Dopo pagine e pagine e pagine di note, siamo arrivati all'ultimo numero. Ultimo numero = fine della scuola = fine dei giochi/o delle punizioni. L'ultimo numero corrisponde a tante fini, che, inevitabilmente, arrivano con la fine della scuola. Fine dell'attendere con ansia la nuova punizione della Kole, fine del dover stare attenti a come ci si comporta in presenza di spillati o professori, fine del ridere o dell'imprecare a seconda se la punizione sia toccata al nostro più acerrimo nemico o a noi stessi.  Ad ogni fine, però, segue anche un inizio, che ovviamente si rimanda al prossimo settembre. Ci saranno certezze, come il fatto che non dovrete più preoccuparvi tanto dello sguardo della sottoscritta perchè non ci sarà più nessuna spilla appuntata alla mia divisa. Ci saranno speranze, come il fatto di non dover leggere più note per le stesse persone. Perchè nonostante cambino tante cose, nonostante un anno finisca e uno inizi, ci sono cose che non cambieranno, come il fatto che mi ritroverete qui, a scrivere quest'amabile rubrica.

A causa di un non minimamente ammissibile comportamento nei confronti della sottoscritta durante lo svolgimento di una lezione, l'intera classe del QUINTO ANNO IN CORSO sarà costretta a trattenersi ogni lunedì mercoledì e venerdì per la durata di un mese intero al termine delle lezioni nell'aula di storia della magia dove ogni singolo studente sarà costretto a svolgere le mansioni degli elfi (che saranno ovviamente liberi da ogni impegno in tal senso); se alla sottoscritta necessiterà, gli studenti saranno richiamati anche nel mio ufficio per pulire, sistemare, aiutare e quant'altro. E quando dico GLI studenti, intendo LA CLASSE PER INTERO perché l'omertà è sempre indice di negativo. Ovviamente l'intera classe avrà una T sul registro di storia della magia per il comportamento avuto. NIENTE potrà giustificare l'assenza a tali appuntamenti, né obblighi didattici né malesseri di svariata natura.

In fede
Rosmilda Welkentosk
Docente di Storia della Magia

E via, chi non prende una T sul registro un mese prima della fine della scuola o è un mangiamorte o è una spia! Bolidate a parte, quinto anno, vi pare il caso di far emergere tutta la vostra ripugnanza per i tro..ehm…per la professoressa Welkentosk proprio ora, che siete così vicini ai G.U.FO.? Guardate che se anche si è lasciata andare al ballo dell'Agrifoglio non significa che sia disposta ad essere così umana e esuberante anche con i suoi alunni. Anzi. Di certo, mettendomi nei passi del professor Dupret, voglio lanciarmi in una previsione per il prossimo anno: la classe di Storia della Magia del sesto anno conterà esattamente..0 iscritti.

Durante un'interrogazione a sorpresa e a tappeto di tutta la classe il Grifondoro del terzo anno C. Harris continua a dimostrare al sottoscritto di non aver ascoltato un minimo della spiegazione fatta a suo tempo sulle Arpie o di non aver ricevuto in dono il senso dell'udito. Lo studente, infatti, si ostina a proporre come soluzione per affrontare una simile creatura oscura, qualcosa che alle mie orecchie suona molto simile al termine "canzone". Ora, se anche volessi sorvolare sulla questione in sè – cosa che non ho intenzione di fare, ovviamente – sentire ripetutamente, cito, "Arpia Arpia per non finire in tua balia ti farò vedere una foto di mia zia" mi fa venire in mente le tre limitazioni del Voto Semi-Infrangibile: Maledizione, Morte e Malattia. Chiedere al sottoscritto di avere un voto superiore alla T, in questo caso, comporterebbe l'inserimento di una quarta "M": Miracolo.

Nathan Powell

Dal tono di scrittura del professor Powell non mi è difficile carpire che di certo avrebbe gradito lui non aver ricevuto in dono il senso dell'udito, pur di non dover stare a sentire l'ugola poco oro del rosso-oro. Dopotutto, comunque, a breve sarà vacanza per tutti, studenti quanto docenti, ugole quanto orecchie.

Donc… dopo più di un annò in questa école io ho imparatò a scrivere correttamont in vostra lingua così che anche i miei colleghì capiscano la nota di demerito, mais oui! E quindì la signorina C. VonSchuster – un nom de famille très joli – ha cercato di convincermì che in suo avenir avrebbe dovuto avere una E senza – come dite in Inghilterrà? – interrogarla o facendo rispondere S. Sonn al suo posto. Parbleu! C'est impossible e non solò perché non si tratta di uno studente che segue Divinazione, sacrebleu! Non importa neanche che in questo momento il signorinò abbia un'ora libera!

Alphonse Dupret

Ora, non so cosa sia più strano: che Septimius si faccia usare dalla signorina Calypso o che il professore si sia accorto, nonostante quei suoi alquanto arzigoggolati cambi d'abiti, che gli abbia risposto un ragazzo al posto di una ragazza. I suoi armadi sono dotati anche di parrucche, oltre che di vestiti?!

Giselle Lanfrad. Attuale Prefetto Serpeverde, sconosciuta ai più fino a quando non è stata nominata Capitano della squadra di Quidditch della sua casata, quando era solamente al suo quarto anno. Inglese DOC, risiede a Londra, dov'è nata e cresciuta. In pochi sanno che ha un fratello più grande che gioca come cercatore in una squadra di Quidditch francese, mentre di assoluto dominio pubblico è il fatto che abbia anche una sorella, da quando Hortense Lanfrad è stata smistata a Grifondoro. Vive per Pozioni, riuscendo a vincere, per il momento, tutte le gare scolastiche a cui ogni anno ha partecipato, mentre non eccelle a riguardo delle tattiche di difesa, dal momento che è sempre stata eliminata subito dai vari Tornei dei Duellanti, organizzati a scuola. Silenziosa, piuttosto scontrosa e apatica ad una prima occhiata, non è il tipo che si ferma a fare due chiacchere con chi non conosce. Non è un mistero, dal momento che è arrivata ad occuparsi di "T in condotta", che abbia venerato e veneri tutt'ora Anne Burton.