Maggio non mi lasciare. Non ho spiato le vostre suppliche con lo sguardo sollevato verso la cupola della Sala Grande e gli occhi più lucidi della patina invernale sul Lago Nero, ma vi osservo da lontano, leggiucchiando qualche bozza di articolo lasciato sulla scrivania della Caporedattrice Lowenn - no, davvero non dovrei farlo? – o attardandomi alla fine del pranzo, visto che non di sola fauna di scribacchini è composta questa scuola. Vi vedo stanchi, alcuni con le occhiaie che potrebbero far invidia alle pieghe assunte dalla pelle che ricopre le ossa della Graveyard, ma non posso ignorare anche quelli che – al contrario – si mostrano sempre pimpanti, volendo schizofrenici, per dirla alla babbana. Esami. Boom! Una parola che ha un impatto superiore anche al classico scherzo d'Aprile che annuncia la visita di un Dissennatore come commissario esterno per gli esami M.A.G.O. Vi dirò, qualcuno secondo me lo auspica pure, un simile argomento di Difesa Contro le Arti Oscure. Sempre meglio che incorrere nelle ire di Powell o nella sua spensierata fantasia alla caccia di una prova… curiosa, se capite cosa intendo.
Quindi no, Maggio mio, non ci lasciare. Perché chi si trova nella mia situazione, intermedia tra i microbi appena arrivati al castello che ancora si domandano come raggiungere la Torre di Astronomia ed i grandi che non fanno che pensare a LA' FUORI, credimi, l'arrivo delle vacanze sarà atteso come la Coppa delle Case a Tassorosso. O un po' di ossigeno dal presunto cervello di Amber Wolf. Quindi no, non è uno slancio d'altruismo – anche se lo sono, ma solo con chi voglio – che mi spinge a fornirvi una pratica e veloce guida per sopravvivere alle settimane che ci attendono, quanto l'istinto di conservazione che mi porta a cercare un rimedio per non vedere corridoi popolati da più fantasmi di quelli che ho imparato a conoscere in questi tre anni. E per non dover soccorrere nessuno che vuole diventare la prossima Mirtilla Malcontenta… mi auguro almeno che sappiate di chi parlo, in caso contrario rimandate ogni visita al bagno femminile del secondo piano. Diciamo per almeno… qualche mese. La regola fondamentale di un vademecum come si rispetti, però, è che esso sia seguito in tutto e per tutto, anche se ci potrebbe essere qualcosa che vi farà storcere il naso, intesi? Pensate che un tempo c'è stato uno che non si poteva nominare e che ha vissuto abbastanza bene anche senza naso… più o meno. 

Regola numero uno: non farsi mancare mai una buona dose di Pozione Tieni Sveglio, non importa se non avete mai sentito parlare di un intruglio del genere. I Babbani l'appellano volgarmente come caffè e la realizzano con dell'acqua sporca dolcificata con quanto più zucchero riescano a trovare in giro, nella maggior parte dei casi. O al naturale, se ci tenete alla finta linea che pensate di avere o siete di quelli che non devono chiedere mai… lo zucchero. La pratica magica – antica almeno quanto gli avi del professor Weetmore – ha provveduto a modificare tale bevanda aggiungendoci della Ramora, ma solo insieme ad una e dico una… mosca criosopa che come ben sapete serve per alterare i ricordi. Prima di reagire in modo poco consono a quest'ultima notizia, però, riflettete sul fatto che a seconda della preparazione scolastica che siete riusciti a raggiungere – soprattutto se vi siete appena svegliati come uno Snaso a primavera – alterare i ricordi che avete potrebbe essere la soluzione ideale e più giusta. Per farvi credere di avere ancora qualche speranza e di uscire incolumi dagli esami, s'intende. Ok, dai, al di là del mio farmi burle di voi nati con il gene dell'ansia engorgiato a dismisura, ovviamente il primo consiglio da darvi è quello di ottimizzare il tempo servendovi anche di bevande come caffè e tè. Non illudetevi, però, non sono ancora state approvate come rimedi miracolosi – neanche aggiungendovi del bezoar – quindi se tendenzialmente vi addormentate anche sulla scopa durante una partita di Quidditch… beh, cercare di instillarvi qualsiasi liquido direttamente in vena non è che può farvi diventare attivi come la Drybottle… che secondo me non dorme mai, tra l'altro, ma forse solo perché lei è un incrocio tra una Manticora ed un Pogrebin. 

Regola numero due: Trovare il tempo giusto. All'inizio sembra facile, non è vero? E' inverno e la neve che scende copiosa al di là dei vetri lascia quella meravigliosa sensazione da winter is coming che relega gli esami nell'angolo più polveroso del baule, tra una figurina di cioccorana che può salvare la vita durante un compito a sorpresa – grazie Elfrida Clagg, se non ci fossi stata tu quella Barnacae della mia compagna di banco non mi avrebbe mai fatto co… – e quel maglione mandato da qualche prozia che pensa di dover agghindare l'abete della Sala Grande, vista la dimensione e le proporzioni. Bene, miei cari ghiri di palude, ho una brutta notizia per voi: la neve si è sciolta. Da un pezzo, a dire il vero. Quindi la trasfigurazione umano-animale che vi ha portato ad esser più simili ad una lumaca – a voi scegliere se cornuta o meno – che ad un furetto, non regge più, mi spiace. Il ritmo di una pagina ogni due ore non è proprio degno di un Fulmen, lo sapete anche voi e non serve neppure ripetersi che in questo modo si fissano meglio i concetti. No, se non imparate a focalizzare l'attenzione solo su ciò che serve veramente, immagino che possiate completare del tutto la vostra mutazione. Dopotutto le lumache sono note per portar con sé la propria dimora ed i vostri genitori potrebbero anche sfruttare la vostra scelta, sapete? Tanto a sbavare siete già abbastanza ferrati, soprattutto voi maschi.

Regola numero tre: Morire prima dell'esame non serve, regola fondamentale da appendere sopra la testata del baldacchino. Ogni mente ha il suo posto, partiamo da questo piccolisssssimo dettaglio. Non mi sto riferendo al ruolo che si andrà ad occupare all'interno della comunità magica, però, meglio chiarirlo subito. E non metto bocca neanche su ciò che sono andati a chiedere in giro Leroi e Hilary - al massimo farò creder loro che Harriet ha bocciato l'idea in tronco – ma intendo proprio la predisposizione suicida che sembra prender piede non appena c'è aria di esami. Ora, futuri oratori e venditrici al mercato dei Troll, vorrei portare alla vostra attenzione un singolare dettaglio: Hogwarts è densamente popolata. E, altro dato che spesso sembra esser messo da parte, gli esami di fine anno riguardano tutti tutti, guarda te che novità! Se la Signora Grassa vi urla dietro, ad esempio, non è perché non l'avete appellata come diversamente filiforme. Ma molto probabilmente avete scelto di ripetere a voce soavemente alta tutte le eccezioni della Legge di Gamp proprio nei pressi della sua postazione.  E giusto quelle quattro…cento volte per essere certi di non dimenticarle. Ed allo stesso modo, vi prego e vi supplicherei anche, evitate pure il comportamento esattamente opposto. Non avete idea di quanto possa aumentare l'ormone omicida (Sean e Jericho mi hanno detto che esiste ed io ci credo) se si ha accanto qualcuno che, con la folle idea di non voler disturbare, macina gorgheggi incomprensibili a tre centimetri dal vostro orecchio. Castate o fatevi castare un incantesimo insonorizzante attorno al baule che avete in dormitorio e rinchiudetevi là dentro se volete arrivare incolumi agli esami. Perché che io sappia i G.U.F.O. o i M.A.G.O. non vengono dati a delle salme. Tranne nel caso di Sarah Medicine, mi sono informata.

Regola numero quattro: respirate. Le Giratempo sono state distrutte o poste sotto sequestro quindi non c'è niente che possa darvi la possibilità di tornare indietro, ad esami conclusi, per recuperare un rapporto di amicizia che avete trascurato per passare mattine, pomeriggi e sere chini sui libri. Lo studio è importante, non voglio certo dire il contrario, ma lo è anche coltivare il resto, sia che siate sociali come un Gargoyle, sia che pensiate di avere tutto il tempo del mondo per farvi vivi con gli altri una volta che l'incubo sarà passato. Nella più fortunata delle ipotesi i vostri amici coincidono con i coetanei e quindi siete tutti sullo stesso veliero crucco, ma spesso non è così e gli errori si pagano, non deve essere una mocciosa come me a ricordarvelo. Ma non mi voglio riferire solo a questo, in realtà. Il tempo passa e avrete tutta la vecchiaia di questo mondo per accompagnarvi con i rimpianti per qualcosa che non avete fatto o detto. Quindi prendetevi il vostro tempo e non lasciatelo scivolare via tra le pagine di un libro che chiuderete comunque tra un mese. Godetevi Hogwarts se questo è l'ultimo anno che passate tra queste mura, perché potete anche non veder l'ora di andarvene da qui, ma siete cresciuti in questo castello e non è vero che non vuol dire niente. 

In conclusione, perciò, vi confido un segreto segretissimo: si può sopravvivere agli esami, indipendentemente dallo scherzarci su o meno con un articolo come questo. Il segreto – me l'hanno detto in molti o alcuni li ho semplicemente spiati – è quello di fidarvi di voi stessi. A meno che il vostro io interiore non vi stia suggerendo di abbattere un demone d'aria con un Evertestàtim. Ecco, in quel caso direi proprio che avete bevuto poco caffè e siete ancora delle lumache che bisbigliano alle clessidre sperando che invertano la direzione del tempo. In ogni caso… buona sopravvivenza a tutti noi!

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, attualmente frequenta il terzo anno e, finalmente, anche il corso di Cura delle Creature Magiche. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini – tra cui Robert McReady – o dai visitatori dell'allevamento di cavalli alati degli zii. Sempre che non se le inventi, direttamente. Diretta e senza peli sulla lingua non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, probabilmente soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. Si lamenta sempre delle compagne di dormitorio sostenendo che russano.