Ci sono momenti in cui ti soffermi a pensare. Magari più d'uno in questa scuola non ha ancora provato quest'ebbrezza, ma vi assicuro che capita nei momenti più impensabili – per l'appunto – tipo quando insieme a Hilary Darcy stai braccando Catherine Smith con il solo intento di sistemarle i capelli per il Ballo. Ecco, più o meno quando ti ritrovi spinta a tradimento su uno skateboard per raggiungere in fretta la preda mentre Amber Wolf la tiene ferma… è in momenti come quelli che ti viene da pensare a quanto strana sia la distanza. Noi qui siamo in fermento per il Ballo, ci preoccupiamo di non essere nemmeno sfiorati da una T – o le collezioniamo, dipende – andiamo in gite scolastiche grinzafichissime e ci sorprendiamo di strane metamorfosi durante le lezioni, oppure viviamo per controllare la posta sperando ci siano arrivati i biglietti per la prima di "Tracy e il trinciapollo parlante" o se tua sorella ha capito male, di nuovo, e ha preso un numero spropositato di posti per "Tesoro, abbiamo schiantato Santa Claus" che sai già sarai costretta a vedere perchè alla bisnonna in visita fa tanto ridere quel tizio panciuto vestito di rosso anche se no, non è la versione inglese di Baron Samedi.
Insomma, pensiamo a tante cose sotto la nostra piccola cupola lucente e veniamo a sapere di certe notizie là fuori solo quando una copia del Profeta cade sul tavolo di colazione rovesciando il porridge. L'importante però, dico io, è approfondire nel momento in cui ci arrivano certe notizie, come quella dei ventuno tra maghi e streghe rivoltisi al San Mungo per una sorta di stato allucinogeno collettivo. L'avete letto l'articolo di Lewis della settimana scorsa, no? Bene, negli ultimi giorni sul Profeta sono trapelate nuove informazioni e altre sono voci raccolte da altre testate. Per non farvi sforzare troppo vi faccio un riassunto. Due indiani d'America hanno messo su un rituale che, pare, dovesse solo servire a sensibilizzare il mondo magico su tematiche ambientali. Un po' come il WWFFB, solo che loro fanno flash mob, adottano draghi e fenici a distanza, fanno campagne per le strade, mentre i due indiani hanno optato per un rituale mistico, autorizzato dal Ministero della Magia. Rituale ripetutosi, a partire dal primo dicembre, nelle città di Kenmare, Inverness, Bristol, Tinworth, Newport e Londra, a Diagon Alley. Quest'ultimo in particolare, il due dicembre, secondo voci abbastanza accreditate sembra aver coinvolto un cavaliere di Mornay e quattro ex studentesse di Hogwarts, che rientrano nei ventuno casi che dicevo su. Come già riportato dal Profeta, i ventuno appartengono a fasce d'età e mestieri diversi, e sono trapelate indiscrezioni secondo le quali uno dei pazienti sia addirittura un giudice del Wizengamot. A questo punto non si può mancare di farsi delle domande. La presenza di maghi e streghe comuni è mescolata a quella di membri di comunità specifiche, come una semi maride per cui è uscito il collegamento con la Hector Tulange, o i cavalieri di Mornay, giornalisti, ministeriali legati alla comunità goblin, e poi il cosiddetto paziente zero, la cui identità è quella di Finn Muldoon, lo strampalato zio dei gemelli, che chissà perchè non sorprende affatto si sia ritrovato in un rituale mistico.
Queste sono però informazioni già sedimentate nei giorni scorsi – per chi legge i giornali – mentre le novità più importanti sono arrivate nella giornata di ieri. I due indiani responsabili del rituale hanno ora un'identità: si tratta di Chokpi e Chumani Hawkeye o, per rendere i nomi tradizionali, Trono per le nuvole e Goccia di rugiada. Trentasette anni lui, trentacinque lei, sono i figli di Omawn "Padre nuvola" Hawkeye, uno dei capi tribù della Confederazione dell'Ascia. Sia il padre che il corpo diplomatico hanno assicurato che il rituale è stato svolto molte volte in passato e non ha mai portato a conseguenze simili, nè per errore nè tantomeno per intenzione. La Confederazione, così come altre comunità distaccate, sanno quanto possa essere fragile l'equilibrio diplomatico ed è probabilmente per questo che i fratelli Hawkeye hanno comunicato al Ministero della Magia che avrebbero collaborato per dimostrare la loro innocenza. Un'altra piega degli eventi, però, ha peggiorato la loro situazione, ovvero la sparizione di Rudyard Carmichael (34 anni, nella foto), uno dei ministeriali che ha controllato i rituali. Vi dirò di più, il ministeriale che ha assistito a più rituali di tutti gli altri. Il problema, però, è che Carmichael non è soltanto sparito. Testimoni dicono di averlo visto in un forte stato ansioso al San Mungo, il diciassette dicembre, motivo per il quale un infermiere dell'ospedale magico ha deciso di fargli visita per controllare le sue condizioni. Quando è arrivato nel suo appartamento a Camden, Londra, l'infermiere ha trovato tutto sottosopra, oltre al dettaglio piuttosto macabro di uno scalpo grondante sangue fissato alla porta della camera da letto dalla lama di un tomahawk, un'ascia indiana. Un'ascia da cui era stata staccata la piuma, i cui colori normalmente rimandano ad una tribù specifica. In casa di Carmichael, nascosta in uno scomparto creato magicamente sulla testata del letto, c'era la bozza di una lettera mai spedita. Una lettera struggente indirizzata a Goccia di rugiada, lettera in cui Carmichael confessa di non farcela più a mentire ai suoi superiori al Ministero, neanche per amor suo. Le chiede di confessare tutto e di rinunciare al suo odio per il Wizengamot, assicurandole che ci sarà lui a darle l'amore che ha perduto. E' forse questo, dunque, il motivo di tutto? Il Ministero sta indagando sulle condanne espresse dal Wizengamot negli ultimi anni ma per il momento il Ministero non ha potuto fare altro che ordinare per Goccia di Rugiada il carcere preventivo e la libertà vigilata per il fratello, che gli Auror sono stati costretti a bloccare per il suo tentativo di impedire l'arresto della sorella. Nella giornata di ieri Goccia di Rugiada è stata trasferita da Azkaban ad una cella delle strutture diplomatiche, poichè come testimoniato da un secondino "Era angosciante, mormorava nenie, continuava a chiamare il fratello. La presenza di un Dissennatore non ha fatto altro che farla gridare più forte." Insomma, da cosa dobbiamo farci commuovere? Dai richiami disperati di due fratelli che protestano innocenza o da un mago che per amore potrebbe aver coperto due poco di buono? Ancora non lo so, di certo seguirò la faccenda.
Per il momento, la commozione più grande converge su un evento più definitivo. Magari non ha mai dato nell'occhio, magari qualcuno già non ricorda più il suo viso. Però io me lo ricordo e sono sicura che non sarò la sola. Di solito uso tante parole, ma stavolta credo non ce ne sia bisogno. Ciao, Darren.

 
Vega Rushton. Serpeverde prossima ai 17 anni, che nei corridoi si nota per lo più per la chioma riccia. Ha lontane origini dalla Repubblica Dominicana, dove la bisnonna la aspetta tutte le estati, ma la famiglia Rushton vive ormai a Canterbury. Si dice che sappia costruire bambole voodoo, ma non lo fa perché è estremamente maleducato strappare capelli altrui. Le piace la Storia della magia – la sua insegnante preferita è Rosmilda Welkeltosk – ma negli ultimi tempi trova anche interessante l'osservazione del cielo stellato, meglio se attraverso i vetri delle serre. Sorride un po' più spesso, perché sostiene di aver trovato il colore che meglio si intona alla sua pelle, vale a dire il giallo. Dice di aver trovato un metodo migliore per trattare Philip che non sia portare sempre con sè una forchetta. Fa parte del Club del Libro, ma ritiene che tutti gli altri iscritti leggano troppo lentamente, ed è forse tra le poche a non sbadigliare quando parla Ivy.