"EHI MCREADY! E' BELLO RIVEDERTI AD HOGWARTS!" Fino a stamattina non avevo alcuna idea sull'articolo da proporre alla nuova Capa della redazione. Poi, mentre rientravo dalla lezione di Cura delle Creature Magiche con il professor Werne Curtis ho sentito qualcuno che urlava queste parole e…ho capito che in realtà si parlava di mio cugino, quello grinzafico con la cotta di maglia ed una spada al suo fianco. Così, colta da un Fulmen sulla via per la Gringott, ho realizzato che ora più che mai in questa foresta proibita di Scuola serve un vademecum per non farsi trovare impreparati come successo a quelli del sesto anno durante la lezione focosa di Erbologia o per non capire Corridori per Sopoforosi (sono entrambi fagioli, per chi ancora si sta chiedendo che genere di intruglio io abbia bevuto ndM).
Sorvolando comunque sul fatto che anche per me è davvero un piacere rivedere i vostri musi lunghi la mattina a colazione o trovare nuove facce che spuntano da dietro la pressa ogni volta che mi ci avvicino – non c'è un tetto massimo di scribacchini, da protocollo Muldoon? – preferisco concentrarmi maggiormente su quello che tutti abbiamo vissuto in prima persona il giorno del rientro ad Hogwarts, rendendomi al contempo conto che – a ben vedere – non siamo affatto pronti ad evitarci la fine del budino di zucca quando incontra Julian Harlow ed il suo essere a dieta da due giorni contando anche domani. Insomma, il mio intento è quello di cercare di fornirvi qualche indicazione per sapervela cavare davanti al pericolo, ma non solo. 
Non mi dilungherò, lo dico subito, anche perché Ivy ed Hilary sono entrambe in redazione e non voglio far da postina se dovessero comunicarsi qualcosa a vicenda, ma fondamentalmente vorrei che alcuni concetti fossero chiari, soprattutto dopo quanto successo alla serra numero sei (per inciso, professoressa Belvoir, io non credo affatto alle voci di corridoio che dicono che una sua inadempienza ha reso il terreno più fertile all'incendio che è scoppiato) 

- Auror non è un acronimo di Attenzione! Urge Ricoverare Orde di Ragazzini: Saranno anche dei Casi Umani, ma qualche volta la millenaria trovata dei discendenti di Salazar di darsela a gambe non è poi così disdicevole, anzi, qualcuno la considererebbe anche furba, forse anche io. Quando vi trovate davanti ad un Troll, per esempio. Si, intendo anche le creature magiche che portano questo nome, ma soprattutto la stazza in questione. Ora, vostra madre potrà anche avervi detto sin da quando eravate nella culla che sarete i futuri Potter che il Mondo Magico attende da una vita, ma la verità è che se non possedete almeno un decimo dei neuroni dell'ex Preside Granger non vi servirebbe comunque a molto. Date quindi retta a chi è stanco di vedere bacchette che fuoriescono dai foderi alla velocità con cui la VonSchuster cambia serv…izio di piume e pergamene per prendere appunti, certo. Date retta soprattutto al buonsenso di chi vi fa presente che, per quanto a tutti (o quasi) piacerebbe essere i salvatori della Scuola, semplicemente…non ne saremo in grado. Intralceremo chi è chiamato a proteggerci e saremo buoni solo a riempire l'infermeria molto ma molto velocemente. La prima regola, quindi, direi che è quella di chiudere i libri delle favole – ma non quelli scolastici – ed iniziare ad allenare…il cervello, che di muscolosissimi adolescenti ne abbiamo abbastanza, da queste parti, e prima o poi si accorgeranno anche che a furia di gonfiarsi la materia grigia ha assunto le dimensioni di un'Ape Frizzola. Per il resto credo basti ricordare che persino un Fulmen può fare una strage se ci si scorda di chiudere gli occhi.

-I funghi velenosi non cambiano le proprie macchie: Non so bene se questo sia più un detto del mio clan, della Scozia o se è esteso a tutta la comunità magica del Regno Unito, ma poco importa visto che il suo senso dovrebbe essere lampante per tutti: non è sempre vero che le apparenze ingannano, ma non date per assodato neppure il contrario. A tal proposito vorrei portare alla vostra attenzione un piccolo accorgimento utile in molte situazioni. Se, ad esempio, qualche sconosciuto (ma non solo) vi fa domande che vi sembrano più strambe o curiose persino di quelle che si possono trovare nei test di Storia della Magia – non li saprò mai elencare tutti i capi della rivolta dei Goblin, è inutile – raccontatelo a qualche docente. Certo, a meno che non vi abbiano appena chiesto di poter copiare i vostri compiti perché in questo caso, malgrado la richiesta possa sembrarvi del tutto assurda – e quasi certamente ve lo siete sognati – magari non è proprio producente dirlo ai professori…ecco. Correlato a questo consiglio è quello di dimostrare una parlantina come si deve non solo per commentare i colori di capelli sfoderati da Davy Hughes o la vostra verve fatale nel conquistare le femmine (sappiamo tutti che basta mettersi d'accordo con una ragazza per farvi vincere la scommessa con i camufloni dei vostri amici, tranquilli). Se – metti il caso – vedete qualcuno che si sta comportando in un modo come dire…illecito, magari non è il caso di fare conversazione come davanti ad una tazza di cicuta tè con la Outerridge, no? E non è neanche auspicabile che ve ne usciate con furbissime esclamazioni come: "cosa sta facendo?" o "non dovrebbe trafugare delle pozioni, lo sa?". MA NON DIRMI! Ecco, in questo caso c'è una sola cosa che dovete fare: chiamare qualcuno. Confido nel vostro record di assordamento collettivo quando vedete un finto ragno di Halloween sul vostro banco, magari. O, per i signori maschietti, va bene anche la versione allupata che accompagna il passaggio di qualche bella signorinella per i corridoi. Evitiamo invece i grugniti che propinate di solito alla sottoscritta, si. 

- Psyco Zoo: Ai più attenti non sarà di certo sfuggito il riferimento ai Lips – e se non sapete chi sono potete anche andare a far compagnia alla Piovra Gigante – e ad una delle loro hit del passato. Ai più attenti, del resto, non sarà neanche sfuggita la paranoia collettiva che si aggira per i corridoi del castello da quando quei maghi oscuri hanno assaltato il treno o il museo di Dufftown. E' una psicosi, ormai. E se quei balordi (sto imparando ad usare termini ripetibili) avevano il volto di sciacalli…chiunque esca da una lezione di Trasfigurazione o voglia provare l'ebrezza di trasfigurarsi un pezzo del corpo, sappia che rischia quantomeno di essere additato in mezzo al corridoio e circondato in men che non si dica da almeno almeno tre bacchette. Tutto questo per la gioia del WWFFB che immagino stia per lanciare una nuova campagna delle sue a favore della salvaguardia dei cuccioli di sciacallo brutalmente rovinati e compromessi da questo copyright dei cattivoni. Sono una sostenitrice delle Creature Magiche, ma non una fanatica, grazie. Il problema però resta, come dicevo. E non siamo neanche arrivati ad Halloween quando immagino che la psicosi dell'oscuro che si annida dietro maschere animalesche raggiungerà l'apice. Il mio consiglio pratico, in questo caso, è quello di cercare di farsi contagiare il meno possibile, più che di cercare di cambiare i connotati di chiunque intralci il vostro vagare per i corridoi alla ricerca di una cospirazione interplanetaria. Anche perché, voglio dire, è vero che male che vada il tutto può finire con una risata collettiva, ma lasciate in pace la povera Mary Nicole Thompson. Lo giuro, la sua non è una maschera!

- Mamma, mi sono preso una cotta: Ebbene si, sono lontani i tempi in cui queste tenere parole venivano confidate indistintamente da maghi e streghe vogliosi di rendere partecipi i genitori di quanto succedeva nel loro immenso cuoricino. Ora, fondamentalmente, una frase del genere significa LETTERALMENTE essersi presi qualcuno che – per somma grazia ricevuta – è uscito indenne da un incendio – magari dopo aver dimostrato al mondo che non serve essere dei discendenti di Godric per essere in prima linea a prendere una leggera tintarella fuori stagione – ma comunque di quel colorito nero grigiastro che non profuma di cespugli farfallini. Però vi chiedo: qual è la prima cosa che si impara dal fuoco? Su, non è difficile…inizia per "b" e finisce per "rucia", già. Ragione in più per non cercare di fare le torce umane volontariamente o provare a portare qualche fiammella a casa come un souvenir, ne converrete. E ragione in più per imparare un'altra grande novità: l'acqua combatte il fuoco. Lo so, potrebbe essere una notizia traumatica per chi pensa di poter domare un incendio con un controllo elementale – le statistiche dicono che il cervello è la prima parte che viene colpita dagli effetti del fumo, da oggi – o per chi decide che se le fiamme non bastano un po' di pezzi di vetro conficcati a mosaico siano trend, però è quello che succede. E magari dovremmo imparare a non bercela tutta…l'acqua. Parlo dell'acqua.

Immagino che ci sarà chi mi rinfaccerà di non aver rispetto né per quello che è successo né per quanti, su quel treno o altrove, ci hanno rimesso la vita. Non ho la pretesa di piacere a tutti e di certo non ho intenzione di scrivere su questo giornalino scolastico per quanto riguarda quello che i recenti avvenimenti hanno lasciato in me. Sinceramente, reputo che ci sia qualcuno di molto più adatto sia per rendere omaggio al professor Oven ed al professor Langdon - un Tebby è per sempre, non l'ho in fondo mai scordato - ma se io, con il mio fare schietto e sarcastico, posso evitare che qualcuno si metta nei guai per degli atti di incoscienza mascherati da pseudo coraggio, le critiche me le prendo tutte e sono le benvenute. 

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quinto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – al momento sia quella di allargare lo stanzino della redazione o a far fuori qualcuno dei nuovi arrivati perchè sta provando in ogni modo a convincere Hortense Lanfrad a varcare quella stessa porta.