Caro Wiamer Filàrgon,

il MacMillan giallonero mi ha finalmente chiarito quale sei tu nella schiera dei tonti con la faccia da Horklump bollito.  
Ho deciso di rispondere alla lettera che ti abbiamo pubblicato due mesi fa, perchè mi sono reso conto che dicevi sul serio. No, non l'avevo capito. Ho deciso di risponderti per parlarti di Anne Burton. A te e al resto della scuola. Ancora?, direte voi. Sì, ancora una volta, probabilmente l'ultima.
La prima cosa che Anne mi ha detto mentre eravamo in attesa dello Smistamento è stata "Fatti più in là, stai invadendo il mio spazio vitale". Subito dopo il passaggio dal Cappello Parlante, quando ci siamo seduti allo stesso tavolo, lei era seduta di fronte a me e non mi ha guardato neanche mezza volta. Mi ha rivolto di nuovo la parola solo quattro giorni dopo, durante Pozioni, per dirmi "Hai una lumaca cornuta spiaccicata sotto il gomito, McReady". Ha iniziato a chiamarmi Robert più o meno tra il secondo e il terzo anno, sì, ci ha messo un po'. Eppure io l'ho vista quasi nuda una volta. Be', era in accappatoio e aveva 11 anni, ma io l'ho vista. Al quarto anno, durante un'esercitazione di Erbologia, le ho chiesto se mi avesse davvero chiamato Rob e lei mi ha risposto "Sì perchè era più corto e non volevo farmi sentire. Ora dimmi come si travasa un cespuglio farfallino". E' stato allora che ho pensato di piacerle, e ancora di più quando è entrata nella Voce, pochi mesi dopo che c'ero entrato io. Poi ho capito che è entrata nella Voce perchè era il giornalismo a piacerle, ho capito che Anne Burton non è una che si fa trascinare dalla gente, dalle circostanze, da ciò che il mondo si aspetterebbe da una ragazza e da una strega. E quindi è stato allora che a me è cominciata a piacere lei.
Poi, però, si è messa con Laury e io ho iniziato a pensare di non averla capita quanto credevo. Un tira e molla durato fino al VI anno, e durante tutto questo tempo ho sempre pensato che un vermicolo avrebbe rifiutato con orrore l'idea di fare cambio di cervello con Devon Laury. Mi sembrava già migliore l'idea che stesse con Lawrence, all'inizio del V anno, ma poi puff, di nuovo col troll. Al Ballo del Ceppo del VI le ho chiesto se aveva intenzione di andarci con Laury e lei mi ha risposto "Non sviare il discorso, questo sigillo aritmantico non si rompe da solo". Ma io non sviavo nessun discorso. E poi quest'anno, caro Wiamer, ti ci sei messo anche tu con le bolidate su Darsel e noi ti abbiamo pure aiutato a farle leggere a tutta la scuola. Perchè ci provate tanto gusto a diffindare le pluffe altrui? Perchè dovete sempre dire "sembra così ma in realtà è una persona molto buona"? E se non lo fosse, una persona buona, avreste il diritto di volerle insegnare qualcosa a tutti i costi? Tu, Darsel, e tutti quanti? Non le ho mai capite le regole di questo gioco.
Comunque, caro Wiamer, è da qualche mese che sono arrivato alla conclusione che in realtà avevo capito Anne Burton più di quel che credevo. Certo, portarsi dietro Waleystock al Ballo del Ceppo è stato come un asticello infilato in un occhio ma, ehi, l'ha fatto perchè era l'ultima persona con cui sarebbe mai potuto succedere qualcosa. L'ho capito che lo stai facendo apposta, Anne. Come ti sei portata di proposito tuo cugino a questo ballo dei magandi. Però sono riuscito a eluderlo a fine serata per avere un ballo e per dirti che dovevo chiederti una cosa, prima della partenza. Ho pensato alla tua reazione e ho capito che non potevo prevederla, e così ho deciso di costringere gli altri a pubblicare questa lettera – a Filàrgon, ufficialmente – per avvisarti per iscritto.
Anne Burton, prima di varcare per l'ultima volta il portone d'ingresso, io verrò a chiederti un bacio.
Non credo che avremo circa quattro figli, non credo di diventare il tuo cavaliere dall'armatura scintillante. Però sono tuo amico, e a questo punto me lo devi, prima di salutarci. Accetto anche una fattura in fronte per aver scritto queste cose sul tuo giornale ma, potendo scegliere, preferirei il bacio.

Rob