Signori, probabilmente la maggior parte di voi si starà chiedendo per quale masochistico motivo mi è passata per la mente l’idea di chiedere alla professoressa Fleetwood un po’ del suo tempo e, soprattutto, di andarmi ad infilare nel suo ufficio per un motivo diverso da una punizione. Ebbene, potreste restare sorpresi nel sapere che non ha tentato di avvelenarmi per il disturbo che le ho dato, non ha preteso che passassi tutta l’intervista appeso per i pollici al soffitto e non mi ha aizzato contro il suo gatto, sebbene il suo pelo mi abbia comunque procurato un attacco di starnuti che ha tenuto sveglio il dormitorio del settimo per tutta la notte. Gli altri hanno avuto qualche problema di concentrazione a lezione, ma sono rischi che sono disposto a correre. Tra me e la Fleetwood c’è stato solo un piccolo, piccolissimo malinteso riguardo al mio orecchino, che ovviamente si è risolto presto.
Lewis: Cominciamo da qualche domanda di rito. Di dove è originaria? Non le chiedo quando perché ad una signora non… Ah… Magari vuol dirmi qualcosa della sua famiglia?
Fleetwood: Sono originaria di Liverpool. I Fleetwood abitano lì da generazioni. La tolgo dall’imbarazzo. Ho compiuto da poco cinquantotto anni; sono coetanea del professor Keaton. Tutti i componenti della mia famiglia hanno lavorato all’interno del Ministero della Magia: Sottosegretari Anziani, Membri Altolocati del Ministero, Membri della Prima Assistenza Magica per Neo-Maghi. Alcuni si sono anche affacciati alle Relazioni Internazionali e al Wizengamot. Purtroppo sono vedova da dieci anni: mio marito ha lasciato me e mia figlia in una notte d’estate. Brutto momento.
Ho avuto l’impressione che la sua faccia dicesse altro, ma chi le capisce le donne. Di certo era improbabile che condividesse con me il suo eventuale dispiacere, così non ho insistito e ho cambiato argomento. Ho dimostrato tatto, ecco.
Lewis: Sì be’… Bene, sono certo che i nostri lettori vorranno sapere che succede a chi frequenta questa scuola. In senso positivo, ecco. Magari qualcuno potrebbe essere contento del fatto che una persona come lei ha frequentato Hogwarts e poi è arrivata… dove è arrivata, me lo dirà dopo. E quindi, ha frequentato Hogwarts? Si ricorda qualche episodio particolare, che magari vuole condividere con me e con il mio orecchino?
Fleetwood: Sicuramente sanno da chi prendere esempio una volta usciti da qui. Come lei, signorino Lewis. Sa già che carriera intraprenderà? Ho frequentato Hogwarts nella Casata dei Serpeverde, quella che l’ha accolta sette anni fa. Episodi particolari? Sì, ricordo benissimo un episodio risalente al mio quinto anno a Hogwarts: lezione di Pozioni, precisamente. Io ed il mio professore attuammo un bello scherzetto per i miei compagni di corso: li trasformammo tutti in Vermicoli viscidi. (Ridacchia al ricordo) Era molto entusiasmante come scena. Ricordo che ebbi cinquanta punti quella volta: naturalmente poi portammo tutti quei "Vermicoli" sulla Torre di Astronomia per aiutare la caccia del cibo per i corvi. Purtroppo nessuno dei miei compagni venne preso. Il mio professore di Pozioni poi fu cacciato. Ora insegna a Durmstrang.
Lewis: Non se la prenda ma… Non una carriera che preveda pozioni. Sono uno dei miglior… il migliore in Trasfigurazione e quindi proseguirò quegli studi. Li avete portati da Vermicoli su alla torre? Forte. Serpeverde accoglie sempre elementi… interessanti, credo.
Fleetwood: Mi spiace che non scelga una carriera che riguardi le pozioni. Sicuramente avrebbe fatto bene, non benissimo, ma quel che basta per poter vivere. Sì, veramente forte. Peccato che poi tutti i compagni mi abbiano considerato una perfida Megera, ma sono inconvenienti degli scherzi, come le può immaginare. Sempre i più interessanti, come Tom Riddle, Medicine, lei, me. Tranne Powell, il suo docente di Difesa contro le Arti Oscure.
Tom Riddle non era quel mago oscuro, pazzo e pluriomicida che si strappò l’anima e se andava in giro con la faccia da serpente? Carino da parte sua paragonare me e Medicine a lui…
Lewis: Non rientrava tra le domande, ma visto che ci siamo… Come mai pensa che Powell non sia ‘interessante’?
Fleetwood: Lo ritiene un buon Capocasa? Sinceramente le sue attitudini non sono per niente concordi con quello che un Serpeverde dovrebbe fare. È attento solamente a non far diventare rosa la Sala Comune. Queste non sono le preoccupazioni di un Capocasa. Dovrebbe seguire di più gli studenti della sua Casa ed invogliarli a fare sempre meglio, nel rispetto dei criteri che ci ha lasciati il nostro fondatore Salazar. Non crede? Un Serpeverde DEVE sentirsi l’obbligo di vincere e poi riuscirci. Guardi il Quidditch. Mi spiace che sia andata male quest’anno per voi di Serpeverde, c’erano molti elementi validi all’interno della squadra. La Adams doveva sfruttare di più il colore di pelle di Mayson e farlo mimetizzare con una delle torri del campo così da sbucare all’improvviso ogni qual volta s’avvicinavano alla zona.
Lewis: A me Powell non sembra così male. Cioè, mi ha incoraggiato quando ho scritto a Trasfigurazione Oggi e… è anche vero che andavo a bussare alla porta del suo ufficio un giorno sì e l’altro pure e quindi forse mi ha ricevuto per disperazione… Non sapevo fosse interessata al Quidditch. Magari tifa per qualche squadra? Al resto della scuola potrebbe far piacere saperlo, magari la sentirebbero più… vicina. Comunque, la partita è andata, tra arbitri col bacon sugli occhi e tempeste equatoriali… poteva andare peggio, non siamo ultimi. Guardi che non è che noi non volevamo vincere. Ma è stata anche sfortuna, insomma.
Fleetwood: Sì, so che non era vostra intenzione, altrimenti non sareste dei veri Serpeverde! La sfortuna è capitata, quest’anno. La prossima volta chiederò di arbitrare un incontro visto che lo fanno cani e Tassi. Oh sì. Tifo per le squadre che hanno una maggior componente femminile tra le proprie file. Soprattutto se hanno entrambi i Battitori del gentil sesso.
Credo che il prossimo anno passerò da scuola appositamente per assistere ad un arbitraggio della Fleetwood, e vediamo se ai punteggi cambia qualcosa.
Lewis: Ah, tipo le Harpies. Non so bene la loro formazione, ma per tradizione credo che siano tutte fem… donne. Okay, passiamo alla sua carriera dopo. Mi è arrivata qualche voce, Ministero qui e lì, ma non mi piace fondarmi solo sulle voci di un paio di quadri ubriachi, al contrario di quello che crede qualche sbarbatello che non conosce nessuno.
Fleetwood: Fa bene a non fidarsi di quello che dice la gente. La base per andare avanti. Al Ministero della Magia lavoro nell’Ufficio dei Servizi Amministrativi Wizengamot. Sono quasi tutti i giorni a contatto con la vostra ex-Preside, Hermione Granger. Ero anche in lizza per un posto come Membro dell’Alta Assemblea, ma per molti ero ancora troppo giovane. Ora sono tra i nomi che possono aspirare ad un posto come Sottosegretario Anziano del Ministro. Tra gli altri conosco Ailbeart McKalleart, il vecchietto che dà lezione di Smaterializzazione qui a scuola quest’anno. Si vede che sta per morire. Gli danno ripieghi più semplici per non farlo affaticare.
Lewis: Mmh, una carica importante. Questo spiega forse le strane visite qui al castello. Per esempio, un paio di mesi fa due Megere, o secondo alcune fonti quattro, sono state viste qui e pare che fossero venute ad incontrare lei. Come mai sono venute da lei? Hanno avuto un permesso speciale per entrare qui al castello, dato che non riescono ancora ad evitare del tutto quel loro piccolo difetto di divorare bambini e qui ce ne sono parecchi? Ce ne saranno ancora di più tra un po’, pare che qualche mio coetaneo non sia capace di usare certi attrezzi del mestiere.
Fleetwood: Solo due, signorino Lewis. Si sa che molte Megere abitano nel villaggio di Hogsmeade. Visto che il rappresentante del Ministero più vicino alle creature ero io, il Ministero mi ha informato dell’arrivo di questa delegazione a Hogwarts. Non posso venir meno al mio dovere, per quando possa ritenere queste degli Esseri veramente squallidi. Un po’ come tutte quelle che pensano di avere gli stessi diritti perché sanno parlare. Sì, forse è meglio attuare un corso su questo genere di particolari.
Lewis: Quindi ha ricevuto le Megere per questioni ufficiali del Ministero, col permesso. Per il resto, posso presumere parli dei Centauri? Però è curioso, ci sono creature intelligenti che sanno parlare ma hanno rifiutato lo stato di Esseri proprio perché c’erano le Megere, sa? I Centauri e i Maridi hanno preferito restare nella classificazione Animali. Non le sembra paradossale? Voglio dire, le Megere mangiano bambini. I Centauri e i Maridi sono per metà bestie ma non mangiano persone. Non è che io sia proprio di parte solo perché è stato un Maride a ripescarmi dal lago durante la traversata con le barche al primo anno, è giusto un ragionamento.
Fleetwood: Può presumere che parlo di tutte quelle creature che hanno lottato per avere gli stessi diritti di noi maghi. Se sono diversi da noi, in aspetto e anche concezione magica, perché avere gli stessi diritti? Siamo diversi: molte leggi del nostro statuto non sono conformi alle loro esigenze, come alcune leggi che possono calzare per la loro situazione sociale sono improbabili se paragonate alle nostre di esigenze. La società magica è formata anche da loro, ma noi siamo diversi da loro. E se ora Maridi e Centauri la sentissero paragonarli a bestie sicuramente finirebbe negli abissi del Lago Nero o appeso a vita su di un albero della Foresta Proibita, signorino Lewis. Lei pensa che possa mai esistere una costituzione magica che unisca tutta la società magica?
Lewis: Ho detto che sono per metà bestie, dato che pesci e cavalli sono bestie, no? La loro metà umana è umana e basta. C’era un candidato all’elezione a Ministro, quel Nightingale, che sosteneva che sì, è possibile una costituzione magica che valga per tutti. È un liberale e magari non ha tutti i torti, ma deve ancora dimostrarlo del tutto. Io con un Goblin posso andarci d’accordo ma lui di contro non capisce che se mi vende un oggetto poi quello è mio, mica resta suo. Insomma, c’è ancora qualche piccolo problema.
Fleetwood: Appunto, signorino Lewis. Non ci sono delle prove che attestano una civile e pacata convivenza. Come lei asserisce, una metà di loro è bestia. Suppongo anche i loro istinti ed impulsi selvaggi. Ci stiamo andando ad impelagare in una questione abbastanza contorta. La vostra docente di Cura probabilmente darebbe ragione al signor Nightingale, perché vive a contatto con le creature giorno e notte.
Lewis: Visto che siamo in vena di opinioni, le chiedo di esprimerne solo altre due e poi me ne vado, promesso. Prima, il nugolo di Auror che pattugliano il castello.
Fleetwood: Niente di buono sugli Auror. Sinceramente penso che la scuola stia creando troppi allarmismi. Il Ministero della Magia è abbastanza tranquillo per quanto riguarda la sicurezza e, come vede, le nostre risorse sono molto ampie ed affidabili. Anche se non condivido il comportamento del signorino Butler, non posso di certo non dire che sia uno dei migliori Auror in circolazione. Non capisco solo perché così tanti qui a scuola. Per questo forse è meglio parlare direttamente con gli Auror che gironzolano qui intorno e nel castello. Non faccio parte di quell’Ufficio nel Ministero della Magia e mi tengo ben lontana dall’importunare il lavoro degli altri.
Oh, è curioso che non abbia fatto cenno a Murple, non trovate? La professoressa non mi sembra tipo da dimenticanze, quindi posso supporre che la sua opinione su di lui sia simile a quella su Powell.
Lewis: Troppi allarmismi. Be’, forse, ma in fondo meglio tante difese che poche, no? Anche se la scomparsa, accidentale, si capisce, di qualche studente potrebbe non essere poi così grave, specialmente di certi individui molesti che credono di aver fatto doppia fila durante la distribuzione di cervelli. Ah, Butler, l’Animagus. Dovrò farci due chiacchiere. Infine, Warren. Di lui che ne pensa?
Fleetwood: Professor Warren, Lewis! Credo inizi a diventar troppo vecchio e che sia ora di lasciare il posto per andare in pensione. Troppo sbadato, ormai. L’ultima volta ha messo nel cestino il libro che gli ho regalato per il compleanno, Come castigare gli studenti impertinenti, invece che sullo scaffale. Sbadato di un vecchio docente passabile.
Lewis: Già, il professor Warren deve essersi proprio sbagliato, sicuramente non voleva gettare un libro così profondo.
E si è conclusa così la chiacchierata che, contro le mie aspettative, ha previsto un equo scambio di opinioni. Ammetto che non mi aspettavo tanto e, al contrario di quello che potrebbero pensare alcuni, non ero preventivamente a conoscenza delle opinioni, diciamo, dure che la professoressa aveva negli altrui riguardi. Ecco, magari immaginavo già cosa pensasse del professor Warren, dato che mi è capitato qualche volta di origliare ascoltare per caso certe conversazioni durante le lezioni di Pozioni. Eppure, visto quello che pensa degli altri, potrei quasi dire che dare dello sbadato a qualcuno sia quasi un complimento. Che le sue intenzioni non siano solo di spodestare il titolare di cattedra ma anche di mirare a guidare i Serpeverde? Se fossi nel professor Powell, starei attento al mio succo di zucca mattutino. Così, per scaramanzia, eh. E dunque, ora avete qualche indizio per risultare quanto meno sopportabili agli occhi di questa donna: non essere metà pesce, cavallo o simili (ma potete essere metà qualcos’altro con l’orecchino, l’importante è che restiate umani: Roines, tu sei il prossimo nella lista di avvelenamenti casuali); non pretendere di poter avere la sua completa stima, a meno che lei non arrivi a reputarvi interessanti, nel qual caso avrete forse un venti per cento di stima; non gettare libri su Come castigare gli studenti impertinenti (devo ancora capire se questa era una frecciatina nei miei confronti o diceva sul serio); e, infine, tifare per una squadra che abbia almeno i Battitori di sesso femminile, meglio se tutta la formazione.
Alfred Lewis