L'ANGOLO DEL TIFOSO

Questo è l'ennesimo esperimento sociale che propongo dalle pagine del giornalino scolastico con cui avete imparato a conoscermi. A differenza dei precedenti – graditi o meno – però, questo sarà l'ultimo, a meno che io non concluda questo settimo anno senza ottenere i M.A.G.O. cui ambisco; in questa sciagurata ipotesi, infatti, dovrete sopportarmi per un anno ancora, una ragione in più per convincermi a studiare come si deve, giusto?
Il titolo di questo angolino che ho intenzione di ritagliare ogni mese all'interno del resoconto sull'andamento del Campionato di Lega immagino chiarisca al meglio quello che è l'intento cui mi sottopongo e su cui, soprattutto, vorrei puntare l'attenzione, ovvero i tifosi in erba e quelli che si avvicinano al Quidditch magari per la prima volta, magari scegliendo la propria squadra del cuore per mille ed una ragione. Si, sono sempre io, il vecchio sentimentale anche in queste cose, ma per dimostrarvi come sostenere la propria squadra o sentire di appartenervi sia in realtà una scelta di fede, ho deciso di mettermi io stesso a nudo – non proprio come intenderebbe Vinnica Heyannir se fosse ancora a scuola – e rivelare per la prima volta quello che è il mio credo sportivo anche se probabilmente non interessa a nessuno. Nei prossimi mesi, infatti, mi piacerebbe che mi scriveste per raccontarmi cosa significa per voi tifare per una squadra e come e perché vi siete accostati ad una determinata compagine di Quidditch. Non si vince niente, lo dico subito, se non la possibilità di buttar giù due righe che possano spiegare a chi legge com'è nato il vostro tifo e far capire anche che lo sport – quello sano – si sviluppa da basi semplici come uno striscione che inneggia alla propria squadra del cuore, ad esempio.
Mi chiamo Philip Noreal e frequento il settimo anno ad Hogwarts. Nonostante mi sia avvicinato alla sezione sportiva del giornale sin da quando ho varcato la soglia della redazione, però, son rimasto nell'ombra per diverso tempo e così è stato anche per il mio tifo. Credevo di non potermi confrontare con mostri sacri come Vincent Stars e Robert McReady e probabilmente anche con le squadre da loro sostenute. E così non ho mai ammesso apertamente la mia predilizione per i Puddlemere United…o almeno non l'ho confessato sino a questo momento, certo. Ho deciso di fare outing, come si dice in questi casi, anche perché Taanpaa ha appena compiuto un gesto che un tifoso non vorrebbe vedere mai, andandosene alle Vespe e da oggi credo che il mio animo di tifoso abbia una piccola crepa in più, anche se non importa a nessuno.
Perché tifare per lo United, vi starete chiedendo. E probabilmente non avrete neanche tutti i torti, stando alle considerazioni che normalmente fa chi, non si sa per quale motivo, crede di poter stilare una sorta di classifica delle squadre più "meritevoli" di avere una tifoseria. Perché i Puddlemere United, quindi. Non ho storie epocali dalla mia, a dire il vero. La prima volta che sono andato a vedere una partita di Quidditch non era per sostenere Longebalai ed Orwell e non posso dire neppure che le radici del mio tifo risalgono l'albero genealogico della mia famiglia sino ai tempi che furono perché mia madre è una fiera sostenitrice delle Harpies, lei ed il suo animo femminista. No, non ho di queste storie da raccontare, mi spiace. Ho iniziato a simpatizzare per lo United più o meno al quarto anno ed immagino che la spinta decisiva me l'abbiano data proprio i lettori di questo giornale, oltre che la maggior parte degli studenti con cui ho avuto a che fare. In mezzo alla guerra epocale tra Gazze e Pipistrelli da una parte e simpatizzanti dei Kestrels più per la propaganda dei Muldoon o per la presenza di ex studenti di Hogwarts che per reale convinzione, scegliere una via alternativa mi è sembrata la cosa migliore. E non me ne sono mai pentito. Probabilmente non rischiamo di vincere il Campionato di Lega, ma forse questo è uno dei maggiori vanti per sostenere una squadra come quella di Capitan McKie e non perché chi non si aspetta niente gioisce con poco – come si potrebbe facilmente sostenere – quanto perché il clima che si respira è disteso, senza pressioni da parte della stampa ma comunque goliardico. Perché voi dovreste tifare per i Puddlemere United, invece? Beh, fondamentalmente perché li tifo io. No, scherzo. Diciamo che chiunque abbia visto giocare Samuel Roe o Graham Orwell non si deve di certo porre una domanda come questa, tanto per iniziare. Bolidi che arrivano con una precisione chirurgica, boccini catturati con il cardiopalma anche senza essere annoverati tra le schiere degli dei come accade ai più quotati Mitea o Coast. Se poi vi servono altre ragioni posso elencare le novità, da Harals Jensen strappato ai Bats a quel Florin Taanpaa che invece Puddlemere l'ha lasciata anche se credo con una buona dose di rimpianto e soprattutto di ricordi piacevoli. 
Lo so, non sono molto bravo a convincere le persone, in questi casi, anche se la verità è che in fondo non voglio neanche farlo. Credo che ognuno debba scegliere la propria squadra non perché gli viene suggerita da altri, ma perché in quei colori rivede se stesso e nel sentire la formazione prima che le squadre entrino in campo gli si stringe il cuore, tutti i rumori attorno diventano ovattati e viene la pelle d'oca. Modo migliore per descrivere perché sono un tifoso dei Puddlemere United non riesco proprio a trovarlo, scusate.
E voi, invece?

Il Campionato di Lega non è ancora iniziato, eppure le premesse che hanno riguardato il mercato estivo lasciano presagire un grande rimescolamento di carte – non ancora concluso nel momento in cui andiamo in stampa – che darà sicuramente del materiale di prima qualità agli appassionati così come a chi è chiamato a scrivere su qualche testata giornalistica. Nel mio piccolo – conscio di come il prossimo anno sarà il primo da lettore di questa stessa sezione de La Voce – cercherò di non farvi mai mancare un commento quanto più oggettivo e particolareggiato di quello che riguarda la Lega Britannico-Irlandese ed eventuali concorsi annessi, ma senza per questo perdere quell'animo curioso che mi ha sempre portato a pormi – e rigirare a voi – le domande più disparate.
Prima di iniziare qualsiasi analisi in merito agli stravolgimenti del mercato estivo, però, credo sia doveroso da parte mia esprimere un ringraziamento accorato e dovuto a quelli che per qualcuno sono semplicemente nomi che compaiono negli articoli di settore, ma che per chi ama questo sport e lo segue da tempo, saranno sempre delle stelle, anche se hanno illuminato cieli che non si avvicinano al nostro tifo. Sto parlando di giocatori come Terry Homley, Rotuwe E'Tombo, Alexander Zedler o Tricia Spencer. Mi sto riferendo alla sensazione di abbandono nel non veder più sfrecciare Billy Fletcher o Zemlij Ljutevartsk, magari per sfuggire ad un bolide di Hasan Heça. Tutti questi no, non devono essere considerati solo dei nomi, ma dei maghi e delle streghe che ci hanno regalato attimi di pura magia, magari anche senza ricevere gli onori che avrebbero meritato, e che oggi – giunti al termine delle loro carriere sportive – ci permettono di poter raccontare di loro a chi verrà dopo e si domanderà com'erano o cosa avevano di speciale. A parte la fortuna di guadagnarsi da vivere volando, certo. Giocavano a Quidditch e, senza che i bacchettoni pronti a puntare il dito su guadagni da favola e vita semplice possano aprir bocca, mi hanno fatto sognare e credere che un'ora di evasione dalla realtà (spesso anche meno, dannato boccino!) valga i loro soldi e la vita "semplice" che si dice abbiano. Quindi GRAZIE per tutti questi anni, davvero.
E poi…poi ci sono altre notizie, quelle che dividono le tifoserie e ribaltano le considerazioni che si avevano verso questo o quel giocatore almeno sino a due giorni prima. Se c'è chi ha appeso definitivamente la scopa al chiodo, infatti, lo stesso non si può dire per altri che – semplicemente – hanno cambiato panorama preferendo i classici "altri lidi", come direbbero i Babbani. Come i più attenti tra voi ricorderanno, l'anno scorso uno degli abbandoni più clamorosi – e risentiti – è stato quello di Dirk Hargreaves ai Bats, "saluto" che in molti sostengono sia costato tanto alla squadra irlandese nonostante l'inserimento di un pezzo da novanta come la Liece. Quest'anno – ed i temporali in arrivo in quel di Scozia lo dimostrano – nuvoloni bassi e densi si aggirano invece attorno a Montrose, laddove un fuggitivo Jurgen Innerson ha lasciato una lunga scia di pianti e capelli strappati, a quanto pare. Certo, a dirla tutta bisognerebbe sottolineare i trentaquattro anni del battitore fresco acquisto delle Vespe a fronte dell'estro dei vent'anni di Dragos Marea chiamato a completare lo scambio tra le due squadre, ma se a Montrose avevano già storto il naso per l'arrivo di Dakota Bird, di certo la partenza di Innerson non contribuisce a creare un clima disteso, dopo (e nonostante) la vittoria dello scorso Campionato di Lega. Di contro, seguendo lo spostamento dell'ex Capitano delle Gazze, non si fatica a constatare come la squadra che più di tutte ha messo mano al portafoglio è stata proprio quella di Wimbourne che in un sol boccone ha fatto suoi anche Cyrene Xanthi – sempre dai Magpies – ma soprattutto Caterina Bragagni e Florin Taanpaa che saranno anche sulla via del declino, ma garantiscono sempre un certo effetto se affiancati nella stessa formazione.
Altro trasferimento di peso è stato anche quello dell'ex battitore dei Falcons Maris Valmiera approdato in quel di Kenmare con buona pace, si fa per dire, di Joe Greywood estromesso dalla squadra titolare da quel che si dice. E anche se è fuori discussione che dovendo scegliere tra Greywood e Nigel Yarvis la scelta verta sul più esperto e rodato. Profumano invece di campionato estero gli innesti di Augustyn Vrawdeunt – battitore in arrivo alla corte dei Falcons dalle Fiandre – ed Emilce Laprovittola che si è trasferita invece dal Sud America direttamente a Holyhead.
Dopo la deludente stagione dell'anno scorso, qualcosa si è mosso anche dalle parti di Ballycastle e non ci si poteva aspettare altro considerando l'innalzarsi della protesta della tifoseria dei Pipistrelli. Se lo scambio tra Juliet Lucky – fuori per gran parte dello scorso campionato a causa della gravidanza che l'ha resa mamma di uno splendido bimbo – e Riedle Streitmorge non ha ancora fatto sbilanciare nessuno in un verso o nell'altro, però, l'arrivo di Jarmila Fogarty dai Pride e la cessione di Emil Hallfredsson agli Arrow hanno fatto si che alcune frange della tifoseria abbiano manifestato apertamente il loro disappunto, sebbene lo stesso non sia ancora sfociato in alcuna contestazione aperta.
Quest'estate – ed il ritiro di Capitan Homley – ha portato aria di rivoluzione anche a Wigtown, laddove la squadra del mio amico Robert si è aggiudicato qualche scambio più o meno favorevole, a seconda dei punti di vista e dell'umore del momento, direi. Se l'arrivo di una nebulosa Anna Repin, stando al suo rollino di marcia dell'anno scorso, non lascia presagire nulla di ottimistico, infatti, la cacciatrice – ed ex Harpies – Jordan Zaccheus promette bene vista la sua giovane età ed il dinamismo mostrato durante i primi allenamenti. Certo, le Mannaie dovranno mettere in conto il tempo necessario ad ammortizzare una simile rifondazione dalla base, ma questo è pressapoco lo scotto che pagheranno anche altre squadre toccate in modo più o meno evidente da ritiri e cessioni. Ne sanno qualcosa a Banges, ad esempio, terreno d'approdo per Rowena Abyss dopo la parentesi ai Pride che sono sicuro l'ex Tassorosso vorrà buttarsi alle spalle quanto prima. E ne sanno qualcosa a Falmouth, soprattutto, sebbene questo riferimento mi sia utile fondamentalmente per introdurre il paragrafo più succulento per un giornale scolastico: gli ex settimini.
Primo della lista – anche se non per bravura, concedetemelo – è sicuramente Sami Medicine per il quale in pochi avremmo scommesso in una carriera legata a questo sport. E' vero, il rampollo della famiglia Medicine ha comunque intrapreso gli studi al San Mungo come da tradizione "dinastica", ma vederlo rincorrere dei bolidi anche fuori dal castello ammetto che è una prospettiva che avevo scartato a priori, così come un eventuale interesse da parte dei Bats che alla fine l'hanno ingaggiato per davvero. Decisamente più talentuosa – e non credo tarderà a mostrarlo al mondo – l'ex cacciatrice Grifondoro Nicole Silverstongue per cui il destino ha fatto aprire le porte di Falmouth, come già anticipato dalla necessità di nuovi innesti e forze vitali.
Se tra le cacciatrici che hanno lasciato il castello Niamh Davies solcherà i cieli delle Catapulte con buona pace e tanti auguri da parte dei suoi ex compagni di squadra e non solo, però, il duello a distanza tra miss ti acchiappo tutti i boccini Giselle Lanfrad e la coetanea e funambolica Amber Meng appare invece destinato a riproporsi in futuro. Entrambe le ex studentesse di Hogwarts sono infatti state scelte da formazioni di tutto rispetto come lo United per quanto riguarda la discendente di Salazar e niente di meno che le Harpies se si parla della Meng. Dopo gli innesti degli anni scorsi, del resto, la nostra Scuola ha dimostrato di coltivare e accrescere anche il talento nelle retrovie, laddove Sylvia Whiteheart ha fatto suo l'ingaggio da parte dei Banges, andando a raggiungere la Abyss che di certo saprà consigliarla su come ci si senta ad impattare contro un Campionato vero e proprio.
Se nuovi stravolgimenti di mercato sono stati annunciati per i prossimi giorni – prima che il mercato si chiuda definitivamente – è già chiaro che sin da queste prime mosse ci sono tutte le premesse di sorta per assistere ad una sfida entusiasmante e ricca di colpi di scena. O perlomeno questo è ciò che tutti gli innamorati del Quidditch si augurano, compreso il vostro zio Phil.

Philip Noreal. Tassorosso fino al midollo e nativo di Hartlepool (Durham), frequenta l'ultimo anno. Responsabile della sezione sportiva e Vice Caporedattore del giornale, ha promesso ai lettori di non far mai mancare loro la verità, soprattutto dopo gli avvenimenti di inizio anno scolastico. Sulla divisa, ad altezza del cuore, del filo animato ricama alternativamente una O ed una L proprio in segno di commemorazione. Continua a chiedere consigli al quadro dei magati '68 in Sala Trofei anche se si vocifera che non siano più le dritte sportive ad interessargli, quanto quelle semplici regole di vita che lo rendano un buon mago ed un bravo ragazzo. Non ha mai dichiarato sul serio la sua squadra di Quidditch preferita sino a quest'anno, al contrario del suo interesse per Vega che non è mai stato in grado di nascondere. Adepto del sacro baule, per questo motivo ha imparato a scrivere bene anche al buio.