlare di Shamyra, invece, dice che non la conosce. Ecco, io più che a rassicurare l'erede, in questo caso, sarei quasi tentata di avvisare Apollo: tranquillo, ApoApo, se ti senti osservato non c'è niente di strano. Al massimo è questo nanerottolo che ti domanda se può chiamarti Apolleus. Sul suo pianeta funziona così.

 

Juliet Lucky & Alice Darcy

Per quanto Juju sia e resti la mia socia anche se mi chiama Nancy, non si può negare il fatto che le due settimine siano legate ormai da tempo, non solo a livello di amicizia. Diciamo che sono i giullari ufficiali della classe, volendo usare un eufemismo, di certo quelle che sono più in grado di strappare un sorriso al prossimo, forse anche una risata. Dettagli. La verità è che non c'è alcun altro settimino in grado di combinare guai come loro due, neppure io. Qualcuno spesso le apostrofa come maldestre, volendo troll, eppure posso assicurare che dietro ogni loro gesto c'è una logica. Certo, magari una logica che nessuno tranne loro è in grado di interpretare, ma questo è un altro discorso. Come la volta che hanno cercato di coinvolgere il Centauro in un girotondo tutti insieme. O quando hanno deciso di dover abbracciare il mondo per dimostrare che in questo modo tutti avremmo vissuto più sereni. Appare chiaro quindi che se si deve trovare un erede di questa coppia che non scoppia occorre andare a puntare su qualcuno che abbia la stessa simbiosi, capacità di intendersi… e anche di non farsi internare, in effetti.

 

Alec Harris & Caleb Harris

Due gemelli Grifondoro per… due che non sono gemelle, facile constatarlo. Innanzitutto, tante condoglianze alla famiglia Harris. Avere due gemelli, entrambi lagne, è una disgrazia che va affrontata con grande coraggio e forza d'animo e, nel mio piccolo, sono vicino spiritualmente ai parenti più prossimi dei due primini. Ma di certo i due hanno un feeling che hanno anche le due settimine e, facile constatarlo, sono maldestri e in quanto a idee ne hanno di abbastanza strambe senza ombra di dubbio. Però non sono poi così certo che siano in grado di ricevere il testimone di Juliet e Alice, portando a compimento il compito assegnato: non farsi internare. Già l'aver scritto un biglietto per San Valentino alla Burton, la dice lunga sulla possibilità di vivere nella società scolastica in tutta sicurezza. A meno che non vogliano fare il tre per due e, quindi, abbonarsi anche loro all'infermeria per ricevere anche il testimone di Anne. Ma mi limito a mettere in evidenza la similitudine che consente loro di candidarsi ad eredi delle mie coetanee: professione di fede verso la pace del mondo e l'amicizia tra le genti. Bella utopia, eh?

 

Layla Took

Si dice che ogni classe debba avere il suo Poltergeist. Quello del settimo anno, che ne sia consapevole o meno, è proprio Layla, su questo non ci piove, soprattutto dopo che Sull si è fatto bocciare lo scorso anno. Ma l'aria da fatina sulle nuvole non tragga in inganno, in ogni caso. Layla non è di certo stupida quanto più una curiosa della vita che osserva il mondo a modo suo per capire come funziona e come muoversi al meglio. Come ogni Poltergeist che si rispetti, però, è in grado di combinare gli scherzi più assurdi, se solo volesse quindi non sfidatela perchè altrimenti potreste fare la fine di Ju e Joe al Torneo di Duello. Mai punzecchiare un Poltergeist perchè vi batte sul campo e con l'esperienza di disordine e caos. Layla Took è una delle persone più disarmanti che conosco e giuro che per lasciarmi senza parole ce ne vuole, eh! Una delle poche rimaste che sta ad ascoltare quello che hanno da dire i quadri, facendo di ciò che le dicono dei veri e propri motti personali. Ad esempio, sapete che se non vi piace quel che sentite dovete lavarvi dietro le orecchie? Da un certo punto di vista penso sia interessante che ci sia ancora chi si fa tutte queste domande su ciò che lo circonda. Al massimo basta castare un Silencio.

 

Gene Grover

Gene Grover, cuore di Crup al vostro servizio, signori e signore. Almeno, al servizio delle Veele non ha problemi a mettersi, al vostro… provate a chiedere, ma essendo Grifondoro non credo abbia troppi problemi, basta poter rispondere a qualcuna delle sue domande… una trentina circa, se vi va bene. Poi alle restanti cinquanta potete anche evitare di perder tempo. E, Anne, sarà anche bello avere qualcuno che pone delle domande su quel che lo circonda ma, penso, un limite massimo di domande giornaliere credo sia doveroso fissarlo. Quanti anni hai? A cosa stai pensando? Ma pensi? Perchè pensi? Hai mangiato? Cosa? Com'era? Ben cotto? Perchè? E al tuo gatto hai dato da mangiare? No? E non ha fame? Perchè? E FATTI I FATTACCI TUOI, PER SALAZAR! Quand'è troppo, è troppo. E lui con le domande è TROPPO. La curiosità e le domande son sintomo d'intelligenza. Per lui son sintomo di profonda stupidità e di un desiderio di rompere i boccini. E se non vuole romperli di proposito, poco cambia, dato che quello è il risultato! Ecco, però sarebbe carino mandarlo come mina vacante in giro per la scuola a proporre interviste per la Voce degli Studenti. Bisognerebbe solo istruirlo per qualche settimana, nulla di così complicato. Il Santo Baule è lì apposta!

 

 

Christine Berry

Berry, la fiammante! Leader della Broomula 1 scolastica, Capitana di Quidditch di Grifondoro, portiere titolare da anni, benchè si contino su una mano le volte che è dovuta intervenire per parare qualche tiro dei cacciatori avversari. Qual è il suo ruolo all'interno del gruppo del VII anno? Difficile stabilirlo e non perchè sia insignificante. Sportiva, ligia al dovere, estroversa, leale e in perenne competizione con Ginny, l'altra rossa del gruppo. Battute sagaci, risata facile, riservatezza e spensieratezza, alcune costanti del suo carattere. Spicca in Trasfigurazione ed è un pericolo pubblico a Pozioni che, ringrazio Salazar, non ha inserito nel suo piano di studi per il conseguimento dei M.A.G.O. Ragazza con dei principi, come direbbe qualcuno, è una fiera figlia di Godric e non viene meno ai suoi ideali, o almeno così sembra. Certo, negli ultimi mesi si è slanciata in un insegnamento di lingua con Fehr, ma non è il caso di scandalizzarsi, è un suo diritto e tifiamo tutti per lei. Certo, sarebbe più corretto da parte sua dare il nome giusto alle cose ma, tenera, possiamo comprenderla e sorridere della sua innocenza interiore. Casta e pura. Per quanto ancora, non si sa. Forse dovremmo chiedere a Fehr per quanto durano le lezioni di lingua.

 

BradenBilius Rothenberg

Diciamo le cose come stanno, Law. Se ci fosse un premio per il Grifondoro dell'anno, Christine e colui che ha un nome da far invidia a Relena, se lo giocherebbero ad armi pari. Sì, perchè se la settimina è quella che si sposerà pure vestita di rosso ed oro -ne sono certa- io una controllatina al sangue di Rothenberg la darei, tra vedere e non vedere, che qualche striatura dorata -o d'orata- si potrebbe anche trovare, come un globulo rosso deluxe, esatto.  Che poi, tutti sono soliti pensare che discendendo da Mornay il terzino sia arrivato in sella al suo ippogrifo bianco con un fare cerimonioso e zero cattiveria inside, ma secondo me non è proprio tutto succo di zucca e fiori cangianti, quello che anima il giocatore di Quidditch di Grifondoro. Vuoi che non si lasci andare a qualche punzecchiatura sagace o qualche malefatta che per una volta lo faccia sentire fuori addestramento? Certo, poi magari anche lui, come quei cosi che scrivono per la pseudo concorrenza, chiederà scusa a Godric per le malefatte compiute… o forse no. Per fortuna, almeno, è troppo piccolo per cercare di seguire le orme di Christine come insegnante. Le francesi se lo sarebbero già mangiato altrimenti, passando da mangiaranocchie a divora cavalieri.

 

 

Joe Greywood

Ahhh! Greywood! Lo sportivo del VII anno, o almeno così viene reputato. E non si sa bene per quale motivo. Perchè è Capitano di Quidditch, dicono alcuni. Ma ha fatto una magrissima figura nell'ultimo campionato, rispondono subito altri. Ma ha i muscoli, ripartono allora i sostenitori. Anche Vandenden parla, ma non ha il cervello, è la classica risposta. Ed è un punto in comune tra i due, anche se questo non c'entra molto in queste righe. Ma devo pur occupare in qualche modo lo spazio, no? Ad ogni modo è innegabile che è diventato un simbolo all'interno della Casata di Tassorosso ed è riuscito a crearsi una nomea. Buona o cattiva che sia, dipende unicamente dal punto di vista. Con la mazza dicono che ci sa fare, benchè mi sa molto di leggenda metropolitana. Anche perchè non capisco che Campionato di Quidditch han seguito l'anno scorso, per poter dire qualcosa del genere. E che il commento arrivi da ragazzine degli anni bassi, ignoranti sul Quidditch mi lascia un po' basito e mi obbliga a pormi delle domande. Alle quali mi rifiuto di dare delle risposte, mi dispiace. Ma, dall'alto della mia correttezza, devo scriverlo: in fondo è un bravo ragazzo… Non è cattivo… E' solo un po'…

 

Alexander Connelly

… un po' Joe Greywood, Law. Che altro vuoi che sia? Ha vinto il TriQuidditch grazie a Rosalie, smettiamo di osannarlo. E sono le marmocchie che sbavano per lui, hai detto bene. E Vinnica, ma lei è un caso a parte. Che poi, se Joe è lo sportivo del VII anno io fossi in voi maschietti mi farei qualche domanda in più, tanto per dire. Ma non posso sprecare occupare il mio spazio a parlare di Joe, soprattutto se ho scovato qualcuno che ammette platealmente di voler diventare come l'ex qualcosa della Cooper: Alexander Connelly. Me lo sono fatto indicare in Sala Grande da Noreal per capire che armadietto ad un'anta e mezzo mi fossi persa e… vuole diventare come Joe. Cond… imenti vari ed eventuali. Non conoscendo più di tanto il soggetto in questione mi limiterò alle notizie di pubblico dominio. Cacciatore della squadra di Quidditch -forse nessuno gli ha fatto notare che i battitori hanno più successo con le oc…casionali bamboline- e driver della B1 oltre che robusto, che i muscoli sono un'altra cosa. Direi che è la coppia sputata di Joe, no? Oh lo so che non ho menzionato nessun tratto del carattere o delle abilità. Ma se vuole assomigliare a Joe sicuramente non ne avrà.

 

 

Anne Burton

Ed ecco il testimone che rimane sospeso a mezz'aria, col braccio teso in avanti e nessun altro pronto a riceverlo per riprendere la corsa nel nuovo giro che sta per avere inizio. Ma siamo così sicuri che nessuno è pronto o idoneo a farsi carico dell'eredità della Burton? Nel suo complesso, forse sì, ma ci possono essere vari aspetti da considerare. I gemelli Harris, come detto, potrebbero prendersi il compito di rendere più trafficata l'infermeria e fare compagnia alla Drybottle. Di aspiranti scribacchini ce ne sono molti, alcuni anche abbastanza pungenti. Un futuro CapoRedattore che porti avanti la sua linea editoriale? Di AntiQuidditch ce n'è piena Hogwarts, come è normale che sia, di amanti della bacchetta ancora di più. Forse non del Glacius in particolare, ma in fondo quello è un marchio distintivo troppo particolare. Solo i migliori possono permettersi certe finezze, consentitemi di scriverlo. Ma tutta insieme, sì, forse è irripetibile. E per fortuna, ci aggiungo, nonostante la profonda stima che ho verso la mia concasata e, prima di tutto, amica. E per una volta lo scrivo chiaramente dato che, nei vari articoli, la appello sempre con qualche altra caratteristica. Ma per una volta mi pare doveroso. E poi è anche la mia amante poco segreta, inutile negare oltre che son tutte scuse per poterci vedere più spesso e, perchè no, rinchiuderci in Dormitorio. Ci tengo a precisarlo prima che la notizia esca sulla prima pagina dell'Eco in uno scoop che, di fatto, non è uno scoop. Quindi, piccoli Crup di Hogwarts, preparatevi. Grande è l'eredità che vi lasciamo e importante il compito che vi è affidato. I nostri giorni ad Hogwarts son sul finire, il segno l'abbiamo lasciato, chi più, chi meno. Un nome in calce alla fine di un articolo, alcune foto di redazione, alcune Coppe delle Casate o di Quidditch. Ognuno di noi ha lasciato il marchio e un segno del suo passaggio. Ci siamo stati, ci siamo e voi ci sarete. Il compito di non deluderci e di mostrare quanto valete. Di certo qualche piccola Burton si aggira inconsapevole per il castello, rimaniamo in attesa. (Ci tengo a precisare che non mi riferivo alla sorellina o alla tizia di Corvonero, se no Anne mi uccide).

Lawrence Owen & Anne Burton

By Anne Burton | febbraio 13, 2012 - 5:38 pm - Posted in Febbraio 2068

Vita da magandi

di Michael Cerfield

Sono il terzo studente cui Bubby (Anne Burton ndR) chiede di scrivere 'Vita da Magandi' e tre è il numero perfetto. Lo sapete che il caso non esiste, vero? Per i fatalisti in astinenza da umorismo: sto ovviamente scherzando. Se così non fosse cadrei nell'egocentrismo ed alimenterei inutilmente le voci che ruotano intorno ai Corvonero. Sto per andarmene e questo non sarebbe di certo un mio problema, ma tengo al fatto che gli gnomi che m'importunano in Sala Comune abbiano un futuro sereno, qui dentro. D'altronde Hogwarts è la miglior cosa che possa capitare nella vita. Lei prende e dà. Ve lo dice uno che ci ha rimesso una vertebra cavalcando la scopa alla maniera di Kingsbadger, ma che allo stesso tempo ha intrapreso scelte importanti sotto la guida di personalità come quelle della Graveyard e di Keaton. Il buon vecchio Keaton, chissà che fine ha fatto. A Hogwarts ho trovato amici ed una piromane (ma non una a caso), ho capito che non bisogna giudicare dalle apparenze anche quando è un Cappello millenario che etichetta -seppur benevolmente- chi hai intorno. Ho imparato a diffidare e a ragionare, ancor di più da quando l'inganno sembra essere diventato il miglior strumento dei docenti per punzecchiare questi cervelli smorti. E porterò via una marea di cose, il ricordo anzitutto, per quanto sia sempre opportuno non marcire sulla rimembranza del passato. Mi mancherà il frastuono dei corridoi, i tre metri di neve della seconda metà di Gennaio, le lezioni mortali, i cigolii delle armature e persino la lingua marrone di Waleystock (ma solo perché mangia tante gelatine al fegato di drago, sia chiaro). Eppure più scivola via, quest'anno, più mi accorgo di non avere neanche il tempo di essere nostalgico, non quando passi intere giornate a compilare rotoli di pergamena per poi gustarti le smorfie scettiche sul volto di Pow dei docenti. Il succo del discorso è che il dopo fa schifo. Più cresci e più ti riempiono il groppone di responsabilità, com'è giusto ma allo stesso tempo ingiusto che sia. D'altro canto non ci è permesso fermare il tempo, quindi ho solo un piccolo consiglio da dare a chiunque starà leggendo questo pezzo di carta: godetevela. La scuola, gli amici, i sontuosi pasti in Sala Grande e anche i rimproveri di Lachian. Quando avrete poi smesso di lottare per affermarvi in questo mondo, vi siederete su una sedia con vecchie foto in mano che vi ricorderanno quanto sia stata felice anche quella volta in cui la Burton vi ha schiantati contro una delle colonne di marmo del Cortile Principale.

Controeditoriale

di L. Thingread e R. MacMillan

Non date ascolto a mia cugina, San Valentino è una festa bellissima. Anche se per molti è una festa come tante per me, ad esempio, è un'occasione in più per dimostrare quello che provo, senza dovermene vergognare troppo. Va beh che per la maggior parte gli studenti del castello sono praticamente… dei DonMerlino senza ritegno e non hanno bisogno di queste giornate particolari, ma per gli irrimediabili timidoni come il sottoscritto Caposcuola Tassorosso, anche una giornata dove tutti si vogliono bene… può essere una spinta in più. Dai Apollo, che faccio il tifo per te! Scusa, Pasticcino, ma tu che ne sai? Magari il povero Apollino -posso scrivere Apollino, vero?- non ha ancora trovato l'anima gemella, mica bisogna per forza fargli cattiva pubblicità? Sì, gli stai facendo cattiva pubblicità. Popolo di Hogwarts, fidatevi di una che ha la Vista lunga: Apollino sotto sotto è uno che ci sa fare, eheheh…. NO. CIOÈ, PASTICCINO. NON VOGLIO INSINUARE NIENTE. TU SEI IL MEGLIO DEL MEGLIO, PER CARITA'. Dicevamo, il controeditoriale. Perchè è un controeditoriale che stiamo scrivendo. Anne chiude la porta in faccia a San Valentino e noi la riapriamo con un bell'Alohomora, perchè è la festa più bella del mondo ed è bellissimo gironzolare per il castello e sentire che l'amore è nell'aria. Certo, mica tutti hanno la fortuna di avere al propio fianco il fidanzato migliore del mondo e posso capire che magari non è bello vedere cuori e coppiette ovunque, se non siete stati baciati dalla fortuna. Non la Lucky, eh. La fortuna in senso figurato. Se poi volete provare a farvi baciare dalla Lucky, chissà, magari riuscite a passare San Valentino in coppia. Non sarebbe bellissimo? Perchè, ve lo ripeto, San Valentino è il giorno più bello dell'anno assieme a Natale e al compleanno: se tutto va bene si ricevono regali meravigliosi, e cioccolatini, abbracci e baci appassionati e… e un sacco di sguardi truci, se qualcuno s'avvicina alla proprietà privata. Intendo la mia, intendo la Cucciolotta in questione che GIURA di non avere secondi fini con Apollo, vero? No perchè, Apollo, veramente. Ti trancio il bietolo con un ombrello, sia chiaro. Comunque, stavo pensando alla quantità d'amore che è nato anche tra gli studenti di Hogwarts e quelli delle altre delegazioni, come ad esempio quello che è scoccato fra la nostra SuperCapitana Christine Berry ed Ismail Ferdinando. No, Cucciolotta, sono proprio sicuro che si chiami Ismail Ferdinando e non Fehr. Si, ho capito che sei tu quella intelligente dei du…e quella fur…e tipo no, ma la pianti che la prendiappunti sta scrivendo? HO CAPITO CHE TE HAI LA MEMORIA DA CORVOTRONFIA MA TIP… e va bene, FEHR. ISMAIL FEHR, contenta? Ecchebbolidi quadrati oh, comunque, dicevo delle coppiette nate tra gli studenti di Hogwarts e le delegazioni, tra cui Ismail FEHR e Chris che a vista mia stanno davvero troppo bene insieme e Chloe LeRqualcosa ed il nostro Vice Lawrence Owen. O la coppia che scoppia Alice Darcy e Vassil Peevello. Ora…ma avete visto che sorriso radioso che ha la nostra Chris? Ismail dev'essere veramente un fidanzato eccezionale, a differenza di Law che, invece, ha costretto quella povera santa della rossa francese a vestirsi da Graveyard per Halloween. Ora, io capisco che Nonna avesse il suo fascino ma… Lawrence, ti piace la Graveyard? E pooooi… Alice e Vassil. Secondo me Vassil sta meglio vestito da ballerina brasileira, tipo, dovevate vederlo con le penne verdi a sventolare durante una gara di vestis fra lui e Gregor, vestito da Morgana. Erano quasi terrificanti, seriamente. Mi hai detto una cosa che non so, pasticcino… Non è che ci sono delle foto di Peev vestito da Morgana? C'era anche la LeClerc quando è successo… perchè tipo vado a chieder…? No, vabè. Tornando a noi. Ma lo sai che di recente io ho visto Todor Pelliccescu sorridere? Dobbiamo dirlo ad Harriet, che qui gatta ci cova. Possiamo combinare qualcosa, sono adorabili insieme. Un po' creepy, ma adorabili…. Adorabilmente terrificanti di può dire? A proposito di cose terrificanti, McScheind e la Robbins sembra stiano facendo sul serio. AHHH, ADESSO HO CAPITO PERCHÈ SAN VALENTINO VI FA COSI' GRINZASCHIFO. Eh, ragazzi, vi capisco. Mica possono essere tutti schiantosamente meravigliosi come me e il mio Thingigante? O come Grinzelle e Sami ? Basta semplicemente non guardare, magari scompaiono. Si eh, non ho nulla contro la Robbins ma se McSchifo scomparisse sarei solo che contento. Mica per nulla, ma QUALCUNO si ricorda di cosa quel barbone ha fatto a Keysee, durante il terzo anno, perciò che non ci si stupisse se quel QUALCUNO lo vorrebbe saccagnare di botte. E per tornare in tema di vomito arcobaleno, Giselle e Sami sono quasi carini, ecco. Ma mai quanto sarebbero carini Heert ed Alexandra, eh. Cioè, sul serio Alexandra, io fossi in te con Heert mi ci metterei senza pensarci troppo, state troppo bene assieme, siete grinzacucciolosi, come direbbe la mia ApottaFrizzolotta. Che poi, stavo pensando, più che un controeditoriale sembra…non so, una pagina di Streghetta 2000, percui direi che è anche il caso di fare basta, si?

By Alcy | - 11:22 am - Posted in Febbraio 2068

Solitamente una festività come quella di San Valentino scatena la fantasia degli innamorati che cercano in tutti i modi di compiacere il proprio partner a forza di messaggi d'amore, dolci regali e incantesimi appariscenti di tutti i tipi e tutte le forme. Per i negozianti di Hogsmeade è diventata da anni una delle migliori occasioni per gonfiare le tasche con i profitti derivanti dalla vendita di prodotti e servizi alle coppie più o meno giovani che girano nel villaggio in questo periodo. I due negozi maggiormente interessati sono da sempre la locanda di Madama Piediburro e Mielandia, che ogni volta si fanno una spietata concorrenza a suon di dolci. Quest'anno in particolare pare che entrambi i negozi si siano superati nella speranza di attirare il maggior numero di clienti.
Le vetrine del negozio di dolciumi più famoso del Mondo Magico sono diventate monocromatiche per una settimana: un vivo rosso amore ha colorato ogni cosa esposta. Partendo logicamente dai cioccolatini, rigorosamente a forma di cuore e ricoperti da un sottile strato di stagnola rossa. Voci sussurrano di aver visto almeno cento tipi diversi di questi cioccolatini. Il più ambito era grande due metri per due metri, con uno spazio all'interno per contenere una persona. Come dire… ti regalo il mio cuore, anzi no, ti regalo ME! Era un pezzo unico. Chissà chi l'ha comprato! Forse Owen? Ad altri cioccolatini il ripieno è stato stregato per fare in modo di essere più o meno dolce e più o meno morbido a seconda dell'affetto che provano l'uno per l'altra i due piccioncini che assaggeranno assieme queste leccornie. Mi piacerebbe tanto vedere che effetto farebbero sulla Burton e Darsel! Non a forma di cuore, ma sempre rigorosamente rosso anche lo zucchero filato offerto alle coppie di giovani innamorati che si presentavano nel negozio durante la dolce settimana di San Valentino. Ad ogni morso uno strano "Ti voglio bene" dalla voce tanto tanto simile a quella del nostro assistente di Pozioni si elevava dal bastoncino in una tonalità un po' troppo alta. Una volta terminato, la lingua rimaneva rossa per almeno tre giorni. Per mangiare qualcosa di dolce guardando il vostro tesoro a due centimetri di distanza potevate comprare dei leccalecca disposti su un bastoncino a forma di V con alle due estremità superiori due grandi palline da leccare all'infinito. Chi li ha comprati afferma che hanno effettivamente una durata lunghissima: molti si sono stufati e li hanno buttati via dopo manciate di minuti, ma i Muldoon sostengono durino almeno tre settimane. Anche se personalmente non so come facciano a conservarli e non lo voglio nemmeno sapere. Altro pezzo forte di Mielandia quest'anno sono dei carinissimi puffskein di cioccolato che al loro interno contengono un messaggio d'amore inciso con caratteri microscopici su una mandorla senza buccia. Ma la cosa che ha fatto più scalpore e che soprattutto ha attirato più gente nel negozio sono stati i libri commestibili: libri d'amore, con le pagine di zucchero, il segnalibro in liquirizia, la copertina di glassa di fragole. Ogni capitolo del libro è stato scritto con un inchiostro di diverso tipo di cioccolato. Inutile dirvi che sono andati letteralmente a ruba facendo sicuramente tintinnare le casse del negozio di cioccolato. Purtroppo ne sono rimaste poche copie in giro: molte sono sparite negli stomaci dei fortunati compratori.
Pare che l'inventiva di Mielandia abbia dimezzato le aspettative di vendita della Locanda di Madama Piediburro. Nessuno si è perso d'animo, dalla proprietaria al più piccolo apprendista lavapiatti della sala da tè sono fioccate idee nuove per cercare di attirare le coppiette nel locale. L'insegna è stata la prima cosa ad essere modificata: è diventata così grande e luminosa da rischiarare per molti metri una Hight Street piena di gente. Non era però la sola luce rosa ad attirare la folla. Sopra l'insegna volteggiava un piccolo tavolino, rigorosamente ricoperto da una tovaglia in pizzo rosa, con sopra delle tazze di vera cioccolata calda (si vedeva il fumo salire verso il cielo). Ai lati del tavolo, sedute su delle mini seggioline, alcune piccole fatine fingevano di sorseggiare la cioccolata. La sera questo piccolo spettacolino è stato illuminato da alcuni globi di luce rosa che formavano un grande cuore attorno al simpatico quadretto. Ma se così è stata ridotta l'insegna, immaginatevi l'interno! Ogni mobile della sala da tè è stato tirato a lucido, ogni sedia fornita di soffici cuscini a forma di cuore. Su ogni tavolo faceva bella mostra il miglior servizio di porcellana della locanda, con decorazioni floreali e bordino dorato. Le tovaglie sono state confezionate su misura: alcune con ricami di cuori che ad alternanza cambiavano colore da rosso a rosa, altre dipinte a mano ritraevano coppie di Creature Magiche di ogni genere percorrere romantici roseti o sentieri dispersi in prati verdi della campagna inglese. Vicino ad ogni tazza un delizioso pacchettino regalo dalla carta in colori pastello per la coppietta di commensali. Al menù della sala da tè sono stati aggiunti dolci e pasticcini a forma di cuore, in edizione limitata, creati apposta per l'occasione. Oltre a dolci, cuori e cioccolata a fiumi, da Madama Piediburro hanno messo a disposizione le eleganti suite della locanda per le coppiette desiderose di passare un romantico fine settimana circondati di cuori, rose e merletti dalla mattina alla sera.
Non ho idea di chi abbia vinto questa sfida a suon di dolci a forma di cuore e di trovate più o meno brillanti e non ho voglia di indagare! Devo andare a finire di leggere un libro.

Dorothy Milford