Il giorno in cui nonno Percival ci trascinò al funerale di nonna Riòna, mia sorella Petulia continuava a ripetere – ed era ancora troppo giovane per capire – che era una fortuna, per noi, che la vecchia fosse crepata. Ci inseguiva con la scopa e ci tirava i capelli, nascondeva i nostri giochi e ci costringeva a pulire il giardino. Broth il barbuto rimbeccò 'Tulia con un'occhiata da nogtail, brontolando che in Irlanda non si parla mai male dei morti, perché altrimenti essi torneranno a perseguitare il maldicente per non essere dimenticati.

Non penso serva La Voce degli Studenti per avvisarvi di Oven e Langdon. Stecchiti come nonna Riòna, su un treno pieno di studenti. Quelli sono già cena per i vermi, e ancora qualcuno piange. Io vorrei dirglielo, a quelli che frignano: vorreste forse qualcun altro al posto loro? Magari, che ne so, vostra sorella al primo anno, o il vostro ragazzo che stava al cesso perché non la teneva più. Un docente grinzafico come Harrenhal, o la vecchia col carrello, con tutti i dolci dietro. Mi perdoni, preside Wallace, se stravolgo il suo bel discorso, ma nessuno vorrebbe il privilegio di incontrare quei due, e lo sappiamo tutti. Come faccio a parlare bene di loro, dopo averli maledetti ogni giorno della mia permanenza a scuola? Come vi posso dire che Oven barilotto era il padre che non ho mai avuto, o che Langdon era il docente migliore di tutti? Mi hanno detto "Thomas, scrivi tu un articolo di commemorazione per i docenti?" Sì, certo. Ma io una commemorazione non so nemmeno cos'è. E se è solo parlar bene di loro, io mi rifiuto. Lascio la piuma ad Ivy Hevenge, che di certo conosce tante bellissime parole più eleganti di "cesso", e può tener alto l'onore di due docenti crepati. I morti non ti sentono, se sono morti per davvero. 

E allora nemmeno parlar male ha senso, se non posso essere sgridato. Se non posso vedere quella botte di Oven diventare paonazzo e soffiare su quei baffoni neri e unticci. O se non posso vedere la faccia scheletrica di Langdon contrarsi per la rabbia e stringere gli occhi come se stesse in bagno, pur di farmi paura. Che idiozia, una commemorazione. Sappiamo tutti che erano due teste di crup, due teste di crup geniali nelle loro materie, due teste di crup che hanno fatto il loro dovere e lo hanno fatto bene. Ma sempre teste di crup restano, e punitemi pure per averne parlato male.

Ma magari quello che dice Broth il barbuto è vero, e torneranno a perseguitarmi per non essere dimenticati. E ringraziate me, quando sul treno ci verranno ad urlar contro passando attraverso i vagoni come se niente fosse, perché magari sono così teste di crup da abboccare pure al mio stupido tentativo di farli restare.

 
 
 
Tommy O'Flynn. Approdato a La Voce degli Studenti direttamente da Brolandia con lo pseudonimo di Grinzafichissimo Tipo Misterioso, il camuflone irlandese si è fatto conoscere al grande pubblico per la spiccata tendenza verso gli sport estremi quali il lancio del ma…ntello – prima tappa obbligatoria del Tebby Desnudo – e il sollevamento p…ulzelle i cui progressi sono misurati in base alla gamma di acuti lanciati dalle stesse fanciulle. Nel tempo libero – a meno che non sia impegnato a tubare con Ian O'John come uno Jabberknoll al termine della sua esistenza – si ricorda anche di far parte di un giornalino scolastico che delizia con interventi di una sincerità disarmante ed una traduzione necessaria per sopperire al facile slang tribal-irlando-pubbistico di cui si fregia abitualmente. Difficile dire cosa c'è nel suo futuro: persino i fondi di zucca sono evaporati da soli per non dover rispondere!