Nel mondo babbano capita che i rapporti tra vicini di casa non siano poi tanto idilliaci, un po' come se doveste stare perennemente a contatto con Wiamer Filagon che non smette di parlare, mettiamola cosí. In realtà – per quanto si possa pensare che noi maghi siamo in grado di ricorrere a mille ed una soluzione per ovviare al problema – c'è chi ritiene che vi siano metodi piú efficaci per giungere allo stesso scopo: vivere in santa pace e soprattutto finalmente in silenzio.
Joseph Grant, attempato mago irlandese di Millstreet, fa parte di questa categoria, decisamente, anche se il modo che ha scelto per costringere la petulante Amanda Streewear – sua vicina di casa – ad abbandonare la propria dimora è stato… come dire, singolare. Ed un tantinello pericoloso. Chi tra voi frequenta ancora Erbologia o ha avuto modo di scambiare anche solo mezza parola con Michael ciuffo d'erba Cerfield, probabilmente ha già sentito parlare della Genziana Obliviticus che, lo so, già dal nome non promette niente di buono. L'arzillo mago irlandese, però, stanco del continuo vociare da parte della stessa – demone Stalker, Orecchie Oblunghe e probabilmente persino un Occhiosserva di prima generazione – ha semplicemente deciso di piantare un piccolo esercito di queste piantine lungo il confine tra la propria villetta e quella della Streewear. Ora, senza scomodare il Thingread senior – quello junior è al momento impegnato in una gara di smorfie con Giselle – i piú nerd tra voi avranno già pensato: stolto! Sicuramente è rimasto vittima a sua volta di quelle che sembrano erbacce con dei ciuffetti violacei nella parte superiore dei rami nodosi che la costituiscono e non ha ottenuto alcuna conseguenza se non quella di mettersi fuorigioco da solo. Beh, vi sbagliate. Proprio grazie allo spirito d'iniziativa del mago – doveva essere un Serpeverde da giovane – ho scoperto che uno dei pochi modi, forse l'unico, per cercare di convivere con la Genziana Obliviticus è quello di anullare il proprio odore per sostituirlo in seguito con quello di estratti di piante, fiori o qualsiasi cosa non sappia di uomo o animale. Armato del suo folle piano e di tanta tanta pazienza – forse era un Tasso, mi correggo – Joseph ha quindi fatto in modo che fosse la pianta in questione a fare il lavoro sporco al posto suo, il che esclude del tutto la sua appartenenza a Grifondoro, ne converrete. O, almeno, questo sarebbe stato il suo intento e proposito. Il piano era anche ben ideato, infatti, anche perché è risaputo che l'Obliviticus è una parente molto prossima di Milo Welsh e quindi, come il Corvonero, anche questa è avvezza al mettersi al centro dell'attenzione; in pratica basta piantarne un paio per ottenere – in modo veloce – una congregazione delle stesse la cui riproduzione prevede la liberazione di spore il cui seme è in grado di attirare ben presto qualche insetto per l'impollinazione. Joseph ha quindi tenuto conto di ogni cosa, dalle condizioni climatiche ideali – buio e freddo – al fattore temporale, visto che la riproduzione delle Genziane avviene solo nel periodo primaverile. Per chi conosce gli effetti della pianta in questione – e a chi segue gli sviluppi pozio-erbologici degli studi effettuati su questa Pericolosa – sarà infatti già chiaro l'intento ultimo dell'uomo, mentre per gli altri vedrò di spiegarlo come farebbe Elle McDronick se le si chiedesse perché ha rubato tutte quelle lenzuola: schifosamente entusiasta per qualcosa di stupido. E' grinzafico vedere qualcuno che viene aggredito dalla pianta senza poterlo evitare e con effetti catastrofici. Grinzafico, già. Anche Joseph avrebbe usato questo termine, probabilmente. L'estratto di Genziana – e ancor piú la pianta in sé – ha infatti la piccolissima caratteristica di portare avanti un attacco mentale che – lo dice il nome stesso della pianta – intacca la memoria facendo dimenticare cosucce da niente come il fatto di appartenere al genere umano o di bruciarsi a contatto con le fiamme. Dettagli, no? Dettagli che però hanno condannato il vecchietto irlandese alla reclusione per tentato omicidio nel momento in cui il demone Stalker della vicina chiacchierona ha registrato inavvertitamente una conversazione del mago tra se e… se stesso. Fregato dalla sua boria, già, il che conferma senza dubbio che Joseph sia stato uno studente Corvonero, ohibó. Mentre Amanda si professa dispiaciuta per la vicenda e del tutto ignara di come la sua gentilezza – giuro, ha usato proprio questo termine – sia stata scambiata per invadenza, la sola dichiarazione di Joseph che si conosce riporta poche e semplici parole: finalmente un po' di silenzio. Morale della favola? Spesso chi si fa i fattacci propri campa piú di Nicholas Flamel, grazie Harriet per la citazione.

Anne Burton