La celerità con la quale ormai rispondono alle domande della griglia quasi mi fa paura. È incredibile pensare quanto tempo la gente perda per farsi intervistare e godere di quegli attimi di superiorità nei confronti di tutto un castello intero. Strano come tutti quanti abbiano voglia di farsi conoscere, di diventare famosi al di là dei tornei organizzati dalla scuola, o di qualcosa a livello mondiale come il Torneo TreMaghi. Certo, sembra che questa sia diventata un'abitudine.
Anche gli studenti più silenziosi e normalmente fuori da attenzioni come quelle interviste – me medesimo, ma chi me l'ha fatto fare? Non sono un tipo da queste cose, io! – mandano la loro Griglia Stregata e chiedono di essere intervistati da uno di noi. Me, in questo caso. Incrociate le dita e leggete quello che vi è scritto. Fino alla fine. Sì, anche tu; anzi, proprio tu. Mr Diretto Interessato, spero tu stia leggendo, perché altrimenti ti rincorrerò per tutto il castello e prima o poi impazzirai, solo per fartelo vedere. (Spiegazioni a fine intervista, chi vuol capire capisca)

Sebastian: Allora, Alice, prima di tutto, come da copione, volevo complimentarmi per la tua rapidità nel risolvere la griglia della Voce. C'è qualche motivo in particolare che ti ha spinto a farlo? Di certo non solo per stare sotto ai riflettori, vero? (parole babbane per dire "al centro dell'attenzione", ndseb)

Alice: No, niente riflettori… Anche perché credo che dopo questa cosa avrò completato il mio suicidio sociale. In ogni caso non è un motivo, ma una persona, va bene lo stesso?

S: Non credo che in questo caso si tratti di un suicidio sociale, Alice. È solo un'intervista, che male potrebbe farti?! Ma… aspetta, temo di essermi perso qualcosa. Una persona? Di chi stai parlando? 

A: Non più di tanto, in effetti, tra qualche mese saremo fuori di qui in ogni caso, quindi posso anche mandare a fanpluffa la mia reputazione… Questa parte non la metti nell'intervista, vero? (sìì, Alice, certo)
Di una persona. Ma se ti dico subito di chi si tratta la gente smette di leggere e poi magari Anne ti licenzia e ti butta fuori dalla redazione.

S: Non lo so, Alice. Quest'intervista serve anche a far conoscere la persona intervistata. Io in verità volevo chiederti che cosa avevi intenzione di fare dopo Hogwarts. Che non sia finire sotto i ponti o alloggiare a casa di mia. E sappi che se Anne mi licenziasse sarebbe nei casini. 

Comunque voglio sapere di più. Parlami di questa persona. 

A: In realtà ho più progetti, credo sia bene tenersi aperte più strade possibili per non arrivare a giugno dopo i MAGO senza avere la più pallida idea di cosa fare nella vita. Dopo Hogwarts per prima cosa andrò in vacanza. Anzi prima ancora andrò in letargo per una settimana, voglio dormire tutto il giorno, fare colazione alle sei di sera e cenare alla due di notte e poi tornare a letto. Dopo voglio almeno un mese in cui non farò assolutamente nulla, a parte viaggiare. Magari mi prendo anche un anno sabbatico se mi gira e mi bastano i Galeoni che sto mettendo da parte, chi lo sa! Poi, davvero, sono tante le possibilità. Mi piacerebbe diventare Obliviatrice, non per forza al Ministero della Magia Inglese, l'Europa è piena di posti belli e… I miei "cieli" sono in Irlanda ma non credo resterò lì, io e Layla Took stiamo cercando una casa a Londra. Non so se hai idea di quanto siano cari gli affitti che chiedono i Babbani! Ci sono altre cose che mi piacerebbe fare, altre possibilità che vorrei davvero poter includere nel mio futuro, ma purtroppo certe decisioni coinvolgono altre persone e non posso prenderle da sola. Magari deciderò di approfondire gli studi sulla Magia Aurica in Italia. O male che vada farò la spogliarellista. (sentito gente? Dice che farà la spogliarellista!) In ogni caso Devon Laury può stare tranquillo, non lo mollo come baby sitter.
Questa persona era quel tipo di persona che non va in infermeria quando si fa male per imparare, che è molto più forte di quello che crede e che si sottovaluta sempre. Non un cucciolo da difendere, ma qualcuno che ti piacerebbe sbagliasse un po' di più perché abbia bisogno di te. Era il mio ricordo felice e un gran testardo che si sarebbe offeso tantissimo per questa cosa, perché non gli piaceva stare sotto ai riflettori. Era uno che aveva qualche problema con le docce. (adesso ride, e meno male, direi, perché comincio a pensare che non si lavi, costui) E che diceva che parlare era importante, ma che a quanto pare ha cambiato idea… E Posso solo dirti come era, perché adesso non sono più tanto sicura di conoscerlo.

S: Wow, un futuro ben prefissato. E sarai Obliviatrice, eh? L'arte del cancellare la memoria. Come mai tra tante cose hai scelto proprio questa? Cosa c'è di speciale nella forza dell'Oblivion, secondo te? E noto che ti piacciono i bambini, eh? Magari il figlioletto di Laury ti adora.
Inoltre posso chiederti perché non sei più così sicura di conoscere questa persona? Era è un tempo verbale che non mi piace.

A: Per quel che mi riguarda l'Oblivion non è una scorcatoia, una via di fuga per codardi, ma la concessione di una seconda possibilità. Penso sia un modo come un altro per farci capire come le persone alla fine siano fragili: basta così poco per cancellare parte della loro vita, perché si dimentichino di qualcuno. E mi piacciono i bambini degli altri. Io non ne voglio, mai. E Tommy è stupendo.
Si può essere sicuri di conoscere qualcuno davvero? Non so, a volte ti fai delle aspettative su una persona e pensi abbia capito che lottare per te possa varlerne la pena, poi ti distrai un attimo e ti ritrovi con un pugno di mosche in mano. Tipo con le scommesse del Fantaquidditch, sei pronto a scommettere tutto su una squadra e, bolide, questa neanche inizia a perdere ma si ritira proprio dal campionato. Preferisco ricordare le cose belle che era, perché ora mi verrebbe da dire solo egoista.

S: Qualcuno si è mai dimenticato di te, Alice? E vorrei chiederti: c'è un messaggio che vorresti lasciare a lui?

A: Sicuramente, e altri lo faranno. È naturale finire per riempire i vuoti che sono stati lasciati da chi se ne è andato con altre persone, succede. Forse non è molto carina come cosa, ma.. Prima o poi capita. E comunque non ne sono sicura, se una persona sa che hai qualcosa da dirle ma non ti viene a cercare vuol dire che non vuole ascoltarti? O che vuole che sia tu a cercarlo? Di queste cose non ne capisco molto, quindi magari lascio il messaggio sbagliato. Però quello che volevo dire è che secondo va bene anche non essere egoisti, ma non per questo bisogna essere deboli e arrendersi.

S: C'è qualcosa che vorresti aggiungere, inoltre?

A:  C'è una cosa che vorrei dirgli: so che ho sbagliato e mi dispiace. E… oh, sì! Volevo proporre una raccolta firme per licen mandare in paternità Powell da qui alla fine dell'anno. Che dici tu aderiresti? E spero che Anne non ti licenzi, per questo. Sei bravissimo come giornalista.

Vi prego di andare da lei per le firme, che io sinceramente non ho proprio idea di come gestirà la cosa.

Sebastian Waleystock