Gli anni scolastici passano uno dopo l’altro, ma certe cose non cambiano mai. Roines è ancora direttore di Quel Giornale Lì. A Yankees non è ancora spuntato niente tra le orecchie, là dove solitamente si trova il cervello. Dalis ha ancora due braccia e due gambe, ma ci stiamo lavorando. Rafaelle è di nuovo nel dormitorio dei maschi, ma stiamo lavorando anche su questo.
Che altro non cambia mai? Ma l’accoglienza ai primini, naturalmente. Poveri piccoli primini maltrattati, che attraversano il Lago Nero con la speranza di iniziare la loro tranquilla istruzione magica e invece si ritrovano catapultati in un riformatorio formato famiglia. Riformatorio in cui, beninteso, ci sono regole precise, che sono costate a professori & consiglio d’ istituto anni di riflessioni, discussioni e notti insonne, mentre si aspettava il ritorno dell’ eroe del momento. Ma, a quanto sembra, seguire queste frivole norme comportamentali non è più fashion come una volta: chi ad undici anni, nel travolgente scorrere dei tempi, non desidera sgattaiolare con l’ amichetto del cuore fuori dal dormitorio, passato il coprifuoco, preferendo recarsi nella Foresta Proibita piuttosto che nei ben più classici corridoi? Perché, ovviamente, il primino medio appena arrivato ad Hogwarts, complici un paio di lezioni al corso di Difesa Contro Le Arti Oscure, una parola del docente di Storia della Magia e una chiacchierata amichevole col quadro, si convince di sapere qualcosa. Portatore di questa incredibile verità, non può certo non condividerla con il compagno di banco, il compagno di banco, il compagno di casa del compagno di banco, per poi farsi convincere da tutti loro di essere una sorta di eletto, in grado di liberare il mondo dal male. Che poi, l’ unico risultato sia quello di far saltare i nervi al corpo disciplinare della scuola, è tutto un altro affare. Perché far perdere punti alla propria Casa fa molto eroe incompreso ed è, attualmente, motivo di plauso – o, più spesso – di totale indifferenza. Ci sono poi, fra questi ragazzini impavidi e coraggiosi, figli di un tempo brutto & cattivo, anche quelli cresciuti col "male dentro". Ossia, bambini che ad undici anni seguono maldestramente mode babbane e non, sporcandosi il volto di bianco con la cipria rubata alla mamma prima dell’ arrivo a scuola, facendo del proprio meglio per accecarsi con la matita per gli occhi, cercando di assomigliare il più possibile ad un panda. Divise ormai inesistenti, malgrado i rimproveri degli insegnanti e gli urlacci dei prefetti, la nuova generazione vaga per il castello secondo gli ultimi dettami della moda FiloBabbana – sembra, da quello che dicono i giornali del settore, nemmeno secondo una buona moda FiloBabbana. Anche il protocollo scolastico sembra ormai essere passato alla storia, forse il prossimo anno McBryant potrà inserirne una copia nel programma di Storia della Magia recente, settimo anno. Perché, avviandosi a diventare perfetti intellettualoidi tormentati, questi bambini che paiono tanto carini e tanto onesti, pretendono di rivolgersi ai "grandi" con sussieguo, con l’ aria di chi ha visto e ha sperimentato il mondo. Emergono storie drammatiche, la metà delle quali forse probabilmente inventate dopo l’ ascolto di una tragica esperienza di un compagno. È vero anche questo, un primino che arriva ad Hogwarts con una famiglia felice & unita, non è nessuno. Si integra con difficoltà estrema, dal momento che i suoi problemi più grandi – non aver studiato per la lezione di Trasfigurazione, aver perso per la terza volta di seguito a Gobbiglie – non possono competere certo con quelli del ragazzino incontrato in biblioteca che racconta di essere rimasto orfano, aver visto la morte in faccia più volte e di non riuscire più ad amare nessuno. In effetti, non è un caso che, al primo consiglio di istituto, si sia parlato di sostegno psicologico per i primi anni – vista l’ elevata quantità di studenti induriti dalla vita e giunti da questo mondo depravato a scuola. Ma, se si superano i primi due mesi senza i crolli psicofisici che gli esperti del Ministero hanno messo in conto (dalla nostalgia di casa alla persecuzione dei sopraccitati drammatici ricordi), bisogna passare indenni attraverso un’ altra prova: il bullismo. Parlando con vari alunni, frequentanti tutti il primo anno, è venuto fuori che, malgrado tutti i convegni, i consigli, le pergamene dall’ alto, il bullismo continua ad esistere. Di più, sembra paradossalmente essersi rafforzato con il passare del tempo. Ormai, la maggior parte dei ragazzini lo ha capito: farsi rubare la merenda a scuola appartiene al secolo scorso, duellare a colpi di Lumos nel giardino della scuola è, invece, il nuovo trend. Così come farsi stregare dai compagni più grandi, malgrado sia vietatissimo, senza dire una parola a professori -o, più semplicemente – a prefetti, tanto "non ci possono fare niente, è tutto inutile". L’ eroe tragico sopporta sempre il suo dolore da solo, si sa.
E chi mai riesce meglio a tiranneggiare un undicenne di… un dodicenne? Ebbene sì, signori. Bulli over sedici anni, raccogliete pure bacchetta e calderone e ritiratevi nell’angolo. Siete troppo vecchi per questa vita, non scherziamo. Lasciate un po’ di spazio alle pulci di nuova generazione. Non è colpa loro se non sanno ancora da che lato si impugna la bacchetta, pur dopo un anno di scuola. A loro discolpa, si potrebbe dire che c’è chi non l’ha capito neanche dopo quattro, cinque o sei anni. Un esempio lampante è sicuramente Hanks. Se non sapete di chi si parla, non datevi troppo pensiero: nessuno si ricorda di lui, forse neanche sua madre. E chi mai si appresta a spodestare Lela Camden dal trono di Grande Spauracchio del castello? Ecco a voi il nuovo terrore di Priminolandia, l’oscura e venefica Kathleen Anderson. Un quasi nuovo acquisto dei Grifondoro, che ha dimostrato la tesi che al Club di Incantesimi sosteniamo da anni: i Grifondoro diventano dei pazzi omicidi o dei pazzi suicidi. I loro colori non potrebbero essere più adatti: il rosso del sangue e l’oro dei galeoni che pendono sulla loro testa da ricercati. La Anderson avrà raccolto l’eredità di Miss Mi-Vendico-Su-Ogni-Cosa-Che-Respira Norvall, la ragazza (?) tanto amata da quella mezza tacca di Harvarest? O magari la mancanza di senno è una questione di famiglia? Certo è che non sono chiari i motivi per cui una dodicenne spostata dovrebbe avercela con un innocuo compagno un po’ troppo entusiasta. Il riferimento è all’ormai già noto Justin Parker, Parker il Farneticante per gli amici, che è riuscito a far parlare di sé già dallo scorso anno, prima ancora di varcare i cancelli di Hogwarts. Insieme alla sua amica Christine Pole, quest’estate si è nuovamente messo di picchetto davanti alla bacheca avvisi del Paiolo Magico, consumando il suo prezioso tempo per elargire messaggi di avvertimento a tutta la popolazione studentesca, oltre a buona parte degli avventori del pub, abituali o meno. Bagni parlanti con tanto di nome proprio, leggende metropolitane su studenti usati come cavie e trasformati in Zuppa di Piselli, misteriosi figuri altrimenti noti come "Loro". Alla loro età, noi ci chiedevamo come potesse un Babbano far sparire una monetina nel palmo della mano. Ma che vogliamo farci, i tempi cambiano. Le cose, però, sono peggiorate all’arrivo a scuola.
Pur dopo un anno, i Corvonero sono tuttora in lutto in seguito alle decisione del Cappello di smistare il caro J.P. nella loro casa. Il colpo, poi, è risultato raddoppiato dalla vicinanza della sua amica Christine. Alcuni ritratti vicini alla loro Torre raccontano ancora di aver visto i loro attualmente ex Prefetti tentare di sedare una rivolta che si sarebbe dovuta concludere con il rogo del Cappello Parlante. Si sperava che la turba di Corvonero inferociti si ribellasse anche quest’anno, finendo per spiaccicare Yankees. Ma non è avvenuto niente del genere, pare. Questo significa che c’è qualcuno a cui io (Charlotte non le fa queste cose) devo 60 falci; li restituirò quando mi ricordo chi. Ma c’è qualcuno che si è soffermato anche per un solo secondo a pensare (parola grossa, chiedo scusa se non sarà intesa) che le fantasie di questi due dodicenni potrebbero non far del male a nessuno? Naturalmente limitarsi ad ignorarli costa più di un uovo di Chimera. Signori, quanto è facile affatturare un paio di ragazzini che non vi arrivano neanche a metà petto? Quanto è divertente ? Un sacco, davvero.
Possiamo solo sperare che i professori non si accaniranno contro i nostri coraggiosi ultimi arrivati. Von Mitternatch magari prenderà spunto da quell’idea della Zuppa di Piselli e probabilmente entro il nuovo anno la sua classe sarà decimata da un’epidemia di Salta-Lezione acuta. Quella malattia che viene trasmessa dagli Schizzocosi dell’Amazzonia, tanto per capirci. Stessa situazione si verificherà alle lezioni di McBryant, ma non prima del nuovo anno; prima delle vacanze di Natale. Dopo le vacanze, al ritorno al castello, i primini si saranno ormai rassegnati a fingere un qualche interessamento per le guerre dei Giganti o avranno progettato il suicidio con salto dalla Torre di Astronomia o si saranno messi d’accordo con la Moonshine per farsi venire a prelevare durante la lezione con la scusa della vaccinazione anti Vaiolo di Drago. Grazie a Merlino, i nostri cari, piccoli ed innocenti primini non avranno la possibilità di seguire le lezioni di Cura delle Creature Magiche per almeno un paio d’anni. E la Basilisk dovrebbe esserne contenta, no? Meno sono affollate le sue classi, più tempo ha per posare per un altro giornaletto, anche se bisogna dire che le cose da mostrare ormai sono finite. E se anche i nuovi, arrivati al terzo, sceglieranno Cura come materia facoltativa, non credo che saranno granchè interessati all’allevamento di bestiacce dal pelo bianco, rosa, azzurro, a scaglie e via dicendo.
Non c’è che dire, il pericolo è in agguato in ogni angolo, tanto che gira voce che Pix sta pensando di andare in pensione. Troppa concorrenza al giorno d’oggi. Il tempo delle zucche è finito un po’ per tutti. Ma c’è qualche vecchia gloria che ancora non si arrende al suo destino.
Alfred Lewis e Charlotte Midlee