[Thomas O’Flynn non conosce più di un sinonimo della parola “bello” che non sia una parolaccia, motivo per cui il suo articolo – decisamente più grezzo di questa versione finale rivista e corretta dal sottoscritto – è stato tradotto direttamente dalla sua umile lingua tribale. La salute prima di tutto.]

Triquidditch. Più che un campionato, un funerale. Se non fosse stato per gli spalti che hanno ospitato gli studenti di Hogwarts, mi sarei aspettato anche qualche litania per accompagnare l'anima dei defunti. E non so come sia possibile anche solo andare in bagno, con quelle bestie morte che indossavano tutti; siamo giunti dunque alla conclusione più ovvia: da quelle parti si tifa fissando gli altri spalti per tutto il tempo della partita, e se ci scappa un sorriso, stiamo pur certi che qualcuno in campo è passato a miglior vita. A Durmstrang mi hanno avvelenato, molestato psicologicamente e insultato per il mio accento. Per contraccambiare questa ospitalità, ho trovato il giusto compromesso: non ho seguito l’ultima partita, recuperando la dignità perduta a modo mio.

[ndt: pare che questo tanto acclamato recupero di dignità sia sfociato in canti irlandesi in biancheria intima e frequenti atti di minzione attorno alla scuola straniera]

15/01/2070, ore 17.00 – Hogwarts contro Durmstrang

Belli i ghiaccioli, belle le lucine, cronista odioso e tifo lugubre: mi hanno poi riferito di quel grandissimo genio che ha provato ad assaggiare i gradini di ghiaccio del campo da Quidditch, ed è rimasto incollato a terra con la lingua per tutta la durata della partita. Complimenti, campione!
Fischio di inizio, e le palle vengono liberate. Non mi è stato difficile notare i volti di Miroslav Brkic e Aleksander Berbatov nell'accorgersi del moto dei bolidi: forse a loro non interessava, tanto che tra i cacciatori presi di mira oltre alla “beldidietro” Whiteheart vi fosse anche un certo Lubos Novak – o forse erano troppo impegnati a cercare di mettere a fuoco la Lamb con la pluffa in mano, tanto fantastica in volo quanto inquietante sulla terraferma. Infatti, per il cacciatore crucco vi è stato subito un sonoro splat. La sua gamba per un attimo è sembrata purè colcannon, o almeno è ciò che mi hanno riferito dagli spalti a fine partita. Lo scontro coi bolidi è stato aggressivo, e Merlino vuole che Berbatov non abbia sfiorato Hilary quando è partita in quarta a sporcargli il colpo. Ma quanto è brava, la mia Hils? E posso giurarvi che ho visto il volto del Demonio, signori lettori de La Voce. Mi è venuto incontro con gli Avada negli occhi e ammetto che un tempo
, ad Hogwarts, Moshe avrebbe fischiato quel Cobbing brutale e ci avrebbe appesi entrambi per i pollici nella Foresta Proibita. Un gioco di pluffa dinamico, che ha portato nuovamente la Lamb a infinocchiare Oskar Morgenstern e a strappare altri punti per Hogwarts. Se soltanto l’ultimo bolide battuto in campo fosse andato a buon fine, invece di venire sballottato dai battitori prima di raggiungere la Meng e destabilizzarne il volo, Esmerey Fehr avrebbe avuto lo stesso vita facile e cattura del boccino? Ne dubito.

Durmstrang 150 – 80 Hogwarts

Momenti salienti (in ordine di grinzaficosità):
1° lo sputacchio di Lila vola da est ad ovest sotto gli sguardi attoniti degli spettatori, e va a spiaccicarsi a bordo campo;
Ksenia Ivanova rilancia la pluffa dopo un gol di Hogwarts. Qualcuno può giurare di non capire se ne abbia una o ben tre;
3° Tilt di bolidi finali, dritti da mazza a mazza. Bolide monello e scostumato come la VonSchuster.

16/01/2070, ore 17.00 – Hogwarts contro Beauxbatons

Non voglio dire che il mio capitano, oh capitano, Nicole non sia una grinzafichissima giocatrice. Dico solo che forse lo è un po’ troppo, e per questo si attira il Malocchio. Ha subito più fratture lei che il mio amore con Merida. A Cork si dice “hasty Dubliners chailleann an chogaidh” – per voi inglesi: “I dublinesi frettolosi perdono la Guerra”. Un po’ come “il crup frettoloso la fece sciolta”, ma è comunque ciò che ha fatto Cecile Marceau, che parte in quarta… prima del fischio. La partita comincia in bellezza ancor prima dell’inizio. Nel frattempo, contesa mantecata in un bagno di sangue. I bolidi di Durmstrang sembrano particolarmente interessati al marasma di cacciatori in posizione, e vanno a spappolare la Silverstounge e Alin Monchicourt. Bolide che viene rapidamente intercettato dalla battitrice francese e quello splendore della Darcy. Marlene Lejeune resta fregata da un polso molle, e Hilary rilancia la sfera metallica verso la saggina di Esteban Espinosa. Non dubito delle capacità della mia consorte, ma sono certo che contro il cercatore di Beauxbatons le subdole arti femminili siano l’unica possibile tattica. Il Reverse Pass della Lamb, nel frattempo, soggioga i tentativi di Candide Cordonnais (che – vi faccio notare – porta nome di una cosa da femmina, poi non dite che sono fissato con gli invertiti) e passa la pluffa a Katniss. Il tiro non va a buon fine, grazie a Victoire Blanchard, piccola come un asticello ma rapida come una spruzzolosi fulminante. In tutto questo, Nicole – ti voglio bene – sta lì a guardare quale bolide scegliere per il suicidio. No, perché nel frattempo Vasquez continua a lanciarmi frecciatine sulla mia virilità e mi manda ai pazzi, ovvio che il mio bolide non sia troppo potente. Nicole lo scarta con un’occhiata, e si concentra sull’altro. Che parte da una Bludger di Hilary, diretto a Candide. E’ veloce, potente abbastanza da rifarti una plastica e, soprattutto, non dovrebbe essere diretto a lei. Ecco perché si affretta a stringere la pluffa dopo un passaggio della Grey, e sembra così disgustata di aver fraternizzato coi figli di Salazar che preferisce cadere sotto il colpo del bolide con un grido: “Brutti Serpeverde, siete delle me-“ grido che, a quanto pare, dicono abbia sentito soltanto io. Dopo un gioioso tè delle cinque, in compagnia del suo manico di scopa, Amber Meng svolazza in esplorazione pacifica. Nel suo cammino incontra il boccino. “Piccolino, ti sei perso?” chiede, avvicinando la mano con cautela. “Lilaaa, possiamo tenerlo, è troppo carino! Ti chiamerò Rodolfo”.

Beauxbatons 0 – 180 Hogwarts

Momenti salienti (in ordine di ribrezzo):
1° un crack sonoro rimbomba nel campo. No, non ho mai visto un polso girare a 360° come quello della Lejeune. Grazie Merlino, non lo dimenticherò mai;
2° lo sguardo languido di Mathias Vasquez si allunga verso le mie grazie. Il fallo psicologico non viene fischiato dall’arbitro;
3° Cecile ci spiega il vero significato di “partenza alla francese” – quando ti pare, in sostanza.

Comunque sia, indovinate chi uscirà per una cenetta romantica con Angelina Coast? Se siete indecisi tra il rispondermi "non noi" o "tu, Tommy", sappiate che entrambe sono risposte giuste!

[ndr: A questo punto ho riferito a Thomas che non penso sia una conclusione adeguata all’articolo, e mi ha risposto qualcosa di molto simile a “ho da fare bro, concludi tu per me. Non mi piace concludere se non con Hils”]