Come “giornalista”, seppur solo di un giornalino scolastico, la deformazione professionale induce a spulciare ogni nuova copia de La Gazzetta del Profeta, a raccogliere indizi su ciò che succede Là Fuori che potrebbero essere collegati alle recenti tristi vicende accadute a Hogwarts. Capitano anche, però, dei momenti in cui siamo “stanchi”, vogliamo far finta che vada tutto bene, lasciare che ci tolgano spazio e aria in nome di un’apparente tranquillità e sicurezza. Siamo stufi di doverci continuamente preoccupare, stare all’erta: vorremmo solo una vita “normale”, per quanto poco sia possibile. Vogliamo credere che, durante una ronda, il massimo che ci possa capitare sia qualche scherzo di Pix. Questo mese non volevo parlarvi, tuttavia, di come con facilità ci si crogiola stupidamente in false sicurezze, né ammonirvi di controllare tutto con fare paranoico, prima che anche le stringhe delle vostre scarpe decidano di strozzarvi in un momento di distrazione. Volevo solo raccontarvi di come, in un modo o nell’altro, anche se si sfugge a certe cose, queste possono trovarvi nel modo più inaspettato.
In questi giorni, ero presa a studiare come una pazza per le ultime valutazioni prima delle vacanze e in altre mille pensieri stupidi, come cosa indossare al Ballo dell’Agrifoglio, riducendo anche un po’ il tempo che di solito dedico alla redazione e non avevo molta idea di quel che stesse succedendo nel mondo magico fuori da queste mura. Stavo facendo una normale ronda con Sonny (Sorority Trulock, come molti di voi sapranno già), quando ci siamo imbattute in un’accesa discussione. Passando davanti al quadro della taverna al piano terra, oltre ai soliti avventori e all’oste maleducato, si erano rifugiate un paio di infermiere provenienti da chissà quale tela, tremanti e spaventate, cui un gruppetto di frati stava offrendo una serie di liquori fatti in casa per rinfrancare lo spirito. A prescindere dalle urla dell’oste che sbraitava contro le bevande introdotte dall’esterno, a scapito del suo esercizio, prestando attenzione si poteva cercare di capire cosa avesse ridotto le due signore in quello stato. A quanto pare, le due infermiere fan parte dello sfondo di un quadro di un noto guaritore del San Mungo, distintosi anche a Hogwarts secoli orsono. 
Ultimamente l’ospedale londinese è stato teatro di innumerevoli stranezze, ma questa volta si cade nel macabro. Carpito tra farfugliamenti e  singhiozzi, sembra che il reparto per le lesioni permanenti da incantesimo sia stato macchiato da un orribile delitto. Il quadro completo è stato ricostruito dalle fughe di notizie che sono giunte alla stampa, anche se molte non collimano con la versione data dalle infermiere dipinte. Vittima una senzatetto di nome Marguerite, a cui sembra sia stato strappato il cuore dal petto, organo di cui si sono perse le tracce. Per quanto l’esecutore materiale sia stato fermato, in realtà i veri colpevoli sono ancora a piede libero. Difatti è stato accertato che Aretha Chrissie, Responsabile Amministrativo e Giuridico del San Mungo, si trovasse sotto la maledizione Imperio, quindi il suo fermo non rappresenta una svolta per le indagini. A scoprire l’efferato omicidio è stata l’infermiera Catherine Birfh, cui sono corsi in aiuto la Guaritrice Responsabile del reparto, Helene Dalis, e altri dipendenti del San Mungo,  Baltasar LinusAgathodaemon MacGillivray e Mycroft Cole. Pare che fossero presenti anche dei ministeriali, tali Malloy e Colton, rivelatisi poi, se le fonti sono attendibili, un Auror e un Hit Wizard. La loro presenza era del tutto casuale? O Marguerite non è stata assassinata per caso e c’è un disegno ben più complesso dietro?
Sta di fatto che, a torto o a ragione, quando si sente parlare di questi fatti che coinvolgono parti del corpo umane, come in questo caso, o animali, come nella vicenda Lamorak, drizziamo tutti un po’ le antenne e facciamo collegamenti spesso e volentieri azzardati, ma che in qualche modo ci riconducono alla strana trasfigurazione degli attentatori dell’Espresso, proprio ora che si avvicinano le vacanze di Natale e molti studenti saranno costretti a usufruire del treno. Sappiamo che la nostra preside si sarà avvalsa di tutte le protezioni necessarie, ma un pochettino di inquietudine ci assale lo stesso.

Helena Ross, 17 anni appena compiuti, sestina e Prefetto Tassorosso, vive a Grove, nell'Oxfordshire. La prima volta che ha messo piede in redazione si pensava fosse muta, ma metterla a suo agio si è rivelato alquanto deleterio per le orecchie degli altri scribacchini. Dovunque si metta a scrivere si possono trovare montagne di pergamene appallottolate, tanto che per mandare in stampa il giornale si è costretti a strapparle i fogli dalle mani. Ha una passione smodata per gli animali e, di conseguenza, per Cura delle Creature Magiche. Tra i suoi sogni, riuscire ad acchiappare un Gillidh e ad allevarlo. Studiosa, con un senso del dovere malsano, dice di non essere portata per lo sport, specialmente a cavalcioni di una scopa.