Vi ricordate di Colchester e della notizia che ho sottoposto alla vostra attenzione nel numero di Febbraio de La Voce degli Studenti? Tuttavia no, non è di quei poveri maghi che si trovano ancora ricoverati al San Mungo in attesa che i guaritori trovino – si spera – il modo di risollevare la loro esistenza che voglio parlare in questo pezzo, anche perchè la Lega per la Difesa Contro le Arti Oscure giusto qualche settimana fa ha divulgato la notizia secondo cui il mistero di Colchester è stato completamente risolto con la scoperta di una grave forma di avvelenamento da ferro provocato da una "non meglio identificata creatura di cui non ci si deve più preoccupare" (riporto testualmente quanto apparso sul Profeta) che è anche la causa dello stato in cui vertono i due ladri – inutile usare giri di parole – di anticaglie che si sono fritti il cervello.
Al di là di questa breve e doverosa parentesi, però, c'è qualche altro fatto che ha attirato l'attenzione della stampa e anche di un numero abbastanza cospicuo di curiosi sempre nei dintorni della città dell'Essex, sebbene in questo caso non si parli di rovine di epoca romana o di strane foglie con un occhio dipinto su di esse. I fatti che sono arrivati sino alle prendiappunti di alcuni giornalisti di cronaca interna si sono svolti più o meno in contemporanea con la risoluzione del mistero di Colchester, a dire il vero, ma le autorità competenti e lo stesso Ministero della Magia hanno tenuto a sottolineare come non vi sia alcun legame tra le due circostanze e come – in realtà – non vi siano per il momento neppure delle prove evidenti di quanto sostenuto dai maghi e dalle streghe che vivono nei pressi Lexden. Ma veniamo ai fatti.
Recentemente mi hanno costretto ho deciso di spulciare un po' di vecchi numeri del giornale scolastico (il primo che chiede di quale giornale scolastico stia parlando si ritroverà rinchiuso nel bagno del terzo piano per evidenti problemi intestinali)imbattendomi in questo modo in alcuni articoli di cronaca che sembrano proprio accostabili al caso in questione. Ricordate quando si parlava del Marchio di Sangue e di una presunta/ipotetica faida o repressione nei confronti di un clan vampirico ramingo? Bene. Se avete tutta questa memoria – imparate le date di Storia della Magia che io non riesco a fissarmi in testa – certamente avrete anche notato come la storia ad un certo punto si sia interrotta. Nessuna notizia, alcuno sviluppo. Fine dei giochi, almeno stando a quello che si è potuto sapere. Sembra però che a Lexden da qualche tempo ci sia più di un particolare che possa far pensare alla presenza, se non proprio di un numero consistente di vampiri, almeno di qualche esponente degli oppositori del sole, passandomi il paragone che alcuni potrebbero ritenere offensivo. Non vi sono delle evidenze e si sa bene come spesso il chiacchiericcio arriva a tessere delle trame che possono far invidia alla fantasia degli scrittori più fervidi (si, persino di Anche i Mooncalf anelano il sole), ma se il Ministero non sembra intenzionato a perlustrare la zona o sincerarsi in qualche modo di quelle che sono definite come " paranoie dettate dall'incremento di fatti di cronaca nell'Essex" di certo lo stesso non si può dire per chi in quei luoghi ci vive, ci lavora e ci cresce i figli.
Chiariamo, non vi è stato alcun episodio allarmante che possa lasciar intendere che sia necessario l'intervento di ministeriali esperti in materia o di Auror incaricati del pattugliamento dei boschi attorno alla comunità magica in questione, ma si sa come lo spauracchio ed il passaparola tendano magari ad ingigantire i fatti. Non è detto che Lexden sia diventata di colpo un luogo appetibile per l'instaurarsi di un clan vampirico e non è neanche detto che si tratti dello stesso gruppo di vampiri sopravvissuto – se è questa la versione dei fatti che si vuole accettare – alla vendetta del Marchio di Sangue. Quel che è certo, al momento in cui vi rendo partecipi di questa notizia, è che qualcuno ha fiutato – e mai termine fu più azzeccato in questo caso – qualche indizio sebbene queste stesse certezze siano andate scemando a seguito della risoluzione del mistero di Colchester per farsi di nuovo prepotentemente presenti in questi ultimi giorni. Che sia un messaggio indirizzato alla Lega o a qualche suo rappresentante? Che sia semplicemente un caso o un eccesso di allarmismo? Solo il tempo – e forse neanche quello – saprà dirlo. Io però un Vampiro prima o poi vorrei incontrarlo, immagino quanto questo possa interessarvi.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, attualmente frequenta il terzo anno e, finalmente, anche il corso di Cura delle Creature Magiche. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini – tra cui Robert McReady – o dai visitatori dell'allevamento di cavalli alati degli zii. Sempre che non se le inventi, direttamente. Diretta e senza peli sulla lingua non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, probabilmente soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. Si lamenta sempre delle compagne di dormitorio sostenendo che russano.