Anche se il titolo può trarre in inganno, avviso i Corvonero che leggono – tranquilli, continuerò a far finta che non abbiate trasfigurato la prima pagina in quella di qualche altro surrogato d'informazione per non incorrere nelle ire del dio eco – che non si tratta di un articolo denigratorio nè sulla loro casata di appartenenza, nè su quei quattro fogli che dovrebbero rappresentare l'acume bronzo-blu. Non sono solita sparlare delle altre casate, infatti, nemmeno di quella dei casi umani e secondariamente… infierire sull'Eco del Corvo, su chi lo gestisce e su chi vi scrive è qualcosa di talmente semplice che non mi fornisce gli stimoli adatti per nuove ed entusiasmanti sfide. Quindi no, in realtà mi sono solo appostata davanti alla Sala Grande da una decina di minuti e visto che ho già fatto almeno una ventina di considerazioni mentali su alcuni studenti che ho visto passare di qui, ho pensato di buttar giù quello che mi passa per la testa. Male che vada Margareth ed Harriet decideranno che non è un pezzo che va pubblicato anche se… ops, prima in effetti dovrebbero far ritorno dal Fingal. E per quel giorno saremo già andati in stampa. Non ci avevo proprio fatto caso, che sbadata!
Avete mai pensato a come potrebbero reagire i fondatori delle diverse casate se avessero la possibilità di metter di nuovo piede al castello anche solo per mezza giornata? Immagino che no, non ci abbiate riflettuto neanche lontanamente e non potrei neppure darvi torto visto che bastano già tutti i compiti che la carinissima professoressa Welkentosk ci assegna ad ogni lezione – sempre che se ne esca vive (plurale e femminile d'obbligo) – però è quello che mi è venuto in mente, sarà il roast-beef carico di spezie che ho ingurgitato nel tempo record di un minuto e ventisei secondi, battendo il record di famiglia, tra le altre cose. La prima fondatrice che – quindi – mi è venuta in mente a tal proposito è senza dubbio la mia cara Tosca… per Tosca! Appunto. E benché tutti siano convinti che la caratteristica principale della casata di Tassorosso sia il non essere né Lumos né Nox (vedendo streghe del calibro di Audrey Golightly o Melanie Sheridan vi darei ragione anche io), la verità è che i canarini – rido ogni volta che leggo un articolo sportivo che ci denomina così per scarso numero di sinonimi in giro – dovrebbero essere di buona lena e tanto, ma proprio tanto pazienti. E a tal proposito… che ci fa una come me in una casata come quella di Tosca? Anticipo le vostre reazioni e immagino che la fondatrice di Tassorosso se lo domanderebbe eccome, anche se sarei di certo in buona compagnia, non è vero Alexander Connelly? Però, dai, tutto sommato non ce la passiamo poi così male, dalle parti della mia Sala Comune, e magari la somma pazienza Tassorosso farebbe chiudere un occhio a Tosca per davvero… sebbene io resti del parere che chiudere un occhio ad Artemis Waleystock sia comunque molto più produttivo per l'intera comunità magica.
Ciò di cui sono certa, però, è che non mi perderei per niente al mondo l'eventuale rimpatriata di Cosetta Corvonero tra le file dei suoi discendenti. Acume Corvonero, giusto? Kevin Mordey deve essere un'eccezione, immagino già Jackie MacGregor schierata a sostegno di una simile tesi. Quindi Mordey è un caso isolato – beh, grazie, ora posso dormire sogni tranquilli – mentre il resto della casata… Ashlyn Whiteheart. Rebby MacMillan. E mi limito soltanto ai primi due nomi che mi sono venuti in mente per sottolineare come Cosetta avrebbe già barattato il suo diadema per un biglietto – rigorosamente babbano – di sola andata per qualche landa desolata. Non deve esser semplice, infatti, per una che ha cercato di coltivare sempre sagacia ed intelligenza, ritrovarsi ad avere a che fare con… come si chiama quella lì che sta sempre a studiare? Dai, quella che con quel fisico vorrebbe farsi passare per una battitrice di Quidd… Amber Meng, proprio lei! Non metto in dubbio la sua intelligenza eh – al massimo alcune sue compagnie – ma quanto ad acume… beh, persino Milo Welsh ne ha di più nel suo neurone perennemente sotto Tarantallegra. Ricapitolando, quindi, Tosca troverebbe necessariamente la pazienza di sapersi accontentare, Cosetta dovrebbe dar fondo a tutto il suo acume per autoconvincersi che con i corvi possa funzionare un po' come con una fenice che risorge dalle sue ceneri – lo spero anche io, ma solo per la parte che riguarda il bruciare – ed i due baldi fondatori che restano? Francamente: non vorrei essere nei panni di Salazar Serpeverde, se non per potermi sfogare un pochino con tutti quelli che fanno tanto i gradassi. Figli di Salazar a me! Sapete che la caratteristica – una delle tante, perlomeno – della vostra casata di appartenenza è quella di essere astuti? Lo ripeto, così magari anche il quartetto GrarcO'Johith capisce bene cosa significa. A-stu-zia. Vuol dire furbizia, non bacchetta adesa alle vostre ditina. E furbizia, da che mondo è mondo, non significa rimediare più punizioni dei capelli che si hanno in testa, giusto Rosalie Kole? Non significa neanche andare in giro a cercarsele, ma riferendomi ad Oceane Henderson non posso certo pretendere che comprenda. Probabilmente è ancora alla prima parola di questa frase, del resto. Però sono convinta – davvero davvero tanto – che Salazar non si dispiacerebbe, nel rimettere piede nella sua Sala Comune. Insomma, dopo tutto questo periodo di inattività forzata, volete che non abbia voglia di marchiare Rupert Garros o Amber Wolf per l'immagine che danno della sua nobile casata? Seriamente, sarei anche disposta a dare una mano, in questo caso. Visto che anche io ho la mia parte di laboriosità Tassorosso?
E per finire… lui. Il fondatore dei fondatori. Il coraggioso e giusto e buono e tutte le altre storielle che ci hanno sempre raccontato in merito a quel gran pezzo di Godric Grifondoro. Diciamocela tutta, il padre dei rosso-dorati sarebbe quello che si dovrebbe lamentare di meno, per ciò che gli si presenterebbe davanti agli occhi (meglio se con un'evidente cataratta). Per capire maggiormente quello che dico, però, occorre una piccola e veloce premessa che solo chi ha costantemente a che fare con i Grifondoro può comprendere per davvero. Già, perché per i discendenti di Godric quasi ogni vocabolo della lingua inglese assume un significato particolare, la maggior parte delle volte ampliato rispetto al normale. Ecco perché Godric non avrebbe da lamentarsi! Li voleva coraggiosi – traduzione: suicidi – e si ritrova tra le sue fila studenti del calibro di Lilith Havenport nota anche come la regina dell'infermeria. Li voleva giusti – traduzione: stupidi – ed è stato accontentato nel momento in cui i gemelli Harris hanno iniziato a sniffare la farina dei biscotti di non so quale mamma o prozia. Ed infine li voleva buoni… e lì l'iperbole della traslazione in grifondorico ha creato il dormitorio maschile del sesto anno. Joe Condor. Luys Thingread. Heert McNails. Larry Vedder. Ed  Elle McDronick che si, tecnicamente è una ragazza, ma non sfigura certo in un simile elenco.
Al termine di una simile disquisizione – l'apocalisse – capite bene, quindi, come ognuno di noi debba essere grato principalmente di una cosa che non ha niente a che vedere con l'appartenenza a questa o quella casata o l'indossare la divisa di un determinato colore. La sola cosa di cui dobbiamo esser grati, a mio avviso, è solo questa: menomale che i fondatori sono morti da tempo immemore, altrimenti ci farebbero un – che parola carina posso usare per non essere la solita maschiaccia? – didietro tanto!

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, attualmente frequenta il terzo anno e, finalmente, anche il corso di Cura delle Creature Magiche. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini – tra cui Robert McReady – o dai visitatori dell'allevamento di cavalli alati degli zii. Sempre che non se le inventi, direttamente. Diretta e senza peli sulla lingua non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, probabilmente soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. Si lamenta sempre delle compagne di dormitorio sostenendo che russano.