Grazie. Davvero davvero grazie. In effetti anche io mi amo molto, ma non credevo fosse necessario specificare quanto bene mi volete esprimendolo addirittura con il titolo di una rubrica sull’unico giornale che merita di essere letto. E, McReady, ti amo… lo so che è solo la taccagneria del nuovo Caporedattore che ha fatto comprimere il tutto in quel “eReadytiamo” che indica allo stesso tempo anche il senso di ciò che mi accingo a fare, dopo mostri sacri come Lawrence Owen e – soprattutto – Harriet Mayfair: eredito. Ma io che sono più astuta di qualsiasi Serpeverde in circolazione (non ci vuole molto, lo so) ho colto il messaggio nascosto che vi ho svelato, tranquilli. Solo che non appena l’ho compreso ho fatto un piccolissimo errore: l’ho reso noto in redazione. E, stranamente, da rubrica mensile com’è sempre stata, questo appuntamento con le stranezze – oggi mi sento buona – che si leggono in giro per le varie bacheche diventerà qualcosa di un po’ più saltuario, proprio per ricordarvi ogni tanto come mi amate. E come io amo la fantasia – oggi sono davvero troppo buona – che mettete nel comunicare a tutti quanto siete… vorrei dire Troll ma non mi va di offendere di prima mattina. Offendere i Troll, si intende. Però. Però in questo primo mese di scuola ho notato come la loquacità della Chisholm – vi bacerei uno per uno se dovessi scoprire che  non sapete di che parlo – si sia impossessata un po’ di chiunque, in questa scuola, come se gli stessi concetti non si possano esprimere con molte meno parole, poi. Beh, credo di non aver altro da dirvi se non… occhio! Lo so che da adesso in poi appenderete tante pergamene in bacheca solo per finire in questo spazio del giornale. E per ricordarmi che mi amate, ovviamente.

Giuro solennemente di non aver l’intento di farvi addormentare, anzi, il messaggio del Caposcuola Grifondoro che ho riportato sarebbe dovuto essere solo una parte del papiro che ha lasciato in bacheca, davvero. Ma non avrei saputo cosa eliminare senza renderlo meno ridicolo di quello che è. E’ talmente enorme – ed accorato, diamo alla lagna rosso oro quel che è dei discendenti di Godric – che credo di aver visto qualcuno usare la pergamena coma bavaglino per uno spuntino davanti alla bacheca visto il tempo necessario per leggere. Ad ogni modo… Heert McNails voleva comunicarci che siamo TUTTI amici. TUTTI, avete capito, sì? Avrebbe voluto aggiungere anche che Voldemort in fondo ha cercato di sterminare l’intero mondo magico solo perché gli altri avevano più fiuto di lui, ma è dovuto andare a giocare a nascondino – è uno stupidissimo gioco in cui i babbani fanno finta di sapersi disilludere – con l’intero corpo docente e non ha avuto il tempo materiale per aggiungere altre tre o quattro… mila righe. Siamo tutti affranti.
Come se già non bastasse questo – attenzione: ironia in arrivo – strabiliante concetto, però, il carissimo Caposcuola (Vega dice che se ci fai sapere quali sono i tuoi fiori preferiti vedremo di ricordarlo a Mortimer Grey) ha voluto rincarare la dose, perché quando ci si autodistrugge lo si fa per bene: chiede scusa. Ma non perché la sua pergamena-lenzuolo mi ha impedito di leggere per tempo l’avviso di quel documentario sulle creature magiche che si terrà ad Hogsmeade a fine mese, no. Lui chiede scusa per come si comportano i docenti che – guarda tu che novità! – non vogliono fare gli amiconi con gli studenti. E io che volevo proporre al nuovo assistente di Aritmanzia di giocare insieme ai pozzi comunicanti – meglio se solo pozzi e di origine babbana –  uff. Qualche idea su chi rinchiuderci dentro, nel caso?

 

Come ho detto in apertura di questo spazietto, però, gli emulatori della Chisholm – come chiamerò i logorroici senza motivo – che si aggirano per il castello sono più di quello che si può pensare. E di certo ricevere la spilla ha stimolato la capacità di parola di soggetti che finora hanno sempre tenuto un profilo basso (perché avete cambiato registro, perchééé?) Ecco infatti cosa è comparso in bacheca una settimana dopo l’accorato appello di McNails:

Abbiamo trovato anche il furbo del quartierino, aggiungerei io nonostante si tratti del mio Caposcuola in cui dovrei riporre tanta tanta fiducia. In questo caso vi risparmio tutto il sermone su come Hypnos Barrach si offra per ripetizioni di ogni genere – fermate i bollenti spiriti, alla fine si è limitato a Incantesimi, Trasfigurazione, Storia ed Astronomia; non Anatomia, come ha letto qualcuno – vorrei sottolineare come l’annuncio sarebbe stato di certo di maggior comprensione ed impatto se fosse stato formulato semplicemente come: We, cicci, sono al settimo anno e so tutto quello che voi dovete ancora studiare. Se avete qualche falce da buttare contattatemi, yeah. Non lo credete anche voi? Nessun fronzolo o sollecitazione recondita a trasfigurare i nostri poveri animaletti in oggetti – bastano le cheerleader, no? – così come nessun invito sovversivo a discriminare i poveri pianeti complessi. Che poi, ecco la carineria, i 10 falci chiesti come compenso sono – cito – trattabili. Risultato? Tre nomi in croce, se si considera anche un pasticcio che promette la morte a chiunque abbia come iniziale SJ. Quindi, signor Caposcuola, dai retta a Merida: tu mi aiuti con le ripetizioni di Incantesimi ed io, in cambio, ti do una mano in ciò che ti serve di più: un consulente di relazioni con il pubblico!

Non so quanti tra voi hanno letto questo messaggio – e quelli che son seguiti – in bacheca prima che qualcuno che ha tutta la mia stima – sapevilo – ha provveduto a eliminarlo dalla bacheca. Ci avrei provato anche io se non fosse che si è creata quasi subito una piccola fila di teste ciondolanti che non vedevano l’ora di scrivere ciò che gli passava per la testa. E se a me fanno schifo i ragni mi ha strappato quantomeno un sorriso, tu… proprio tu che discendi da qualcuno che – cito testuali parole – quando decidono di dare il nome a qualcuno tirano delle lettere a caso, sappi che quando (non se, ma quando) ti ritroverai incollato al cesso del bagno di Mirtilla mentre lei si lagna di tutta la sua esistenza, dovrai pensare a me. Ed alla pozione lassativa che ti propinerò quando meno te lo aspetti. Lo scrivo perché in questo modo vivrai nel terrore – dimmi che i Serpeverde non hanno paura, dai – che ogni cosa che mangi in Sala Grande possa essere corretta. E perché davvero, devi essere particolarmente stupido per sperare di metterti in evidenza in questo modo, l’età non ha niente a che vedere con questo. E malgrado io continui a chiedermi il perché di certi nomignoli che Eoghan e compagnia hanno scelto per gli esponenti della tua casata, TU SEI UN CASO UMANO. Ma di quelli proprio irrecuperabili, eh! E visto che non sentiremo di certo parlare di te per chissà quali mirabolanti capacità… ciao. Arrivederci. Addio.

Quest’aggiunta che faccio arriva poco prima della messa in stampa e dipende dallo sguardo di Leroi quando ha corretto la mia bozza d’articolo dall’essermi resa conto di come io possa aver calcato un po’ troppo la mano, nel mio ultimo commento su ciò che è comparso in bacheca. Come ho scritto per ciò che ha riportato il Caposcuola Grifondoro in bacheca, non sono una che crede nell’amicizia fra i popoli, figuriamoci a quella all’interno della popolazione studentesca, ma certi cliché – come ha giustamente scritto Wiamer Filargon - sono da stroncare sul nascere, questo non me lo leva nessuno dalla testa. Anche perché se dovessimo raccogliere le firme per stabilire chi sia il meno furbo della Scuola ho sentore che tutti quelli che credono di farsi forza con simili affermazioni sarebbero i primi a schizzare in alto all’ipotetica classifica.

Merida McReady. Scozzese dei monti Am Monadh (Grampians in lingua inglese) e Tassorosso per buona lena e tempra davanti alle difficoltà, frequenta il quarto anno e, come tiene a sottolineare, anche il corso di Cura delle Creature Magiche, Jer compreso. Attivista e fondamentalista in tutto ciò che riguarda la fauna del mondo magico paragona spesso studenti e docenti a creature poco conosciute di cui ha sentito parlare dagli innumerevoli cugini tra cui spicca Robert McReady. Diretta e senza peli sulla lingua, non si fa problemi nell’esprimere ciò che pensa anche quando non può piacere, anzi, soprattutto quando sarebbe preferibile addolcire la pozione prima di somministrarla. L’ironia decisamente scozzese e le descrizioni caricaturali di chi la circonda emergono dai suoi articoli sebbene la sua missione principale – per ammissione – è quella di salvare il mondo magico da Betty Chisholm ed i suoi romanzi.