Hogwarts, svegliati. E' primavera!
Non era questo il risveglio che avevo in mente con l'incipit dell'ultimo articolo che ho scritto, non servirebbe neanche specificarlo, in realtà. Ma un domani questo foglio di pergamena finirà nella pressa insieme a tutti gli altri e per quanto il vuoto assoluto possa rispecchiare lo stato d'animo dell'intera Comunità Magica a seguito dei fatti di cronaca di fine Aprile, una scribacchina deve aver sempre qualcosa da dire, altrimenti non si potrebbe definire tale.
Non voglio però scrivere di quello che è successo. Ci sono valide piume – in questo giornale – che sapranno render meglio tutto ciò che per la sottoscritta è solo un cumulo di adrenalina che è diventata troppa ed ingestibile, quel giorno come anche ora, a distanza di tempo seguendo eventi che mi toccano inevitabilmente da vicino. Mi concentrerò quindi su quello che ho visto in queste settimane, una lenta processione di genitori e/o tutori legali alternata alla mutazione di quelle persone che frequenti ogni giorno, compresa me stessa. Perché sì, signori, tutti fronteggiamo le avversità in modo diverso e talvolta… estremo. E quindi eccomi qui, direttamente dalle Terre di Bleah e vedova – per questa volta – del grinzafichissimo tipo misterioso che ha sempre fatto impennare le statistiche sulla lettura dei miei articoli. Tebaldus non c'è, rassegnatevi. Potete comunque scaricare le vostre proteste su Modhi Halvorsen, reo di aver sostituito un assassino un docente che ha scelto personalmente di andarsene, tra le altre cose. Ma veniamo a noi: le più quotate tipologie di reazione alle sciagure per il 2071 sono risultate:

10 – Formài un lago: Candidata come seria rivale del Lago Nero per il quantitativo di lacrime versate in modo inarrestabile anche a distanza di settimane dagli ultimi avvenimenti di cronaca scolastica, l'esponente tipica della categoria ha gli occhi perennemente lucidi, una scorta di fazzoletti che ha sostituito i libri da infilare nella tracolla ed un fastidioso – ma dico fa-sti-dio-so – tirar su con il naso che fa quasi rimpiangere il fatto che nessuno parli più di quei cerchi comparsi in diversi punti del castello, ormai. Alla lacrima facile non importa, del resto, che vi siano diversi dettagli poco chiari – almeno per noi individui minimal dry –  l'importante è trovare un motivo che possa alimentare e giustificare ancora l'aspetto sfatto, l'attaccamento morboso al cuscino o alla spalla di qualche povero ed ignaro adolescente medio che, credetemi, è il probabile futuro uomo della vostra vita, se vi sta pazientemente accanto anche se non gli date… corda preferendo invece continuare a parlare dei morti. I turbanti di Jeremy pianeti dicono: su Marte non c'è acqua – sareste utili con il vostro piagnisteo – ma fa tanto caldo. Prendetelo in considerazione per le vacanze estive.

9 – The sound of silence: Mangia. Magari lascia intendere di non dormire a sufficienza – ma le pareti del dormitorio a stento contengono il forte russare – ha lo sguardo perso verso un orizzonte indefinito, ma se non altro lascia comprendere al prossimo di non esser stato/a mummificato/a come vittima sacrificale per riportare indietro gli arti persi durante le lezioni di miss Johanna Churchill. Se l'andamento demografico di una simile razza ha evidenziato un calo esponenziale dopo i primi due giorni da quel trenta di aprile, tuttavia, c'è ancora qualche recidivo esponente che vorrebbe istigare il prossimo ad un veloce corso di comprensione di gesti, cenni o movimenti di occhi e mento. In pratica vorrebbe renderci tutti dei piccoli "Bro" e "Sis" che comunicano solo Tosca sa cosa flettendo il sopracciglio di due centimetri piuttosto che tre, una differenza fondamentale, badate bene. Per non soffermarci troppo – poi – sull'estremo pathos che lo star zitti dovrebbe richiamare. Guarda, sono troppo sopraffatta dai miei sentimenti per trovare le parole. No, quella al massimo è dislessia, credetemi. Si è comunque liberato un buco nero lungo la Via Lattea, mandare gufo ore pasti… ma non aspettatevi che ritorni.

8 – Ti diffindo in due: Rassegnatevi: neanche gli spuntini che tenete sotto il baldacchino per gli improvvisi attacchi di fame notturna, possono dirsi al sicuro, nel momento in cui quel tenero Asticello del/della vostro/a compagno/a di dormitorio si trasforma nel più raro esemplare di Basilisco che vorrebbe uccidere chiunque incontri lungo il tragitto necessario per arrivare sino alla Presidenza. Che sia un genitore o uno studente, infatti, l'esperienza insegna che ci si dovrebbe preoccupare sin da quando un cucciolo d'uomo inizia a fare un uso spropositato di concetti come "farsi giustizia" o "rimettere tutto al suo posto". E' in questo preciso istante, infatti, che il topo enfatico inverte il movimento della ruota nel cervello di questi soggetti tramutandoli in cavalieri di Mornay anche se non conoscono neppure la differenza tra un pugnale ed uno stiletto (io sì, grazie Robert e torna presto che ho ancora diverse lezioni da apprendere). Il combattente occasionale, tuttavia, ha almeno il pregio di inventare nuovi e talvolta bei proclami che, se si sorvola sul fatto che la maggior parte delle volte servono più che altro a mostrarsi rebel in&out, possono anche essere riciclati per quando ci sarà da lottare per il voto di Difesa Contro le Arti Oscure a fine anno. Le stelle comunque non escludono che possiate allenarvi con qualche meteorite in collisione con la terra o forse quella è più la Welkentosk che fa jogging la mattina, scusate.

7 – Ho pensato cose che voi umani…: Che voi la vediate o meno, c'è sempre una ragione dietro ogni cosa. Che sia la morte di un docente, la fuga di un altro o il pollo bruciato che vi hanno fatto trovare a pranzo, state sicuri che il ragionamento – o Jerry, il vostro amico immaginario – vi condurrà passo dopo passo verso la verità. Che casualmente in questo caso porta sino alla Presidenza – sommo centro del potere e quindi dell'inganno – ed altrettanto fortuitamente non lascia scampo ad equivoci: siamo stati ingannati, sempre comunque e da chiunque possa essere accostabile al concetto di "potere". Tommy è stato avvelenato dal Ministro della Magia che non poteva competere con cotanta bellezza (sto scherzando, non montarti la testa), le acque del Lago Nero sono diventate rosse per un sottile messaggio da mandare a quegli spocchiosi Goblin e a dire il vero quella che viviamo non è la realtà, ma il sogno… di chi la mattina ha mangiato un Nundu ed ora si domanda se dovrebbe usare una pozione digestiva o è meglio sdraiarsi sotto il Platano Picchiatore aspettando che passi. O che la cospirazione globale decida di farlo fuori una volta per tutte. Sono da sempre una fiera sostenitrice del risveglio intellettuale dei cervelli, oltre che del porsi mille ed una domanda, ma – davvero – vi assicuro che non c'è alcuna Pozione del Guardone mescolata al succo di zucca a colazione. Ed in ogni caso non è così che funziona. Persino i pianeti hanno paura di allinearsi, con voi.

6 – L'epidemia delle doppie punte: "Merida?" "…oh" "Dormi?" "No, stavo cercando di capire cosa provano le creature che vanno in letargo" "Ah. Ma, pensavo, come prendono il controllo di te, questi Sciacalli? Perché sento uno strano borbottio allo stomaco" "Quelli sono i fagioli, tranquilla". Io ve lo devo dire: gli Sciacalli si prenderanno il merito di aver fatto molte più vittime di quelle che effettivamente cadranno sotto i loro aliti pesanti. Il contagio ha già avuto inizio ad Halloween, in fondo, quando il consumo di zuccotti all'interno del castello è sceso vertiginosamente. No, non sto parlando di quelli auto prodotti dai cuochi provetti dell'E.A.T – che sono immangiabili a prescindere – quanto della psicosi che ha creato diversi ipocondriaci convinti non solo di essere costantemente esposti ai tentativi degli Sciacalli di fare adepti (posso spiegar loro che in genere, casomai, vorrebbero dei soggetti intelligenti?) ma anche di aver addosso tutti i sintomi, soprattutto dopo il cruento e veramente triste fatto di cronaca accaduto al San Mungo. I cari e vecchi starnuti che un tempo venivano imputati ad un banalissimo raffreddore, ora sono il preludio alla tomba o quasi. Per non parlare delle doppie punte o dei brufoli. Pare che la nuova frontiera delle Maledizioni senza Perdono vi si inculchi nella testa proprio così. Venere, lungi dal trovarsi nel vostro segno, prima di scappar via ha lasciato un solo consiglio: LASCIATEMI DORMIRE!

5 – Cos'hai fatto venerdi scorso?: Alter ego di colui che urla alla cospirazione, il colpevolista è in fondo un animaletto sociale che ha bisogno di attenzione, cura ed un abbraccio. Magari di quelli belli stretti subito dopo aver sudato per tre ore con gli allenamenti di Quidditch, almeno ci leviamo il problema. L'esemplare si riconosce velocemente non solo perché ha puntato il dito anche contro le armature lungo i corridoi, ma anche – o soprattutto – perché per lui/lei tutti siamo colpevoli di qualcosa, compreso/a se stesso/a. Anzi, il caso più estremo prevede che la colpa sia quasi unicamente sua perché se fosse andato a disturbare il professor Weetmore quel pomeriggio, se avesse scambiato qualche parola in più con Thofteen, se avesse corso più velocemente o si fosse lanciato da subito sul cortile di Trasfigurazione… non sarebbe cambiato niente, ma è difficile farlo comprendere a chi cerca di sopravvivere alle perdite dovendo trovare per forza un colpevole, talvolta senza che quello che appare a tutti come tale lo sia per lui. Gli avi scozzesi, nel mio clan come in altri, dicono che se una goccia è destinata ad arrivare a valle lo farà anche se un cavallo alato la sottrae dal corso d'acqua. Magari ci impiegherà di più, ma se deve andare così, in qualche modo, è così che andrà. Giove e Saturno vi raccomandano comunque di smetterla di prendervela anche con loro.

4 Accalappiatrice di Erumpent a ore tre: Il dolore, si sa, provoca le reazioni più disparate. C'è chi piange. Chi ti manda a fancrup anche solo per aver detto "Buongiorno" e chi – una su un milione ma l'ho trovata io – si convince che il modo migliore per superare un evento traumatico sia quello di… trovarti un compagno. E non sto parlando di qualcuno che ti aiuti con tutta la Trasfigurazione che hai lasciato in arretrato prima che quell'inquietante Rust Thornton facesse la sua comparsa. E neanche di quella specie di iniziativa in cui abbracciare il prossimo, no. Può capitare che qualcuno – il cui nome inizia per H e finisce per tense perché di inquietudine si parla, in fondo – si convinca proprio radicalmente che il modo migliore PER TE di andare avanti sia quello di trovare la tua metà della mela, così TU ti sentirai meno sola e triste anche se il problema è il SUO. Tutto chiaro, no? Sorelle, non allarmatevi, vi sto avvisando per tempo. Se doveste aprire un libro di Storia della Magia con all'interno la foto del fratello di Evan Miller, non date di matto. Se nel bel mezzo di un complicato esercizio di reazioni pozionistiche una vocina squarcia il silenzio per domandarvi che ne pensate dell'improbabile accoppiamento tra la sottoscritta e Iagan voi annuite, date una sonora pacca sulla spalla a costei e dimenticate ogni cosa subito dopo. Prometto di ricambiarvi il favore quando sarà il vostro turno. Il vuoto affettivo lasciato da una dipartita o due va riempito – d'accordissimo – ma perché proprio io ci sono tanti di quei modi, come darsi alla poesia, alle canzoni depresso-melodiche, ai libri di… no, a tutto c'è un limite. Mercurio vi strizza l'occhietto complice, è vero, ma non per sorreggervi e sostenervi in questa vostra campagna umanitaria, davvero. E' più probabile che sia rimasto accecato anche lui dall'ultimo atroce accostamento che avete ipotizzato. Però se nella ricerca salta fuori il nome del professor Wenlock io Mercurio ha detto che si rimangia tutto, lo giuro!

3 – E' morto qualcuno, e quindi?: Li riconoscete subito, gli str…ambi appartenenti a questo genere umano. Sono quelli che se qualcuno gli vomita davanti hanno come sola preoccupazione quella di non sporcarsi le scarpe. O che non si pensi che anche a loro capitano queste brutte cose. Insomma, sto parlando di tutti coloro che se ne fregano di quello che succede attorno continuando ad andare avanti imperterriti lungo la propria via dribblando gli eventuali cadaveri che ostacolano il loro incedere. Qualcuno sostiene che sia anche questo un modo di affrontare un trauma, lo so. Io mi sono invece offerta volontaria per rimarcar loro al meglio il concetto di trauma. Una mazza da Quidditch trasfigurata in pietra dovrebbe esser sufficiente, credo. Ad ogni modo, se con le altre tipologie di reazione che ho provato ad elencare in questo articolo riesco a trovare una chiave di lettura che tutto sommato me le rende comprensibili, in questo caso giuro che non ce la faccio, tanto che al posto di Morrigan non vivo senza Kane Andersson io a quello sgorbietto verde argento di Jared Jabberwock avrei fatto molto di peggio, dopo alcune frasi che gli ho sentito pronunciare. Puoi essere un essere unicellulare che non ha completato alcuno sviluppo, ma comportarti da centro dell'universo non ti rende certo più interessante, anzi. Pure i pianeti ti ci manderebbero… in orbita.

2 – Prima o poi la smetteranno di ammazzare tutti: Non può esserci sfumatura delle reazioni umane che non contempli lui o lei, gli sdrammatizzatori seriali, coloro che assistono alla tragedia, l'assorbono smembrandola pezzo dopo pezzo e ti restituiscono una realtà in cui esiste sempre una morale della favola. Anche quando tu vorresti solo urlare o possedere un'arma di distruzione di massa che cancelli ogni cosa, magari solo la tua memoria dell'evento. Non è detto che per questi soggetti la vita debba essere tinta di rosa pastello e colma di vogliamoci bene, amico. Semplicemente – l'ho capito avendo a che fare con alcuni dei più pericolosi ricercati per tale "delitto" – se qualcosa di veramente brutto è accaduto, probabilmente non c'è modo di porvi rimedio neanche se vai a farti prendere a sberle dal Platano o se provi a smuovere Coraline Thofteen dall'aula di suo zio. La realtà non cambia, tutto qui. E allora sì, servono anche quelli che vorresti strozzare quando fanno una battuta noir che implica la morte. Servono perché la capirai dopo, la loro importanza. Quando sarai impegnato/a ad osservare impaurito/a il colpevolista, chiederti sin dove è disposto a spingersi il combattente o quanto ancora frignerà colei che ha la lacrima facile. Lo capisci dopo, mentre loro – semplicemente – cercano di farsi forza così anche se vorrebbero un Reparo per la realtà, soprattutto quella che neanche l'oroscopo poteva prevedere.

1 – La Merida McReady: Non mi vedi, mi nascondo dietro una piuma. Non mi senti, stranamente nell'ultimo periodo non sono di molte parole anche se vorrei essere altrove, magari con mio cugino. Non puoi annusarmi, perché non profumo come il resto del giornalino scolastico di questo mese. Non c'è tristezza, in quello che scrivo. Non c'è rabbia e neanche quel misto di nostalgia ed interrogativi che potrai trovare non appena volterai pagina e questo nonostante ciò che sto passando, come altri familiari dei rapiti. Non c'è rispetto, certamente una delle valutazioni sarà anche questa e lo credo anch'io. Ma non è il rispetto che cerco, né che intendo dare. Non come lo intende la maggior parte, se non altro. Vorrei… distrarre. Vorrei che leggendo anche solo sbadatamente questo articolo fossi indotto ad alzare il naso dal giornale scolastico e ti guardassi attorno. Quante di queste tipologie riconosci in chi ti circonda? Ma, soprattutto, da quanto non osservi i tuoi compagni di classe, i concasati… gli amici? Non ti viene il dubbio che magari possa arrivare un giorno in cui, semplicemente, può esser troppo tardi? Ivy ha scritto un valorosissimo articolo, dovresti leggerlo più volte. Lily ha cercato di fare di una pagina di giornale un piccolo pensatoio portatile. Io? Io vorrei solo che non perdessi la propensione a guardarti attorno, smettendo di ascoltare sempre e solo i demoni che ti si dibattono dentro. Io vorrei solo che capissi che la vita prosegue e se qualcosa non ti torna – in tutti i sensi – devi solo capire come affrontarla. Non esistono "se" in questi casi.

ps: si avvisano tutti i maniaci membri del WWFFB che per la realizzazione di questo articolo non è stato torturato alcun animale da compagnia, anzi, i carlini del professor Oven mi sono sembrati particolarmente propensi ad inscenare il loro matrimonio. Assistente Medicine, ci faccia un pensierino…

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quinto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell'esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L'ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – al momento sia quella di allargare lo stanzino della redazione o a far fuori qualcuno dei nuovi arrivati perchè sta provando in ogni modo a convincere Hortense Lanfrad a varcare quella stessa porta.