Soliloqsssst!

Ottobre è il mese che personifica l'autunno in tutto il suo splendore con la lenta caduta delle foglie, il paesaggio dalle sfumature del rosso, giallo e marrone, l'inizio del letargo per la maggior parte dei mammiferi, le Gemme Albeggianti a Mornay che cambiano il colore dei petali con il loro odore trasportato dal vento fresco, il periodo della zucca. Halloween è una ricorrenza radicata nel mondo babbano ed anche nel nostro e lo è da sempre, come qualcosa della nostra cultura di cui non si può proprio fare a meno… ma non starò qui a tediarvi con le mie chiacchiere quando c’è già chi, in questo numero, ne parlerà abbondantemente e senza il noioso monotono dei miei scritti, gli scritti di una persona alla quale non importa di niente e di nessuno.
Ottobre non è tutto qui giacché, per la nostra porzione di mondo magico, è stato anche – e soprattutto – il mese del cambiamento politico, una svolta non di poco conto che occuperà una grossa parte dei libri di storia della magia del futuro, come successe al tempo della caduta di Caramell, soprannominato dai più come il Ministro incompetente. Ma è stato davvero incompetente? Non è stato davvero all’altezza dei fatti o ha semplicemente lasciato che lo travolgessero senza muovere un dito? Era disinteressato o troppo coinvolto? Non sapremo mai con certezza le risposte a questi e più interrogativi, poiché sono diverse le situazioni in ombra che ruotano intorno alla sua figura ed al periodo storico di riferimento: per cui ogni nostra analisi potrà essere solo incompleta o comunque superficiale, non all’altezza degli standard che si richiedono per un’adeguata analisi storica propriamente detta e che la Welkentosk ci richiede da due anni a questa parte. Ma c’è qualcosa che dovrebbe renderci perplessi in tutto ciò e che, lo ammetto, mi fa titubare sull’affidabilità del prossimo: le maschere. Non faccio riferimento alle maschere di Halloween, no, parlare di quelle e metterle in mezzo equivarrebbe ad una semplificazione eccessiva del fulcro del mio discorso. Le maschere sono suddivisibili in tre livelli: esterno, mediano ed interno. Esterno = comunità, mediano = soggetto, interno = essere. A sua volta, ogni livello può suddividersi in altri sottolivelli.
E’ per questo che, in primis, mi riferisco alle maschere che la società impone di indossare, 

 

perché è vero che Caramell è stato il ministro che non ha saputo reagire, è vero che Nightingale è stato quello che non ha fatto le scelte giuste ma è anche vero che magari è stata la società stessa ad imporre – non nel senso fisico del termine – loro queste maschere. Una società che non reagisce e si lascia cadere nelle mani del signore oscuro fa sì che il Ministro stesso ne sia il responsabile e la maschera del ministro incompetente vada a lui; una società che sceglie di combattere gli sciacalli da sola, senza interpellare gli organi deputati alla giustizia ed alle forze dell’ordine reclamando un’eroica giustizia fai da te, è quella che porta il Ministro ad avere la maschera di colui che fa scelte sbagliate. E si può andare avanti per livelli, perché sotto la maschera che la società ci affibbia c’è quella che ci poniamo noi e che non sempre coincide con ciò che siamo realmente. Perché lo facciamo? Perché è quello che vogliamo dimostrare a chi ci circonda, che sia per un fine tutto sommato in buona fede – quale l’accettazione e la benevolenza altrui, o per un fine che rema nel senso opposto: indossare una maschera per ingannare e tradire, tradire ogni rosea aspettativa che gli altri ripongono nel soggetto ed agire in funzione di un fine tutt’altro che nobile.
La differenza fra le modalità di questo secondo livello di maschere è sottile: è l’intento alla base a determinare la categoria d’appartenenza, come si fa per la magia buona e quella cattiva subentrando, quindi, l’individualità del soggetto.
Le maschere mi portano a titubare poiché, nonostante l’impegno che ognuno di noi possa impiegare nel tentativo di farle decadere, possono essere caratterizzate da così tanti livelli che discernerli singolarmente, scavando fino all’identificazione della base incontaminata, risulta essere altresì difficoltoso. Ci ritroveremo, così, ad aggiungere maschere su maschere al soggetto in base all’idea che ci facciamo di lui e del suo operato e sarà così anche per il neo-Ministro, in relazione alla sua prima frase da neo-eletto e/o al censimento che si appresta ad eseguire e/o a come porterà avanti il suo mandato.
Se Halloween si pensa che rappresenti l’abbattimento della barriera fra mondo dei vivi e quello dei morti, io propongo di iniziare ad abbattere un’altra barriera: il mondo del soggetto e quello della sua maschera. Ma, badate bene, mi riferisco alla maschera che associano agli altri, quella che noi comunità affibbiamo ad un altro soggetto e quindi la maschera dei livelli più esterni; quella mediana ed interna derivano dal lavoro e dall’attenzione personale e, al momento, non rientrano nella mia analisi.
Niente di quello che abbiamo intorno è come sembra, come crediamo essere: non aggiungiamo legna al fuoco, non creiamo altre maschere. Buona festa dell’abbattimento delle barriere a tutti, lettori del giornale.

  

   


Controeditoriale, pagina 2

Vita da docente,
di W. Fitzpatrick

J'ACKUSE! di J. Parker, pagina 3

Hogwarts

Quanti punti ti dai?
di C. Smith, pagina 4

Spilla, spilla delle mie brame…
di M. McReady, pagina 5

Due, quattro… tante chiacchiere sul Ministro
di C. Marmaduke, pagina 6

Ma come ti Vestis?
di C.
Thofteen, pagina 7

Assalto alle idee: costumi di Halloween alle porte
di O. Henderson & V. Price, pagina 8

Halloween
di M. McReady & C. Marmaduke, pagina 9

 

 

 Non c'è bisogno di informazione
di A. Hollowdale, pagina 10

 

In nome dello sport
di C. Bramwen, a pagina 11

La Redazione
Caporedattore
: Ivy Hevenge.
Vice Caporedattore
: Tommy O'Flynsdfks          Bleah!!

Articolisti:  C. Bramwen, O. Henderson, I. Hevenge, C. Marmaduke, M. McReady, T. O'Flynn, J. Parker, V. Price, C. Smith, T. Taylor, C. Thofteen.
Inviati speciali: Wyatt Fitzpatrick, Allen Hollowdale.
Fotografia: Eoghan Donegal.
Impaginazione: Hilary Darcy.