Siamo appena tornati dalle vacanze, almeno fisicamente, e molti sono ancora in fase “pigrizia estiva” e si vede, specie per i corridoi e alle otto del mattino per andare a lezione.

Che quasi tutti abbiano oziato è poco ma sicuro, se sono arrivati sani e salvi al primo settembre non lo so. Io ho rischiato il lancio di un martello babbano in faccia da parte di mio fratello, e sappiate che fa male. Perciò dalla mia estate ho imparato cosa significa quando tra i babbani si dice “tenere fuori dalla portata dei bambini” (fratello, lo faccio per te).
Sperando che non tutti i vostri parenti abbiano fatto cose del genere, vi scrivo per dire che mentre noi tutti ci davamo al salto del divano a casa c’era chi, quest’estate, era impegnato all’estero. I più appassionati magari lo sanno già, ma sto parlando dello stage di Broomula1 a cui, per la nostra scuola, hanno partecipato Septimius Sonn, Heert McNails e Amber Meng, ognuno di loro con la possibilità di portare un’altra persona. Ed è con due dei tre ospiti che ho chiesto di parlare perché, insomma, io potrei anche provarci a fare un resoconto tecnico, tipo, ma ho un rapporto con il volo (e il Quidditch, e la Broomula…) che in confronto il Tranello del Diavolo non vede l’ora di prendere il sole.
Quindi lascio il campo a chi capisce molto più di me almeno uno dei due.

Tra Sylvia Whiteheart, Caleb Harris e Katniss Grey ho chiesto a questi ultimi di rispondere a qualche domanda perché con i più grandi non ce la posso fare.

Alec: ciao a tutti e due. Dunque, voi siete stati due dei tre invitati allo stage in questione insieme a Sylvia Whiteheart. Come spieghereste a grandi linee in cosa consisteva lo stage anche per chi mastica poco di b1?

Katniss: beh… si correva. Tanto. Conta che era uno stage per i più grandi, come Mius, Amber ed Heert, ecco. Chi mastica poco di B1 dovrebbe comunque sapere che parliamo di una corsa di scope, una roba dove, se non hai un occhio attento… beh, la gara non la seguirai mai e poi mai. Ma è davvero divertente, una grinzafigata! Non sai quanto avrei dato per salire io su una di quelle scope, nonostante non proprio tutti corressero correttamente. Tipo, povero Heert (non farmi la linguaccia, Heert, ti vedo comunque!), è andato KO appena al primo anello… imbarazzante, ma solo perché hanno giocato sleale quelli di Durmstrang, davvero.  Da questo stage dovrebbero essere stati scelti dei corridori adatti a correre in Gt2, o quantomeno presi in considerazione dall’organizzatrice. E per chi non la conoscesse… beh, dovreste conoscere la Gt2, sì. Ma non so come spiegarvela, posso limitarmi a dire che è una grinzafigata anche quella, sì? Sì, grazie Alec. E comunque… beh. Ecco. Ho… finito?

Caleb: lo sai che io non mastico proprio la B1… non è che ci ho capito più di tanto, eh. Cioè, hai visto Alec?! Io dovevo tornare a casa con papà e invece mi hanno praticamente rapito! Ed ho scoperto che le passaporte mi fanno venire da vomitare… (lo puoi scrivere “vomitare” su un articolo?) Comunque niente, hanno fatto delle corse, sono bravi sai? Già me n’ero accorto ad Hogwarts, ma lì ho capito ancora di più che non so andare sulla scopa… eppure zio Rufus ha sempre detto che ho talento, magari crescendo son diventato più bravo a cantare che a guidare una scopa, insomma mica si può fare tutto nella vita! Ma stai scrivendo? Prendi appunti? Lo sai che mi fa un po’ senso se mi chiami per nome e cognome?

Alec: sì, sì, va bene Kat. Voglio dire, nemmeno io ti sto dietro se cominci con i particolari tecnici, anche se vabbè, gli appunti io li prendo comunque, magari qualcuno che legge ci capisce. Sì, Cal, sto segnando cosa dici anche se per ora era come intervistare me stesso. Comuque. Qual è stata la cosa che avete trovato più interessante da corridori – soprattutto tu che lo sei, Kat –, e quale da invitati?

Katniss: da corridore, penso di aver apprezzato particolarmente i percorsi e le scope utilizzate. Saggina perfetta ( non esagero! ), ho avuto appena il tempo di salirci sopra una sera (questo non avrei dovuto dirvelo, vabbè…) e la scopa rispondeva perfettamente ai miei comandi. Maneggevoli, leggere, velocissime. Per Merlino, non vedo l’ora di essere abbastanza grande e ricca, magari per comprarmene una! Da invitato… no, beh, da invitato non c’è quasi niente di bello. Certo, ho fatto amicizia con varie persone… diciamo che l’unica cosa positiva è stato il giro in scopa fatto in compagnia di un francese, che mi ha insegnato ad affrontare meglio le curve. Ma alla fine noi invitati eravamo lì… per guardare. Sob.

Caleb: si mangiava benissimo! E tanto anche. Io pensavo che gli sportivi non mangiassero tanto e invece è stato difficile resistere con la dieta, c’era veramente di tutto. E poi è stato un po’ come andare in gita con i compagni, e anche se non c'erano i miei migliori amici di sempre è stato bello lo stesso!

Alec: beh, in effetti è uno stage sportivo, quindi andarci da atleta di sicuro è meglio. E io potrei essere cattivo e farti domande casuali sui francesi e sulle “colombelle”, Kat, ma sono devo essere imparziale, quindi ti risparmio. Buon per te che hai mangiato, Cal papà ha digiunato per averti perso nel nulla, tipo. Un breve giudizio "tecnico" sui tre studenti di Hogwarts che hanno partecipato attivamente allo stage?

Katniss: no, questa è una domanda sleale. Sai già che ti risponderò che Mius è stato il migliore. Ha corso meglio di tutti, ha quasi vinto il primo posto all’ultima gara, facendo rimontare Hogwarts, ed era dell’umore perfetto per affrontare lo stage. Io… boh, voglio essere come lui quando divento grande, nelle corse. Gli altri… scusate, eh. Robetta. niente di personale E…  BOLIDE, ALEC. Silenzio. Sht, o mi metto a fare la banshee e ti faccio saltare l'intervista con blocchetto e penna… anche questo non è necessario aggiungerlo. Alec!

Caleb: boh… non ci capisco niente. Però siamo Grinzafichi!

Alec: eddai Kat! E poi dicono che per “dovere di cronaca” devo mettere tutto no ehi, niente lancio di oggetti!. Lo so Cal, che per te “andare sulla scopa” è… beh diciamo non ha regole e lasciamo perdere i dettagli. Comunque, ultima domanda: al nostro primo anno Hogwarts ha ospitato il Torneo Tremaghi e quindi anche le due delegazioni straniere. Rispetto ad allora come avete vissuto lo scambio con i maghi degli altri Paesi? Pensate di aver potuto acquisire di più dal punto di vista personale e perché?

Katniss: dal punto di vista personale sì, un sacco, a parte che per gli studenti di Durmstrang. Cioè, okay, l’ho anche vista da un’altra ottica, perché quest’anno son più grande e matura ( crediamoci ) di quando c’è stato il Tremaghi, ma ci ho potuto anche guadagnare un sacco, parlando di amicizie. Sono rimasta in contatto con un paio di Beauxbatoniani, mentre ho intimato a Mius di tenere ben lontano qualche Durmstranghiano. I francesi sono un popolo gentile, dico davvero, non hanno giocato sporco, sono stati puliti e corretti durante lo stage e soprattutto molto amichevoli. Quelli di Durmstrang, invece… beh, sinceramente data la delegazione spedita ad Hogwarts, pensavo fossero molto meglio no, non guardarmi così, non sto parlando solo di Sasha, e invece si sono dimostrati peggio di molti Serpeverde, peggio anche di Veii! In ogni caso… esperienza da rifare, assolutamente, e credo di non poter ringraziare ulteriormente Mius più di quanto io abbia già fatto, per avermi dato questa opportunità.

Caleb: quando li ho visti ho pensato “me li ricordavo più alti!” Poi la mamma mi ha fatto notare che sono cresciuto! Ricordi? Ne abbiamo parlato a colazione subito dopo che siamo tornati! Comunque ho scoperto che i francesi non mi stanno tanto simpatici. Cioè, non è che hanno fatto qualcosa di male eh…
Ma secondo te ce l’hanno il rap in Francia? E’ che con quelle R strane e tutti quei “CHRCHR” che fanno non riesco a immaginare come possano rappare! Farebbe ridere. Dici che non è carino quello che ho detto?! Ma non voglio offenderli giuro! Era solo un dubbio dubbissimo, eh!

Quindi, che i francesi abbiano o meno il rap e dettagli sportivi a parte, due degli invitati hanno detto la loro forse non dovevo prendere due così opposti?. Simpatie e antipatie per gli stranieri a parte, qua sembra che a seconda della Nazione che ospita dipendono un sacco di cose. Tra i babbani – insegna nonno Jarvis – si dice “Paese che vai, pagnotta che trovi” o una cosa simile… insomma, il senso è che uno deve un po’ abituarsi alle cose e altre magari sono pure strane, ma alla fine qualcosa ti rimane!

Alec Harris. Inglese, quattordicenne appartenente a Grifondoro e altro nuovo acquisto della redazione. Onesto e coraggioso ( a momenti alterni, direbbero alcuni ), è “uno dei gemelli Harris”: qualcuno sostiene che ci sia un modo per distinguerli, e che questo risieda nel sapere che Alec è quello che ha sempre con sé un libro, di qualsiasi cosa parli, o che visita più spesso la biblioteca; legge molte cose, ma pare che non abbia un particolare amore per materie pratiche come Pozioni – e Volo, come tutti i suoi coetanei ricorderanno dal primo anno, probabilmente. Forse non ha ancora compreso quale sarà la sua carriera accademica post-diploma, o forse sì e semplicemente non lo ha detto, visto il suo essere piuttosto riservato e impacciato all’inizio, specie con i più grandi. Se lo vedete con un pacco di biscotti in mano e basta… attenzione, distinguerlo da Caleb sarà difficile! Bisognerà fare attenzione anche in redazione, non si sa mai che si scambino: magari per riconoscerlo basta un test di canto rap?