Cari lettori e lettrici, inizio dicendo che un incipit in un articolo di simil categoria scritto dalla sottoscritta non può che essere doveroso.
Come per il quidditch, anche per la Broomula1 il discorso non cambia…il mio approccio in codeste attività ricreative sportive ha avuto origine con l'arrivo ad Hogwarts ergo prima di scrivere articoli inerenti è necessario che mi documenti a dovere ed effettivamente è quello che ho fatto.
Andando ad analizzare il percorso ante gara ho appuntato quello che, teoricamente, sarebbe potuto succedere considerando e seguentemente unificando i fattori piloti/meteo/percorso/peculiarità delle scope; ebbene sì, perché per chi – come me – non lo sapesse, ogni scopa ha i propri "punti di forza" anche in questo sport.
Unificando questi fattori e suddividendo il percorso equamente in tre parti (settori) in base alla numerazione degli anelli sono arrivata alla conclusione che un percorso del genere (di cui riporto lateralmente la rappresentazione grafica) sia adatto, in linea generale, per un'accoppiata scopa/pilota che, nella prima parte (anelli 1-6) abbia come punto di forza una bruciante accelerazione, nella seconda (anelli 7-13) un efficace assetto e nella terza (anelli 14-21) una minuziosa traiettoria. E' ovvio e scontato che purché si riesca adeguatamente a concludere il percorso siano necessari un po' tutti i fattori preponderanti in uno sport del genere ma preferisco focalizzare la mia attenzione su quelli come "punti di forza" per ogni settore, come appena specificato. Analizzando la prima parte ho scelto l'accelerazione per via dei soverchianti rettifili intercorrenti fra gli anelli 3-4 e 4-6; è vero, sono presenti sia cambiamenti di quota che curvature (d'altra parte non potrebbe essere altrimenti) ma ritengo che l'aspetto determinante del settore siano proprio i lunghi tratti in cui si può beneficiare della bruciante accelerazione e spingere in avanti al fine di recuperare o guadagnare preziose posizioni.
Per la seconda parte ho scelto l'assetto per via del suo essere variegata grazie al continuo cambio di quota degli anelli da attraversare ed all'interposizione di un maggior (ma non eccessivo o complicato) numero di curvature rispetto al primo settore, aspetti che concedono al pilota di sfruttare al meglio le congetture e gli schemi "di gioco" che gli permettono di prevalere sugli avversari cogliendoli di sorpresa, in maniera del tutto inaspettata. Infine per la terza parte, sempre a mio modesto parere, l'aspetto fondamentale è la traiettoria, necessariamente; se guardate attentamente il percorso noterete anche voi che gli anelli, oltre ad essere disposti a quote diverse, si trovano a ridosso di importanti e fitte curvature che necessitano del dovuto e minuzioso controllo non solo della scopa e del suo direzionamento, ma anche e soprattutto della corretta distribuzione del peso del corpo da una parte o dall'altra al fine di evitare la derapata, la manchevolezza di un anello, o un incidente – di qualsiasi entità esso sia – contro piloti e/o anelli stessi.
In linea generale comunque, com'è giusto che sia, il percorso è a mio parere decisamente equo! Sinergia e feeling, queste le parole d'ordine.
Ah, un'ultima cosa vorrei farvi notare, del percorso… c'è un punto in cui un settore si interseca con un altro e nello specifico mi riferisco al primo con il secondo settore in prossimità degli anelli 4, 5, 10 e 11 che si dispongono proprio agli apici di un'ipotetica croce latina. Come faranno i prodi piloti a percorrere questo tratto? Ovviamente gli anelli del primo e del secondo percorso (rispettivamente 4 e 5 e 10 e 11) non si trovano alla medesima quota quindi, in linea generale, mentre i piloti agli ultimi/intermedi posti attraversano quei primi due anelli potranno vedere sfrecciare sopra le proprie teste i piloti dei primi posti, invece.
La sera del 25 febbraio scorso, per la fortuna dei piloti, presentava una temperatura mite e meteo stranamente sereno e questo sicuramente è stato un bene per coloro che non sono affini con l'elemento inaspettato "pioggia" o per le scope non tagliate per una simile evenienza.
Tuttavia da non trascurare è il forte vento che spira da sud e che comporta un favoreggiamento per i tratti da sud a nord ed una difficoltà in più per quelli da nord a sud; da non dimenticare anche il suo effetto in curva, vento che potrebbe far cozzare qualche malcapitato contro un anello.
Dopo un'intera gara caratterizzata dall'avvicendamento lì davanti di Septimius Sonn e di Amber Meng e dalla sempre più crescente novellina Eleanor Bustles, si arriva all'ultimo giro con un piccolo problemino:
Il signorino McNails Heert, forse distratto dall'eccessiva euforia dei suoi tifosi sugli spalti, fra il quarto ed il quinto anello ha perso il controllo della scopa che ha iniziato a zig-zagare lateralmente ed a perdere/acquistare quota continuamente, come stregata; il risultato di tutto ciò è stato un caotico disordine (disordine è eccessivamente riduttivo, per codesta cagione rafforzo con "caotico") che ha costretto quelli dietro di lui ad alzarsi di quota repentinamente e inaspettatamente per non incidentarsi con il suddetto rischiando però, al contempo, di addossarsi eccessivamente a quelli parecchio davanti che stavano percorrendo il secondo settore i quali si sono ritrovati quest'accozzaglia di gente sbucata fuori dal nulla a causa dell'euforia di uno.
E' vero anche, però, che tutto ciò ha consentito ai più arguti di sfruttare questo disordine a proprio vantaggio anticipando le mosse altrui e cogliendo di sorpresa quanti più avversari possibile.
Questo ad esempio è quello che hanno fatto il Serpeverde e la Corvonero al fine, il primo di allontanarsi ulteriormente dai rivali e la seconda di accorciare le distanze che la separano dal suddetto avversario.

E qual è il primo momento del percorso che garantisce un sorpasso (o quantomeno un avvicinamento) intelligente e non necessariamente sfruttante l'accelerazione della scopa? Ovviamente una curva a gomito in immediata uscita da un anello. Ed è esattamente quello che fa la Meng riuscendo, con il suo insinuarsi sinuoso in quella curvatura fra gli anelli 9 e 10, a guadagnare terreno prezioso su Septimius Sonn che continua a detenere sì la prima posizione ma potrà vedersi la Corvonero sempre più vicina. E se quest'ultima decide di cogliere in qualche modo di sorpresa il ragazzo alzandosi per passargli sopra, egli, vista la diversa altezza del decimo anello rispetto al nono, è necessario che prenda quota e, non essendosi minimamente accorto della Corvonero e soprattutto della sua mossa, i due si scontrano, letteralmente. C'è da dire che la mossa della Corvonero è stata decisamente "a perdere", come dicono i Babbani, poiché non solo ha perso il controllo della scopa ed ha iniziato a scendere in picchiata riuscendo a fermarsi pochi metri dal terreno, ma allontanandosi dalla traiettoria del Serpeverde ha perso anche un po' di quella scia che avrebbe potuto sfruttare in attesa dell'accelerazione decisiva per il sorpasso che sarebbe potuta avvenire fra gli anelli 10 ed 11, essendo appunto questi alla medesima quota e separati da un importante – non importantissimo, ma in una gara del genere si sfrutta ogni rettifilo – per recuperare preziosi metri. Infatti, come volevasi dimostrare, il Serpeverde riesce ugualmente a mantenere la propria prima posizione benché le scope di entrambi siano decisamente malridotte e consunte, oserei dire, ma niente che non si possa risolvere con i dovuti assi nella manica: il MERS.
In compenso doverosi applausi vanno alla Bustles che, zitta zitta, in tutto questo caos è riuscita a guadagnare terreno per arrivare, quantomeno, sul podio. La speranza è l'ultimissima a morire, insomma.
Prima parlavamo di assi nella manica…E' proprio quello che adopera la Meng purché la sua scopa sia capace di tagliare il traguardo dignitosamente e più, se possibile.

Amber Meng  
Septimius Sonn  
Eleonor Bustles  
Heert McNails  
Justin Herres  
Katniss Grey  
Elle McDronick  
Alehandro Keller  
Jennifer Hongrie  
10° Jamie Devlin  
11° Kerry Dunning  

Ciò, difatti, le permette in quell'ultimo settore di essere un demonietto dispettoso sul collo di Mius, adoperando un pressing straordinario; tutto quello che fa lui è seguito a ruota dalla settimina che questa volta ha messo in moto i neuroni ed ha optato per sfruttare la scia dell'avversario che la precede. Lui curva velocemente, lei curva velocemente, lui si getta a capofitto a destra, lei lo segue sinuosamente a destra, non abbandonando l'accelerazione e, sì, qui lei rischia perché a quella velocità non è facile un lento inserimento in curva, ma oramai si è alle ultime battute e chi non risica non porta a casa nulla. Certo, in questo caso si rischia anche di perdere il secondo posto perché scavalcati da un'agguerrita tassina, ma non è quello che succede.
Quello che succede, invece, è la presenza di due piloti del tutto appaiati al fumo a scacchi (all'arrivo quindi, per i più profani) caratterizzato dal quella saetta in cielo, scheggia grezza, baluginare di un'idea, proiettile nel vuoto che è Amber Meng. E' rapida, sfrecciante, incisiva, instancabile, bramosa di vincere ed è quello che fa. Lo fa al penultimo anello, il ventesimo, per poi affiancare il Serpeverde e spingere ancora in avanti conquistando quella più che meritata vittoria. L'ordine d'arrivo, a questo punto, è stato quello che vedete di fianco.

La vittoria della Meng la fa sfrecciare – restando in tema – in cima alla classifica piloti con 39 punti seguita da Septimius Sonn con 34 e dalla Bustles con 24, ma non è riuscita a detronizzare la casata Serpeverde dall'omonima classifica, regnante con 65 punti, seguita da Corvonero con 56, da Grifondoro con 27 e per ultima da Tassorosso con 21.
E per quanto tutto ciò possa sembrarvi specifico e pertinente…suvvia, non sono una sportiva, sono solo una buona osservatrice! Dovuti ringraziamenti vanno alla biblioteca del castello per avermi fornito tutte le info necessarie.

Ivy Hevenge. Quartina grifondoro, 14 anni. Figlia di un cavaliere di Mornay e di una babbana, vive nella medesima isola magica ed ha tutte le intenzioni di seguire le orme del padre anche se una regola legata al sesso glielo impedisca; per questo tutto quello che fa ha come finalità quella di essere il cavaliere perfetto, perfetto a tal punto da poter abbattere una regola antidiluviana e sessista. Ed è anche convinta di riuscirci! Poveretta…Si batte affinché le femmine siano al pari dei maschi, sia come opportunità che come considerazione, cosa che trapela anche nei suoi articoli; occupa perennemente la prima fila in aula e mira ad eccellere in tutte le materie. La sua "carriera" da scribacchina è iniziata con un'invettiva nei confronti dei partecipanti al Torneo indetto dai Cavalieri di Mornay. Fa parte del Club del Libro dal primo anno.