uno sport sottovalutato

Immagino che per la maggior parte di coloro che leggeranno quest'articolo l'introduzione risulterà scontata e noiosa. Per questo consiglio a chiunque sappia già in cosa consiste il gioco delle Gobbiglie di saltare direttamente al prossimo capoverso. Non vi perderete niente. Io non lo conoscevo e ne sono rimasto affascinato. Si gioca su una pista accidentata, piena di dossi, cunette, fossi o semplici avvallamenti del terreno, più ostacoli vari ed eventuali come corde o pareti con un solo pertugio in cui passare. Le squadre sono formate da sei giocatori, e ognuno di loro mette in campo cinque Gobbliglie, una a testa per ognuna delle prime cinque serie di lanci: lo scopo del gioco è praticamente raggiungere la fine del percorso. Durante la partita, però, si possono catturare le Gobbiglie avversarie, semplicemente toccandole. La particolarità magica del gioco sta nel fatto che, colpendole in maniera troppo violenta, le palline incantate esplodono in diverse maniere, la più nota delle quali è il rilascio di un gas intossicante. Sono però note anche Gobbiglie che rilasciano piccoli fulmini ed altre che contengono un liquido che rende il campo di gioco una sorta di pantano e corrode le palline che vi passano sopra. Quest'ultima Gobbiglia è alquanto discussa, perché i giocatori si lamentano del fatto che ad essere penalizzato non è solo chi ha colpito la Gobbiglia con troppa forza, ma anche chi verrà dopo. Il Club Ufficiale delle Gobbiglie del Ministero della Magia replica dicendo che anche il gas di Gobbiglia in alcuni casi viene respirato da tutti i giocatori, ma nessuno si è mai sognato di metterlo in discussione per questo. Se volete la mia opinione, capisco il disagio per chi gioca… però ho visto una partita con delle Gobbiglie a liquido corrosivo e da spettatore trovo che siano una grinzafigata. A parte le polemiche, comunque, il succo della questione è che se una Gobbiglia esplode le difficoltà aumentano notevolmente. Tornando a noi: ogni Gobbiglia colpita, che vale un punto, viene catturata ed esce dal gioco; quelle che sono fatte esplodere invece valgono due punti per l'attribuzione della vittoria, ed ovviamente sono perse perché non possono essere più lanciate. Una volta messe in campo tutte e 60 le Gobbiglie – 30 per squadra – si procede a mandarle avanti, e la squadra che chiude per prima il percorso si aggiudica cinque punti chiudendo la partita. Ok, capisco che leggendo queste frasi non veniate galvanizzati, ma… è bello, ve lo assicuro.

Ho fatto quest'incipit per raccontarvi del torneo di Gobbiglie organizzato come ogni anno dal Club Ufficiale delle Gobbiglie del Ministero. Io non ho avuto modo di vedere neppure una partita a causa della scuola prima, visto che il torneo ha avuto inizio ad Aprile, e dei prezzi dei biglietti poi, quando avrei potuto invece andarci. Ho però letto tutto sull'argomento ed ho parlato con alcuni dei giocatori che vi hanno preso parte. Non sono "preziosi" come quelli del Quidditch o di Broomula1 e passano più o meno tutti a farsi una partitina con i signori che giocano a Gobbiglie al Paiolo Magico. Non voglio dire che i giocatori di Quidditch e di Broomula1 siano dei palloni gonfiati che snobbano i fan o che so io. Solo che non sono tanto abbordabili, ecco. Non mi è mai capitato di andare al Paiolo Magico durante le pause dal lavoretto che ho trovato alla Gelateria Fortebraccio e trovarci uno di loro come invece è successo per i giocatori di Gobbiglie. Ci andavo spesso per lo più perché mi piace guardare le partite amatoriali, ma anche perché ho pensato che sarebbe potuto essere interessante scrivere un articolo con le opinioni dei giocatori, che ho intervistato senza che loro lo sapessero.

La fase di qualificazione alle semifinali del torneo è stata molto combattuta con qualche problema di salute ed alcune scorrettezze. Per fortuna queste ultime non hanno pagato e le squadre qualificate per le semifinali erano la quintessenza della correttezza e dello spirito sportivo. Ho incontrato al Paiolo Ian O'Connor in compagnia di Miranda Bromley il pomeriggio del 3 Agosto. Sono due giocatori della squadra dei Myrtle Monkeys, che insieme ai Purple Peacocks, i Golden Goats e gli Orange Orcas si sono qualificati per giocare le semifinali proprio il sabato successivo. Al che la mia prima domanda è stata pressoché obbligata:
Io: voi non fate tipo… ehm… un ritiro o qualcosa di simile?
Ian: «Toh, guarda, Miranda, un fan curiosone. Abbiamo iniziato a giocare a Gobbiglie in questo buco puzzolente» 
Tom: «Buco puzzolente sarà casa tua, mangiatore di caccole di Troll»
Ian: «Andiamo, Tom. Lo dicevo con affetto! Ci passiamo prima di ogni partita importante. E' una specie di rito propiziatorio.»
Tom: «Spero che perdiate.»
Effettivamente le scimmie hanno perso, ma non credo che Tom abbia fatto il malocchio o che so io. Anche perché mentre chiedevo una cosa alla Bromley, gli altri due facevano pace.
Io: cosa pensa della giornata di torneo che si è svolta a Tinworth?
Miranda: «Mi spiace per la sorte toccata ai Blue Bears. Non avevano molte speranze di superare le qualificazioni, quindi non vedo perché qualcuno avrebbe dovuto far in modo che si beccassero la trollinfluenza. Forse qualche fan arrabbiato, ma non credo qualche altra squadra. E' stato invece antipatico il comportamento dei Silver Swans, anche se far di tutta l'erba un fascio non mi è mai piaciuto. Non sono tutti e sei degli sporchi imbroglioni ma, si sa… chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Hanno usato un incantesimo di scambio tra occhi degli avversari e Gobbiglie. Che cosa orribile! Invece il gran successo delle Orche secondo me è in parte opera della buona sorte: Reynolds sa giocare, ma lui ed i suoi non sono poi così bravi. Credo proprio che le semifinali mi daranno ragione.»
Effettivamente la Bromley non aveva tutti i torti. Le Orche non hanno superato le Golden Goats in semifinale. La partita, però, sembra essere stata abbastanza equilibrata. Una cosa che non è successa nella sfida tra le Scimmie di O'Connor e Bromley ed i Purple Peacocks. Certo, la Bromley ha dato prova di carattere e capacità, ma nel complesso non c'è stata storia. I Pavoni sono stati grandi con Carroll che ha catturato cinque Gobbiglie in un colpo solo. Però sto precorrendo i tempi. Ho incontrato Eugene Reynolds nella sala Gobbiglie del Paiolo dopo l'eliminazione delle sue Orche dal torneo e non mi sono fatto scappare l'occasione di fargli alcune domande.
Io: è deluso per essere uscito dai giochi?
Eugene: «Deluso? Assolutamente no. Erano anni che le Orche non arrivavano così avanti e, senza falsa modestia, è tutto merito mio. Certo, qualcuno ha insinuato che il migliore in campo della mia squadra sia stato Mark… sai, Webber. Però se lui è bravo e tutto merito mio e dei miei allenamenti e… di chi è quella Piuma Prendiappunti?»
Io: Ehm… mia… io… sto pensando di entrare ne La Voce degli Studenti. Margareth mi ha detto che deve parlarne con gli altri giornalisti, ma che probabilmente ce la posso fare. Così…
Eugene: «oh… allora… sì, insomma, Mark è bravo. Sarebbe comunque bravo, ma io lo faccio allenare tanto quindi è per questo che è stato così bravo. Salutami quelli della Voce. Mi manca la redazione, ci sono stato bene. C'erano un paio di giornaliste che mi facevano il filo, ahah!»

Quindi, in conclusione, ad aggiudicarsi la finale a York sono stati i Purple Peacocks e le Golden Goats. Robert McReady ha definito l'incontro "una finalissima come non se ne vedevano da molti anni", e io non lo metto in dubbio neppure nei miei sogni più vividi. Se non bastasse l'appassionante resoconto fatto dal giornalista, infatti, ci sarebbero comunque le parole sull'evento che hanno rilasciato Alys Fair, una studentessa del secondo anno di Grifondoro, e Catherine Smith, anche lei del secondo ma tra le fila di Serpeverde, quando ho chiesto loro cosa gliene fosse parso. Mi sono sembrate le più adatte, visto che hanno assistito alla partita ed hanno anche consegnato ai capitani i set di Gobbiglie per l'incontro.
Alys: «Uh, che cosa stai dicendo? Ah la finale delle Gobbiglie giusto?! Mi sono divertita tantissimo ed è dire poco visto che mi hanno anche scelta tra tanti ragazzini per portare il set di gobbiglie alle Capre. Squadra per cui tenevo, è stato davvero fantastico! Insomma la squadra per cui mia nonna teneva e anche io stava vincendo alla grande, anche se alla fine quei maledetti Pavoni hanno rimontato purtroppo. Mi sono divertita un sacco a sentire i cori di tutta la gente e soprattutto anche io urlavo come una matta, tanto che il giorno dopo mi è venuto mal di gola e non riuscivo quasi più a parlare. Comunque anche se non abbiamo vinto posso dire che è stata un'esperienza fantastica e mi piacerebbe rifarla! »

Catherine: «Oh, la finale del Gobstone? Mi sono divertita un sacco! Sai, era la prima volta che assistevo dal vivo ad un evento del genere. Era strapieno di gente! E sfortunatamente mi hanno pure estratto per portare il set di Gobbiglie al capitano della squadra dei Peacocks. Avevo paura di cadere ad ogni passo e di rovesciare le Gobbiglie in testa a chissà chi! Però insomma, dopo questo primo momento è andato tutto bene! Mi sono goduta alla grande la partita, e non ti dico i cori che ogni tanto venivano urlati dalle tifoserie. Assolutamente geniali! Il "baciateci la ruota" urlato dalla Burton a mio parere è stato il meglio! Io stavo dalla parte dei Pavoni, ovviamente! Sono stati davvero bravissimi a rimontare, e poi l'ultimo tiro! Mi ricordo ancora l'ansia di quel momento. Fino alla fine non siamo riusciti a capire chi avrebbe vinto. Ci hanno lasciato col fiato sospeso fino all'ultimo secondo!» 

I Pavoni hanno vinto una competizione serrata che ha visto le Capre in vantaggio per parte dell'incontro venire poi raggiunte e superate dagli avversari. La chiaccherata fatta con Joanne Collins e Marcus Crook al Paiolo è stata decisamente meno tecnica di quanto mi aspettassi. Io speravo in qualche dettagli che fosse sfuggito anche a McReady, così da fare una sorta di Scoop, però non è successo nulla di simile. Erano insieme, ad indicare che sono amici e che non hanno posato per La Civetta dello Sport con McReady solo come trovata pubblicitaria. Lei continuava a sorridere tantissimo, mentre lui sembra tanto avere la stessa faccia dei Campioni Tremaghi di Hogwarts alla consegna della Coppa a Durmstrang. Cercava di non far vedere che gli rodeva tantissimo.
Io: quali sono le vostre impressioni su questo Torneo di Gobbiglie e soprattutto sulla finale?
Joanne: «Abbiamo vinto e qualsiasi cosa sia andata male passa in secondo piano. Mio padre finalmente la smetterà di prendersi gioco di me perché la squadra ha smesso di vincere dopo che lui ha mollato. Non c'è prezzo per un risultato simile.»
Marcus: «Io invece comincio a credere che la storia di variare un po' l'effetto esplosivo delle Gobbiglie anche nelle competizioni ufficiali non sia per niente da scartare. Non so più quanto gas di Gobbiglia ho inspirato in vita mia. Cioè, io sono fatto così. Non ci riesco a lanciare le mie palline in maniera delicata. Devo distruggere le altre!»
Joenne: «Su, su, Marcus! Non starci ancora a rimuginare.» E qui ha guardato me come se mi avesse visto realmente per la prima volta. «Tu chi sei, ragazzino?»
Io: lei chi pensa che io sia, signorina?
Mi guardava come se pensasse che volessi soffiarle il titolo o qualcosa del genere, così tra un balbettio e l'altro me la sono svignata e tanti saluti. Spero di riuscire a vedere una partita ufficiale l'anno prossimo. Magari me la faccio pagare dalle casse della Voce!

Mius Sonn